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Notizie di Politica

 

Il PD approva la riforma alla legge elettorale che leva il listino

20 dic 09 Pieno sostegno al disegno di legge, primi firmatari Loiero-Bova, di riforma della legge elettorale è stato deciso all'unanimità dal gruppo consiliare regionale del Pd che si è riunito oggi a Lamezia Terme. La relazione è stata svolta dal capogruppo in consiglio regionale, Nicola Adamo, le conclusioni sono state fatte dal segretario Regionale del Pd, Carlo Guccione. Alla presenza di tutti i componenti del Gruppo si è svolto un ampio dibattito che, fra gli altri, ha registrato gli interventi del Presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero e del Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova. È stato deciso all'unanimità - è scritto in una nota - pieno sostegno al disegno di legge, primi firmatari Loiero- Bova, di riforma della Legge elettorale. È stato pertanto, ribadito l'assenso all'abrogazione del listino ed alla norma di sospensione temporanea dell'attività di consigliere regionale di coloro che vengono nominati Assessori e la loro sostituzione con i primi dei non eletti. Per quanto concerne le altre questioni aperte in seguito alla presentazione di specifici emendamenti (elezioni al Consiglio Regionale dei candidati a Presidente pari opportunità di genere nella formazione nelle liste e modalità di espressione di preferenze), il gruppo Consiliare del PD ha deciso di rimettersi all'espressione di un' ampia maggioranza in sede istituzionale”. “Infine, il Gruppo del Pd - conclude la nota - ha sostenuto che l'approvazione della riforma della Legge elettorale sia subordinata all'approvazione di misure legislative di riduzione dei costi per lasciare almeno invariata la spesa ed evitare così aggravi finanziari”.

Gentile (Pdl) stuzzica il centro sinistra “Da loro c’è il vuoto”

20 dic 09 “Siamo al 20 dicembre: il centrodestra ha un candidato alla Presidenza della Regione, giovane, brillante, bravo. Dall'altra parte c'è il vuoto. Con un Presidente uscente che ancora oggi viene scaricato da Veltroni e da una buona parte del suo partito”. Lo afferma in una nota il senatore e vice coordinatore regionale vicario del Pdl, Antonio Gentile. “Mi chiedo e chiedo ai calabresi - prosegue Gentile - cosa mai accadrebbe in Calabria con altri cinque anni di Governo da parte di questi signori. C'è una incredibile omogeneità su tutti i dati macroeconomici che parlano di completo fallimento. La disoccupazione è cresciuta con una media di oltre due punti superiore a quella nazionale, la mortalità delle imprese ha un dato di rilevazione che parla di tre aziende cessate a fronte di 1,8 nate . La sanità, poi, è una cartina di tornasole straordinaria per decretare questo fallimento. Voglio ricordare come la Giunta in carica ha aumentato Irpef ed Irap per sanare un deficit strutturale causato in gran parte da loro stessi : iniziarono la legislatura affermando che non c'erano problemi rilevanti e poi, invece, c'hanno detto che la situazione era drammatica”. Il vice coordinatore vicario si rivolge poi a Confindustria: “molti, tanti, troppi imprenditori calabresi, fornitori pubblici rischiano di saltare per i ritardi nei pagamenti. Questa Giunta ha bloccato tutti i mandati già firmati a dicembre e prima che chiudesse la cassa per non sforare ancora di più: si tratta di gente che rischia di chiudere i battenti e che non sente in alcun modo la voce degli organismi regionali a difesa delle loro sacrosante esigenze. I cinque anni del centrosinistra sono stati bui, opachi, mediocri, vissuti solo all'insegna delle liti interne, ma senza alcuna prospettiva di rilancio. È singolare che la Giunta si riempia la bocca di legalità e di lotte alla mafia e poi faccia finta di non sapere che un direttore generale di un'azienda sanitaria provinciale, peraltro pregiudicato, è ancora al suo posto nonostante abbia firmato una dichiarazione mendace all'atto del suo insediamento: è questa la legalità di cui parlano?”.

Corbelli “Le primarie uno spreco di denaro pubblico”

20 dic 09 “Le elezioni primarie, alle quali hanno aderito due soli partiti (il Pd e i Socialisti Uniti), sono una trappola per far fuori Agazio Loiero e sono un inaccettabile spreco di denaro pubblico. Chiedo che vengano annullate e che la somma prevista venga devoluta in beneficenza a famiglie calabresi indigenti”. Lo afferma in una nota il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Dopo la forte denuncia di Loiero - aggiunge - il centrosinistra non consenta, con eventuali accordi trasversali, che sia il centrodestra a scegliere, attraverso il voto alle stesse primarie del Pd, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione. Le Primarie, in Calabria, non hanno fatto registrare quella larga partecipazione dei partiti che ci si aspettava. Sono per questo diventate del tutto inutili e assolutamente ingiustificabili alla luce anche dell'enorme costo previsto per lo svolgimento. C'è il rischio reale e concreto che potrebbero essere utilizzate (dal centrodestra) per condizionare, influenzare e determinare la scelta del candidato del Pd alla presidenza della Regione. A che serve allora farle? Alla luce anche del fatto, oggettivo e importante, che della moltitudine dei partiti che parteciperanno alle Elezioni Regionali del marzo 2010 hanno scelto di ricorrere alle primarie, due soli partiti”. “Uno di questi addirittura, i Socialisti Uniti, alleato - prosegue Corbelli - con il centrodestra che ha già da tempo ha ufficializzato la candidatura a Governatore di Giuseppe Scopelliti. L'altro, il Pd, ha in campo quattro candidati tutti della stessa corrente e tutti componenti della stessa maggioranza che governa la Regione, con incarichi anche di rilevo. Per questi motivi le Primarie sono assolutamente inutili e inopportune. La ricandidatura di Loiero deve essere un fatto scontato e doveroso, essendo il Governatore calabrese al primo mandato ed essendo tutti gli altri suoi colleghi presidenti di Regione uscenti ricandidati, senza ricorrere alle Primarie. È giusto che siano i calabresi a giudicare il prossimo marzo l'operato di Loiero e della sua Giunta”

Tripodi (Pdci) “Dolore e rabbia per la morte di Nisticò”

20 dic 09 “Dolore immenso e anche rabbia per la scomparsa di un politico, di un compagno e di un uomo protagonista di numerose battaglie civili portate avanti con grande passione iniziando da quando giovanissimo, negli anni ’70, aveva ricoperto il ruolo di sindaco di Badolato con la bandiera del Partito Comunista Italiano”. Ad affermarlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, Segretario regionale del PdCI, in merito alla morte di Franco Nisticò avvenuta durante la manifestazione contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di ieri a Villa San Giovanni. “Una tragedia che si poteva benissimo evitare – sottolinea Tripodi. Franco Nisticò, infatti, è stato colto da malore dopo aver effettuato il suo intervento, sul palco allestito appositamente dagli organizzatori nella piazza di Cannitello e quando si è accasciato al suolo a soccorrerlo non c’era nessuna ambulanza del 118”. “Dalla centrale del 118 di Reggio Calabria – prosegue Tripodi - hanno fatto sapere di aver fatto tutto il possibile e che non c'é stato alcun ritardo nell'invio dell'ambulanza: ma come è possibile, ci chiediamo, che in una manifestazione dove erano attese e partecipavano migliaia di persone, dove imponente era il servizio d’ordine, non si è pensato a garantire un servizio di pronto intervento per tutela la salute e l’incolumità dei partecipanti. Come hanno giustamente denunciato gli organizzatori l'ambulanza della polizia che ha soccorso e trasportato Nisticò all’ospedale non era assolutamente attrezzata per gli interventi di emergenza necessari. Non c’era un defibrillatore né una bombola d’ossigeno. Questa è l’amara verità”. “Certo sarebbe stato molto meglio se il Commissario prefettizio di Villa San Giovanni dott. Ruffo invece di scatenare il panico nella cittadinanza, creando un allarme ingiustificato, avesse provveduto ad organizzare il servizio di pronto soccorso per evitare il consumarsi di tragedie come quella che purtroppo ha visto come vittima Franco Nisticò.” “Siamo convinti che un soccorso immediato – afferma ancora Tripodi - avrebbe probabilmente consentito di salvargli la vita. E, invece, se ne andato un politico, un compagno ed un uomo molto conosciuto ed apprezzato per le tante battaglie politiche, civili e sociali portate avanti, protagonista assoluto in capo a comitati e movimenti che si sono battuti per una sanità migliore, per i diritti del basso jonio tanto da essere responsabile del comitato per la statale 106 costituito per chiedere la messa in sicurezza dell’infrastruttura”. “Augurandomi che venga fatta piena luce sulle cause della sua scomparsa – conclude Tripodi – a nome mio personale e del PdCI esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia di Franco Nisticò, alla moglie Jole e ai figli Antonio, Guerino, Enrico, Roberto e Maria Vittoria”.

Perri (Fgci) “Nisticò vittima delle contraddizioni del sud”

20 dic 09 “La manifestazione del 19 dicembre a Villa San Giovanni ha rappresentato con la precisione simbolica di un dipinto perfetto la condizione di ciò che avviene oggi nel nostro Paese ed in particolare nel Meridione”. Lo afferma in una nota Stefano Perri, Responsabile Nazionale Organizzazione della FGCI “Una giornata di lotta –prosegue Perri- pensata per riportare al centro dell’attenzione i veri problemi dei cittadini meridionali e respingere con forza l’idea della megaopera inutile ponte sullo stretto. Una piazza che chiede diritti contro le illusioni governative del panem et circenses berlusconiano, che chiede un’alternativa di sistema alla politica degli annunci, che chiede la realizzazione di servizi essenziali contro la presa in giro un opera che seppure mai verrà realizzata è già oggi fonte di enorme guadagno per l’economia mafiosa. Diritti contro il fumo negli occhi per una terra che oggi sembra affondare nel sottosviluppo e nell’abbandono. Una contraddizione che si è rivelata assolutamente stringente anche nella cronostoria della manifestazione. La giornata che inizia con la difficoltà assurda per i manifestanti a raggiungere il concentramento di Villa San Giovanni. Le navi traghetto che partono a singhiozzo, l’Autostrada e la linea ferroviaria bloccate da maltempo ed incidenti. La giornata che si conclude con la tragedia, assurda, di una vita che si spezza perché le istituzioni non sono in grado di garantire l’incolumità di migliaia di persone in piazza per un futuro migliore. Manca l’ambulanza.. e Franco Nisticò, ex sindaco di Badolato e presidente del comitato per la messa in sicurezza della statale 106, ci ha lasciati tra le urla dei compagni increduli e l’impotenza delle forze dell’ordine. Manca l’ambulanza. Manca l’essenziale. Mancano le strade, le autostrade, i mezzi pubblici, mancano degli ospedali efficienti, mancano le scuole, le università, manca il lavoro, mancano i servizi, manca uno stato forte contro lo strapotere delle mafie che controllano capillarmente il territorio, manca la possibilità per ognuno di emanciparsi dal sottosviluppo e ricercare un percorso di crescita individuale e collettiva che riporti il meridione ad essere una terra normale. Una terra dove non si muore sdraiati a terra perché manca un’ambulanza. Una terra dove non bisogna fare i salti mortali per raggiungere il proprio posto di studio o di lavoro, dove il territorio diventa una risorsa da difendere e valorizzare e non una discarica da riempire. In piazza a Villa c’era un dispiegamento di forze dell’ordine davvero imponente. La polizia locale, la polizia provinciale, la polizia municipale, la polizia di Stato, la polizia ecozoofila, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e decine di uomini in borghese. In macchina, a piedi, sui camioncini, in elicottero e perfino in barca. Un vero e proprio esercito di gente che sembrava dovesse fronteggiare una guerra contro i pericolosissimi manifestanti noponte. Ma non c’era un ambulanza, e Franco non ce l’ha fatta. I cittadini ancora una volta lasciati soli di fronte alle difficoltà. E contro gli afflati di cambiamento e di emancipazione della Calabria onesta e democratica, una repressione con una regia precisa che piuttosto che soffocare i problemi, prova a soffocare i cittadini che li denunciano. Quante altre tragedie dovrà subire questa gente. Quanti altri Franco dovranno morire in battaglia prima che realmente qualcosa possa cambiare. Vogliamo ricordarlo nella maniera migliore possibile, proseguendo la lotta, non fermandoci di fronte alle difficoltà, alle condizioni avverse che rendono la strada sempre più in salita, continuando la nostra opera di denuncia e costruzione. Ci stringiamo attorno al dolore di suo figlio, Guerino, protagonista di tante lotte anche al fianco della Fgci, promettendo a lui e tutti i giovani di questa terra, che la lotta prosegue, e che l’ennesima terribile tragedia in questo meridione pieno di contraddizioni non sarà avvenuta invano.

Orrico (Camper Callipo) “Fare piena luce sulla morte di Nisticò”

20 dic 09 "Ci auguriamo che si faccia piena luce sull'accaduto tragico di ieri”. E’ quanto chiede in una nota Annalaura Orrico coordinatrice del camper tour di Pippo Callipo. “La manifestazione –aggiunge-ha dimostrato, da un lato, il desiderio del Sud di non essere considerato colonia per rifiuti tossici o per il lancio di slogan utili ad osannare leadership politiche; e, dall'altro, che vi è un sistema-regione in gravissime difficoltà logistiche e in termini di servizi, abbandonato a sé e in cui può accadere assolutamente di tutto, tragedie comprese".

Rete NoPonte “Inadeguati i presidi sanitari”

20 dic 09 “Questa mattina la Rete No Ponte si è riunita per riflettere su quanto avvenuto nella giornata di ieri a Villa San Giovanni”. Lo afferma in una nota la Rete Noponte. “Sentiamo –affermano- di dover nuovamente esprimere il nostro più sincero e doloroso cordoglio ai familiari di Franco Nisticò, deceduto sabato mentre partecipava alla nostra giornata. Nonostante la positiva riuscita del corteo, che ha visto la cospicua e pacifica mobilitazione di migliaia di partecipanti da tutto il Paese per dire no ad un’opera inutile e dire si alle vere priorità dei nostri territori, la Rete esprime forti perplessità sull’assetto sanitario e le misure di sicurezza predisposti in occasione della Manifestazione Nazionale del 19 dicembre. Riteniamo inconcepibile che migliaia di manifestanti debbano sfilare condizionati da un’atmosfera resa surreale dall’eccessivo dispiegamento di forze dell’ordine e ricordiamo che ieri sono state impiegate forze via terra, via mare e con mezzi aerei, a nostro avviso eccessivi per il reale svolgimento della giornata. Inoltre, all’inadeguata predisposizione di presidi sanitari per la sicurezza e l’incolumità dei manifestanti, si è contrapposta la decisiva assunzione di responsabilità da parte del nostro servizio d’ordine che ha, difatti, impedito che la situazione degenerasse. Pertanto la Rete, nel chiedere che vengano avviate le adeguate misure per l’accertamento delle responsabilità di quanto accaduto, ha deciso di affidarsi ad un pool di legali per andare in fondo a questa incomprensibile ed intollerabile vicenda”.

La Catizone nel coordianemnto nazionale di SeL

20 dic 09 Eva Catizone è stata eletta nel coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà che è composto da 32 membri. L'elezione è avvenuta al termine dei lavori della Costituente di Sinistra Ecologia e Libertà che si sono svolti a Roma. Dopo la sua elezione Catizone, che è l'unica rappresentante calabrese, ha detto che “sono orgogliosa e felice di far parte di coordinamento che è popolato da molti volti di donne. Oggi è una giornata importante perchè diamo corpo ad un progetto che è quello della nuova sinistra italiana”. Nel corso della Costituente è stato anche eletto Nichi Vendola quale coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà.

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