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Notizie di Politica

 

Pacenza (Pdl) “No alle primarie, sono uno spreco”

27 dic 09 “Rivolgo un appello a tutti i consiglieri regionali della Calabria responsabili per dire no allo spreco di risorse pubbliche preventivate per le Primarie, facciamo un fronte comune per il bene dei calabresi”. Il consigliere regionale del Pdl, Salvatore Pacenza, stigmatizza così la previsione di spesa di 2,5 milioni di euro per consultazioni popolari illustrata durante l’ultima seduta della Seconda commissione consiliare. Per licenziare l’avvio delle Primarie, adesso, si attende la nuova riunione dell’organismo consiliare e poi l’eventuale “sì” dell’assemblea di palazzo “Campanella” che potrebbe già arrivare durante la prima seduta utile in programma mercoledì prossimo (30 dicembre). “È inutile nascondere – prosegue Salvatore Pacenza – che, sull’indizione delle Primarie, aleggia un certo egoismo di una parte del centrosinistra, del Pd in particolare. Così come è inutile sottolineare che il centrodestra ha risolto in breve e senza scontri virulenti l’individuazione del proprio candidato a presidente. Di contro, le scaramucce e i personalismi presenti all’interno del Partito democratico, invece, inducono un’intera regione a dover sopportare il peso economico di uno scontro politico da sempre in atto in questo schieramento politico. Loiero, le sue Primarie le ha già vinte largamente lo scorso ottobre, quando, in Calabria è risultato ancora il partito più forte del centrosinistra. Un consenso così ampio da indurre il segretario regionale del Pd, Carlo Guccione, come primo atto, a blindare la candidatura del governatore all’indomani del risultato delle Primarie nazionali di partito. Ecco perché è inutile, quanto pleonastico, riconvocare alle urne i calabresi, nel giro di neanche un mese, per fargli pagare, in maniera del tutto consapevole, anche il disturbo derivante dai capricci di una parte minoritaria della Calabria”.

Amici Fondazione Craxi “Giù le mani dalla memoria di Craxi, Mancini e Saragat”

27 dic 09 “E’ con tristezza ed indignazione che assistiamo all’uso meramente elettorale della memoria di grandi protagonisti del socialismo italiano del dopo guerra. Riteniamo che i nomi e le attività politiche di grandi dirigenti come Bettino Craxi, Giacomo Mancini e Giuseppe Saragat vadano consegnati sapientemente a storici qualificati , che ne sappiamo tramandare gli insegnamenti , il pensiero così come il significato delle grandi battaglie che intrapresero per contribuire alla sviluppo e alla modernizzazione del nostro paese”. E’ quanto affermano in una nota i coordinatori provinciali di Csoenza dell’associazione amici della Fondzione Craxi, Mimmo Bilotta e Vittorio Lombardi. “Viceversa –scrivono- l’attuale classe politica e segnatamente quella della nostra provincia, ci appare improvvida nell’abusare di cotanti nomi, osando apoditticamente accostare il proprio a quello dei grandi padri del socialismo democratico e riformista del nostro paese. E così compaiono nella nostra città grandi manifesti di dimensioni 6 x 3 dove un politico reduce dai clamorosi insuccessi del suo assessorato e della giunta regionale di cui ha fatto parte ininterrottamente per cinque anni , accosta il proprio nome e la sua attività legislativa a quella di Giacomo Mancini. Ci pare una caso davvero di cattivo gusto che suona come un’offesa per i socialisti veri: quelli cioè che hanno fatto del riformismo,della giustizia giusta e dell’autonomismo le loro bandiere ed il seme del loro impegno politico. Il modesto partito di Nencini e gli altrettanti modesti dirigenti ed esponenti locali non hanno di certo le carte in regola per accostare la loro modesta quotidianità alle battaglie del socialismo italiano : essi sono piegati agli interessi del governatore Loiero e a quelli complessivi del post-comunisti , essendo addirittura costretti al fine di mantenere una pur modesta visibilità a schierarsi alla loro sinistra politica. La nostra fondazione , così come ci auguriamo quella dedicata all’On. Giacomo Mancini , vuole essere guardiana delle memoria di Bettino così come degli altri grandi socialisti italiani del dopoguerra. Ci sorride ricordare le loro grandi battaglie a favore di una società più giusta e non perdiamo occasione per ricordare che fu Giacomo Mancini ,ministro della sanità, a varare la vaccinazione di massa anti-polio e che fu Bettino Craxi col suo governo a trascinare il paese fra le 5 economie più forti del pianeta. Storie che s’interruppero troppo presto per i gravi tradimenti degli ex-cugini comunisti, che usarono la clava giudiziaria per abbatterci. Ma essi non sono riusciti e mai riusciranno ad abbattere la nostra storia e la nostra nemesi nella modernità del PDL li farà restare a lungo con l’amaro in bocca”.

Callipo “In Calabria i consiglieri non diminuiscono”

27 dic 09 “Altro che Gran Giurì, come propone il sindaco Chiamparino a proposito delle indennità dei politici nelle Istituzioni o le lettere del presidente Nencini alla Conferenza Stato/Regioni, il problema a mio avviso è più grave. Attiene la moralità della politica, il cui appannamento fa sì che, in alcune regioni del Sud come la Calabria, i Consiglieri Regionali non solo non diminuiscono, ma addirittura aumentano da 50 a 65, comprendendo il Consigliere Regionale Supplente e il Sottosegretario”. Lo afferma in una nota il candidato alla presidenza della Regione Calabria, Pippo Callipo. “Roba da ridere, aggiunge Callipo, se non fossero cose molto serie. Nonostante la crisi metta in ginocchio la società civile, la politica seguita a trattarsi coi guanti di velluto e, anzi, a utilizzare le sue prerogative non per risolvere i problemi della gente ma per ampliare la sua rete di consenso, facendone pagare i costi ai cittadini. Qui, però, e sia Chiamparino che Nencini mi auguro siano d’accordo, la responsabilità è tutta in capo ai vertici nazionali della politica, che semplicemente fingono di non vedere di cosa è capace il centrosinistra nelle regioni più depresse d’Europa come Calabria. Il federalismo fiscale e politico è una risorsa, un valore da salvaguardare e sono d’accordo, ma in alcune realtà del Mezzogiorno, se non c’è la vigilanza adeguata, può accadere veramente di tutto. E con le mafie iperattive, in grado di spostare il consenso a loro piacimento, una politica senza schiena dritta e assai permeabile è un rischio per la democrazia italiana”.

Pizzini (Pdl) “Ora serve cambiamento nel partito provinciale”

27 dic 09 “Anche se quello che il PdL della provincia di Cosenza ha ottenuto è un commissariamento del partito, è giunto il momento di mettere immediatamente da parte polemiche e delusioni personali per affrontare, con grande spirito e unità d’intenti, con lucidità e capacità di analisi, i gravi e atavici problemi che la Calabria vive a seguito del malgoverno della Presidenza di Agazio Loiero”. Sulle circostanze che hanno coinvolto il Popolo della Libertà nella provincia di Cosenza, interviene il Consigliere Regionale del PdL, Antonio Pizzini, apripista di quella che poi è stata la vera causa del commissariamento del partito: ovvero le polemiche sorte in molti comuni della provincia di Cosenza per le nomine dei coordinatori locali effettuate da Bartoletti e Caputo. “Purtroppo, mio malgrado, si è verificato ciò che temevo: a seguito delle investiture di alcuni soggetti, dimostratisi elementi rissosi e polemici, per niente attaccati ai valori del partito, oltre a non essere riconosciuti dagli stessi rappresentanti del territorio in cui questi dovevano operare, si è reso necessario utilizzare le norme previste dallo Statuto per spianare una situazione che era divenuta ormai insostenibile e fuori controllo. Adesso sono certo che molte delle nomine effettuate motu proprio dai vertici dell’ormai ex coordinamento provinciale del nostro partito saranno ritirate per procedere ad un giusto riconoscimento del lavoro e del merito che va rivolto, senza indugi, a quei tanti esponenti locali di Forza Italia e AN che con grande passione portano avanti ogni giorno le istanze della gente, impegnandosi sul territorio per il bene e lo sviluppo dei posti in cui vivono”. “Il Popolo della Libertà – continua nella nota l’on. Pizzini – non è stato creato per unificare sotto un unico emblema le forze politiche di centrodestra, ma costituisce la vera occasione per un radicale cambiamento del modo di intendere e di fare politica, specialmente a livello locale. Qualcuno lo aveva dimenticato, pensando di servirsene per creare i suoi avamposti di controllo del territorio. Oggi, grazie anche al lavoro di ripristino e riorganizzazione che saprà certamente effettuare l’amico Gianfranco Leone, riusciremo a far ripartire dal basso l’azione politica del PdL, attraverso un vero radicamento sul territorio e con quel indispensabile contatto da tenere con la gente di qualsiasi classe sociale, per ascoltare esigenze e bisogni della società locale e per un coinvolgimento attivo alla partecipazione politica ed amministrativa del territorio. La politica senza partecipazione è solo nudo potere, un governo dei manager che pensa solo agli affari personali e a quello degli amici, un privilegio di elité che tiene fuori dal proprio entourage i bisogni reali della gente di Calabria. Il Popolo delle Libertà, con il suo dinamismo e attraverso la sua classe politica, i tanti militanti sparsi nella provincia di Cosenza, i tantissimi simpatizzanti che credono nel progetto di rinnovamento del Presidente Berlusconi e del futuro Governatore della Regione, Scopelliti, ma anche insieme a tutti quei delusi dalla politica affaristica e radical chic di qualche potentato della sinistra, potrà restituire vitalità e speranza a questa regione, potrà garantire a giovani e meno giovani quello sviluppo e quel benessere che la Calabria non può più attendere”. Alla fine del comunicato stampa, emesso dalla segreteria politica dell’esponente di centrodestra, si legge: “Rivolgo a Gianfranco Leone l’augurio sincero per un’attività serena e proficua. Conoscendone da tempo le doti politiche ed umane sono certo che il suo lavoro sarà pregevole e certosino. Egli, elemento sempre super partes, saprà disegnare all’interno del partito una rinnovata struttura organizzativa, insieme ad una linea politica certamente più autorevole che saprà essere la sintesi delle varie anime di questo grande partito ed il vero baluardo dei cittadini della provincia cosentina contro il malgoverno e il clientelismo di questa sinistra calabrese”.

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