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Verso il congresso del PD

 

Verso il congresso del PD: tre le candidatura a segretario in Calabria.

31 mag 09 Saranno in tre a contendersi la carica di segretario regionale del Pd. Le mozioni presenti al congresso nazionale, infatti, anche in Calabria hanno presentato una candidatura ciascuna che sono state ufficializzate stasera, alla scadenza del termine ultimo per la presentazione, dalla commissione regionale del Partito. La mozione che si rifà al segretario Dario Franceschini ha deciso di presentare la candidatura del coordinatore organizzativo del partito calabrese Pino Caminiti, molto legato al segretario uscente Marco Minniti. I sostenitori della mozione di Pierluigi Bersani, invece, hanno puntato su Carlo Guccione, ultimo segretario nazionale dei Ds prima dello scioglimento e la nascita del Pd Gli aderenti alla mozione di Ignazio Marino, infine, hanno deciso di proporre Fernanda Gigliotti, avvocato, che non ha mai avuto incarichi di partito o amministrativi anche se impegnata da anni in politica avendo militato prima nel Psi, poi nella Margherita ed ora nel Pd. L'ufficializzazione delle candidature giunta stasera ratifica le decisioni degli aderenti alle varie mozioni che già ieri avevano annunciato le rispettive candidature: quelle di Caminiti e Guccione date praticamente in contemporanea, una a Lamezia Terme e l'altra a Camigliatello. Adesso i candidati si preparano alla campagna elettorale che li condurrà alle primarie di ottobre. Caminiti al momento preferisce non fare dichiarazioni, rimandando ad una conferenza stampa convocata per lunedì prossimo a Lamezia. Guccione, dal canto suo ha manifestato la convinzione "nella necessità di superare l'impostazione del cosiddetto partito 'leggero' per avviare una stagione nuova che conduca al radicamento del Pd nel territorio". Un obiettivo raggiungibile, a suo avviso, "accelerando la costruzione di luoghi di rappresentanza politica e democratica ed investendo di questa responsabilità una classe dirigente che sia in grado di reggere la sfida e di tornare a vincere". Fernanda Gigliotti ha sottolineato di essere sempre stata "molto critica per come era stata avviata la fase di costituzione del Partito e per come erano state gestite le primarie in Italia ed in Calabria. Le candidature uniche non le ho mai ritenute un segnale di democrazia, sebbene, poi, in quella circostanza ho appoggiato Veltroni. La mia candidatura parte dal basso e non dalla nomenclatura. Marino mi ha convinto per il suo modo di intendere il partito"

Guccione “Verso radicamento PD nel territorio”. "Nell'aderire appieno e con convinzione alla mozione di Pierluigi Bersani ed alla sua autorevole candidatura a segretario nazionale, siamo convinti nella necessità di superare l'impostazione del cosiddetto partito 'leggero' per avviare una stagione nuova che conduca al radicamento del Pd nel territorio". Lo afferma Carlo Guccione, candidato della mozione Bersani alla segreteria regionale. Un obiettivo raggiungibile, "accelerando la costruzione di luoghi di rappresentanza politica e democratica ed investendo di questa responsabilità una classe dirigente che sia in grado di reggere la sfida e di tornare a vincere". "Salutiamo con soddisfazione e convinzione - prosegue - il progetto di legge regionale sottoscritto congiuntamente dai Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, che stabilisce il metodo delle primarie per la selezione dei candidati alla guida della Regione. E' da apprezzare che Loiero, la cui ricandidatura a Presidente della Regione è di per sé naturale, con grande senso delle istituzioni e con profondo spirito democratico, manifesti così la sua chiara intenzione di subordinare la ricandidatura al consenso dei calabresi". "Rispetto all'esperienza regionale di centrosinistra in atto - afferma Guccione - esprimiamo senza incertezze il nostro leale sostegno e la nostra piena collaborazione al lavoro della Giunta e del Consiglio, nell'auspicio che gli ultimi mesi della Legislatura possano segnare una ulteriore accelerazione nel processo riformatore in atto. Esiste ed intende affermarsi una classe dirigente autonoma e responsabile, che coltiva l'audacia di fare da se, che ha l'orgoglio di pensare in proprio per fare di più e meglio, che intende operare al servizio esclusivo degli interessi positivi e puliti della nostra comunità regionale. Per far questo intendiamo concorrere a realizzare un nuovo soggetto politico, che pur sperimentando il ricorso alle nuove tecnologie ed alle grandi potenzialità offerte dalla società delle comunicazioni e da internet, ponga innanzi tutto al centro delle proprie politiche i valori della persona umana ed operi per rimuovere ogni ostacolo che impedisce la piena partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, economica e sociale della Calabria e del Paese. Un nuovo partito che abbia, quindi, un forte radicamento sociale, che valorizzi le specificità e le vocazioni dei territori, che favorisca e promuova la partecipazione degli iscritti, dei simpatizzanti e dei semplici cittadini". "Lo Statuto regionale del Pd - afferma Guccione - ha sancito questi valori e questi principi, traducendo l'ansia di autonomia e di partecipazione dei democratici calabresi in norme cogenti ed imperative ed a questo intendiamo ispirare la nostra azione. Il Pd della Calabria ripudia la 'ndrangheta ed ogni altra forma di criminalita' anche organizzata e persegue l'obiettivo della massima trasparenza dell'azione pubblica così da rendere dignitosa e sicura la vita di tutti i cittadini. Tali norme vanno ora tradotte in coerenti opzioni politiche, valorizzando e rafforzando le energie migliori che provengono dal nostro territorio". "Il nostro impegno nel Pd - conclude Guccione - sarà dunque teso ad inverare tutto questo, ribaltando innanzi tutto la piramide gerarchica della politica tradizionale e ponendo al vertice le istanze della base. Agiremo senza badare a compromessi, con trasparenza e rigore, per affermare una classe dirigente fatta da tanti, da giovani e meno giovani, da donne e da uomini, che costruisca dal basso un partito veramente nuovo che abbia testa e cuore nella nostra regione"

Le candidature regione per regione: Ecco, regione per regione, il quadro delle candidature alle segreterie regionali del Pd. Tra parentesi viene indicata la mozione nazionale che viene sostenuta da ciascun candidato. - PIEMONTE. Gianfranco Morgando (Bersani); Cesare Damiano (Franceschini); Roberto Tricarico (Marino). - VALLE D'AOSTA. Raimondo Donzel (Franceschini). - LIGURIA. Sergio Cofferati (Franceschini); Lorenzo Basso (Bersani); Ermanno Pasero (Marino). - LOMBARDIA. Emanuele Fiano (Franceschini); Maurizio Martina (Bersani); Vittorio Angiolini (Marino). - TRENTINO. Roberto Pinter; Giorgio Tonini (Franceschini); Michele Nicoletti (Bersani). - ALTO ADIGE. Antonio Frena (Franceschini); Wanda Carbone o Danila Rossi o Alberto Stenico (Bersani) - VENETO. Rosanna Filippin (Bersani); Andrea Causin (Franceschini); Felice Casson (Marino). - FRIULI VENEZIA GIULIA. Debora Serracchiani (Franceschini); Vincenzo Martines (Bersani); Maria Cristina Carloni (Marino). - EMILIA ROMAGNA. Stefano Bonaccini (Bersani); Mariangela Bastico (Franceschini); Thomas Casadei (Marino). - TOSCANA. Simone Siliani (Marino); Andrea Manciulli (Bersani); Agostino Fragai (Franceschini). - MARCHE. Palmiro Ucchielli (Bersani-Franceschini). - UMBRIA. Alberto Stramaccioni (Franceschini); Lamberto Bottini (Bersani); Valerio Marinelli (Marino). - LAZIO. Roberto Morassut (Franceschini); Ileana Argentin (Marino); Stefano Fassina o Alessandro Mazzoli (Bersani). - ABRUZZO. Silvio Paolucci (Bersani-Franceschini); Fabio Ranieri (Marino). - MOLISE. Michele Petraroia (Bersani); Roberto Ruta o Domenico De Angelis o Domenico Di Lisa (Franceschini). - CAMPANIA. Enzo Amendola (Bersani); Leonardo Impegno (Franceschini); Franco Vittoria (Marino). - PUGLIA. Guglielmo Minervini (Franceschini); Enrico Fusco (Marino); Sergio Blasi o Francesco Boccia (Bersani). - BASILICATA. Sabino Altobello (Marino); Erminio Restaino (Franceschini). - CALABRIA. Pino Caminiti (Franceschini); Carlo Guccione (Bersani); Fernanda Gigliotti (Marino). - SICILIA. Giuseppe Lupo (Franceschini); Bernardo Mattarella (Bersani); Giuseppe Messina (Marino); Beppe Lumia (indipendente). - SARDEGNA: Francesca Barracciu (Franceschini); Silvio Lai o Marco Meloni o Giampaolo Diana (Bersani); Carlo Balloi (Marino).

Solo 8 donne su 60 candidati. Il Pd sembra archiviare la stagione delle quote rosa, che l'anno scorso lo portò a inserire nelle liste per il Parlamento il 40% di candidati donna, riuscendo a portare sugli scranni di Camera e Senato il 33% degli eletti. A poche ore dal termine per presentare le candidature per le segreterie regionali (stasera alle 20), le donne in campo sono solo 8 su circa 60 candidati (cioé il 15%): tre per la mozione Marino, tre per la mozione Franceschini, due per quella di Bersani. In positivo si registra un totale mescolamento delle provenienze nello schieramento a sostegno dei vari candidati, come già è avvenuto a livello nazionale. Nelle 20 regioni italiane verranno eletti i segretari regionali in concomitanza con quello nazionale, e con le stesse modalità: ci sarà una prima fase riservata agli iscritti, che selezioneranno le candidature. Poi, il 25 ottobre, si terranno le primarie in cui potranno votare tutti gli elettori del Pd. In quasi tutte le regioni, le tre mozioni nazionali presenteranno ciascuna un proprio candidato. Il numero di concorrenti sfiorerà dunque i 60, ma - mentre le indicazioni non sono ancora tutte ufficiali - solo 8 sono donne. Si tratta di Ileana Argentin, Maria Cristina Carloni e Fernanda Gigliotti, candidate per la mozione Marino rispettivamente alla segreteria di Lazio, Friuli Venezia Giulia e Calabria; di Rosanna Filippin nel Veneto e di una tra Wanda Carbone e Danila Rossi (che però potrebbero essere escluse a favore di Alberto Stenico) in Alto Adige per la mozione Bersani; e di tre candidate che correranno per la mozione Franceschini in altrettante regioni: Debora Serracchiani in Friuli Venezia Giulia, Mariangela Bastico in Emilia Romagna e Francesca Barracciu in Sardegna. Per il Veneto, a dire il vero, la mozione Bersani aveva indicato anche un'altra candidatura 'rosa', quella di Laura Puppato; ma, essendo sindaco di Montebelluna, è stata esclusa (a favore della Filippin) in nome del principio della non cumulabilità degli incarichi. Principio che ha spinto Bersani a non appoggiare la candidatura di Michele Emiliano in Puglia e a criticare quelle di alcuni franceschiniani, come Sergio Cofferati (Liguria) o Serracchiani. Se sulle donne il Pd è tornato indietro, sul mescolamento delle provenienze è sicuramente andato avanti, così come è accaduto a livello nazionale. Ed ecco che, solo per esempio, in Piemonte la mozione Franceschini presenta Cesare Damiano, sostenuto localmente da fassiniani, rutelliani ed ex popolari, mentre la mozione Bersani lancia l'ex Ppi Gianfranco Morgando, a sua volta sostenuto sia da ex Ds, che da esponenti vicini a Rosy Bindi e Enrico Letta. E lo stesso vale per le restanti regioni. Non tutti i giochi sono chiusi. In alcune regioni si tenta la soluzione unitaria in vista delle Regionali della prossima primavera: è il caso delle Marche dove Palmiro Ucchielli (Bersani) dovrebbe trovarsi ai nastri di partenza da solo con il sostegno di tutti. Lo stesso potrebbe accadere per Raimondo Donzel (Franceschini) in Val d'Aosta. In Campania, invece, alcuni ex Ppi e rutelliani che sono schierati a livello nazionale con Franceschini (Salvatore Piccolo, Donato Mosella o Antonio Valiante), sostengono il candidato bersaniano, Enzo Amendola, anche qui in vista della partita delle regionali 2010. In Puglia, alle prese con l'inchiesta sulla sanità, Michele Emiliano, che sembrava propendere per Bersani, alla fine sarà sostenuto dai franceschiniani e avrà contro un candidato dalemiano, Enzo Lavarra. Infine, c'é il Lazio: i veltroniani Roberto Morassut e Ileana Argentin correranno rispettivamente per le mozioni Franceschini e Marino, mentre per Bersani è in pole position l'economista Stefano Fassina rispetto a Alessandro Mazzoli. Anche qui i rutelliani potrebbero convergere a livello locale sul candidato bersaniano.

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