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Candidature alla Regione, primi screzi

 

Candidature alla Regione, guerra di nervi tra PD e Idv

01 lug 09 "E' ormai chiaro a tutti che sulla Calabria è stata siglata un'intesa tra Berlusconi e Di Pietro". Lo ha detto, nel corso di una manifestazione a Cosenza, il deputato del Pd Franco Laratta. "Non si tratta di fantapolitica - ha aggiunto - ma di fatti concreti. La prima intesa fra i due riguarda il commissariamento della sanità calabrese, una decisione illegittima e incostituzionale. La seconda intesa porta dritto alle prossime elezioni regionali, con una candidatura di Idv alla presidenza, a fianco a quelle del Pd e del Pdl". "Alla fine - ha concluso Laratta - il risultato non sarà altro che un regalo al Cavaliere. Il vantaggio di Idv è sconosciuto ai più, ma facilmente intuibile per chi sa leggere nel pensiero dipietrista, tutto finalizzato a colpire il Pd"

Misiti (Idv) “Nessun danno al PD”. "L'obiettivo di Antonio Di Pietro e di Italia dei Valori non è di danneggiare il Partito democratico bensì quello di costruire l'alternativa a Berlusconi e al suo governo". Così il segretario regionale della Calabria di Idv, Aurelio Misiti, replica al deputato del Pd Franco Laratta, che ha parlato di un'intesa tra Berlusconi e Di Pietro sulla Calabria. "E' frutto quindi di fantapolitica - aggiunge Misiti - quanto afferma l'amico Laratta, che in sostanza accusa incautamente Di Pietro di essersi messo d'accordo con Berlusconi per sottrarre consensi al Pd e regalare la Regione Calabria alle destre". "Non ritengo - dice ancora Misiti - che quella del deputato Laratta possa essere la posizione ufficiale del Partito Democratico calabrese. Se così fosse, rischierebbe di fallire ogni strategia di alternativa per il Paese al Governo Berlusconi e in Calabria svanirebbe la possibilità di vincere come forze democratiche e progressiste il prossimo appuntamento elettorale regionale. A tal fine sarebbe auspicabile un chiarimento della segreteria regionale del Pd"

Feraudo (Idv) “Laratta delira”. "La dichiarazione del deputato del Pd Franco Laratta, che parla di intesa Berlusconi-Di Pietro, non è farneticante, è solo oscenamente delirante". Lo ha affermato il capogruppo di Idv alla Regione, Maurizio Feraudo. "Di Pietro e Italia dei valori, e lo sanno anche i sassi della strada - ha proseguito - sono gli unici veri micidiali antagonisti di Berlusconi e del suo vermiforme stuolo di nani e ballerine che lo circondano". "Sono altri - ha sostenuto Feraudo - che in Calabria trescano e inciuciano con il Pdl e fra questi altri, in prima fila ci sono il Pd e i suoi dirigenti, che non perdono occasione per riciclare tristi figuri del centro destra. La nomina di Luzzo, a tal proposito, ancora grida vendetta. Sono il Pd ei suoi dirigenti che, in Calabria, sul governo della sanità, continuano ad alimentare e perpetrare pratiche e liturgie ereditate dal centro destra che hanno devastato la sanità calabrese". "Basta signori del Pd - ha proseguito - giù la maschera. I calabresi hanno capito chi sono i loro veri amici. Lo hanno capito sommergendo di voti Italia di Valori e i suoi candidati. C'é bisogno di restituire eticità alla vita politica calabrese. E non tutti si stanno mostrando all'altezza di questa sfida, così per come certifica l'esternazione di Laratta. Un'esternazione che è la spia del cedimento del Pd sul terreno di un'indomita lotta ai torbidi intrighi ma che è anche la spia della paura del Pd di essere ormai forza meramente ancellare del centro sinistra".

Galati (N.PSI) “Inorridisce candidatura De Magistris”. "Il posto dei socialisti non può essere accanto al partito giustizialista di Di Pietro e De Magistris". Così, in una nota, il capogruppo in Consiglio regionale del Nuovo Psi, Francesco Galati. "La sola ipotesi - aggiunge - della candidatura alla presidenza della Regione dell'ex Pm di Catanzaro dovrebbe fare inorridire tutti i socialisti che si sono schierati in questi anni con il centrosinistra". "Messi in un angolo dal presidente Loiero - prosegue il comunicato - che non ci ha pensato due volte a liquidare l'unico prestigioso esponente riformista della sua giunta, l'on. Sandro Principe, sfrattati dal Parlamento da Veltroni, ora si vorrebbe umiliare i socialisti dell'ex Sdi, oggi Ps, costringendoli ad ingoiare il rospo della candidatura a presidente del magistrato che ha fatto la 'rivoluzione giudiziaria' in Calabria solo a parole e a colpi di comunicati stampa". "Sia chiaro - afferma Galati - i socialisti sono e debbono essere per la moralizzazione della politica e per l'esclusione, a tutti i livelli pubblici istituzionali, delle persone che sono in odore di mafia. Ma affidare il governo della Calabria al partito forcaiolo di Di Pietro sarebbe affossare definitivamente una luminosa tradizione di salvaguardia dei valori della persona umana e dei diritti civili. Il posto dei socialisti è in quella vasta alleanza, ad un tempo moderata ed autenticamente riformista, che si richiama al Popolo delle Libertà. Il governo Berlusconi, con la presenza di autorevoli personalità del Psi craxiano (Tremomti, Frattini, Sacconi, Brunetta, Stefania Craxi) é il governo più socialista dal 1992 ad oggi". "Lo straordinario voto - aggiunge - ottenuto da Giacomo Mancini alle elezioni europee (più di 40mila voti in Calabria, secondo solo a Berlusconi) dimostra che esiste nella nostra regione un grande spazio per le forze di ispirazione socialista". "Il Nuovo Psi - conclude Galati - è l'approdo organizzativo e politico più naturale per tutti i socialisti che non vogliono subire ulteriori angherie ed umiliazioni dal Pd e dai loro alleati-competitori di Italia dei Valori. Le nostre sedi, i nostri organismi, le nostre liste sono aperte a tutti quei socialisti che non vogliono ammainare la bandiera"

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