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Tempo di congressi, guerra aperta nel PD

 

Guerra caina nel PD per il congresso che si preannuncia al vetriolo. Protestano i giovani “No a guerra tra bande”

27 lug 09 Si avvicina il congresso del PD e non si placano le polemiche tra le varie appartenenze alle mozioni che si scontreranno durante l’assise del partito che deciderà chi lo governerà nel futuro prossimo. Una specie di guerra caina che sta giù lasciando i suoi segni nella nostra Regione mettendo in evidenza, tra una nota e una polemica, come la politica decida le sorti di settori importanti e delicati come ad esempio la sanità, a Cosenza divenuto un vero e proprio terreno di scontro. Così come in altri settori dove nomine e giunte che stanno per nascere diventano una sorta di palcoscenico dove ratificare il gruppo prevalente di turno. Una sceneggiata irriverente che potrebbe costar cara alla sinistra proprio nel prossimo turno elettorale con le elezioni regionali alle porte. Evidentemente la lezione delle provinciali a Crotone, dove il centro sinistra aveva oltre il 60% dei consensi, e le indecisioni prima del primo turno a Cosenza, non sono bastate.

Mozione Bersani: congresso rafforzi identità. Il congresso del Pd "deve segnare un grande evento di partecipazione e soprattutto di contenuti programmatici capaci di rafforzare l'identità del partito e da qui contribuire a un radicamento solido e strutturato". Questo è quanto è emerso al termine di una riunione degli aderenti alla mozione Bersani presieduta da Gianni Pittella, responsabile nazionale della stessa mozione alla quale, in Calabria, ha aderito, tra gli altri, il presidente della Regione Agazio Loiero. "Il Pd, quindi - è scritto in una nota della mozione Bersani - è un grande partito nazionale capace di raccogliere e dare una risposta alle domande e ai bisogni del Paese a partire del Mezzogiorno". "L'iniziativa sul Mezzogiorno indetta il prossimo 30 luglio a Camigliatello alla presenza di Bersani - prosegue la nota - rappresenta una tappa importante per contribuire, dalla Calabria, al nuovo protagonismo del Mezzogiorno utile per rilancio dell'intero Paese". "Assai significativa e rappresentativa - è scritto ancora nel comunicato - è stata la partecipazione alla riunione che ha registrato una linea di grande responsabilità rispetto alle sfide che attendono il Pd nel Paese e soprattutto in Calabria". Al termine dei lavori, conclude la nota, "é stato individuato un percorso metodologico di coinvolgimento dei territori e delle diverse potenzialità che aderiscono alla mozione che porterà, alla data del 31 luglio, alla individuazione di una autorevole candidatura alla segreteria del Pd Calabrese aperta alla possibilità di essere riconosciuta, anche dagli aderenti delle altre mozioni, come candidatura unitaria"

Gugliemelli “Bersani è innovazione”. "Capisco la tensione per il congresso ma l'insistenza con cui importanti parlamentari calabresi del Pd affiancano Pier Luigi Bersani alla conservazione è davvero paradossale". E' quanto afferma, in una nota, il segretario regionale dei Giovani democratici, Luigi Guglielmelli. "Al di là dell'iniziativa del 30 a Camigliatello Silano, infatti - prosegue Guglielmelli - in cui il candidato segretario nazionale Bersani incontrerà delegazioni di giovani provenienti da tutte le regioni del Mezzogiorno, il profilo innovativo e di rinnovamento presente nella mozione Bersani è fin troppo evidente. Certo non si parla di rinnovamento come lo abbiamo conosciuto in questi due anni di direzione Veltroni-Franceschini fondato sull'apparenza e sulla vacuità di contenuti politici e garantita da liste bloccate volute e gestite dal direttorio del Campidoglio, ma di rinnovamento vero, legato ad una selezione seria della classi dirigenti attraverso esperienze di governo locale e di rappresentanza politica solida e riconoscibile dai cittadini". "Vorrei inoltre ricordare - prosegue il segretario regionale dei Giovani del Pd - che in Campania, ad esempio, la mozione Bersani non candida a segretario regionale Bassolino ma Enzo Amendola, 34 anni, e già segretario generale dell'Internazionale dei giovani socialisti e che in Liguria sarà un giovane di 30 anni, Lorenzo Basso, a sfidare il giovane franceschiniano Cofferati. In Calabria, inoltre, si registrano segni preoccupanti di confusione e squilibrio politico: gli stessi che parlano di rinnovamento, infatti, prima lodano per il successo alle elezioni europee il 'giovane' assessore Mario Pirillo e poi criticano l'operato della Giunta regionale, volendo introdurre nella discussione congressuale un argomento che sarà affrontato nei modi e nei tempi opportuni". "Insomma il rinnovamento - conclude Guglielmelli - non può appartenere a chi in questi anni ha guidato partiti politici e deciso liste bloccate; invece può essere praticato da chi, come Pier Luigi Bersani, in questi anni non solo ha parlato di innovazione ma l'ha praticata con provvedimenti che hanno colpito lobby e potentati consentendo ai giovani maggiori opportunità in settori della società prima riservati a ristretti club noti a tutti"

Adinolfi “Innovazione Bersani con bassolino e Loiero?”. "Mi ha fatto davvero piacere leggere che Pierluigi Bersani ha idee nuove per il sud. Ma dovrebbe sapere che le idee nuove camminano su gambe nuove, al sud la sua é la mozione di Bassolino e Loiero". E' quanto afferma Mario Adinolfi, esponente della mozione Franceschini. "Giovedì in Calabria Bersani incontrerà dei giovani meridionali - ricorda Adinolfi - a cui già oggi dice di avere idee nuove. Dice che il suo partito farà pronunciare ancora la parola 'mezzogiorno' e che il governo lo ha preso in giro. Io ritengo che questa presa in giro sia stata anche quella di governatori, ad esempio in Campania ed in Calabria, di cui il Pd dovrebbe costruire il naturale ricambio. Bassolino e Loiero, invece, intendono permanere e ripongono la loro speranza di permanenza in Bersani stesso. Come farà Bersani - conclude Adinolfi - a rinnovare il Pd meridionale dopo aver firmato cambiali politiche così esose?".

Bruno e Laratta “Bersani non si faccia rappresentare dall’esistente”. Bersani non si faccia rappresentare al Sud da "esponenti politici non sempre in questi anni in prima fila nel esprimere la proposta nuova e innovativa del Pd". E' quanto affermano i parlamentari del Pd Franco Bruno e Francesco Laratta, commentando l'annuncio di un incontro tra Bersani e i giovani del Sud. "E' positivo che finalmente si torni a parlare del Sud - affermano Bruno e Laratta - soprattutto dopo che gli ultimi provvedimenti del governo hanno messo a nudo la strategia di Berlusconi e della Lega di marginalizzare il Mezzogiorno. Siamo convinti che questo tema così importante debba animare anche il dibattito per il nostro Congresso". "C'é però da rimanere un po' perplessi - proseguono i due parlamentari - se esso viene affrontato in modo generico, come ha fatto oggi Pier Luigi Bersani. Non è infatti un buon segnale dichiararsi a parole per il rinnovamento e poi accettare di essere rappresentati al Sud da esponenti politici non sempre in questi anni in prima fila nel esprimere la proposta nuova e innovativa del Pd". "I nostri elettori delle regioni meridionali - concludono Bruno e Laratta - chiedono un vero cambiamento, a partire da una leadership che, seppure costretta a fronteggiare emergenze e problemi molto gravi, non è sembrata essere all'altezza della sfida. Ci auguriamo che la proposta politica di Bersani non si limiti alla conservazione dell'esistente"

Bruno e Laratta “A sud occorre cambiare uomini”. "E' positivo che finalmente si torni a parlare del Sud, soprattutto dopo che gli ultimi provvedimenti del governo hanno messo a nudo la strategia di Berlusconi e della Lega di marginalizzare il Mezzogiorno". E' quanto affermano, in una dichiarazione congiunta il senatore Franco Bruno e il deputato Franco Laratta, del Pd. "Siamo convinti - sostengono - che questo tema così importante debba animare anche il dibattito per il nostro congresso. C'é però da rimanere un po' perplessi se esso viene affrontato in modo generico, come ha fatto oggi Pierluigi Bersani. Non è infatti un buon segnale dichiararsi a parole per il rinnovamento e poi accettare di essere rappresentati al Sud da esponenti politici non sempre in questi anni in prima fila nell'esprimere la proposta nuova e innovativa del Pd". Per Bruno e Laratta "i nostri elettori delle regioni meridionali chiedono un vero cambiamento, a partire da una leadership che, seppure costretta a fronteggiare emergenze e problemi molto gravi, non è sembrata essere all'altezza della sfida. Ci auguriamo che la proposta politica di Bersani non si limiti alla conservazione dell'esistente"

N. Oliverio “Sorprendono le critiche di Bruno e Laratta”. "Destano sorpresa le critiche dei colleghi ed amici parlamentari Franco Bruno e Franco Laratta a Bersani sul Mezzogiorno". Lo afferma il parlamentare del Pd Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera. "Tenere alta l'attenzione sui problemi del Sud ed annunciare una forte azione politica - ha aggiunto - non dovrebbe suscitare in tutto il Pd che condivisione e soddisfazione. La battaglia per ridare al Sud centralità nella politica nazionale, e per questo da tempo si batte il presidente della Regione Calaria, Agazio Loiero, richiede che si mettano da parte le strumentali polemiche interne, uno sport dannoso ed inutile che finisce solo per indebolire l'azione complessiva del partito". "Bersani - ha sostenuto Oliverio - giovedì prossimo sarà in Calabria, a Camigliatello, per rilanciare proprio da qui, concretamente, e non genericamente, la questione meridionale. Il Sud ha bisogno di voltare pagina ed il confronto, franco e leale, prima ancora che sulle persone che hanno scelto questa o quell'altra mozione, va fatto sull'analisi dei problemi e sulla necessità di mettere in campo, con urgenza, risposte reali tanto attese dai cittadini". "In questa direzione - ha concluso Oliverio - tutti dovremmo dare un contributo, magari mettendo da parte, finalmente, polemiche e critiche che lasciano il tempo che trovano e che, soprattutto, non appassionano nessuno, se non qualche addetto ai lavori"

Giovani PD “Il Congresso non sia guerra tra bande”. "Non vogliamo che il congresso, specie quello regionale, si riduca ad una guerra tra bande". Lo affermano, in una nota congiunta, Tania Ruffa e Antonino Castorina della direzione nazionale Giovani democratici. "Non vogliamo neanche un ritorno al passato - proseguono - riteniamo invece che si possa dare slancio ad un'idea nuova della politica, che possa fare rete nei territori, tra la gente tra le tantissime persone che pur non avendo alcuna tessera di partito si identificano in un centrosinistra riformista, progressista e moderato che si accinge a presentarsi come classe dirigente di governo nei vari territori ed in Italia". "L'appuntamento congressuale del Pd - aggiungono - risulta paradigmatico per la vita e lo sviluppo della nostra realtà politica in tutto il territorio e assume soprattutto nella nostra regione una valenza altamente importante. Risulta pertanto prioritario per noi giovani generazioni e nuova classe dirigente di un movimento giovanile che sta prendendo forma, far sì che la discussione politica relativamente alle varie mozioni congressuali o alle posizioni da intraprendere possa riguardare importanti temi che riteniamo prioritari ed indispensabili e senza i quali certamente, non si può sviluppare alcuna piattaforma programmatica che possa rappresentare noi giovani democratici". "Riteniamo importante ad esempio - affermano Ruffa e Castorina - le risposte che il partito vuole dare alla nostra giovanile. Vogliamo capire se realmente si vuole investire su una nuova classe dirigente e quali sono gli strumenti e i modi relativamente a questo, tanti sono stati i giovani scesi in campo alle ultime elezioni comunali e provinciali ed altrettanti sono stati gli eletti. Oggi i giovani democratici sono presenti dentro le istituzioni, dentro le scuole e dentro le università, sono una realtà che sta assumendo forma e sostanza. Altro punto prioritario da affrontare riguarda la tematica del lavoro. Va lanciata una proposta politica seria rivolta alle nuove generazioni, in maniera tale da evitare la fuga dei cervelli. Questo va accompagnato da un investimento forte nel campo della istruzione, della formazione e della ricerca, è elemento essenziale per la crescita della nostra Calabria. Così come fondamentale è il concetto di legalità. La nostra proposta vede il concetto di legalità unito al concetto di sicurezza, non ha a che fare con il colore della pelle o con il concetto di razza". "Investire su politiche sostenibili - concludono Ruffa e castorina - attraverso una green economy, porterebbe risultati certamente più concreti ed un ambiente più sano e quindi più sicuro"

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