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Sanità, Luzzo rimette l'incarico

 

Polemiche bipartizan, Luzzo rimette l’incarico nelle mani di Loiero

25 giu 09 L'ex assessore regionale alla Sanità, Gianfranco Luzzo, nominato in una commissione tecnica sulla Sanità costituita dalla Giunta regionale, interviene con una lunga nota per chiarire gli aspetti della vicenda e per rimettere l'incarico "alle valutazioni del presidente". "Mi ha sorpreso - afferma Luzzo - apprendere dello stupore di amici di cui conosco ed apprezzo equilibrio e senso delle istituzioni riguardo il mio coinvolgimento nella commissione tecnica che supporta la Giunta regionale sulle questioni in sanità. Chi conosce la mia storia personale sa bene che essa è caratterizzata da un impegno nelle istituzioni e che per quel che riguarda la mia gestione da assessore ha consentito, sempre, in Consiglio regionale un contributo fattivo e positivo di tutte le forze politiche nell'assunzione di tutte le importanti decisioni ed innovazioni normative che hanno riguardato il settore, e che hanno tenuto nella dovuta considerazione le legittime aspettative dei territori. Mi sono sempre sentito, infatti, un uomo delle istituzioni e ho trasferito questi principi anche nelle esperienze politiche. Indole e sentimenti, questi, accresciuti, da una quarantennale esperienza in istituzioni diverse, con ruoli diversi, collaborando con amministratori di colore politico diverso, di grandissimo valore e statura". "Con lo stesso spirito - sostiene ancora Luzzo - ad esito di un confronto intenso e ripetuto con il presidente Loiero, sviluppatosi con il solo intento di contribuire, da parte mia, e di acquisire, da parte sua, ogni utile elemento alla definizione di un quadro approfondito delle vicende legate al settore sanità, ho accettato il suo invito a fornire un contributo tecnico all'analisi dei problemi ed alla definizione delle soluzioni che la Giunta regionale, nella sua sovrana autonomia dovrà poi assumere. Ho molto apprezzato l'invito del presidente Loiero che nei suoi intendimenti mi è parso essere orientato a favorire, in un tema così delicato e decisivo, un clima bipartisan ed animato da intenti costruttivi, affinché sulla polemica politica prevalga l'urgenza di soluzioni efficaci a problemi e disfunzioni che hanno radici lontane, mai affrontate con il giusto e necessario vigore, prodotte quasi ineluttabilmente da un sistema sul quale la politica nella sua interezza, e ripeto nella sua interezza al di là delle maggioranze che si sono alternate dall'istituzione della Regione ad oggi, non ha mai deciso di intervenire in maniera risolutiva per dirimerne i nodi e reimpostarne il funzionamento". "Impostazione, orientata alla collaborazione - sostiene ancora Luzzo - che il presidente Loiero ha tra l'altro evidenziato con atti formali ed ufficiali sia in Consiglio regionale che in Conferenza dei capigruppo e che io condivido pienamente. Il mio è dunque un contributo tecnico e, per quel che poco che può rappresentare, un tentativo coraggioso di proiettare al di la della dialettica strumentale e delle sterili contrapposizioni di responsabilità, un problema che ha invece bisogno di una classe politica coesa e capace di scelte risolutive. Va dato merito al presidente Loiero di averci provato e mi auguro non mancherà da oggi in poi il contributo di tutte le forze politiche responsabili. Se così non dovesse essere sarebbe una occasione persa, l'ennesima, per la nostra Regione che ha bisogno, invece, di una classe dirigente capace di difenderne le prerogative e l'autonomia al di là delle diverse provenienze politiche". "Da parte mia - conclude Luzzo - non volevo far mancare il mio contributo, così come ho sempre fatto in passato, ma mi sembra doveroso, alla luce della polemiche che potrebbero pregiudicare proprio quello spirito che io invece volevo favorire, rimettere l'incarico alle valutazioni del presidente"

Napoli (Pdl) “Loiero ha perso senso del limite”. "La nomina di Gianfranco Luzzo ad esperto per il piano di rientro nel settore della sanità calabrese è indicativa di come il Governatore Loiero non abbia più il senso del limite dovuto a chi amministra la cosa pubblica". A sostenerlo, in una nota, è il deputato Angela Napoli. "Loiero ribalta, ad ogni pié sospinto - sostiene Napoli - accuse sulla Giunta Chiaravalloti, sottraendosi alle responsabilità della sua quadriennale gestione, e ritenendo che i calabresi abbiano dimenticato che da mesi detiene inutilmente la delega alla sanità regionale, e oggi nomina 'esperto' un ex assessore regionale alla Sanità che, a memoria, non mi sembra abbia contribuito a regolamentare il settore". "Naturalmente, però, ritengo - conclude Napoli - che la sfida di Loiero trovi la forza nella demotivata e strana lentezza con la quale il Governo nazionale sta elaborando il dovuto commissariamento della sanità calabrese"

Commodaro (Prc) “Loiero chiarisca”. Il componente del comitato politico nazionale di Rifondazione comunista, Pino Commodari, interviene, con una nota, in merito "alla risposta fornita alla parlamentare del Pd, Doris Lo Moro, dal presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, a proposito della nomina, in qualità di esperto, di Gianfranco Luzzo". "Perché - chiede Commodari nella nota - vi è una difesa molto ermetica del dottor Apicella, componente di questo comitato di soggetti esperti per il redigendo Piano sanitario regionale per il triennio 2007-2009?". "Perché - afferma ancora Commodari - non si dice nulla rispetto alla ricomposizione, avvenuta con la recente nomina, del binomio Luzzo-Apicella, responsabile della redazione del Piano sanitario attualmente vigente e del disastro che né è conseguito? Se vengono ritenuti responsabili, insieme ad altri dei danni irreparabili provocati alla sanità calabrese e, quindi, ai cittadini calabresi, perché il presidente della Giunta regionale continua a ricorrere alle loro prestazioni?". "Questi interrogativi - aggiunge l'esponente di Rifondazione comunista - si intrecciano con le dichiarazioni, politicamente preoccupanti, rilasciate dall'entourage del Governatore, nella parte in cui si afferma che forse Loiero ha cambiato rotta perché stanno venendo fuori nella sanità cose che gli erano state tenute nascoste. In merito pretendiamo di sapere, sempre nell'interesse dei diritti dei cittadini calabresi, che cosa e da chi è stato taciuto. E rimanendo sempre in tema di esperti, di commissioni e di danni irreparabili, sembra che il Consiglio dei Ministri domani sancisca il definitivo commissariamento della Calabria per la grave situazione, debitoria e non solo, in cui versa la sanità, così come pare che nello stesso provvedimento vengano sanciti la conflittualità di interessi di tutti coloro, che a qualsiasi titolo, hanno contribuito a generare il debito e conseguentemente venga inibito loro di frequentare i tavoli romani". Commodari, infine, precisa che "il rappresentante in seno al comitato, a cui fa riferimento il presidente della Giunta regionale, non è più iscritto al Prc, ma a Sinistra e Libertà. Ma tutto ciò - aggiunge - non ci deve impedire, sempre nella coerente connessione tra il dire e il fare, di chiedere non le dimissioni del rappresentante nominato a suo tempo da noi, ma la revoca del suddetto Comitato"

Santelli (Pdl) “Cosa ne pensa Minniti?”. "Loiero fa scelte incomprensibili, cosa ne pensa Minniti?". A porre il quesito, in una nota, la parlamentare del Pdl Jole Santelli, vice presidente della Commissione affari costituzionali. "In Calabria - aggiunge - succedono cose strane: dopo che fin dall'inizio del proprio mandato il presidente Loiero non ha fatto altro che attribuire i mali della sanità regionale alla Giunta che lo ha preceduto, oggi appare quantomeno incomprensibile la scelta di nominare, nella commissione piano di rientro, l'ex assessore alla sanità della giunta Chiaravalloti". "Mi domano - conclude Santelli - cosa pensi della nomina di Gianfranco Luzzo, l'onorevole Minniti"

Feraudo (Idv) “Prendiamo le distanze sulla nomina”. "La nomina di Luzzo come esperto nel Comitato per il piano di rientro del debito sanitario, pone un problema di incompatibilità politica" e Italia dei valori, afferma, in una nota, il capogruppo in Consiglio regionale, Maurizio Feraudo, "prende le dovute distanze dal presidente Loiero, dal suo Esecutivo e dalla maggioranza che lo sostiene". "E' a dir poco sconcertante - aggiunge - ed è emblematico che sia stata tenuta debitamente nascosta. Questa nomina è una vergogna pubblica sul piano dell'etica e della coerenza politica, un oltraggio spudoratamente perpetrato ai danni di quelle migliaia e migliaia di calabresi che nel 2005 hanno votato per il centrosinistra per mandare a casa anche, fra l'altro, gente come Gianfranco Luzzo, il quale, lui, proprio lui, da assessore alla Sanità della Giunta Chiaravalloti è l'artefice sommo della voragine debitoria che egli ha condotto al fallimento la sanità calabrese". "E Loiero - prosegue - lo nomina esperto per risanare il debito che proprio lui, Gianfranco Luzzo, ha provocato e determinato. Se non si parlasse di cose drammaticamente serie, saremmo al cospetto della farsa più indegna. Ma quali inconfessabili interessi cela e persegue questo osceno inciucio Loiero-Luzzo, ratificato dal silenzio complice connivente del Pd e del suo capogruppo in Consiglio regionale e avallato, in Giunta, addirittura dal voto favorevole degli assessori della Sinistra radicale?". "La Calabria e i calabresi - dichiara Feraudo - non meritano di essere governati da una classe politica spregiudicata e pronta a qualsiasi compromesso. Idv manifesta il più indignato dissenso e con intransigente fermezza prende le dovute distanze dal presidente Loiero, dal suo Esecutivo e dalla maggioranza che lo sostiene, perché la nomina di Luzzo pone per davvero un grave problema di incompatibilità politica. Basta". "I calabresi - conclude - sono stanchi e umiliati di essere spettatori di un teatrino della politica che manda in scena miserevoli spettacoli ispirati da arrugginiti capibastone che, sull'altare del più bieco trasversalismo, hanno costruito le loro torbide fortune politiche"

Nicolò (Pdl) “Una prova di incoerenza”. "La nomina di Gianfranco Luzzo nel Comitato per il piano di rientro del debito della sanità è la prova, se ce ne fosse bisogno, del livello di degrado e di incoerenza della politica perseguiti dal presidente della Giunta regionale". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale di Fi-Pdl, Alessandro Nicolò, che evidenzia "come il presidente Loiero si sia spinto oltre le virtuali 'colonne d'Ercolé del buon senso politico, inducendo persino esponenti del suo partito a forme di dura protesta". "E' d'obbligo domandarsi - aggiunge - a questo punto, quale obiettivo si voglia raggiungere da parte del Governatore Loiero con simili comportamenti politico-amministrativi improntati da discutibili florentinismi in cui annegano le coerenze politiche di ciascuno". "Ma com'é possibile - prosegue - riportare in un organismo strategico qual è il Comitato coloro i quali, fino a ieri, erano sul banco degli accusati per avere fatto parte della Giunta Chiaravalloti, rea, secondo Loiero, di avere affogato la sanità calabrese nel gorgo del debito senza fondo? Certamente il Giano bifronte Luzzo-Loiero, in concorso con gli altri specialisti a caccia del debito sanitario, crediamo, sapranno restituire certezza ai numeri, finora ballerini. L'opposizione del centrodestra saprà valutare attentamente e reagire a tutela dei calabresi rispetto a quanto si va preparando da qui ai prossimi mesi. La Calabria ha bisogno di liberarsi da questa limacciosità politica, da taluni trasversalismi di convenienza sottoscritti da inconfessabili accordi di sottogoverno che costringono nella palude e nella inanità questa terra che invece ha bisogno di correre, di promuovere le sue risorse, svestendosi di quegli atavici condizionamenti che gruppi di potere fine a se stessi ed a tutela dei loro interessi ostacolano". "La politica calabrese - conclude Nicolò - mai come oggi, richiede onestà intellettuale, coerenti comportamenti, nonché chiarezza di scelte di campo, non già per puro schieramento ideologico, ma per discriminanti programmatiche, per modi di governare veramente alternativi, altrimenti si resta inchiodati al palo, perdendo le occasioni di modernità e di sviluppo di una regione in cui non in un solo comparto, ma nell'intero sistema produttivo e dei servizi vi è il pericolo d'implosione, con il rischio che venga messo in ginocchio l'intero sistema economico calabrese".

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