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Polemica primarie, in Consiglio proposta slittamento

 

Bocciate le primarie regionali, le farà solo il PD

30 dic 09 Il Consiglio Regionale della Calabria ha bocciato le primarie per le prossime elezioni regionali. L'Assise ha così accolto la proposta del consigliere Nicola Adamo che aveva chiesto di approvare una norma che faccia slittare l'istituzione delle primarie alla prossima legislatura. Nello stesso tempo, però, il presidente del Consiglio, Giuseppe Bova, ha dichiarato le primarie del Pd si terranno regolarmente: è chiaro che si tratta quindi di una scelta di partito che, in nessun modo, graverà sulle tasche dei cittadini. Ironico Scopelliti "Per curare i mali che affliggono il Pd calabrese, più che le primarie serve con urgenza un primario". Così il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Scopelliti, candidato alla presidenza della Regione. "La maggioranza che sostiene il governatore Loiero -aggiunge- ha delegittimato, con la scelta di rinviare le primarie per legge, i due promotori della proposta, che stanno ai vertici delle sitituzioni calabresi, lo stesso Loiero e il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, che hanno dimostrato di essere due dilettanti allo sbaraglio". "Speriamo -conclude Scopellit- che questa sia l’ultima pagina triste di questi cinque anni di malgoverno e che il 2010, con l’avvento del centrodestra dopo le elezioni regionali del 28 e 29 marzo, possa regalare alla nostra terra una nuova e esaltante stagione".

Durante la seduta del Consiglio regionale il capogruppo del Pd, Nicola Adamo, aveva chiesto di soprassedere all'esame del punto riguardante il Collegio di garanzia per le primarie e di approvare una norma che faccia slittare l'istituzione delle primarie alla prossima legislatura. A sostegno della propostda di Adamo anche Michele Trematerra (Udc) si è detto favorevole all'approvazione di una norma transitoria che sposti l'introduzione delle primarie alla prossima legislatura. Nel corso del dibattito sulla proposta di Nicola Adamo di spostare l’entrata in vigore della legge sulle ‘primarie’ alla prossima legislatura, è intervenuto l’assessore regionale Michelangelo Tripodi, che è anche segretario regionale del Pdci. “Sono soddisfatto – ha sottolineato Tripodi – della decisione illustrata dal capogruppo del Pd di spostare l’entrata in vigore della legge sulle ‘primarie’. Voglio ribadire che siamo stati, con De Gaetano e Guagliardi, strenuamente contrari alla legge, ed avevamo ragione, se è vero, com’è vero, che oggi quella legge di fatto si cassa, al si rinvia. Tenere le ‘primarie’ è comunque ostinazione e testardaggine – ha proseguito Michelangelo Tripodi – da parte del Pd e da parte nostra non accetteremo comunque a scatola chiusa i risultati di quella consultazione. Noi non siamo d’accordo con queste ulteriori perdite di tempo, perché siamo consapevoli di un immediato incontro della coalizione di centrosinistra a fronte dell’aumento dei rischi di sconfitta elettorale. Vogliamo confrontarci immediatamente sui programmi per rilanciare l’azione di questo centrosinistra per servire meglio la Calabria”.

Bova “Sarabanda indecente”. "E' in atto una sarabanda indecente di pochi e ben individuati soggetti contro lo svolgimento delle primarie". A sostenerlo è il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, in merito alle polemiche che riguardano i presunti eccessivi costi delle primarie. "A loro, evidentemente - ha aggiunto - non va bene che siano i calabresi a scegliere i loro candidati a presidente della Regione. Per farlo, sull'onda di una sguaiata campagna qualunquistica, si nascondono dietro un presunto eccessivo costo per lerario delle stesse primarie". "A questi, che non hanno mai avuto nulla da ridire sui rimborsi elettorali assai cospicui per partiti inesistenti - ha sostenuto Bova - rispondo che la Regione Toscana, con i suoi tre milioni e 700 mila abitanti, effettua le primarie con 400 mila euro e che quindi i 600 mila euro previsti da una legge regionale praticamente identica bastano e avanzano per la Calabria, che ha solo due milioni di abitanti. Aggiungo infine che se oggi per incuria, disorganizzazione o altro non si è in grado, da parte di chi ne ha la responsabilità diretta, di dar pratica attuazione alla legge sulle primarie, senza farne lievitare i costi in maniera indecorosa, allora se ne facciano carico i partiti che hanno scelto di farle e che le hanno solennemente sancite nel loro statuto. Ma con tutto questo la legge approvata dal Consiglio regionale non c'entra nulla". "Spero - ha concluso Bova - che così la gazzarra finisca e si consenta a chi non fa della democrazia un optional a comando di poterla esercitare liberamente".

Callipo “Spesa primarie offesa pubblico decoro”. “Spendere 2,5 milioni di euro per fare le primarie del Pd, è un’offesa al pubblico decoro. Alla gente di Calabria che non ha lavoro o lotta per averne uno. Qui non c’entra neppure la politica. La verità è che in Calabria è stato ucciso persino il buonsenso. Così, mentre la Calabria muore, Lor Signori si concedono il lusso di perdere tempo con primarie fatte naturalmente a spese di tutti noi. Qualcuno deve spiegare ai calabresi perché debbono pagare di tasca propria un gioco che non li riguarda e da cui non si avrà alcun esito positivo per la Calabria. Siamo dinanzi all’ennesima furbata di una politica miope che, pur di garantirsi la continuità, non arretra dinanzi a nulla. I calabresi onesti debbono iniziare a farsi sentire: basta con le prese in giro. Spiace che, almeno fin qui, molte associazioni importanti, rappresentative di interessi legittimi, sindacati compresi, su questo orrore giuridico, come sull’introduzione della figura del Consigliere Regionale Supplente - quando i supplenti sono stati cancellati purtroppo persino nelle scuole - e di cui riderà l'Italia intera, non abbiano ancora fatto sentire la loro voce”.

Feraudo contrario alle primarie. ''La campagna elettorale si avvicina e molti si accorgono che e' difficile presentarsi al cospetto degli elettori avendo compiuto degli errori. Sono soddisfatto del 'no' di molti, oggi, alle primarie, ma non posso che far notare che spesso, se non sempre, sono stato il solo, unitamente al mio partito, ad esprimere imbarazzo per questa legge. Oggi e' troppo tardi, forse, qualche assessore della giunta Loiero avrebbe dovuto accorgersene prima e magari togliere il sostegno al Presidente, che ha sponsorizzato questa legge piuttosto che gridare allo scandalo ora''. Lo ha detto Maurizio Feraudo, capogruppo Idv in Consiglio regionale della Calabria. ''Le parole non convincono piu' i Calabresi - dice Feraudo - che chiedono coraggio nelle azioni amministrative di coloro i quali mandano al governo. E' una legge eticamente riprovevole, soprattutto in una Regione che si contraddistingue per lo sperpero del denaro pubblico. Il costo di queste primarie ed il rimborso delle spese e' a carico dei calabresi, e non importa il balletto di cifre che si sta consumando in questi giorni, la cosa iniqua e' che non sono neanche primarie di coalizione, ma solo del Pd e per di piu' di una sola corrente dello stesso partito che, non da' garanzia di essere accettato dalla coalizione''.

Lo Moro "Voglio le primarie, nessun conto da regolare" “Qualcuno dice che le primarie sono per il Pd un’ennesima resa dei conti. Io chiarisco subito che non ho conti da regolare”. Adirlo è stata Doris Lo Moro, candidata alle primarie per la presidenza della Regione Calabria, incontrando i giornalisti per presentare i motivi della sua candidatura. “Partecipo - ha aggiunto - per un obiettivo preciso: contribuire allo svecchiamento del ceto dirigente e imprimere la giusta accelerazione al cambiamento di cui la Calabria ha bisogno. Il 2010 può e deve essere l’anno della svolta, senza se e senza ma”. Affermazioni, queste, che la Lo Moro ha anche scritto in due lettere indirizzate ai calabresi ed ai lametini e stampate su due depliant “che saranno distribuiti in tutta la Calabria” e nelle quali spiega il perché della sua scesa in campo alle primarie. “Ho pensato di scrivere una lettera ai lametini - ha sostenuto la deputata - perché convinta che chi vuol fare politica deve confrontarsi prima di tutto con il territorio in cui opera”. “Il rapporto che abbiamo ormai da tanti anni - è scritto nella lettera ai lametini - mi consente un approccio più immediato; se vogliamo, più confidenziale. Non c’é dubbio che, tra le ragioni che mi spingono a propormi come candidata alla presidenza della Regione, ci sia la volontà di riconoscere a Lamezia il ruolo che le compete nella strategia di sviluppo della Calabria. Inoltre il modello che intendo proporre a livello regionale, di buona amministrazione e di buona politica, lo abbiamo già sperimentato a Lamezia Terme durante il mio lungo impegno da sindaco, quando abbiamo imparato a guardare e ad essere orgogliosi ed ambiziosi”. “Dopo due anni dal mio allontanamento - ha detto Doris Lo Moro ai giornalisti - si registra la mancata approvazione del Piano sanitario e la riforma tanto attesa ancora non c’é. Non sarei stata credibile se alle primarie avessi sostenuto un presidente della Regione che ha dimenticato nel cassetto quello che ho lasciato o se avessi sostenuto un presidente del Consiglio regionale che non ha portato all’ordine del giorno il Piano sanitario. Sulla Sanità, poi, il balletto dei numeri e le spese improprie sono iniziate nel 2007 e, cioè, quando io non c’ero più”. Su un eventuale dialogo con l’Udc, la parlamentare non ha dubbi: “L’accordo con l’Udc - ha detto - lo auspico e ritengo che gli spazi per un accordo ci devono essere e ci possono essere. In tal senso ho avuto anche un incontro con Casini e posso affermare che le motivazioni per l’accordo non sono tutte calabresi. Per quello che mi riguarda avevo anche proposto all’Udc candidati credibili per le primarie di coalizione che io avrei sostenuto. Dopo le primarie, però, penso che sarà difficile dire a chi ha vinto di spostarsi. Chiunque vinca ha il diritto ad essere il candidato del centrosinistra ed io, se non dovessi vincere, lo appoggerei con lealtà”.

Messina (Idv) “Rinsavimento del PD”. Ignazio Messina, Commissario regionale di Idv si dice soddisfatto del rinsavimento del Pd che ha proposto delle modifiche alla legge-truffa delle primarie che si voleva far digerire ai Calabresi. La nostra totale avversione è stata denunciata immediatamente. Italia dei Valori non è contraria alla primarie in linea di principio ma certamente non può essere favorevole ad una legge come questa che, sventolando la bandiera dell’atto innovativo e altamente democratico, mira solo a sperperare denaro pubblico. Nessuno fino a qualche giorno fa si era accorto dell’immoralità contenuta nella norma che le primarie fossero a carico dei cittadini. Oggi tutti ne denunciano costi e giocano a scaricare la responsabilità gli uni sugli altri. Una classe politica così sprovveduta, cosi’ confusa e poco responsabile merita solo di essere mandata a casa.

Misiti “Cambiare strada”. “Le primarie non possono costare più di 600 mila euro se, con identiche procedure, in Toscana sono bastati soltanto 400 mila euro. Qualora il costo in Calabria dovesse raggiungere cifre di milioni di euro pubblici, come viene denunciato da alcuni, è necessario cambiare strada”. Lo afferma Aurelio Misiti presidente Pro Calabria. Ma non deve essere questa una giustificazione per non fare le primarie. Superando la pur pregevole normativa vigente, bisognerebbe mantenere l’utilizzo delle primarie per la scelta del candidato presidente, facendole finanziare dai partiti interessati e in primo luogo dal PD. A nostro parere nel Consiglio regionale si potrebbe realizzare oggi una maggioranza che tenga ferma la necessità di approvare una legge elettorale con l’abolizione del listino; l’abbassamento della soglia di sbarramento per i partiti e l’aumento di quella per le coalizioni, in modo da garantire una rappresentazione più equa del tessuto sociale senza però intaccare il principio del bipolarismo; la presenza di tutte le province e l’elezione sicura di un congruo numero di donne in Assemblea”.

PdCI e PRC “non partecipiamo alla votazione” . In una nota congiunta i segretari regionali di PdCI, Tripodi e Prc, De Gaetano, affermano: “In relazione alla convocazione odierna del consiglio regionale che prevede al secondo punto dell’ordine del giorno la “Elezione di tre membri nel Collegio regionale di garanzia elettorale ai sensi dell’art. 13, legge regionale 17.8.2009, n. 25” è opportuno ricordare che tale adempimento secondo la legge avrebbe dovuto essere effettuato entro la data del 18 dicembre u.s. Pertanto, essendo trascorsi dodici giorni oltre la scadenza prevista e trattandosi di materia elettorale non sono ammesse deroghe (salvo che non siano previste espressamente dalla stessa legge) si fa presente che tale inadempimento inficia tutta la procedura riguardante le elezioni primarie. Peraltro, le posizioni emerse in questi giorni riconoscono ampiamente la validità e la giustezza della battaglia che noi abbiamo condotto contro l’istituzione delle primarie a carico della regione e, dunque, dei cittadini calabresi. Come si sta vedendo,finalmente, anche quei soggetti ben individuati, che erano tra i più ostinati a voler a tutti costi fa pagare ai cittadini calabresi le primarie e che le hanno volute imporre solo per i loro interessi e non certamente per la democrazia, alla fine sono giunti a più miti consigli. Se le primarie si vogliono fare non devono essere i calabresi a pagarle. Le paghino il partito che li organizza e i candidati che vi concorrono senza che via sia alcun coinvolgimento delle istituzioni calabresi. Proprio per questo riteniamo che a questo punto non si debba procedere alla votazione di un collegio regionale di garanzia elettorale per le primarie che avverrebbe fuori tempo massimo e, addirittura, con il rischio di determinare nuova confusione nei rapporti politici, visto che occorrono i due terzi dei votanti i consiglio regionale e che, dunque, ciò presupporrebbe anche il voto del PdL realizzando, quindi, un pastrocchio alla calabrese. Per quanto ci riguarda annunciamo fin d’ora che ci tiriamo fuori da questo indecente teatrino che si vuole mettere in scena nella seduta odierna del consiglio regionale”.

Scopelliti “Una cifra esorbitante”. "Le primarie volute dal centrosinistra costeranno oltre due milioni e mezzo di euro ai calabresi. Si tratta di una cifra esorbitante, che graverà sulle casse pubbliche, sottraendo risorse destinate allo sviluppo delle comunità per una competizione interna di partito". Lo afferma, in una nota, il coordinatore regionale del Pdl e candidato a presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. "Solo per la città di Reggio - aggiunge - la spesa, come abbiamo formalmente comunicato alla Regione con comunicazioni del 7, 12 e 29 dicembre scorsi, sarà di oltre centomila euro, fra quanto di competenza comunale e quanto integrato dalla Regione. La proiezione complessiva, fra schede stampate, che saranno tre milioni, e costi aggiuntivi supererà i due milioni e seicentomila euro complessivi. Non a caso la Regione implementerà la dotazione di bilancio, recuperando la somma non impegnata dal capitolo stanziato per le elezioni regionali di marzo, confondendo un guazzabuglio minoritario e di partito con l'appuntamento democratico e istituzionale per eccellenza". "Crediamo che il costo e l'organizzazione di queste primarie farsa - sostiene ancora Scopelliti - debbano gravare per intero sulle casse del Pd e non possano in alcun modo essere sostenute dalla collettività. Cosi come avevamo detto in precedenza le primarie, a prescindere dal loro esito, rappresentano un escamotage per garantire chi ha avuto più legislature ad usufruire di un salvacondotto personale, sottraendosi dalle forche caudine del vincolo delle tre legislature, previsto dall'art 25 dello Statuto del Pd, elemento ostativo per la non riconferma in lista di molti esponenti di quel partito. Che il popolo calabrese debba provvedere, a proprie spese, a garantire le poltrone a rischio dei dirigenti democratici ci sembra davvero troppo. Avevamo messo in guardia la maggioranza dall'approvare una legge ingiusta e dispendiosa che rischia ora di legittimare, con i fondi pubblici, le baruffe e le liti già registrate in casa Pd, a Cosenza e in altre realtà, trasformandole da fatto interno ad evento istituzionale". "Si tratta - conclude Scopelliti - del colpo finale inferto da una maggioranza insensibile e lacerata ai doveri di equità e trasparenza, minati da un provvedimento illogico e capace soltanto di sprecare prezioso denaro pubblico".

Tassi (SeL) “Siamo alle comiche”. “Siamo alle comiche finali. Dopo aver esaltato le primarie calabresi come grande prova di democrazia e di partecipazione, oggi non si capisce più di chi sono figlie. I partiti che appoggiano la giunta Loiero, più l’UDC, hanno approvato in blocco questa legge solo poco più di un mese fa, poi c’è stato il periodo in cui tutti volevano candidare un loro esponente, dal Pd ai socialisti ai comunisti, poi è iniziata la fuga generale. Lasciando solo il Pd con il cerino in mano. Ieri nessuno si è accorto, salvo noi e Pippo Callipo, dell’immoralità contenuta nella norma che le primarie fossero a carico dei cittadini. Oggi tutti a denunciare i costi alti delle primarie e a scaricare la responsabilità sugli altri. Siamo all’assurdo che per giustificare il proprio voto a favore, fior fiori di assessori e consiglieri regionali, sostengano che ignoravano che i costi potessero essere così elevati. Ecco perché la Calabria è combinata così male. Una classe politica così sprovveduta merita solo di essere mandata a casa in blocco. Vengono in mente le parole del grande Toto con l’onorevole Trombetta: “ Ma mi faccia il piacere”.

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