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CSM diminuisca colpa Iannelli
De Magistris (Idv) “Il CSM diminuisca la ‘colpa’ di Iannelli” 16 giu 09 Lo scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro - legato alle inchieste avocate all'ex pm Luigi De Magistris, neo eletto a Strasburgo con l'Italia dei valori - ha registrato comportamenti "irresponsabili" e "gravi" da parte degli ex capi dei due uffici, Luigi Apicella e Enzo Iannelli che meritano, per questo, di essere sanzionati come ha stabilito il Csm lo scorso gennaio. Tuttavia, per Iannelli è necessario che Palazzo dei Marescialli attenui il giudizio di 'colpevolezza'. E' questo il parere espresso stamani, nella sua requisitoria davanti alle Sezioni Unite della Cassazione - dal sostituto procuratore generale Vincenzo Nardi. Il Pg ha anche chiesto che ai magistrati sanzionati dal Csm - in questa 'guerra' - sia data una sola punizione, quella del trasferimento o quella del cambio di funzioni perché l'ordinamento non prevede la doppia sanzione. Nardi ha chiesto alle Sezioni Unite di confermare il provvedimento cautelare con il quale Apicella é stato sospeso da funzioni e stipendio e ha sottolineato come il decreto di sequestro - degli atti di 'Why not', prelevati da Catanzaro - alimenta "il sospetto non peregrino che il provvedimento sia stato scritto dallo stesso De Magistris". Il pg della Cassazione ha definito il decreto "per nulla rispondente ai criteri che giustificano le esigenze cautelari: un enorme 'zibaldone' senza costrutto". Secondo Nardi "non c'era alcun motivo per procedere a un sequestro così eclatante" che "é stato solo un preordinato e sofisticato strumento di vendetta contro i magistrati di Catanzaro" che avevano 'ereditato' il faldone avocato a De Magistris. Per quanto riguarda Iannelli - e il 'controsequstro' -, il Pg Nardi ha rilevato che "si è trattato di una condotta irresponsabile, una reazione impulsiva connotata da mania di protagonismo", tuttavia - secondo Nardi - Iannelli non agì per "interesse personale" (era indagato a Salerno) ma per "interesse pubblico", intendendo reagire a un "sopruso" anche perché negli atti sequestrati era presente una vera e propria banca dati (quella del perito Gioacchino Genchi) che intendeva tutelare. Ad avviso del Pg, Iannelli - sanzionato col trasferimento in Corte d'Appello a Reggio Calabria come consigliere civile - non dovrebbe, poi, essere punito per aver tenuto una conferenza stampa dopo la 'contromossa' in quanto il fatto "non costituisce un illecito disciplinare". Se le Sezioni Unite - che entro un mese pubblicheranno la loro decisione - accoglieranno la tesi di Nardi, il Csm potrebbe rivedere il suo 'verdetto' e alleggerire la responsabilità di Iannelli attenuandone la 'punizione'. La stessa cosa vale per il suo ex sostituto Alfredo Garbati (trasferito come consigliere a Trento) e per gli ex pm di Salerno Gabriella Nuzzi (trasferita come giudice a Latina) e Dionigi Verasani (traferito come giudice a Cassino). Per i pm, però, non devono essere rivalutati i profili di 'colpa' ma solo l'eccessività della 'doppia pena' (trasferimento e cambio di funzioni).
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