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Notizie di Politica

 

Primarie PD, si riparte sabato 2 gennaio

31 dic 09 Messa da parte la legge regionale sulle primarie (anche in seguito alle polemiche sull'eccessivo costo per le casse pubbliche, se ne riparlerà nel 2015), il Pd calabrese il 10 gennaio prossimo chiama all’appello iscritti e simpatizzanti per scegliere il candidato alla carica di presidente della Regione. Il presidente calabrese del partito, Pino Caminiti, ha infatto convocato per sabato 2 gennaio 2010 alle ore 10, al Centro agroalimentare di Lamezia Termem l’assemblea regionale del PD della Calabria con all'ordine del giorno le elezioni primarie del PD. Relaziona il segretario regionale del partito, Carlo Guccione.

Udc decisiva in 5 regioni, tra cui la Calabria

31 dic 09 L'Udc, con i suoi voti, risulta aritmeticamente decisiva in 5 delle 13 regioni in cui si voterà a fine marzo, in altre tre è in grado di riaprire i giochi tra i due poli, mentre rimane ininfluente in cinque regioni. Questi dati emergono dai risultati delle ultime elezioni tenutesi in Italia, vale a dire le europee dello scorso giugno, e spiegano il pressing a cui è sottoposto il partito di Pier Ferdinando Casini. Una vera e propria caccia al 'fattore Udc' ingaggiata da centrodestra e centrosinistra. I calcoli elaborati sulla base dei risultati ufficiali del ministero dell'Interno delle europee, si basano sull'attuale assetto politico. Nel polo di centrodestra vengono considerati non solo i partiti oggi al governo (Pdl, Lega, Mpa, Dca), ma anche quelli di destra che però hanno dato la disponibilità ad allearsi con la coalizione di Silvio Berlusconi alle regionali (La Destra, Forza Nuova, Fiamma). Nel centrosinistra vengono conteggiati i voti di tutti i partiti dello schieramento che hanno governato in 11 delle 13 regioni in cui si voterà, escludendo quindi il Partito comunista dei lavoratori. Ebbene l'Udc risulta determinante in Liguria, Marche, Lazio, Puglia e Calabria, regioni in cui i voti dei centristi sono maggiori della differenza tra i consensi dei due poli. Nelle prime tre a giugno il centrosinistra ebbe più voti, e l'intesa a cui si sta giungendo con i centristi dovrebbe permettere alla coalizione di conservare entrambe le regioni. Anche in Calabria il Pd e i suoi alleati prevalsero a giugno, ma se il partito di Casini decederà di sostenere, come sembra, il candidato del Pdl, l'amministrazione regionale dovrebbe cambiare colore. In Puglia fu invece il centrodestra a prevalere; risultato che, in base ai dati delle europee, potrebbe essere ribaltato in caso di accordo dell'Udc con il centrosinistra. In altre regioni i voti dello Scudocrociato sono inferiori a questa differenza, ma non di molto, ma il suo schierarsi con uno dei due poli riaprirebbe i giochi o, viceversa, li chiuderebbe definitivamente. Per esempio, in Piemonte il centrodestra ha avuto alle europee 188.643 voti più del centrosinistra; se lo Scudocrociato schiererà i propri 147.365 consensi su Mercedes Bresso, per la governatrice uscente la corsa si riapre. Stesso discorso in Campania, dove il differenziale tra i due poli è stato di 292.258 a fronte dei 241.984 voti dell'Udc. In una regione con un corpo elettorale di 4 milioni, 50mila consensi da recuperare non sono una impresa impossibile; lo diventerebbe invece se il divario si raddoppiasse, come avverrebbe se i centristi scegliessero il Pdl. Analogo è il discorso in Umbria: qui il differenziale a favore del centrosinistra è di 53.410 voti, che si dimezzerebbe qualora l'Udc scegliesse di far convergere sul centrodestra i suoi 26.720 consensi. I centristi dovrebbero essere invece ininfluenti in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Basilicata. In quest'ultima regione è in dirittura di arrivo l'accordo con il centrosinistra, mentre in Veneto, Emilia e Toscana l'Udc sembra avviato a una corsa in solitaria. Ha poi colpito gli osservatori l'altolà del governatore lombardo Roberto Formigoni che, in un'intervista, ha condizionato il mantenimento dell'alleanza con l'Udc al fatto che il partito di Casini stringa un'intesa nazionale con il centrodestra. Formigoni lo ha potuto fare forte del suo margine di consensi, proprio per strappare lo Scudocrociato al centrosinistra nelle tre regioni strategiche - Piemonte, Lazio e Puglia - nelle quali se la coalizione guidata dal Pd riuscisse a confermare la guida, potrebbe affermare di aver vinto le regionali. Ecco la tabella che riporta, per ciascuna delle 13 regioni nelle quali si voterà a fine marzo, i voti ottenuti alle europee di giugno 2009 dal centrodestra e dal centrosinistra, nonché la differenza tra i due poli; seguono i voti dell'Udc con i casi in cui sono aritmeticamente determinanti (+) o permettono di riaprire la competizione tra i poli (*) o sono ininfluenti (-). In verde le 5 regioni in cui l'Udc ha i numeri, ammesso che confermi i dati, per determinare una maggioranza.

 Regione  C-destra  C-sinistra  Differenza Udc
 PIEMONTE 1.212.026 1.023.383 188.643  cd 147.365 *
 LIGURIA 391.172 407.439 16.267  cs 42.146 +
 LOMBARDIA 3.153.843 1.913.937 1.239.906  cd 269.441 -
 VENETO 1.607.007 908.248 698.759  cd 172.077 -
 EMILIA R. 1.014.944 1.364.336 349.392  cs 118.243 -
 TOSCANA 779.995 1.129.294 349.299  cs 96.731 -
 MARCHE 380.946 431.545 50.599  cs 63.403 +
 UMBRIA 213.818 267.228 53.410  cs 26.720 *
 LAZIO 1.293.984 1.313.418 19.434  cs 153.852 +
 CAMPANIA 1.473.192 1.180.934 292.258  cd 241.984 *
 PUGLIA 991.168 882.815 108.353  cd 187.802 +
 BASILICATA 117.957 168.244 50.287  cs 24.333 -
 CALABRIA 364.907 425.678 60.771  cs 80.985 +

Zavettieri (Socialisti) “Primarie chiude in maniera illegale”

31 dic 09 “Sono sconcertato per il modo illegale ed arbitrario con il quale si intende chiudere le partita delle primarie, già in pieno svolgimento, che riempie di ridicolo un Consiglio regionale ed una maggioranza che ha fallito tutti gli obbiettivi per cui era sorta”. Così Saverio Zavettieri segretario nazionale dei Socialisti in una nota. “Si infligge, così, -afferma Zavettieri- un duro colpo alla credibilità delle istituzione ed all’immagine della Calabria mai scesa così in basso. Cadono miseramente sulle primarie i due apprendisti stregoni, vittime dei loro calcoli, dei loro raggiri e delle loro furbizie. Hanno avuto paura i due fu-Presidenti della Giunta e del Consiglio di misurarsi con il loro popolo a rischio ammutinamento in primarie vere, regolari e controllate. Hanno invece preferito ripiegare su quelle già collaudate, taroccate e fatte in casa. Non hanno avuto timore di misurarsi con la lista del “Garofano” socialista che hanno tentato di estromettere in tutti i modi dalla competizione, che hanno oscuarato per evitare un faccia a faccia per loro troppo imbarazzante. Chi pagherà il conto salato di questa operazione certamente più alto di quello previsto per le primarie che ha acceso obbligazioni e diritti nei confronti di terzi lo si vedrà nel contenzioso che sarà aperto nei confronti dei due vertici regionali. Noi socialisti, a cui si vuole proibire ancora una volta ingiustamente di esprimere le proprie idee ed i propri messaggi non graditi ad una certa politica di basso impero continueremo a farlo con più forte determinazione in campagna elettorale e con il voto del 28 e 29 Marzo che non potranno abrogare questa volta con una legge regionale per togliere così dalla circolazione facce di bronzo. Di Bronzi, in Consiglio regionale ci sono già quelli di Riace che bastano ed avanzano. Intanto sabato 2 Gennaio a Reggio Calabria, presso i locali della Federazione provinciale terremo una conferenza stampa, dove, dopo aver avviato una consultazione tra i quattro candidati socialiste con le strutture di partito ed i consulenti giuridico - legali assumeremo una posizione netta e definitiva”.

Callipo sulle primarie “Regione volge le spalle al futuro”

1 dic 09 “La seduta del Consiglio Regionale del 30 dicembre ha dimostrato che la Calabria ha avuto grandi legislatori in altre epoche, ma quelli di oggi, con le debite eccezioni, sono tutt’altro che grandi”. Così Pippo Callipo, candidato alla presidenza della Regione Calabria. “Il provvedimento legislativo –aggiunge- più importante della seduta, il Piano casa, è stato, infatti, miseramente accantonato per manifesta e inoppugnabile incompetenza legislativa, tecnica ed amministrativa. Ma ieri la Regione ha dato, ancora una volta, prova dell’inutilità di questa politica, che ormai non si occupa dei problemi dei calabresi, ma tenta, tra l’altro inanellando solo insuccessi e pessime figure, di occuparsi delle vicende di questo o di quel partito. Una giornata intera dedicata alle primarie, bocciate grazie alla reazione della Calabria, e soltanto pochi minuti dedicati all’approvazione di una manovra economica provvisoria, dopo aver dato ampia prova di pressapochismo legislativo su un provvedimento atteso dai calabresi e molto delicato qual è il Piano casa che, nell’incapacità del Consiglio di votare una legge equilibrata e saggia, vedrà il Governo commissariare la Regione. Mi domando, a questo punto, se non fosse più utile per i calabresi evitare di perdere mesi e mesi sulle primarie per legge, alla fine bocciate prima dal Governo e poi anche da chi le ha osannate, e concentrarsi sul Piano casa o sul Piano sanitario ancora inesistente. L’anno, purtroppo, si chiude con una Regione impotente, che dimostra di avere le spalle rivolte al futuro. Non in grado di progettare lo sviluppo della Calabria e neanche capace di portare a compimento le sue stesse leggi scellerate. La situazione che è emersa, in sostanza, dà l’idea di una Regione paralizzata, sia dal lato dell’ideazione che dell’organizzazione, in mano ad una politica logorata e sprofondata nella gestione di risorse di cui non dà conto, e di una burocrazia inetta, priva di autonomia e neanche capace di servire adeguatamente la politica, perché non è attrezzata e soprattutto, ma non casualmente, è incompetente”.

Tripodi (PdCI) “Sospensione primarie grande risultato”

31 dic 09 “La decisione di sospendere la legge sulle primarie e di rinviarla alla prossima legislatura rappresenta un grande risultato politico della Federazione della Sinistra, del PdCI e del PRC che fin dall’inizio hanno sempre espresso aperto dissenso nei confronti di questa legge, votando contro sia nella prima sia nella seconda lettura”. Lo afferma il segretario regionale del PdCI, Michelangelo Tripodi. “Il Partito Democratico –spiega Tripodi- ha dovuto prendere atto dell’insostenibilità della sua posizione anche perché è cresciuto in questi giorni in Calabria un movimento di protesta e di opposizione contro la realizzazione delle primarie a carico del bilancio della regione e quindi dei calabresi. Tutto ciò conferma la validità e la giustezza della battaglia condotta dalla Federazione della Sinistra in queste settimane per evitare l’utilizzazione impropria e l’inquinamento di uno strumento di democrazia per raggiungere obiettivi legati a gretti interessi personalistici e per di più utilizzando le risorse della regione in maniera assolutamente inaccettabile. Adesso si apre un’altra fase che può dischiudere nuovi scenari per il centrosinistra calabrese. Ovviamente ciò potrà avvenire se torna in campo la politica con la P maiuscola e non prevarranno ancora una volta le logiche personalistiche e gli interessi di bottega. In questa direzione, come ho sostenuto anche nel mio intervento in Consiglio Regionale, è necessario che si riapra al più presto il confronto politico nel centrosinistra per definire il quadro programmatico e per individuare il candidato alla Presidenza della Regione. Tale esigenza è ormai inderogabile e non può essere ulteriormente rinviata. Ciò significa che il PD dovrebbe seriamente riflettere sullo svolgimento delle proprie primarie, annunciate per il prossimo 10 gennaio. Ciò vale tanto più ove si consideri il fatto che per quanto ci riguarda l’esito delle eventuali primarie del PD non lo consideriamo né vincolante né condizionante. In Calabria c’è bisogno di più coalizione e non di meno coalizione, di più unità e coesione e di meno divisione e litigiosità. E certamente le iniziative isolate e non concordate sono frutto di una presunzione maggioritaria che non ha alcun fondamento nella realtà e vanno in una direzione sbagliata che può solo recare danni al centrosinistra”.

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