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Fondi Fas: Protestano le regioni meridionali

 

Fondi Fas solo alla Sicilia, le Regioni del sud insorgono “Siamo discriminati”

30 lug 09 Domani saranno sbloccati per la Sicilia 4 miliardi dai fondi Fas perché l'unica regione ad aver presentato progetti approvati da Tremonti, afferma in il premier Berlusconi. Ma i presidenti delle altre regioni del sud insorgono: anche noi siamo in regola; è evidente, sottolinea per tutti De Filippo (Basilicata), che ci sono "figli e figliastri". Una giornata, quella di oggi, vigilia del Cipe e del cdm che dovrebbe cominciare ad avviare il piano per il Sud, iniziata con le parole del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ribadisce per l'ennesima volta: "lo sblocco di 4 miliardi per la Sicilia è positivo ma gli impegni presi dal governo riguardano tutte le regioni. Col governo - ricorda - abbiamo firmato un accordo a marzo, quando le regioni hanno finanziato gli ammortizzatori sociali in deroga e il governo ha firmato con noi l'impegno di finanziare tutte le regioni, mano mano sono pronti i Par, cioé i piani di attuazione regionale delle risorse dei fondi per le aree sotto utilizzate". Secondo Errani il fatto che "oggi finalmente il governo dica che finanzia il Par della Sicilia è una buona notizia, ma l'impegno preso a marzo vale per tutte le regioni, del Mezzogiorno e d'Italia". "Se tutta questa discussione dovesse produrre la presa d'atto da parte del Cipe del Par-Fas della Regione siciliana il risultato ci appare iniquo e deludente", sottolinea il governatore della Basilicata, Vito De Filippo (Pd). "Non può passare inosservato agli organi ministeriali che anche i Par-Fas della Regione Basilicata sono ampiamente maturi per ricevere analoga presa d'atto da parte del Cipe. Se nella strategia del Governo nazionale - ha concluso De Filippo - ci sono figli e figliastri nel Mezzogiorno, la voce della Regione Basilicata, si leverà forte contro ogni prevaricazione dei fondamentali diritti della nostra comunità". "Come al solito - interviene il vicepresidente della Regione Campania Antonio Valiante - il governo procede per approssimazione e per convenienze di vicinato politico nelle decisioni che assume. Anche per i fondi FAS, aprendo con il contagocce, l'esecutivo ha l'abilità di discriminare le Regioni non attuando un intervento organico per tutte le aree sotto utilizzate". "Non si può da un lato guardare l'Italia che precipita nella povertà e dall'altro sapere che Tremonti ha una cassaforte nella quale, forse per ragioni politiche, vengono tenute chiuse queste risorse indispensabili",é la reazione del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. "Sono molto arrabbiato - ha detto - perché ci sono 3 miliardi e 100 milioni di euro per la Puglia che restano congelati e non c'é alcuna ragione per la quale alla Sicilia venga dato il premio e domani il Cipe nella sua riunione vari il Par cioé il programma di spesa dei fondi Fas e che questo venga invece negato alla Puglia che ha la strutturazione progettuale più ricca, più importante, di più grande respiro e che ha completato tutte le procedure di accompagnamento, incluso la valutazione ambientale strategica". "Anche la Calabria - afferma l'assessore regionale ai lavori pubblici Luigi Incarnato - è nelle condizioni di vedere sbloccati i fondi che le spettano, come la Sicilia, ma siamo discriminati". In base alle cifre fornite da Incarnato, la Calabria potrebbe "accedere a 1,5 miliardi di fondi Fas", tenendo fuori "l'A3 Salerno-Reggio, per la quale aspettiamo ancora 2,8 miliardi di finanziamenti provenienti da fondi Cipe"

Regione Calabria “Siamo in regola per i fondi”. "Anche la Calabria è nelle condizioni di vedere sbloccati i fondi che le spettano, come la Sicilia, ma siamo discriminati". Lo afferma l'assessore ai Lavori pubblici della Regione Calabria, Luigi Incarnato, in vista del Cipe di domani che metterà 4 miliardi a disposizione della Sicilia. In base alle cifre fornite da Incarnato, la Calabria potrebbe "accedere a 1,5 miliardi di fondi Fas", tendendo fuori "l'A3 Salerno-Reggio, per la quale aspettiamo ancora 2,8 miliardi di finanziamenti provenienti da fondi Cipe". "Domani non c'é nulla al Cipe che riguardi la nostra Regione, a quanto mi risulta, a parte la modifica del soggetto attuatore di un piccolo tratto ferroviario. Eppure abbiamo mandato i nostri programmi al ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico - afferma Incarnato - segnalando opere strategiche. Ma non c'é stata nessuna discussione su quanto dare alla Calabria. Il piano operativo regionale, ammonta a 1,5 miliardi di euro e riguarda il sistema metropolitano, la logistica portuale di Vibo e Crotone e il rafforzamento del sistema aeroportuale. Speriamo - conclude - che almeno 500 milioni si possano coprire con fondi destinati al Par", ossia il programma attuativo regionale che può beneficiare di fondi Fas per le aree sottoutilizzate.

Foti (Pdl) scrive al Premier “Assicurare risorse per lo sviluppo”: "Formuliamo un appello al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, affinché si possa prevedere un impegno straordinario per assicurare i territori più bisognosi le risorse necessarie allo sviluppo" E' quanto scrive il deputato del Pdl eletto in Calabria, Nino Foti, in una lunghissima lettera aperta inviata al premier in vista del piano del governo per il Sud. "Il Piano che verrà presentato al prossimo Consiglio dei ministri - prosegue - ritengo non possa e non debba muovere i suoi primi passi se non sulla base di alcune riflessioni fondamentali. I meridionali in generale, noi calabresi in particolare, e soprattutto coloro che rivestono responsabilità politiche, non possono sottovalutare l'importanza dell'attuale fase politico-programmatica che interessa il periodo 2007-2013, con riflessi di spesa che arriveranno fino al 2015 ed oltre, elemento determinante di qualsiasi fenomeno di crescita socio-economica. Il nodo delle risorse finanziarie destinate a sostenere la crescita degli stati membri e i processi di convergenza delle regioni, alla luce dei risultati poco brillanti che l'Italia ha finora conseguito, è diventato nuovamente il tema da risolvere, almeno per ciò che riguarda il Mezzogiorno". Foti sollecita inoltre "azione ed attenzione speciale per la Calabria, poiché la politica regionale non produce effetti senza una compensazione degli effettivi svantaggi territoriale in cui i destinatari si trovano ad operare". Il parlamentare del Pd evidenzia inoltre che "esiste un dilemma dello sviluppo meridionale: risorse scarse o troppo abbondanti? Fra il 2000 e il 2006 la spesa in conto capitale del settore pubblico allargato è cresciuta del 36% nel Centro Nord e del 13% nel Mezzogiorno. La spesa pro.capite meridionale è inferiore del 6,4% rispetto alla media nazionale. A partire dal 2000, nell'ambito del Quadro Comunitario di Sostegno comunitario, sono, tuttavia, affluiti nel Mezzogiorno 57,5 miliardi di euro (costi ammessi nei rendiconti al 31 agosto 2008) per finanziare ben 259mila progetti. Agli aiuti diretti alle imprese sono andati 11 miliardi, 10 miliardi per infrastrutture di trasporto, 4,7 miliardi per l'agricoltura, 1,8 miliardi per i circa 60.000 progetti riguardanti istruzione e formazione. Per il Sud, o almeno per le quattro regioni maggiori, un prolungamento della crisi potrebbe ancora di più ridurre il potenziale già debole di opportunità e estendere invece l'area del rischio che in primo luogo significa un'ulteriore ritirata sul terreno della legalità e della sicurezza". "Del resto - prosegue - lo scarso impatto che finora hanno avuto le ingenti risorse indirizzate al Sud, condiziona fortemente i termini del dibattito che oppone, da un lato, chi lamenta una progressiva riduzione dei trasferimenti alle regioni meridionali e degli investimenti rispetto a quanto è accaduto ad altre regioni. Dall'altro lato, invece si colloca chi mette in evidenza come le risorse finora impegnate e spese nelle regioni meridionali non solo non sono state efficaci nel contrasto se non nella riduzione del divario Nord-Sud, ma anzi hanno alimentato i circuiti meno trasparenti dello scambio di beni economici e, addirittura, ridotto quel minimo di iniziativa imprenditoriale che ha continuato ad essere anestetizzata da incentivi senza obbligo di risultato e da progetti del tutto scollati dalle reali esigenze dei sistemi locali produttivi. Sembra quindi difficile trovare una via d'uscita dal dilemma fra troppe o poche risorse. Il Sud non può che trovare al suo interno le energie e le strategie indispensabili a risollevarsi. Il vuoto fino ad oggi provocato da una classe dirigente che non si è dimostrata capace di affrontare l'attuale critica situazione rischia di essere coperto da soggetti regressivi della società meridionale, a partire dalla criminalità organizzata". "Il Quadro Nazionale di Sostegno, nel tracciare - scrive ancora Foti - gli indirizzi e le linee delle politiche di sviluppo delle aree con problemi del nostro Paese, ne ha destinate una quota significativa, pari a circa 20 miliardi di euro, alle azioni di sostegno, da realizzare sia livello nazionale, a cura del Mise e del Miur, sia a livello regionale, per la ricerca, innovazione e competitività dei sistemi produttivi. Gli indirizzi di programmazione di queste risorse identificano traguardi ambiziosi e puntano al finanziamento di progetti innovativi, di frontiera, di contaminazione tra mondi ed esperienze diverse (ricerca/ industria; pubblico- privato). Il principale interrogativo di questa fase di programmazione è, quindi, se la Calabria sarà in grado di intercettare le risorse destinate a queste priorità, se, cioé, potrà disporre della capacità progettuale necessaria ad assicurare un effettivo e qualificato assorbimento del potenziale di risorse a sua disposizione. Sotto questo profilo la rarefazione del tessuto produttivo, la ridotta entità dell'apparato scientifico ed innovativo, a paragone delle regioni confinanti, rappresenta un punto di debolezza"

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