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Notizie di Politica

 

Nuovo invito di Guccione all’Udc “Unire le forze contro chi abbandona il sud”

28 dic 09 “Il programma di governo di una regione come la Calabria, per essere credibile e realistico, non può non assumere come fondamentale il rapporto con lo Stato e con l’articolazione dei poteri centrali e, quindi, con le politiche dei governi nazionali verso il Mezzogiorno e la nostra regione. E’ questa una questione particolarmente rilevante dalla quale non si dovrebbe assolutamente prescindere”. Così il segretario regionale del Partito Democratico, Carlo Guccione. “Sicuramente –prosegue il segretario regionale del PD- da essa non possono prescindere le forze che considerano i programmi che presentano agli elettori non carta da stracciare subito dopo le elezioni, ma patto vincolante da rispettare. Le forze collocate all’opposizione del Governo Berlusconi hanno realizzato in questi anni una convergenza significativa proprio sui problemi del Mezzogiorno, che ha assunto un ruolo sempre più marginale nelle politiche dello stesso Governo. Politiche che hanno penalizzato questa parte importante del Paese attraverso tagli consistenti di risorse già destinate ad infrastrutture, a servizi e al sistema delle imprese locali e che sono frutto di strategie e scelte pesantemente condizionate dalla Lega e dagli interessi egoistici del nord e che non hanno avuto il contrasto necessario da parte delle rappresentanze politiche ed istituzionali del centrodestra calabrese e meridionale. In conseguenza di ciò, la Calabria ha già pagato un prezzo salatissimo attraverso il taglio di circa quattro miliardi di euro già destinati al nostro territorio. Una nuova alleanza per il Mezzogiorno è, quindi, condizione prioritaria per affrontare i problemi vecchi e nuovi della crescita e dello sviluppo della nostra regione. In questo quadro è necessario aprire una riflessione libera da condizionamenti e da visioni particolaristiche e ristrette. Per questo ritengo interessante e positivo l’apporto che in questa direzione sta venendo da Pierferdinando Casini. Mi auguro che questa riflessione possa ora dispiegarsi anche in Calabria per alimentare un confronto positivo nel merito delle politiche necessarie al Mezzogiorno e alla nostra regione. Anche in Calabria, infatti, siamo chiamati ad un’assunzione di responsabilità per indicare scelte che siano capaci di contrastare una deriva nazionale negativa ed indicare un futuro di crescita. L’UdC calabrese, in particolare, è chiamata ad una valutazione attenta per una scelta di campo nella quale possano prevalere le ragioni della Calabria e del suo futuro. In questo senso ritengo siano largamente prevalenti i motivi per dare vita ad una nuova alleanza per il Mezzogiorno, nella quale l’UdC, anche in Calabria, possa contribuire ad aprire la fase nuova necessaria al Mezzogiorno e all’intero Paese. Di fronte alle prospettive e agli interessi generali della Calabria e dei calabresi, anche le argomentazioni, pure comprensibili, della diversa collocazione assunta in questi anni in Calabria dalle forze collocate all’opposizione del Governo Berlusconi, non possono costituire un impedimento per il dispiegarsi di un confronto proficuo e per l’apertura di una nuova stagione politica. D’altronde, se si fa riferimento ai fatti, anche in Calabria in questi anni sono state molteplici le ragioni e le occasioni di convergenza con il partito di Casini su scelte significative e qualificanti. Per non essere omissivi, infine, anche i dati delle elezioni provinciali della scorsa primavera sono eloquenti ed inequivocabili: a Cosenza il candidato del centrosinistra ha vinto con un largo margine di vantaggio (56,7%), mentre a Crotone il centrodestra ha vinto con il 52%, non per merito proprio, ma grazie alle laceranti divisioni del centrosinistra che, come è noto, si era presentato alle elezioni con tre candidati, di cui due del Pd (Schifino 33,2% e Iritale 20,5%) ed uno di Italia dei Valori, De Masi (6,1%) ed al secondo turno non è riuscito nemmeno a realizzare quello che poteva sembrare un facile apparentamento. Le ragioni, dunque, per dar vita ad una nuova alleanza per il Mezzogiorno e la Calabria e per fare avanzare un nuovo progetto per l’Italia, per il quale sono impegnati in prima fila Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini, sono oggettivamente più forti di ogni altra scelta di campo. Mi permetto, pertanto, di rivolgere un invito agli amici dell’UdC calabresi affinché rompano definitivamente gli indugi. Le elezioni della prossima primavera rappresentano un passaggio particolarmente delicato per il futuro della Calabria. Le forze politiche più responsabili devono predisporsi ad una valutazione serena e matura, ponendo al centro di essa gli interessi generali e le prospettive della nostra terra. E’ chiaro che, per costruire una simile prospettiva di alleanze, è necessario abbandonare visioni particolaristiche e localistiche e logiche tatticistiche ed avviare rapidamente un confronto di merito, alla luce del sole, sulle questioni politiche e programmatiche aperte”.

Pacenza (Pdl) “Un centro di monitoraggio per la sicurezza stradale”

28 dic 09 Il consigliere regionale del Pdl, Salvatore Pacenza, durante i lavori della Seconda commissione ha presentato un emendamento al bilancio di previsione della Regione Calabria (per l'esercizio finanziario 2010) che contempla la proposta per l'istituzione del Centro di monitoraggio regionale della sicurezza stradale a Crotone. La richiesta prevede di far coincidere la struttura presso la sede del gia' costituito Centro di monitoraggio della Provincia di Crotone, avvalendosi del personale proveniente dagli enti intermedi calabresi, attraverso specifiche forme di collaborazione istituzionale tra enti. Si prevede che da ogni Provincia verra' designato un referente che dovra' cooperare nella gestione della politica regionale e alla raccolta dei dati per il Centro di Monitoraggio Regionale. Nella fase di avvio, l'Amministrazione provinciale di Crotone dovra' dare la disponibilita' di personale (assegnazione di mansioni, formazione, accordi di partenariato, collaborazioni) e di strutture (locali, attrezzature) tali da consentirne l'avvio e il funzionamento. Le spese per il personale e quelle strumentali relative all'avvio e alla costituzione del Centro potranno essere finanziate attraverso i fondi Por 2007/2013. Il Centro di monitoraggio regionale della sicurezza stradale ha il compito di migliorare lo stato delle conoscenze e di sviluppare le analisi, le elaborazioni e le rilevazioni necessarie per offrire supporti per la definizione degli interventi da realizzare in tutti i settori, pubblici e privati, che incidono direttamente o indirettamente sui livelli e sulle caratteristiche della sicurezza stradale. Concepito come rete dei centri provinciali presenti sul territorio regionale, il Centro raccogliera' le conoscenze di base per valutare l'efficacia delle strategie di sicurezza stradale poste in essere e individuare le cosiddette buone pratiche da diffondere attraverso strumenti di incentivazione, regolamentazione e orientamento. Sara' inoltre possibile istituire la Consulta Regionale della Sicurezza Stradale quale sede permanente di confronto, discussione e proposta sui problemi legati alla mobilita' e alla sicurezza stradale regionale.

Riunita la conferenza dei capigruppo: rinviata discussione su legge elettorale

28 dic 09 La Conferenza dei capigruppo consiliari convocata dal presidente Giuseppe Bova a Palazzo Campanella ha sospeso e rinviato la discussione sulla nuova legge elettorale. La decisione è stata assunta rilevando l’assenza, dovuta ad uno stato influenzale, di Paolo Naccarato, rappresentante delegato della Giunta per le riforme istituzionali. Nella stessa riunione, i capigruppo dell’Assemblea, all’unanimità, hanno stabilito che la prossima seduta del Consiglio, convocata per mercoledì 30 dicembre, esaminerà l’esercizio provvisorio del Bilancio, mentre il Bilancio di Previsione 2010 sarà portato al vaglio dell’Aula entro fine gennaio o quantomeno entro la scadenza di questa Legislatura. Circa la dotazione finanziaria dell’Assemblea, il presidente Giuseppe Bova ha informato i capigruppo che “il Bilancio di previsione 2010 è stato licenziato dall’Ufficio di Presidenza per una cifra uguale a quella dello scorso anno, malgrado l’imminente ingresso di 170 nuovi dipendenti, vincitori del primo concorso pubblico indetto dall’Assemblea calabrese”. I presidenti dei gruppi, all’unanimità, hanno preso atto dell’illustrazione del documento contabile e l’hanno approvato nella sua interezza. Sulle “Primarie” per l’elezione dei candidati alla Presidenza della Regione che si svolgeranno il 10 gennaio, il Presidente ha ricordato che occorrerà provvedere nella prossima seduta consiliare all’elezione del Collegio regionale di garanzia elettorale composto da tre membri dotati - come recita l’art. 13 della Legge 7 agosto 2009 n. 25 - di esperienze e competenze nel campo del Diritto pubblico o delle Scienze Sociali. Con orientamento unanime, i capigruppo hanno infine assunto l’impegno di reperire le risorse per assicurare il pagamento delle spettanze ai dipendenti delle Comunità Montane dopo il provvedimento del Governo che ha tagliato i fondi da destinare a questi enti.

Seconda commissione regionale approva il Bilancio provvisorio 2010

28 dic 09 La seconda Commissione consiliare ha approvato l’esercizio provvisorio del Bilancio 2010. L’organismo ha deciso di autorizzare la spesa fino al 31 gennaio del nuovo anno al fine di pervenire, entro quella data, all’approvazione definitiva della Legge finanziaria del 2010. “Questa scelta – ha detto il presidente della Commissione, Demetrio Battaglia - è frutto dell’esigenza di una verifica approfondita per dare risposta alle emergenze sociali che si vanno appalesando, non ultima, quella che si profila per il destino delle Comunità montane. A questo proposito, la Commissione ha ricevuto in audizione una delegazione dell’Uncem nel corso della quale sono stati evidenziati gli effetti devastanti provocati dalla scelta del Governo nazionale di tagliare ed azzerare i fondi ordinari per gli investimenti e le spese di funzionamento degli enti montani. Inoltre – ha sottolineato Battaglia – la Commissione ha approvato la proposta di convocare il Consiglio regionale il prossimo 22 gennaio per l’esame e l’eventuale approvazione da parte dell’Aula del Bilancio regionale 2010”. La seconda Commissione tornerà a riunirsi il 14 gennaio, mentre il 12 gennaio è stato fissato come termine ultimo per la presentazione degli emendamenti.

Presentato il rapporto sulla produzione legislativa regionale

28 dic 09 Il Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, presieduto dal consigliere regionale Egidio Chiarella, supportato dall’Ufficio legislativo del Consiglio regionale, ha attuato un primo parziale rapporto relativo alla produzione legislativa regionale riferita all’anno in corso. Il Comitato è composto dai consiglieri regionali Maurizio Feraudo, Giulio Serra, Francescantonio Stillitani e Gesuele Vilasi, “Per il 2009 i dati sono da considerarsi parziali - si afferma in una nota - in quanto il Consiglio regionale tornerà a riunirsi il 30 dicembre. Pertanto, con le 58 leggi approvate sino alla data del 21 dicembre 2009 (ultima seduta di Consiglio) viene confermato, in modo evidente, che è in corso un significativo incremento dell’attività legislativa già registrata negli anni precedenti di questa VIII legislatura (18 leggi nel 2005, 18 nel 2006, 30 nel 2007 e 46 nel 2008). Delle 58 leggi sino ad approvate si segnala in particolare l’approvazione delle prime due leggi, promosse dal Comitato, e cioè la n. 4 e la n. 12, con cui la Giunta regionale è stata delegata alla redazione di Testi unici. La legge n. 25 con cui si disciplinano le modalità di svolgimento delle elezioni primarie volte a selezionare le candidature alla Presidenza della Regione”. “La legge n. 28 - prosegue il comunicato - che contiene la nuova disciplina sulla cooperazione sociale e abroga la normativa regionale precedente (30 marzo 2000, n. 5). Per quest’ultima, che è stata oggetto di impugnativa da parte del Governo, il Consiglio ha già provveduto ad apportare le dovute modifiche. Va, inoltre, ricordata la legge n. 34, in materia di inquinamento acustico e tutela dell’ambiente in Calabria. La legge dispone misure volte alla prevenzione, alla tutela, alla pianificazione e al risanamento dell’ambiente esterno ed abitativo da modificazioni conseguenti all’inquinamento acustico derivante da attività antropiche, riordinando, al contempo, le competenze amministrative in materia”. “I dati relativi alla produzione legislativa del 2009 sulla base dell’iniziativa, anche se parziali - riporta ancora la nota - risulterebbero in controtendenza rispetto allo scorso anno in cui si era registrata una netta prevalenza dell’iniziativa di Giunta rispetto a quella del Consiglio (27 leggi pari al 59% del totale per la Giunta contro il 33% fatto registrare dal Consiglio per le sue 15 leggi approvate). Infatti, quest’anno le leggi approvate su iniziativa dei consiglieri (38 leggi pari al 65% del totale) prevalgono su quelle di Giunta (20 leggi pari al 35% del totale) Anche quest’anno si è registrata la presenza di leggi frutto di iniziativa mista. Sono, infatti, dodici le leggi riconducibili a tale tipo di iniziativa, mentre due sono le leggi approvate (la n. 14 “Disciplina attività agrituristica” e la n. 47 “Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e della flora spontanea autocna della Calabria”) frutto dell’abbinamento di più progetti di legge. Nel 2009 la distribuzione delle leggi tra i diversi macrosettori ha dato il seguente risultato”. “Pur registrando un decremento del 3% rispetto allo scorso anno - prosegue ancora la nota - le leggi più numerose sono quelle riconducibili al macrosettore ‘Ordinamento istituzionalè con tredici leggi attualmente approvate (pari al 23%). Fanno invece registrare un incremento percentuale rispetto al 2008 quelle riferite ai macrosettori “Servizi alla persona e alla comunità” che con 12 leggi pari al 20% ha fatto registrare un aumento del 3% e quello riconducibile a “Sviluppo economico ed attività produttive” che con nove leggi approvate pari al 16% ha fatto registrare un incremento del 5% rispetto al precedente anno. Non subisce alcuna variazione in percentuale le leggi riconducibili al macrosettore “Finanza regionale”; infatti, con 13 leggi approvate viene confermata la percentuale fatta registrare nel 2008, cioè quella del 22%”.”Va segnalato - è detto ancora nella nota - il decremento rispetto al 2008 di 8 punti percentuali che quest’anno hanno fatto registrare le sette leggi approvate riconducibili al macrosettore “Territorio, ambiente e infrastrutture”. Con riguardo alla “tipologia normativa” va segnalato che anche quest’anno è stata fatta registrare una netta prevalenza delle leggi di “Manutenzione” che con le attuali 30 leggi coprono il 51% della produzione normativa totale. Seguono le leggi “Provvedimento” con 12 leggi pari al 21% del totale quelle di “Settore” con 9 leggi pari al 16% del totale e quelle di “Bilancio” 6 leggi pari al 10%. Mentre, come lo scorso anno, anche quest’anno ritroviamo una sola legge di tipo “Istituzionale”. Relativamente alla tecnica di redazione dei testi di legge, quest’anno si è potuto riscontrare la tendenza ad utilizzare in modo prevalente la tecnica della “Novella” ( 29 leggi approvate pari al 50%), Segue con 26 leggi, pari al 45%, la tecnica del “Testo nuovo”, mentre quella della tecnica mista, con 3 leggi ha fatto registrare una percentuale pari al 5%. Per quanto riguarda la produzione normativa di secondo grado, cioè quella relativa ai regolamenti, va evidenziato che l’anno in corso ha fatto registrare un aumento significativo rispetto agli anni precedenti sono stati infatti approvati ben diciotto regolamenti sedici in più rispetto al 2008, 2006, 2005 e dodici in più rispetto al 2007”. “Riguardo al contenzioso costituzionale tra Governo e Regione - conclude la nota - i dati parziali dell’anno in corso fanno registrare un incremento della conflittualità rispetto al 2008. Su cinquantotto leggi ad oggi approvate nove di esse sono state oggetto di impugnativa da parte del Governo. L’incidenza percentuale (rapporto leggi approvate e leggi impugnate), che nel 2008 aveva fatto registrare un dato pari all’8% quest’anno si è assestato al 15,5%, con un incremento in negativo pari al 7,5%. Va comunque sottolineato che il Consiglio regionale ha già proceduto ad apportare le dovute modifiche a ben sette delle nove leggi impugnate”.

I sindacati "Manca un progetto politico per le Comunità Montane"

28 dic 09 Si è svolta a Lamezia Terme, l’Assemblea dei lavoratori delle Comunità Montane calabresi, indetta dalle federazioni regionali unitarie FP-CGIL, CISL-FP e UIL-FPL per affrontare le problematiche collegate al taglio dei trasferimenti operato dal Governo nazionale nella finanziaria 2010. L’Assemblea, udita la relazione del segretario generale della CIS LFP Natale Pace, l’intervento del segretario regionale della UIL FPL Francesco Caparello, i numerosi interventi dei lavoratori e le conclusioni di Alfredo Iorno, segretario generale della FP CGIL ha stigmatizzato la mancanza di un progetto politico da parte della Giunta Regionale, che, nonostante le rassicurazioni fornite al sindacato unitario nell’incontro del 21 dal capo di gabinetto della presidenza della giunta, a nome del Presidente Loiero, non ha ancora fatto sapere come intende risolvere il problema e, soprattutto, non ha previsto nella proposta di legge di bilancio regionale 2010 alcun tipo di intervento; ha ribadito che sindacato e lavoratori mettono al primo posto delle loro richieste la garanzia del posto di lavoro per i 420 dipendenti di ruolo e i 109 lsu e lpu e la tutela delle professionalità maturate in 30 anni di esperienza, in una realtà come quella calabrese ad altissimo tasso di disoccupazione e degrado economico e sociale; ha confermato l’interesse prioritario del sindacato e dei e dei lavoratori ad un progetto regionale che rilanci le funzioni montane quale volano di sviluppo del territorio e dei cittadini ed a salvaguardia del ricco patrimonio di cultura, tradizioni etniche, opportunità turistiche, ecc. ha denunciato lo stato di disagio in cui già versano centinaia di lavoratori con le loro famiglia per il mancato pagamento degli stipendi da molti mesi, significando che in assenza di interventi saranno costretti ad attivare ulteriori e più incisive azioni di lotta a difesa del posto di lavoro e della dignità delle proprie famiglie. L’assemblea dei lavoratori, alla luce delle esposte considerazioni, ha deciso di autoconvocarsii con le proprie famiglie e sotto la guida del sindacato confederale, il giorno 30 dicembre p.v. davanti alla sede del Consiglio Regionale a Reggio Calabria, in occasione della riunione dello stesso organismo per l’approvazione della delibera di bilancio regionale2010. Di inviare il presente documento ai Presidenti del Consiglio e della Giunta regionale e ai capigruppo consiliari,chiedendo per quella data un incontro propedeutico ai lavori, e impegnando gli stessi ad affrontare con concretezza le problematiche da tempo denunciate.

Callipo “Ingente spesa per le primarie una vergogna istituzionale”

28 dic 09 “Spendere 3 milioni di euro per fare le primarie, senza aggiungere i costi neanche quantificabili che inevitabilmente saranno scaricati sulla Regione - visto che a fare le primarie sono i Presidenti della Giunta e del Consiglio - per una terra in difficoltà economiche come la Calabria, è una vergogna internazionale”. Così il candidato alla presidenza della Regione Calabria, Pippo Callipo. “Si blocchi tutto e si investa la somma a favore dei giovani calabresi o delle piccole imprese. Dinanzi a questa vergogna, i vertici nazionali dei partiti e le autorità istituzionali nazionali e di controllo, non possono più chiudere gli occhi. Le primarie in Calabria non hanno alcuna funzione pubblica da assolvere, dato che sono soltanto una resa dei conti interna ad un solo partito, il Pd. Anche in Calabria, inoltre, è necessario che chi non condivide la deriva che ha preso la Regione, sul terreno delle riforme in particolare modo, esprima la propria opinione pubblicamente. Chi è d’accordo, per esempio, sull’introduzione della figura del Consigliere regionale supplente, deve avere il coraggio di spiegarlo ai calabresi e di assumersene la responsabilità. Per me, se una riforma simile non sarà modificata adesso, questa figura merita di essere cancellata, così come le primarie di Loiero e Bova per il cui svolgimento s’intende mettere le mani nelle tasche dei calabresi. L’inutile braccio di ferro nel Pd calabrese lo facessero pure, ma i costi non debbono sopportarli i calabresi. E’ una questione di principio e di rispetto della società civile, che è estranea alle logiche conflittuali che animano una parte della politica. Considerato, poi, che alle primarie vanno soltanto il Pd e i Socialisti dell’on. Zavettieri, a mio avviso si è dinanzi ad un utilizzo improprio del danaro pubblico ed è perfettamente inutile aver dato a questa vergogna la forma della legge regionale per coprire la sostanza del provvedimento. Quando le leggi sono prive di una qualsiasi ratio e profondamente offensive dell’intelligenza dei cittadini, debbono assolutamente essere fermate. Questa politica, infine, non può seguitare ad andare avanti ritenendo di non dover dare conto dell’utilizzo che fa delle risorse dei calabresi. 65 Consiglieri regionali, che costano un occhio della testa, sommati a una caterva di consulenti, direttori generali e portaborse, non servono assolutamente ad una regione per la quale 40 Consiglieri, tanti erano nella scorsa legislatura, sono anche troppi. Mi auguro che la voce dei calabresi onesti e delle rappresentanze sociali, economiche e culturali si alzi alta e forte e produca l’effetto urgente di far recuperare dignità e responsabilità alla politica calabrese.”

Tripodi e De Gaetano “Primarie, costosissima faida interna del PD”

28 dic 09 “È una vera e propria beffa quella che si vuole realizzare facendo gravare sul bilancio della regione una somma enorme pari ad oltre 5 miliardi delle vecchie lire per portare avanti la faida all’interno del Partito Democratico. La Calabria ed i calabresi non si possono permettere di pagare per elezioni primarie che riguardano un solo partito ed, anzi, una sola mozione, sia pure maggioritaria, del Partito Democratico. Queste sono le ragioni che ci hanno indotto a richiedere, attraverso la presentazione di un pacchetto di emendamenti in vista del prossimo Consiglio regionale che si terrà il 30 dicembre, l’abrogazione della legge regionale per lo svolgimento delle elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta Regionale, l’abrogazione dei relativi capitoli di spesa per lo svolgimento delle primarie o, in alternativa, prevedere che i costi del relativo svolgimento siano fatti gravare sulle coalizioni, sui partiti e sui singoli candidati che partecipano alle elezioni primarie”. Si esprimono così in una nota congiunta il Consigliere Regionale e Segretario Regionale del PdCI Calabria Michelangelo Tripodi e il Consigliere Regionale e Segretario Regionale del PRC Calabria Nino De Gaetano che ritornano su quella che già avevano definito “una vera e propria beffa, uno scempio ed un enorme spreco di denaro pubblico che offende i tanti calabresi che non hanno né reddito né lavoro e vivono in condizioni di disagio e povertà”. “Anziché disperdere somme rilevanti del bilancio regionale senza alcuna ricaduta positiva utile a lenire le difficoltà economiche e sociali dei calabresi”, continuano Tripodi e De Gaetano “chiederemo attraverso un emendamento specifico che i 2.500.000 euro destinati nel bilancio di previsione per sostenere le spese di svolgimento delle elezioni primarie vengano utilizzati per finalità ad alta valenza sociale ed in particolare: 500.000 euro per finanziare un apposito Fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sui luoghi di lavoro e 2.000.000 di euro per l’istituzione di un Fondo per l’acquisto di libri di testo per le scuole medie inferiori e medie superiori da concedere in comodato d’uso gratuito agli studenti calabresi”.

“La Calabria che vogliamo” con Zavettieri

28 dic 09 Giuditta De Santis è la presidente del neo-costituito movimento politico-culturale “La Calabria che vogliamo”, che da statuto risulta ispirarsi ai grandi valori del riformismo laico, liberale e cattolico, annoverabili nella grande famiglia del socialismo illuminato. In una nota si legge che “il movimento sosterrà alle primarie le posizioni e le tesi del partito socialista guidato in Calabria da Saverio Zavettieri. Giuditta e i tanti calabresi che in questi mesi hanno aderito al movimento si sono dichiarati stanchi di una classe politica regionale che da tanto, troppo tempo, non riesce più a dare risposte fruttuose alle forti istanze sociali che animano la regione, generando in tanti sfiducia e perdita d’identità, oltre che uno stato di diffuso sottosviluppo. Per questa ragione il movimento intende contribuire a dare una spallata a questo stato di cose, offrendo il suo apporto di idee e impegnandosi concretamente affinché finalmente le cose cambino in Calabria. Con la sua azione il movimento intende, infatti, contribuire a risanare il sistema, a ristabilire la legalità e lo stato di diritto, a dare spazio alla meritocrazia, a puntare decisamente su turismo, cultura e produzioni tipiche locali per fare finalmente ripartire in maniera sana l’economia regionale”. I dati sui cui Giuditta De Santis invita i calabresi a riflettere sono tanti: “Siamo fuori – afferma - da tutto ciò che è Europa e ci presentiamo ad affrontare le prossime sfide con un divario enorme. La Calabria è infatti considerata dai più, oltre che dall’Istat, l’ultima regione d’Italia. La sicurezza è in diverse aree a forte rischio con una criminalità sempre più invasiva. Registriamo scarsa competitività e attrattività, per cui fare impresa in Calabria non è semplicemente difficile, ma molto di più”. Alla luce di tutto questo la socialista De Santis ne è certa, saranno in tanti i calabresi che intendono riscattarsi non chiuderanno la porta al movimento “La Calabria che vogliamo”.

Feraudo (Idv) “Garantite spettanze a dipendenti Comunità Montane”

28 dic 09 “Se la questione relativa al pagamento delle spettanze ai dipendenti delle Comunità Montane sarà risolta, il merito va ascritto alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari che, su mia proposta, hanno assunto l’impegno di reperire le risorse da destinare al comparto”. E’ quanto affermato dal presidente del gruppo Idv in Consiglio regionale, Maurizio Feraudo che “esprimendo la sua soddisfazione” ha spiegato: “Dopo i tagli effettuati dal Governo sulle risorse da trasferire alle Regioni, era necessario continuare a garantire la corresponsione delle spettanze ai dipendenti. Con il pronunciamento condiviso ed unanime dei capigruppo consiliari di assumere un preciso impegno in questa direzione vengono così pienamente garantiti i diritti dei lavoratori”.

Morelli (AN) “Mancati finanziamenti alle Ferrovie della Calabria”

28 dic 09 Il consigliere regionale Franco Morelli (An), in una interrogazione a risposta scritta, ha posto all’attenzione della Giunta regionale il problema “dei mancati finanziamenti che dovevano essere conferiti alle Ferrovie della Calabria per la prosecuzione dell’attività e per garantire i servizi di trasporto in ambito regionale”. Morelli sottolinea che “il maggior fabbisogno di risorse finanziarie necessarie ad assicurare i servizi è stato puntualmente verificato e certificato dal Comitato di Verifica e Monitoraggio, organismo a ciò preposto, che ha attestato in oltre quindici milioni di euro per il periodo 2001-2005, le maggiori risorse utili ad assicurare il regolare svolgimento dei servizi trasferiti alle Ferrovie della Calabria dall’accordo di Programma Stato – Regione. Lo stesso Comitato – prosegue Franco Morelli - ha rideterminato in oltre tredici milioni di euro le risorse da erogare materialmente per gli anni 2002 – 2005. E’ agli atti della Regione il formale riconoscimento di tale credito”. Il consigliere Morelli, inoltre, ricorda che “per gli esercizi 2006/7 - per come verificato e riconosciuto dal Comitato di Monitoraggio –rispettivamente, sono stati accertati crediti in favore di Ferrovie della Calabria per quasi cinque milioni di euro e di quasi sei milioni di euro, per un totale di maggior fabbisogno di oltre ventiquattro milioni di euro per il periodo 2002 – 2007”. “La particolare situazione contabile in cui versano le Ferrovie della Calabria – continua Morelli – sta però seriamente compromettendo l’ordinaria gestione della società, nonché i programmi di sviluppo ed il ruolo in ambito regionale e locale. Al contempo, l’aggravarsi della situazione finanziaria della Ferrovie della Calabria, derivante dal mancato incasso di crediti dovuti e certi, compromette non solo le prospettive industriali ma il mantenimento stesso dei livelli occupazionali che riguardano quasi mille dipendenti, un rilevantissimo bacino di lavoro per la regione. E’ dunque urgente che la Giunta regionale recuperi ogni risorsa necessaria per il mantenimento dei servizi della società e per sviluppare piani industriali per l’ammodernamento dei trasporti regionali”.

Gentile (Pdl) “Loiero incapace di leggere la realtà”

28 dic 09 ''La lettera del presidente Loiero ai calabresi e' vanagloriosa e inveritiera, assolutamente incapace di leggere una realta' fatta di problemi enormi, di diritti negati e di cointeressenze di potere alimentate dallo stesso Governatore''. Lo afferma il vice coordinatore vicario del Pdl calabrese, Antonio Gentile. ''Loiero a Roma va con il cappello in mano- dice Gentile- e in Calabria mostra i muscoli, quasi come se volesse coniugare questi aspetti di personalita' abbastanza tipici di una gran parte dlel'ancine regime per riproporsi, disperatamente, come elemento creidbile dopo 5 anni di disimpegno della sua Giunta''. Per Gentile ''questa lettera rappresneta il canto del cigno, il grido di chi sa di non avere piu' alcuna autorevolezza nel poter imporre modelli di gestione rivelatisi sbagliati e parziali. Il Governatore fa finta di non sapere che ci sono pregiudicati che guidano alcune tra le piu' importanti Asp- continua Gentile- resisi protagonisti di conclamate azioni di falso e ancora al loro posto : si tratta di quegli stessi manager che hanno portato avanti una politica delle stabilizzazioni illegittima e illegale, per la quale diverse Procure calabresi stanno indagando da tempo''.

Magorno nominato commissario PD Diamante

28 dic 09 L’Avv. Ernesto Magorno è stato nominato nuovo Commissario del Circolo del Partito Democratico di Diamante e ad esso sono state attribuite funzioni commissariali fino al nuovo congresso provinciale che si terrà nella primavera del 2100. Lo si legge in una nota. Appesa la notizia, Ernesto Magorno ha dichiarato: “Voglio innanzitutto ringraziare i responsabili provinciali del partito per la nomina e dire che intendo mettermi da subito al lavoro per consentire al PD di Diamante di affrontare ancora più rafforzato e coeso le imminenti scadenze che lo attendono e per contribuire al suo ulteriore radicamento nella Città e nel territorio. Un lavoro – ha aggiunto Magorno - che intendo svolgere operando in piena sintonia con il Segretario Regionale, Carlo Guccione, con gli Organismi Provinciali del partito e con il Segretario dei Giovani Democratici, Luigi Guglielmelli. Il mio obiettivo è quello di lavorare a Diamante per un PD che sia unito e immune da ogni divisione, che operi come forza di sostegno e di stimolo continuo al lavoro dell’Amministrazione Comunale, che si apra in particolar modo al mondo ai giovani ed alle componenti più vive della società civile. Intraprenderò questo nuovo impegnativo percorso affiancandomi di persone qualificate e nel contempo ricche di entusiasmo e passione politica, capaci di privilegiare nel loro agire il valore dell’unità che, come detto, ritengo prioritario su ogni altro. In questo cammino sarò accompagnato da coloro che con grande senso di responsabilità, come Battista Maulicino, hanno seguito con coerenza l’evoluzione del partito dai DS fino alla formazione del PD. Il primo obiettivo che mi pongo – conclude Magorno - è quello di convocare, in tempi brevi una grande assemblea pubblica, per aprire il dibattito e rilanciare il ruolo del PD come grande forza democratica e di cambiamento del territorio.

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