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Notizie di Politica

 

Commissario ambiente "Stupisce posizione Regione su Corte dei Conti"

22 dic 09 “Desta non poca meraviglia il comunicato stampa emesso dal Dipartimento regionale all’Ambiente, in replica alla relazione della Corte dei Conti sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nella parte in cui la Regione Calabria lamenta ad oggi uno scarso livello di cooperazione da parte del Commissario in relazione al supporto nelle iniziative necessarie al rientro nella gestione ordinaria, previsto dall’OPCM n. 3731/2009, ma mai realizzato nei fatti”. È quanto si legge in una nota dell’ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale. “Tale stupore - è scritto nella nota - nasce dal fatto che i contatti fra l’Assessore regionale all’Ambiente e il Commissario sono pressoché quotidiani, improntati alla massima cordialità e indirizzati su percorsi sempre condivisi. Guai se non fosse così, perchè il superamento dell’emergenza appare possibile e vicino e per non perdere questa occasione storica occorre la massima coesione e unità d’intenti. Il comunicato emesso dal Dipartimento regionale all’Ambiente, quindi, - si evidenzia - non è in linea con quanto effettivamente avviene e sembra frutto di una affrettata valutazione, della quale quest’Ufficio non terrà conto”.

Laganà (PD) "Le zone franche ennesima beffa per il sud"

22 dic 09 “Avrebbe conseguenze davvero devastanti sulle prospettive di sviluppo delle aree più disagiate del Mezzogiorno, la mancata attuazione delle Zfu, le zone franche urbane. Ma per come stanno le cose ad oggi tutto fa pensare che il Governo nazionale ha compiuto un’altra beffa ai danni dei cittadini e delle imprese meridionali”. Lo afferma, in una nota, Maria Grazia Laganà Fortugno, deputata del Pd. “Le 22 zone franche urbane previste per altrettante zone del Sud - afferma - sono state cancellata dal decreto “Milleproroghe”. Lo stesso decreto ha modificato il regime di aiuti annullando così l’autorizzazione ricevuta a ottobre dalla Ue e azzerando la procedura concordata con la Commissione che avrebbe permesso di convogliare 100 milioni di sgravi fiscali e contributivi sui territori depressi sia del Mezzogiorno. L’istituzione di zone franche urbane è un caso di provvedimento nato con il governo Prodi e portato avanti dall’attuale esecutivo. I contratti erano stati firmati lo scorso 28 ottobre, - aggiunge - al ministero dello Sviluppo economico. Quando sembrava si dovesse attendere solo l’avvio della procedura e la destinazione dei fondi è, invece, arrivata l’ennesima doccia fredda. Chiedo, pertanto, che il governo torni sui propri passi con l’emanazione nell’ultimo scorcio del 2009 dei provvedimenti applicativi, da tempo attesi. I pochi giorni a disposizione da qui alla fine dell’anno devono servire a riallineare il programma alle indicazione comunitarie”.

Cna (Cz) "Stop a zone franche opportunitò mancata per Lamezia"

22 dic 09 “Se fosse confermato lo stop imposto dall’Unione europea al governo italiano sull’istituzione delle Zone franche urbane, tra cui quella di Lamezia Terme, ci troveremmo di fronte ad un’altra opportunità mancata per la città cosa che vorremmo proprio scongiurare”. Lo afferma, in un comunicato, il direttore della Cna di Catanzaro, Nicola Mastroianni, che aggiunge: “Le recenti dichiarazioni del vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, rilanciate nei giorni scorsi da alcuni quotidiani nazionali e locali gettano nello sconcerto quanti, in questi mesi, avevano seguito con attenzione l’intero iter procedurale relativo all’istituzione della “Zfu” lametina, inserita nello stesso provvedimento con altre realtà urbane italiane. È quasi impossibile immaginare - prosegue - che il governo nazionale, che pure il 28 ottobre scorso ha presentato all’opinione pubblica l’accordo per la loro istituzione, alla presenza dei sindaci delle 23 città interessate, tra cui Lamezia Terme, per la firma del contratto d’avvio, si veda adesso costretto a un dietrofront, sotto la spinta delle contestazioni dell’Ue. Contestazioni che a quanto pare hanno determinato la cancellazione dei decreti attuativi delle Zfu dal cosiddetto “Milleproroghe”“.

Mozione di Magarò a tutela delle Comunità montane

22 dic 09 Salvatore Magarò, consigliere regionale della Calabria, ha presentato una mozione in consiglio regionale, per impegnare la giunta a garantire il regolare svolgimento delle funzioni delle Comunità Montane. “La Legge Finanziaria 2010 – spiega Magarò - al comma 177 dell’articolo 2 dispone la cessazione del concorso ordinario dello Stato al finanziamento delle Comunità Montane le cui competenze rimangono dunque in modo esclusivo alle regioni. Attualmente però nel bilancio regionale non vi sono fondi vincolati al funzionamento delle Comunità Montane, peraltro oggetto di una recente riforma dopo l’approvazione della Legge Regionale n. 20 del 2008 con cui si è proceduto al riordino degli Enti Montani. La mancanza di risorse mette a rischio anche il pagamento delle spettanze dovute al personale dipendente a partire dal gennaio 2010”. Ed è per questo che Salvatore Magarò ha presentato una mozione per impegnare la giunta “a costituire un apposito fondo nel Bilancio 2010 a copertura delle spese per il pagamento dei dipendenti e per il funzionamento delle Comunità Montane della Calabria e ad avviare l’iter per l’individuazione ed il conferimento di specifiche funzioni alle Comunità Montane con attribuzione di appositi finanziamenti”.

Nicolò (Pdl) "Metropoitana del mare ottima opportunità"

22 dic 09 “La cosiddetta “Metropolitana del mare” rappresenta uno strumento importante al fine di potenziare i servizi di trasporto pubblico locale nell’Area dello Stretto”. È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale calabrese del Pdl, Alessandro Nicolò. “Il miglioramento dei servizi di trasporto, superando i confini regionali - prosegue Nicolò - mira a favorire l’integrazione tra le tre città dello Stretto, Reggio Calabria, Villa S. Giovanni e Messina che costituiscono la settima area metropolitana d’Italia per dimensione demografica. È indispensabile investire risorse sul trasporto collettivo via mare, al fine di valorizzare la presenza di un polo urbano primario e di rilievo internazionale nel panorama del Mediterraneo. Attraverso l’organizzazione del predetto servizio, si incentiverebbe la mobilità su scala urbana/ metropolitana, garantendo, peraltro all’utenza adeguati standard qualitativi e tariffe contenute”. “La Linea di intervento 6.1.4.3 (Integrazione dei servizi di Trasporto Pubblico nell’Area dello Stretto) del Por Calabria Fesr 2007/2013 - sostiene ancora Nicolò - prevede espressamente la realizzazione della “metropolitana del mare” attraverso il potenziamento e la riqualificazione degli approdi sul versante calabrese dell’Area dello Stretto ovvero quelli dell’Aeroporto dello Stretto, del Porto di Reggio, del Porto di Villa S. Giovanni, e di quello di Saline Joniche. Nonostante le rassicurazioni del Governo regionale circa il recupero dei fondi europei della programmazione 2000/2006, sarebbe opportuno che l’esecutivo quantificasse le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione degli interventi programmati”. Per il consigliere regionale “la programmazione, la progettazione e l’esecuzione delle opere inerenti il servizio di trasporto pubblico nell’Area dello Stretto, non può prescindere da un’adeguata copertura finanziaria, che consenta pertanto di rafforzare i collegamenti via mare tra le due sponde dello Stretto ed incrementare la sicurezza della navigazione. Il potenziamento del trasporto pubblico locale contribuirebbe, inoltre a mitigare le problematiche ambientali, soprattutto quelle connesse al traffico intenso determinato dall’attraversamento del centro cittadino di Villa S. Giovanni, attraverso l’individuazione di tre nuovi approdi a sud per il traghettamento, soluzione più idonea sotto l’aspetto ambientale. Affinché la metropolitana del mare diventi una realtà, è necessario che il Governo regionale intraprenda tutte le iniziative atte ad assicurare l’adeguata copertura finanziaria indispensabile per le opere da eseguire”.

Proposta integrazione art.36 dei Consiglieri regionali Chiarella, Feraudo, Serra, Stillitani, Vilasi

22 dic 09 “La qualità delle leggi implica, anzitutto, che le leggi siano scritte con chiarezza e semplicità, come dicevano i latini: le leggi debbono poter essere comprese da tutti”. Esordisce così, una dichiarazione del presidente del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, Egidio Chiarella. Che, assieme ai consiglieri regionali Feraudo, Serra, Stillitani e Vilasi, ha presentato una proposta d’integrazione dell’articolo 36 del Regolamento interno del Consiglio regionale. La finalità che i consiglieri si propongono è di “supportare l’attività istruttoria delle Commissioni consiliari”. In tal senso, “il Comitato predispone e trasmette una scheda di analisi tecnico-normativa sui progetti di legge all’esame delle Commissioni”. E ancora: il Comitato curerà di verificare, attraverso la compilazione della scheda a cura dell’ufficio amministrativo, “la compatibilità del provvedimento con il quadro costituzionale vigente, con la normativa nazionale e comunitaria, l’interazione con quella regionale nonché il rispetto delle regole di drafting”. “Produrre leggi è attività fondamentale - ha concluso il presidente Chiarella - ma occorre sempre ricordare che l’Istituzione Regione non è un’isola, ma è parte di un sistema globale con le cui regole occorre sistematicamente coordinarsi”.

Bonelli (Verdi) "Ponte Stretto insulto a italiani"

22 dic 09 “Mentre le nostre infrastrutture ferroviarie sono collassate e le autostrade vengono chiuse perchè manca il sale, il governo si accinge ad inaugurare il primo pseudo-cantiere del Ponte sullo Stretto, un’opera costosa, inutile e dannosa”. Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che ha aggiunto: “Si tratta di un vero e proprio insulto agli italiani. Tra l’altro la variante di Campitello, costo 26 milioni di euro, nulla - aggiunge - ha a che vedere con il Ponte visto che il progetto esecutivo di quest’opera non è stato ancora presentato. Si tratta dell’ennesimo regalo alle società - conclude Bonelli - che dovranno spartirsi la torta degli appalti pubblici e che potranno perennemente vantare diritti su di un’opera da oltre 6 miliardi di euro che graverà sulle tasche dei cittadini”.

Callipo “Sconcertante calo traffico porto di Gioia”

22 dic 09 “È sconcertante apprendere che il Porto più importante del Mediterraneo, che doveva essere il principale polo di attrazione economica e commerciale del Sud Italia e che a fronte dell’investimento iniziale doveva da solo riportare la Calabria a standard economici accettabili, sia stato messo in condizioni di dover chiudere l’anno in corso con un passivo del 30% dei volumi di traffico e con prospettive ancor più nere per il futuro”. Così Pippo Callipo candidato alla Regione in una dichiarazione. “Siamo alle solite –spiega Callipo- , questa Calabria buona solo per slogan elettorali o per costruire opere faraoniche quando mancano i servizi essenziali, si trova oggi in estrema difficoltà proprio nei settori che avrebbero dovuto trainare il suo rilancio e viene abbandonata da un Governo sempre più miope che, tanto per rimanere ai porti, aumenta del 50% le tasse di ancoraggio. Lo scalo merci di Gioia Tauro è lasciato colpevolmente a deperire, in quanto a strutture e competitività, da una politica incapace di valorizzare le sue potenzialità in un territorio depresso come quello della Piana e della Calabria intera. Ci viene raccontato che le cause della crisi del porto sarebbero da ricercare nella concorrenza arrembante di altri scali del Mediterraneo, ma si omette di dire che le ragioni di questa scarsa competitività hanno precise responsabilità gestionali e politiche. A cominciare dalle attrezzature e dalle strutture obsolete presenti nello scalo calabrese, macchinari assolutamente inadatti alla movimentazione delle merci la cui inefficienza fa dilazionare i tempi delle spedizioni rendendo antieconomico l’utilizzo del porto stesso. Ma qui a rischio non è solo l’attrattiva economica della regione ma anche la stessa tenuta sociale di un’intera area, prima illusa da promesse di sviluppo e poi abbandonata a sé stessa”.

Rete No Ponte “Sconcerto su morte Nisticò”

22 dic 09 “La Rete No Ponte, apprese le dichiarazioni e prese di posizione delle autorità interessate e coinvolte per i fatti di Villa San Giovanni, esprime il più totale sconcerto per quanto continua ad apparire sulla stampa”. E’ quanto scritto in una nota della Rete NoPonte. “Continueremo a ripetere –prosegue la nota- che un’incomprensibile gestione della piazza e un atteggiamento di tutela dai manifestanti e non dei manifestanti, hanno comportato una conseguenza tragica: al momento del malore di Franco Nisticò nessuna ambulanza era sul posto per il soccorso. Seppur ancora scossi dalla perdita del nostro compagno Franco, vogliamo sottolineare che, a scanso di equivoci o pericolose confusioni, nulla era o potrebbe essere stato in nostro potere per evitare quanto accaduto. Se non il buonsenso ed il senso di responsabilità con il quale il nostro servizio d’ordine ha gestito una piazza che avrebbe potuto degenerare. Il primato del manganello sulla salute, attuato in quella circostanza, ci rivela, nel più drammatico dei modi, come le autorità preposte abbiano interpretato la nostra Giornata, pacifica e trasparente sin dall’inizio, in maniera del tutto errata ed irresponsabile. L’incuria nella quale sono state lasciate le migliaia di manifestanti, infatti, non può essere addebitata ad una sottostima, dato il massiccio ed oggettivamente incomprensibile dispiegamento delle forze dell’ordine. Ci chiediamo perché i manifestanti controllati militarmente via terra, via mare e per via aerea, non siano stati tutelati anche sotto il profilo sanitario. È intollerabile che, al momento di necessità, nemmeno un’ambulanza attrezzata adeguatamente fosse presente in una cittadina in cui si stava svolgendo una Manifestazione Nazionale che ha visto la partecipazione di migliaia di manifestanti, giunti a Villa da ogni parte d’Italia per esprimere pacificamente il proprio pensiero. È intollerabile che l’unico soccorso si sia presentato con un notevole ritardo e perdipiù sprovvisto delle attrezzature e dei medicinali di primo intervento, contenendo solo il necessario per “incerottare” in caso di tafferugli. È vergognoso che a Villa San Giovanni non vi sia un pronto soccorso. Oggi, la Rete No Ponte nel ricordare il compagno scomparso, sente il dovere morale di denunciare quanto accaduto a Villa San Giovanni il 19 dicembre 2009, durante la Manifestazione che avrebbe dovuto essere ricordata come un grande momento di democrazia partecipata ma che rimarrà purtroppo nella nostra storia come il giorno in cui, un compagno ha perso la vita mentre denunciava da un palco, invitando tutti noi a reagire, le stesse ingiustizie, le stesse contraddizioni e le stesse insopportabili miserie che lo hanno ucciso. Parteciperemo ai funerali di Franco Nisticò, che si terranno mercoledì alle 16 a Badolato Marina (Catanzaro), e cogliamo l’occasione per invitare tutti i cittadini calabresi a prenderne parte.

Incontro sindacati - Regione su comunità montane

22 dic 09 Si è tenuto a Catanzaro, nella sede della Giunta regionale, a Palazzo Alemanni, l’incontro richiesto dalle federazioni regionali di FP Cgil, FP Cisl e Uil Fpl per la salvaguardia dei livelli occupazionali degli oltre 600 dipendenti delle Comunità Montane a seguito del taglio delle risorse previste per tali enti dalla finanziaria 2010 del Governo. “I responsabili delle federazioni regionali, Iorno per la CgiL, Borsani per la CisL e Caparello per la Uil, - spiega una nota sindacale - sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta, Bruni, il quale ha comunicato l’impegno del Presidente Loiero a salvaguardare i posti di lavoro prevedendo le risorse finanziarie necessarie a sostituirsi al taglio previsto nella finanziaria nazionale, dopo gli opportuni passaggi istituzionali negli organismi competenti. Le federazioni regionali hanno comunque confermato lo stato di agitazione dei lavoratori delle Comunità Montane, auspicando risposte certe, concrete ed immediate, al fine di garantire la tranquillità dei dipendenti e delle loro famiglie già dal 2 gennaio 2010”. I sindacalisti hanno, inoltre, precisato che l’azione primaria del Sindacato “è finalizzata alla tutela dei posti di lavoro e delle professionalità importanti cresciute negli enti, ma c’è anche l’interesse sindacale per la salvaguardia di una funzione, quella dei territori montani che va riconfermata e potenziata, a prescindere dall’autorità che la gestisce”. I sindacati hanno, infine, ricordato che alcune Comunità Montane “non erogano già da mesi lo stipendio ai dipendenti, essendo restie, diversamente dalle altre, a garantire le mensilità mediante l’utilizzo delle risorse straordinarie del Fondo delle montagne ed hanno chiesto la Presidenza della Giunta Regionale un autorevole e immediato intervento presso tali enti”. CgiL, CisL e UiL regionali hanno infine comunicato al Capo di Gabinetto Bruni, la convocazione di un’assemblea regionale del personale delle Comunità Montane prevista per la mattinata del 28 Dicembre a Lamezia Terme, nei locali del Grand Hotel Lamezia.

Corbelli "No all'uso dell'autovelox per fare cassa"

22 dic 09 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia, attraverso una nota, lo “sfruttamento da parte di molti comuni dell’autovelox per impinguare le casse comunali, ripianare i debiti ed evitare la bancarotta”, chiede alla magistratura di “indagare su questi profittatori, che con l’installazione di questi controlli elettronici della velocità in punti assolutamente inutili, nascosti, pericolosi, creano seri rischi di incidenti agli automobilisti” e propone che “le somme incassate (con autovelox utili in punti opportuni e critici) vadano non alle amministrazioni comunali ma alle famiglie vittime della strada”. “Nonostante il Governo abbia, recentemente, decretato e stabilito - aggiunge - che l’autovelox possa essere utilizzato solo dalla Polizia stradale (questo è quanto è stato annunciato), continua lo scandalo e, in alcuni casi, la truffa di molti comuni che pieni di debiti, per incapacità amministrative e spreco di denaro pubblico, cercano di evitare la bancarotta e far quadrare in qualche modo i conti a spese degli automobilisti, di tanta gente che si reca al lavoro, in ufficio, a scuola, che va trovare un parente in ospedale, installando autovelox in zone assolutamente inutili, addirittura quasi del tutto nascosti ed estremamente pericolosi perchè, essendo in molti casi, il limite da rispettare molto basso (40-50 km all’ora), provocano improvvise frenate da parte degli automobilisti che rischiano di causare incidenti con conseguenze drammatiche. È non solo un pericolo ma uno spreco di risorse e di energie, da parte di molti comuni che distaccano (sottraendoli in questo modo ad altri più importanti incarichi, come la sorveglianza davanti alle scuole, o in altre funzioni utili alla collettività), dalla mattina sino al tardo pomeriggio, due vigili, fermi e nascosti, in una macchina, che fotografano tutte le macchine, sperando di trovarne qualcuna che anziché a 40 vada a 50 all’ora, per multarla pesantemente. È ora di porre fine - dice - a questa vergogna. Intanto eliminando gli autovelox inutili, pericolosi e lasciando solo quelli che realmente servono per limitare la velocità ed evitare incidenti. Bisogna poi togliere i soldi delle multe (ottenuti con l’autovelox) ai comuni e destinarli invece alle famiglie vittime della strada. Vedremo se i sindaci (privati delle entrate dell’autovelox) avranno la stessa l’attenzione e lo stesso interesse per questi strumenti di controllo elettronico della velocità. O se, come sono certo, - conclude - senza l’incasso dei soldi delle multe, lasceranno in magazzino tutti gli autovelox e utilizzeranno i vigili per altri, più importanti e utili compiti”.

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