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Bersani a Camigliatello

 

Congresso PD: Bersani a Camigliatello lancia proposta per il Mezzogiorno. Per la segreteria regionale in lizza Guccione e Caminiti

30 lug 09 A Camigliatello, nella Sila Cosentina, per incontrare i giovani del sud, il candidato alla segreteria del Pd Pierluigi Bersani lancia la sua proposta per il Mezzogiorno. "Credo - ha detto - che un sud che rivendica il proprio orgoglio dal punto di vista autonomista dentro una dimensione nazionale sia la soluzione rispetto alla quale il Pd può fare molta sponda. Sia perché siamo l'unico partito che dice le stesse cose a Varese ed a Cosenza sia perché abbiamo qualche proposta precisa". "Se Berlusconi vuole fare un piano sud - ha aggiunto Bersani - invece di spostare risorse come i carri armati di Mussolini da una parte all'altra del bilancio, ripristini il credito d'imposta per gli investimenti e l'occupazione. Si tratta di una misura autentica, pulita, ed efficace. Già così partirebbe bene il piano sud. Se stanno fuori da questo, credo facciano solo chiacchere".

La ricetta di Bersani per il Sud. Un decalogo, ma anche una petizione su Facebook per "raccogliere firme ed eventuali integrazioni" al documento. E' questa l'idea che i Giovani democratici del Sud hanno lanciato nel corso dell'incontro di oggi a Camigliatello Silano con il candidato alla segreteria del Pd nazionale, Pierluigi Bersani. In dieci punti i giovani del Sud, riunitisi in Calabria, oggi hanno voluto lanciare le loro idee chiedendo di "riaprire un dibattito serio sul Mezzogiorno e sulle sue potenzialità di crescita, identificando iniziative in grado di riavviare un processo di sviluppo che appare essersi inceppato". Da qui l'individuazione di dieci punti che i giovani del Pd hanno "inteso offrire come contributo alla mozione di Pierluigi Bersani". I giovani del Sud partono da una riflessione: "Gli ultimi dati della Svimez - affermano nella premessa del decalogo - documentano il deterioramento in atto nel Mezzogiorno, a livello di capitale fisso, sociale e produttivo, che ostacola il processo di adeguamento competitivo di tale area ed accresce le condizioni di fragilità delle sue strutture produttive, in una situazione di crisi come l'attuale". Una situazione, questa che, secondo i Gd, è destinata ad aggravarsi in quanto "se consideriamo che nel corso del 2009 si accentueranno ulteriormente la contrazione delle attività economiche, le incertezze in materia di tenuta dei redditi, le difficoltà del mercato del lavoro, è concreto il rischio che, in assenza di forti discontinuità, il Mezzogiorno si allontani ulteriormente dal processo di convergenza con il resto del Paese, confermando il suo ruolo di Cenerentola anche rispetto alle altre aree europee sottoutilizzate, che hanno dimostrato maggiore capacità di trarre vantaggio dalle politiche di coesione". Da qui l'individuazione di dieci punti su cui incentrare l'azione politica del Pd e su cui lavorare concretamente: stare al fianco di chi in questi anni ha investito nel cambiamento; accorciare le distanze e combattere le contrapposizioni territoriali; ricostruire le politiche di sviluppo e coesione, dopo il violento attacco del Governo Berlusconi; pensare ad una nuova modalità di gestione delle risorse per il Sud; avviare una cooperazione tra Regioni nella programmazione dei fondi comunitari; dare vita ad un progetto di politica industriale per il Paese e per l'adeguamento competitivo delle aree a maggiore potenzialità di crescita; pensare ad un rinnovato impegno per la sicurezza e la legalità; far sì che il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza sia obiettivo delle politiche di sviluppo; avviare una politica per le nuove generazioni e pensare ad un welfare che avvicini le generazioni ed i territori"

Aperti ad alleanze. "La nostra è una proposta politica che apre un discorso di alleanze e interpreta la vocazione maggioritaria non come autosufficienza ma in un quadro di bipolarismo riaffermato e in un quadro che chiarisca il fatto che non vogliamo fare da soli". A dirlo è stato il candidato alla segreteria Pierluigi Bersani, oggi a Camigliatello Silano, per incontrare i giovani del sud. Parlando della sua mozione, Bersani, che ha anche incontrato un gruppo di Precari, ha proseguito sostenendo che "é necessario un profilo d'identità più preciso del partito. Pensiamo ad una formazione popolare che si rivolga ai ceti produttivi". Quindi ha sottolineato la necessità che il partito cerchi "maggiore solidità al nostro impianto e un maggiore radicamento. Insomma il meccanismo che dovrà sostenerlo si svolga dal basso verso l'alto. Bisogna lavorare alla creazione di una nuova classe dirigente attraverso esperienze territoriali"

Su Loiero decideranno le primarie. "Mi sembra francamente un modo curioso di ragionare. Non mescoliamo il dibattito tra le mozioni e queste prospettive". A dirlo è stato Pier Luigi Bersani commentando le dichiarazioni di alcuni esponenti della mozione Franceschini, secondo i quali il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, dopo la sua adesione alla mozione Bersani, non potrebbe ricandidarsi il prossimo anno qualora il congresso del Pd fosse vinto da Franceschini. "Si vedrà quando è il momento - ha proseguito Bersani -. Io ho sentito Loiero dire che la sua ricandidatura la farà passare dal meccanismo delle primarie e mi pare molto lodevole. Se questa sarà la sua scelta immagino ci sia il sostegno della maggioranza del partito". All'incontro di Camigliatello cui sta partecipando Bersani, é presente lo stesso Loiero, oltre al presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova e amministratori locali, sindaci, consiglieri regionali, provinciali e comunali, segretari di circolo e dirigenti a tutti i livelli che hanno aderito alla mozione.

Guccione candidato per la mozione Bersani. Carlo Guccione sarà il candidato della mozione Bersani alla segreteria regionale del Pd della Calabria. L'annuncio è stato dato oggi da Maria Cristina Guido, coordinatrice dell'area della presila cosentina della mozione, nel corso di un incontro a Camigliatello Silano al quale sta partecipando lo stesso Bersani e, secondo gli organizzatori, oltre duemila persone. Guccione è stato l'ultimo segretario regionale dei Ds prima dello scioglimento e la nascita del Pd.

Adamo :non mi candido alla segreteria regionale. "In riferimento a quanto pubblicato stamani dal 'Quotidiano della Calabria' debbo precisare che in nessun momento ed in nessuna sede sia stata valutata la proposta di candidare il sottoscritto alla segreteria regionale del Pd". A sostenerlo è stato, in una nota, Nicola Adamo, coordinatore regionale della mozione Franceschini. Nell'articolo, parlando delle possibili candidature per la segreteria regionale del Pd della mozione Francescini, il Quotidiano scrive, tra l'altro, che "la scelta dovrebbe cadere su Pino Caminiti, attuale segretario organizzativo del Pd" e poi afferma "non si esclude un colpo di scena: all'ultimo momento potrebbe essere lo stesso Adamo a candidarsi". "Escludo categoricamente - ha sostenuto Adamo nella dichiarazione - che il mio invito a perseguire in Calabria uno schema diverso della riproposizione degli schieramenti nazionali e, quindi, indicare anche la possibilità di una candidatura unitaria a segretario regionale potesse mai riguardare la mia persona. Ribadisco anche in questa sede la necessità di uno scatto di responsabilità collettiva del gruppo dirigente. Rimangono, però, poche ore a disposizione e mi rendo conto che questo scatto sia sempre più difficile registrarlo". "Ciò - ha proseguito - non può non indurmi a sottolineare ancora una volta il rischio che la divisione rigida e verticalizzata possa produrre oggettivamente un indebolimento del progetto del Pd con inevitabili conseguenze sui percorsi che conducono alle elezioni regionali del prossimo anno". "L'unità e la responsabilità dei gruppi dirigenti - ha concluso Adamo - sono sempre un valore in se, in alcuni momenti divengono però elementi da cui non poter prescindere, per evitare debolezze irreversibili che potrebbero nuocere non solo al partito ma alla democrazia calabrese"

Caminiti candidato per mozione Franceschini. E' il coordinatore organizzativo Pino Caminiti il candidato alla segreteria regionale del Pd Calabrese della mozione Franceschini. A proporlo è stato stasera il coordinatore regionale della mozione, Nicola Adamo, nel corso della prima riunione degli aderenti. Secondo Adamo, quella di Caminiti è "la scelta più giusta per questo momento non solo per la persona ma per la linearità di questo impegno. Chi lo ha conosciuto, là dove ha lavorato in questi anni, ha visto che non ha mai anteposto la sua idea personale a quella collettiva". Al termine, l'assemblea ha dato mandato al coordinamento regionale di "definire tutti gli aspetti dell'organizzazione strutturale della mozione ed anche per completare la proposta di guida del partito attraverso un ticket con Caminiti segretario ed un vice segretario che tratteggia la proposta ancor di più sul terreno dell'innovazione". Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, l'europarlamentare Mario Pirillo, il deputato Franco Laratta, ed il segretario regionale uscente Marco Minniti.

Minniti lancia Caminiti. "Vedo bene la proposta di Camini per un rinnovamento serio. E' una persona che vuole dedicarsi a tempo pieno al partito come ha fatto fin'ora correggendo anche i limiti della mia gestione perché non ero un segretario a tempo pieno". A sostenerlo è stato il segretario uscente del Pd Calabrese, Marco Minniti, nel corso dell'assemblea degli aderenti alla mozione Franceschini. "Sono contento - ha proseguito - della discussione fatta. E' la prima volta che ci vediamo e non era scontato che il tono fosse questo. Il fatto che oggi si sia discusso con forte passione e impegno è un punto di partenza straordinario che la dice lunga sulle potenzialità che abbiamo. Noi abbiamo una partita che è del tutto aperta e che possiamo vincere sia in Calabria che in Italia". Parlando dei temi nazionali, Minniti ha sostenuto che "non mi avventurerei più di tanto sulla creazione di un partito del Sud sia perché la visione dei problemi del Mezzogiorno deve essere nazionale sia perché rischiamo di essere gli alleati subalterni di una disputa che sta all'interno del Pdl. Il sud che fa la Lega del Sud accetta di fatto il terreno della Lega Nord ed essendo il territorio più debole perde". "In questo congresso - ha poi sostenuto Minniti - dovremo fare un bilancio di questa esperienza di governo. Nel 2005 il centrosinistra ha avuto un monocolore. Si deve discutere di questo e non di lesa maestà perché la sfida del sud si gioca sulla capacità delle credibilità e responsabilità delle classi dirigenti del Mezzogiorno. Un congresso non si fa per lasciare le cose così come stanno". Il coordinatore regionale della mozione Franceschini, Nicola Adamo, dal canto suo, ha sottolineato la "presenza non solo numerica ma anche di qualità e di peso per i ruoli che ognuno dei presenti riveste nel partito". "Bisogna uscire - ha aggiunto - da una visione tutta interna racchiusa nel dibattito degli iscritti. Oggi la mozione Bersani si prepara ai nastri di partenza con una serie di contraddizioni. In questi anni abbiamo avuto dirigenti che non credevano nell'esperienza del Pd e che nelle elezioni provinciali hanno sostenuto liste al di fuori del Pd ed ora la vedo dura affidare loro la dirigenza del partito. E' un tema che se non affrontato mina la credibilità non solo della mozione ma di tutto il partito".

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