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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Rovente la polemica sulla sanità calabrese
Polemica rovente sulla sanità Calabrese. Duro scambio tra Scopelliti ed Adamo. Dichiarazioni 04 mag 09 E’ con un durissimo scambio di dichiarazioni tra il Sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti e il capogruppo alla Regione del PD, Nicola Adamo che prosegue senza soste la rovente polemica sulle condizioni della sanità in Calabria. Situazione che ha portato ad un commissariamento per telefono annunciato da Berlusconi durante un raduno elettorale e caldeggiato più volte dal Ministro Sacconi. Dopo l'appello lanciato direttamente dal Presidente Loiero ai calabresi oggi altre polemiche. "E' comprensibile, di fronte al gravissimo deficit, che da più parti arrivi la richiesta di commissariamento della sanità calabrese" ha affermato in una nota il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Scopelliti. Il sindaco di Reggio sottolinea come "se tale richiesta arriva dal Presidente Berlusconi o dal ministro Sacconi, il governatore Loiero, il capogruppo Pd in consiglio regionale Nicola Adamo e compagni si inalberano. Ma se la stessa richiesta viene caldeggiata da Italia dei Valori con Antonio di Pietro, e se Rifondazione Comunista sostiene l'abolizione del ticket, i due leader non battono ciglio". Per Scopelliti "Loiero finge di non sapere che il problema della sanità calabrese non è legato ai numeri da lui stesso forniti in contrapposizione con quelli ufficiali resi dal ministero della Salute. Il dato vero è legato all'emergenza salute e quindi al tema che diventa di protezione civile". "Loiero e Adamo - conclude Scopelliti - dimenticano che siamo di fronte a un problema di mala sanità e di pessima gestione di questo comparto. La Calabria non vuole rimanere vittima dell'incapacità amministrativa. Pretende, invece, una stagione di rinascita che, purtroppo, da quattro anni a questa parte, Loiero non è riuscito a garantire" A. Gentile “Loiero spergiuro si dimetta”. "Quando un Presidente della Regione va in televisione e dice bugie in un modo così clamoroso, commette spergiuro: in ogni sede istituzionale europea e occidentale questo basta per dimettersi". Lo afferma, in una nota, il senatore Antonio Gentile, vice coordinatore regionale vicario del Pdl. "Loiero - aggiunge - ha spudoratamente mentito, utilizzando i soldi dei calabresi per un messaggio televisivo a pagamento: non ha detto che il ticket lo ha messo lui sui farmaci, né che la sua gestione, dal 2005, produce un deficit di 350 milioni di euro annui". "La Calabria - prosegue - il 2005 entrò nel patto di stabilità con un debito di 700 milioni, oggi divenuto 2,2 miliardi. Ma davvero Loiero pensa che i calabresi gli credano ancora dopo quattro anni di disastrosa guida regionale? I calabresi ricordano che dopo quattro mesi dalla sua elezione, c'é stato un omicidio politico, quello di Fortugno, maturato negli ambienti della sanità: già allora Loiero avrebbe dovuto assumere una decisione dignitosa". "Oggi - conclude Gentile - viene a recitare la parte dello smemorato mentre organizza sul territorio liste alleate con il centrosinistra e guidate dal partito della sanità: già questo dovrebbe farlo arrossire. Il ciclo di Loiero e di Oliverio ha prodotto solo debiti e figure pessime alla Calabria e ricordiamo solo l'immagine data alla Regione dopo report: Loiero è l'espressione di qualcosa che i calabresi vogliono al più presto dimenticare" Misiti (IDV) “Condividiamo l’appello di Loiero”. L'appello del presidente Loiero ai cittadini calabresi sullo stato della sanità regionale, è detto in una nota di Idv, "é condiviso da Aurelio Misiti, segretario regionale di Italia dei Valori". "Di fronte all'equivoco - prosegue il comunicato - provocato da alcune interpretazioni di stampa, in base alle quali la posizione di Antonio Di Pietro coinciderebbe con quella di Berlusconi, Misiti ha dichiarato che il presidente Di Pietro, oltre ad affermare le note posizioni di Idv sull'esigenza di tenere lontani i partiti dalla sanità calabrese, ha espresso profonda preoccupazione per lo stato della sanità nella regione, in particolare per il deficit accumulato dal '71 ad oggi, che non si puo' certo eliminare con la sola reintroduzione del ticket". "In particolare - aggiunge Misiti - Di Pietro ha detto che 'se i soldi non si trovano e quindi i risparmi non si realizzeranno, sara' purtroppo commissariamentò. In questo caso Idv propone che l'eventuale commissario sia il presidente della giunta, così come è avvenuto ad esempio nella Regione Lazio. Ciò al fine di poter attuare senza lacci e laccioli i piani di riforma predisposti dal governo regionale, senza dover subire i condizionamenti politici provenienti da tutti gli schieramenti in difesa di interessi corporativi". "Se si concretizzasse, invece, - conclude il segretario regionale di Idv - la minaccia di sapore elettorale fatta da Berlusconi e dal suo ministro Sacconi, si porrebbero gravissimi problemi costituzionali che la Calabria non potrebbe in alcun modo accettare. La chiara presa di posizione di Loiero di fronte ai cittadini calabresi dimostra la sua determinazione e la sua volontà di venire finalmente a capo dell'intricata questione della politica della salute dei calabresi" Galati (N.PSI) “Loiero senza progetti per il futuro”. "A reti unificate abbiamo visto ieri la più alta performance di cui il presidente della Regione è stato finora capace, ma che, nonostante sia stata studiata, ha solo messo in mostra un re nudo, senza progetti e senza futuro". A sostenerlo è il capogruppo del Nuovo Psi in Consiglio regionale, Francesco Galati, secondo cui "le uniche notizie buone per i calabresi dal messaggio di Loiero sarebbero potute essere la sua assunzione di responsabilità e le sue dimissioni". "Si è davanti - aggiunge Galati - a un dato incontestabile: cinque anni di amministrazione della Regione non sono bastati a Loiero e alla sua maggioranza per rinnovare la Calabria. Se il Governatore ha pensato che la televisione avrebbe potuto annullare nei calabresi il ricordo dei giorni, delle settimane, dei mesi e degli anni della sua fallimentare amministrazione, a me pare un altro segno del cedimento strutturale del centrosinistra". Per l'esponente del Nuovo Psi, "Loiero avrebbe dovuto spiegare come ha fatto in quasi conque anni a trascinare la sanità calabrese nel baratro, coprendola di debiti ed esponendola al rischio e alla vergogna del commissariamento da parte del Governo. Avrebbe dovuto spiegare perché ha reintrodotto l'odioso balzello del ticket sui farmaci con modalità che pesano sui bilanci delle famiglie con medio-basso reddito. Avrebbe dovuto spiegare perché non è riuscito a sanare la piaga degli ospedali da 'rottamare', dove si sono verificati incredibili casi di malasanità, ma anche qui ha taciuto". "Avrebbe dovuto chiarire - afferma ancora Galati - come ha fatto a condurre nella sanità calabrese una lottizzazione spietata, che ha interessato decine di direttori generali e primariati. Loiero ha raccontato la favola del debito accumulato negli anni di governi di centrodestra, come se lui e la sua maggioranza non avessero vinto nel 2005 anche grazie alle promesse di risanamento della sanità". "In realtà - conclude il capogruppo del Nuovo Psi - Loiero ha sottovalutato l'intelligenza dei calabresi, che invece hanno capito ogni suo disegno, ogni sua scelta e persino i suoi macroscopici errori politici" M. Trematerra “No agli imbonitori”. "La Calabria non può rimanere impigliata tra chi invoca il commissariamento come la soluzione d'ogni male e chi tenta di scaricare le proprie colpe sul passato. I cittadini guardano a questo spettacolo con sfiducia". E' quanto afferma, in una nota, il capogruppo dell'Udc in Consiglio regionale, Michele Trematerra. "La politica calabrese - prosegue - oggi di tutto ha bisogno tranne che di imbonitori e demagoghi. La soluzione è un'assunzione di responsabilità pubblica, incentrata sulla progettualità e animata da un rinnovato spirito di servizio. Esattamente ciò che oggi non si vede". "Dinanzi al logoramento - aggiunge - delle formule politiche nazionali, la Calabria, stremata da una legislatura regionale per più versi sfortunata, deve trovare il coraggio di sfidare luoghi comuni e formule che non funzionano". "C'é bisogno di aria nuova. - conclude Trematerra - Di parole vere e di messaggi che, per avere presa, debbono poggiare sui fatti. I fatti innovativi, però, in questa legislatura sono mancati, mentre quelli che abbiamo visto vorremmo che non si ripetessero più"
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