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Notizie di Politica

 

Occhiuto (Udc) “Patto per la salute una fregatura”

10 dic 09 “Il Patto per la Salute contenuto nella Finanziaria rischia di rivelarsi una fregatura per i cittadini del Sud. È vero che soprattutto nel Mezzogiorno la politica locale ha costruito sistemi sanitari quasi sempre inefficienti e con deficit di bilancio spaventosi, ma il rimedio previsto nel Patto per la Salute è peggiore del male visto che d’ora in poi i fondi Fas, riservati in teoria allo sviluppo e per le infrastrutture del Sud, potranno essere utilizzati per ripianare i deficit sanitari. Inoltre, mentre si fa un gran parlare del problema dei debiti della pubblica amministrazione, che riguardano prevalentemente la Sanità, si prevede la sospensione per un anno delle azioni esecutive dei creditori verso la aziende sanitarie nelle regioni con disavanzi. Ancor peggio è stabilire con legge che saranno nominati commissari per il ripiano dei deficit proprio i presidenti di regione. È come se si fosse deciso di nominare Callisto Tanzi commissario per il fallimento della Parmalat”. Lo dichiara il capogruppo Udc in Commissione Finanze della Camera, Roberto Occhiuto.

Paolini (Aiop) “Sulla finanziaria Governo debole con i forti e forte con i deboli”.

10 dic 09 Nel cosiddetto “Patto per la Salute” licenziato dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 3 dicembre e in questi giorni sottoposto per l’intesa al Governo è – tra le altre cose – inserito un comma (punto 15 lett. a) dell’art. 13) che testualmente recita “al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi dei piani di rientro dai disavanzi sanitari, sottoscritti ai sensi dell’art. 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nella loro unitarietà, anche mediante il regolare svolgimento dei pagamenti dei debiti accertati in attuazione dei medesimi Piani, per un periodo di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge attuativa della presente Intesa non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie locali e ospedaliere delle regioni medesime e i pignoramenti eventualmente eseguiti non vincolano gli enti debitori ed i tesorieri, i quali possono disporre delle somme per le finalità istituzionali degli enti. I relativi debiti insoluti producono, nel suddetto periodo di dodici mesi, esclusivamente gli interessi legali di cui all’articolo 1284 del codice civile, fatti salvi gli accordi tra le parti che prevedano tassi di interesse inferiori”.- E’ quanto dichiara il Presidente nazionale di Aiop, Enzo Paolini. “Per qualsiasi creditore –aggiunge Paolini- l’approvazione di una siffatta misura costituirebbe la beffa successiva al danno: non solo le ASP sono morose oltre la decenza, ma qualora taluno avesse inteso rivolgersi alla Giustizia e – dopo le mille lentezze e difficoltà notissime – fosse riuscito a dotarsi di un titolo esecutivo (cioè di una sentenza) e avesse avviato una procedura esecutiva nei confronti della Azienda Sanitaria debitrice, si troverebbe ora di fronte non solo tutti i cavilli sulla impignorabilità delle somme che di solito frappongono gli uffici legali dei debitori ma, risolutivamente, la norma che vieta l’avvio o il proseguimento di azioni esecutive nei confronti delle ASP con l’aggiunta della sostanziale caducazione dei pignoramenti già eseguiti e della ulteriore penalizzazione costituita dal riconoscimento degli interessi legali (o di quelli inferiori per accordo tra le parti).- Questo testo è stato trasfuso pari pari in quella mostruosità chiamata “proposta di legge finanziaria” nella quale si usa nascondere le peggiori prevaricazioni statali e sulla quale il Governo si appresta a chiedere la fiducia.- L’appropriazione dei soldi dei legittimi creditori è inserita all’art. 2 comma 79.- Tutto ciò (secondo un rigo di relazione tecnica di accompagnamento alla proposta di legge) allo scopo di “assicurare il conseguimento degli obiettivi dei piani di rientro dai disavanzi sanitari”. Come dire che gli impegni presi dai governi per il ripiano dei disavanzi strutturali si assolvono non attraverso la programmazione e l’oculata gestione delle risorse, ma attraverso i crediti vantati dai soggetti privati.- E’ di tutta evidenza che siamo in presenza di uno scippo che si intende legalizzare e che con la solita richiesta della “fiducia” sarà legalizzato introducendo una norma iniqua, incostituzionale e destinata ad incidere non sull’obiettivo dichiarato (il raggiungimento dell’equilibrio finanziario cui è finalizzato il piano di rientro) ma voluta al solo scopo di gestire liquidità di pertinenza dei creditori.- La misura adottata in finanziaria si configura come una franchigia per i debitori incalliti, un salvacondotto per i morosi, una immunità per gli inadempienti. Allora perché non disporre ad esempio, che i dipendenti delle Aziende Sanitarie delle regioni in crisi devono lavorare senza essere pagati, oppure che i servizi pubblici delle medesime regioni (energie, trasporti, polizia, scuola ecc. ecc.) devono essere resi senza remunerazione per gli erogatori? Forse perché è più semplice prelevare dalle tasche di chi non può scioperare (perché dovrebbe sospendere la propria libera attività aggiungendo danno al danno), e per difendersi deve rivolgersi alla giustizia più lenta del mondo.- Uno Stato serio, giusto e rispettoso delle regole questo non dovrebbe consentirlo ma il nostro è un governo debole con i forti e forte con i deboli.- La conseguenza è l’ulteriore asfissia di aziende private che, nelle regioni interessate, sono già strozzate da morosità enormi e che, in conseguenza di tale blocco di pagamenti (si badi, di importi dovuti secondo sentenze esecutive) dovranno ridurre attività, cancellare investimenti, licenziare, fino al rischio fallimento.- E’ una grande delusione un governo che non riesce a fare le riforme promesse e che ricorre agli abusi per tirare a compare".

Ass. Amato "Attivato osservatorio imprenditoria femminile"

10 dic 09 E' stato ufficialmente attivato l’osservatorio regionale per l’imprenditoria femminile in agricoltura dal dipartimento dell’assessorato regionale a margine di una riunione convocata dall’assessore Pietro Amato con i rappresentanti delle associazioni di categoria. All’incontro hanno preso parte il direttore generale all’Agricoltura e Forestazione Rocco Leonetti, Veronica Navarra dell’Onilfa di Roma, Patrizia Bonifacio e Maria Bonifati della Cia Calabria, Paola Granata e Patrizia Morano della Confagricoltura di Lamezia Terme, Maria Antonietta Policastri della Confagricoltura di Cosenza, Angela Mungo ed Elisa Guzzo della Coldiretti Calabria, Giuliana Paciola dell’Inea di Roma, Vincenza Mendicino e Clelia Emma della Copagri Lamezia, Maria Stella Ciarletta consigliera di Parità Regionale, Maria Luisa longo del dipartimento Agricoltura, Cosimo Cuomo del dipartimento Politiche del Lavoro, Maria Gabriella Rizzo del dipartimento Turismo e Rosetta Alberto responsabile della struttura del dipartimento Agricoltura. Nel corso della riunione, tenutasi in via Molè, si è dato il via all’osservatorio istituendo una segreteria tecnica composta da tre funzionari che avranno il compito di raccordare l’attività del dipartimento con quella dell’osservatorio attraverso un interscambio di dati finalizzato al raggiungimento di obiettivi strategici già determinati dal dipartimento stesso, che valuterà l’operato della segreteria proprio su tali specificità. Si dovrà realizzare una governance ed un presidio sulle pari opportunità, creando in aree rurali un servizio di supporto alle famiglie, sostenendo ed incentivando attività di imprenditoria femminile per migliorare la partecipazione locale attraverso la definizione di politiche tese a rafforzare le capacità progettuali e gestionali del territorio regionale. Tutto questo in sinergia con l’osservatorio nazionale che contribuirà con il trasferimento di conoscenze e competenze per promuovere e realizzare buone pratiche ed azioni innovative. Tante le proposte emerse nel corso dell’incontro concluso dall’assessore Amato che si è detto pienamente disponibile e sensibile a sostenere quello che può e deve essere considerato un progetto ambizioso e di notevole utilità. “Ho riscontrato grande competenza, ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, e non vi è dubbio che fornirsi di dati e conoscenze servirà ad incentivare l’azione organizzativa di tale osservatorio. Serve però una sinergia interdipartimentale costante e serve l’apporto delle esperienze acquisite sul campo dalle varie associazioni di categoria, amalgamando tutto ciò con politiche di sostegno ed atti concreti finalizzati alla progettualità ed alla realizzazione di bandi per rilanciare l’imprenditoria femminile in ambito rurale, un percorso che può e deve diventare una seria prospettiva di sviluppo e crescita occupazionale per la nostra regione”.

Scopellti "Sono il candidato del Pdl"

10 dic 09 “Sarò io il candidato del centro destra alle elezioni regionali, credo che perplessità non ce ne siano”. Lo ha ribadito il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, intervenendo a Roma alla presentazione della nuova associazione Verso Sud, che sostiene la sua campagna elettorale. Afine novembre si era diffusa la voce di un appoggio del Pdl alla candidatura a governatore del medico Bernardo Misaggi, poi confutata dai vertici del partito. “Alcune lobby hanno paura del mio arrivo”, ha detto Scopelliti, che è anche coordinatore regionale del Pdl, nel quale è confluito da Alleanza Nazionale, “non è però la candidatura la partita che mi preoccupa, quanto quello che verrà dopo le elezioni”. “La difficoltà maggiore è uscire dalla logica delle emergenze, da sindaco mi sento in dovere di dare risposte ai cittadini che si rivolgono a me per la soluzione a piccoli problemi. Finché non liberiamo i nostri concittadini dai bisogni - ha concluso il sindaco - il voto non sarà mai una libera espressione”. Nessun dubbio su chi sia il candidato del Pdl anche per il vicecoordinatore del Pdl in Calabria, Antonio Gentile, anch’egli presente al battesimo dell’associazione: “in quanto suo vice - ha chiarito - posso dire che sarà Scopelliti il futuro presidente della Calabria”.

Callipo “Uno spreco inutile i consiglieri supplenti”

10 dic 09 “Col disinteresse delle Istituzioni nazionali verso la Calabria, in questa regione può accadere il peggio. Anche che di colpo gli Onorevoli della Regione, chissà per quale magia, diventino 65. Un numero spropositato, costosissimo e soprattutto inutile, come le primarie farsa che si stanno organizzando e che pagheranno i calabresi di tasca propria, primarie farsa perché il vincitore è già noto a tutti. Avendo in mano la Regione figurarsi se il presidente Loiero non vincerà le sue primarie”. E’ quanto tra l’altro ha detto l’industriale Pippo Callipo, intervistato negli studi dell’emittente cosentina Metrosat, rispondendo alle domande del giornalista Antonio Laurito. Ad avviso di Callipo “sarebbe ora che sul numero degli Onorevoli regionali dicessero qualcosa i partiti del centrosinistra. Sono d’accordo o gli è stato detto di non disturbare il manovratore altrimenti perdono il posto? E il centrodestra e l’Udc sono d’accordo? Mentre l’Italia taglia le rappresentanze negli enti locali e liquida le comunità montane e la bozza Violante prevede un taglio addirittura dei parlamentari, in Calabria la Regione aumenta il numero degli Onorevoli. Da 50 che erano arrivano a 65, compresi gli Onorevoli Supplenti”. Ha sostenuto Callipo: “Già immagino la carta intestata degli Onorevoli Supplenti ‘G.P. Onorevole Supplente della Calabria’ e la risata degli italiani perbene, ma come si fa a presentarsi all’Italia con simili biglietti da visita? Ci si rende conto che faremo ridere l’Europa? La regione più povera con i Sottosegretari al Nulla, come quelli che finora si sono succeduti e di cui non si sa cosa abbiano prodotto per la Calabria.”

Cherubino lascia il Partito Socialista

10 dic 09 “Il cammino intrapreso dal Partito Socialista in cui milito da anni solleva in me dubbi e perplessità. La nascita di ‘Sinistra e Libertà’ con il tentativo di costruire una forza riunificatrice della ‘sinistra italiana’; il rilancio della ‘Casa dei Riformisti’, che sembra prefigurare un avvicinamento al PD dopo la sbandierata autosufficienza di ‘veltroniana memoria’, appaiono non confacenti al percorso intrapreso da me all’interno del Partito Socialista. Per tali ragioni mi autosospendo dal Partito Socialista e contestualmente rassegno le dimissioni da Presidente del Gruppo Regionale che ho guidato in questi anni”. Così il consigliere regionale Cosimo Cherubino . “Ringrazio quindi –aggiunge- i compagni e colleghi del gruppo regionale Giuseppe Guerriero e Luigi Incarnato, ai quali mi lega profonda stima ed amicizia, per la fiducia accordatami, il compagno Segretario Regionale Ercole Nucera, con il quale abbiamo condiviso numerose battaglie umane e politiche ed al quale mi sento affettivamente legato; i miei due Segretari della Federazione Prov. di Reggio Calabria, Roberto Ingenito e Leo Pangallo con i quali ho lealmente collaborato e gli altri dirigenti regionali e tutti i compagni calabresi. Nel valutare le mie prospettive politiche future non rinnego le ragioni che mi hanno portato a militare nel Partito Socialista quali la difesa dei più deboli, la lotta alle sperequazioni sociali e la presenza quotidiana tra la gente e per la gente in tutti i comuni della mia provincia. Per tali ragioni sono e rimango socialista”.

Chiappetta (Pe) “La Regione si occupi dei lavoratori WhyNot”

10 dic 09 “Occorre che la Regione nel suo insieme, l’Assemblea e la Giunta parallelamente, s’impegni a individuare e adottare i più idonei provvedimenti per offrire una soluzione valida alle prospettive dei lavoratori della Why Not, sorveglianti idraulico-forestali, in seguito all’impugnazione governativa della legge regionale che li riguardava”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Gianpaolo Chiappetta (Popolari Europei verso il PDL) ricordando “che da oltre un anno e mezzo la Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale all’unanimità, su sollecitazione mia e di altri colleghi, ha assunto solennemente l’impegno di risolvere la delicata questione, d’intesa con gli assessori competenti, preposti al Lavoro e ai Lavori Pubblici”. “Non si può più rinviare su un punto così delicato che riguarda centinaia di famiglie e s’incentra su un incontestabile diritto a un lavoro stabile – aggiunge Chiappetta – e perciò, come ho fatto ieri nel corso dei lavori delle Conferenza dei Capigruppo, sollecito l’attivazione di un gruppo ristretto di lavoro Consiglio-Giunta che ricerchi e metta a punto in tempi brevi una soluzione adeguata della questione”. “Sono certo – conclude l’esponente politico – che da punto di vista politico c’è in proposito una disponibilità unanime. Ora si tratta di individuare le possibili soluzioni tecnico-giuridiche anche cogliendo la positività dei rapporti istaurati tra il nostro Consiglio e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, grazie ai quali stiamo riuscendo a scongiurare l’impugnazione di importanti norme regionali. Così ritengo che sia divenuto più praticabile trovare una definizione positiva, in grado di superare ogni dubbio di legittimità, anche delle speranze e delle aspettative dei lavoratori della Why Not”

Morelli (An-Pdl) “Servono iniziative valide per le PMI”

10 dic 09 “L’attuale crisi finanziaria che investe ogni mercato - scrive, in una interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata al Presidente della Giunta regionale sulla crisi delle piccole e medie imprese in Calabria, il consigliere di Alleanza nazionale-PdL, Franco Morelli - si è riversata sul sistema produttivo di tutte le economie mondiali, incidendo in modo sicuramente più forte su quelle più deboli, come la nostra. La portata di tale crisi ha reso significativamente gravosa l’attività delle piccole e medie imprese che, con conseguente ed ulteriore affanno, ancora operano sul territorio calabrese. L’attuale Governo Regionale – prosegue Franco Morelli - non sembra abbia posto in essere iniziative valide, dirette a sostenere le imprese più esposte, allo scopo di superare il periodo di contingenza economica negativa. Pur nella limitata capacità di intervento congiunturale che la Regione può determinare, tuttavia, piccoli interventi, amministrativi e finanziari, potrebbero risultare indispensabili al fine di conferire nuova linfa alle attività imprenditoriali in stato di difficoltà. Persistendo la situazione di assoluta emergenza e l’immobilismo dell’Ente – prosegue Morelli – mi permetto di segnalare alcune vie di intervento: Riproporre l’iniziativa già collaudata attraverso la legge 598/94, per il consolidamento delle passività a breve delle imprese, accompagnato questa volta dalla costituzione di un Fondo di Garanzia, che certamente determinerebbe immediati vantaggi sui conti economici delle aziende; utilizzare alle medesime condizioni il suddetto Fondo di Garanzia in favore delle imprese, finanziate solo parzialmente a fondo perduto per l’avvio della propria attività, circa gli oneri economici su di esse direttamente gravanti, allo scopo di sostenerle ulteriormente nella delicata fase di avviamento e di consentire l’accesso al credito a soggetti altrimenti esclusi dalle rigide linee bancarie in materia; dal punto di vista fiscale, potenziare il credito di imposta in favore delle nuove e valide iniziative imprenditoriali; ridurre i tempi elefantiaci della P.A. per far fronte ai propri debiti per forniture e servizi in favore delle piccole imprese, ricorrendo persino a prestiti obbligazionari garantiti dallo Stato e giustificati dalla emergenza del momento. Ciò, consentirebbe all’Ente di emettere attestati di credito, con immediato smobilizzo delle economie delle singole impresi creditrici. Ed ancora: ridurre l’aliquota IRAP, gravante appunto sulle attività produttive, incrementata inopinatamente, nel maggio scorso dal Governatore Regionale dello 0,92%, a causa della malsana gestione del sistema sanitario regionale. Con simili indicazioni – a mio parere - l’Amministrazione Regionale si porrebbe in linea con le intenzioni del Governo Nazionale, che, proprio al fine di dare respiro alle imprese, si avvia verso la progressiva riduzione dell’imposta in ogni settore. Vi è inoltre, che in svariati giudizi pendenti dinanzi alla Corte Costituzionale è persino in discussione la ratio di tale tributo, ritenuto dai più lesivo del principio di capacità contributiva del cittadino. L’accoglimento della presente proposta porrebbe la Regione Calabria, avanti con i tempi ed in coerenza con gli sforzi di tutti per il rilancio dell’economia locale. A tal fine – conclude Franco Morelli – è necessario conoscere se ed in che termini questo governo regionale intende intervenire a favore delle piccole e medie imprese della Calabria soggette a crisi finanziaria e quali delle proposte formulate ritenga siano di immediata attuazione per la sopravvivenza della economia produttiva del nostro territorio”.

Tripodi (Pdci) “Studio Confindustria mostra Paese spaccato in due”

10 dic 09 “Un paese sempre più diviso in due con il Sud sempre più lontano dal resto del Paese e lontanissimo dall’Europa e con la Calabria sempre più penalizzata e fanalino di coda”. A sostenerlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, segretario regionale e responsabile del Dipartimento del PdCI per il Mezzogiorno. “Di questa gravissima e drammatica situazione se n’è accorta perfino Confindustria, che in un recente studio ha certificato cheil divario di sviluppo economico tra nord e sud è cresciuto di ben 42 punti”. “Un ulteriore dato allarmante – sostiene Tripodi – che dimostra la politica economica devastante e inconcludente che sta portando avanti il governo Berlusconi sempre più legata agli interessi delle regioni più ricche e delle grandi imprese e dove prevalgono i diktak della Lega Nord così come sta succedendo con la finanziaria licenziata dal ministro Tremonti e attualmente in discussione in Parlamento che sta riservando per il 2010 ingenti risorse per lo sviluppo del Centro-nord d’Italia penalizzando severamente le regioni meridionali”. “In questo anno e mezzo di legislatura – sottolinea Tripodi - il Governo Bossi-Berlusconi è stato capace di azzerare gran parte delle politiche di sviluppo territoriale bloccando l’attuazione di tutti i programmi finanziati con risorse nazionali e comunitarie già predisposti dall’Unione Europea per un valore complessivo di circa 124 miliardi di euro di cui 100 destinati al Mezzogiorno, impedendo di conseguenza la realizzazione di importanti investimenti nelle regioni meridionali. Il Sud viene visto sempre più come una sorta di peso per il paese quindi continuamente da penalizzare e isolare se non quando si tratta di fare becera e demagogica campagna elettorale annunciando la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e quello della costituzione di una banca del Sud che nulla hanno a che vedere con i problemi reali delle imprese e dei cittadini del Mezzogiorno alla prese con una crisi mai vista e un aumento vertiginoso della povertà e della disoccupazione”. “Siamo di fronte – afferma ancora Tripodi – ad una deriva senza precedenti a cui bisogna far fronte iniziando a cancellare dall’agenda di governo proprio la realizzazione del Ponte sullo Stretto per destinare invece le risorse al potenziamento di strade e ferrovie e ad opere infrastrutturali di adeguamento sismico e di risanamento idrogeologico delle aree a maggiore rischio. Una situazione drammatica con la Calabria continuamente scippata e che con 50 milioni in meno è la regione più penalizzata rispetto all´ultimo riparto del fondo sanitario nazionale, mentre controcorrente rispetto a questa logica perversa Veneto e Lombardia vedono incrementare i fondi rispettivamente di oltre 180 milioni e 350 milioni di euro”. “Di fronte a tutto questo – conclude Michelangelo Tripodi – come Comunisti Italiani non ci resta che ribadire che serve una mobilitazione forte di tutta la società civile calabrese e di tutte le regioni del Mezzogiorno. Il centrodestra con il colpevole silenzio-assenso dei ministri, dei deputati e dei senatori meridionali che siedono in parlamento sta letteralmente cacciando in un baratro senza fine il Sud e la Calabria e bisogna alzare la testa. Serve una risposta forte, una mobilitazione di massa sempre più pressante e insistente che coinvolga tutti i partiti del centrosinistra per spazzare via una volta per tutte dai posti di governo Berlusconi, Bossi e il centrodestra iniziando dalle prossime elezioni regionali che vedranno nuovamente insieme la sinistra unita”.

Il Pdci aderisce alla manifestazione NoPonte del 19

10 dic 09 “Pieno sostegno e partecipazione alla manifestazione organizzata dalla ‘Rete No Ponte’ che si svolgerà Sabato 19 dicembre a Villa San Giovanni per ribadire il completo dissenso nei confronti di un’opera inutile e dannosa”. A sostenerlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, Assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, nonché segretario calabrese e responsabile del Dipartimento del PdCI per il Mezzogiorno. “Continua la battaglia contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina – spiega Tripodi – che ci ha visti sempre in prima linea insieme ad altre forze politiche, comitati e movimenti che giudicano devastante la realizzazione di quest’opera faraonica e di regime che nulla a che vedere con le reali esigenze del territorio. Un’opera utilizzata dal governo Berlusconi esclusivamente per becera campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali come già accaduto per le precedenti politiche”. “Una struttura costosissima che non verrà mai alla luce – prosegue Tripodi – vista la totale mancanza di finanziamenti pubblici e privati. Finora, infatti, il Governo ha messo a disposizione 1,3 miliardi che sono disponibili solo sulla carta, mentre ancora oggi non si sa quali siano i privati che potranno mettere gli altri cinque miliardi di euro necessari per costruirla” L’ultima considerazione di Tripodi, su proposta del quale la Giunta Regionale ha aderito alla manifestazione che si terrà a Villa San Giovanni, è riservata alla Società Stretto di Messina. “Per quanto mi riguarda – spiega – ritengo sia giunto il momento di porre all’ordine del giorno la questione dell’uscita della Regione Calabria dalla società Stretto di Messina. In tal senso voglio ricordare che già durante l’esperienza del governo Prodi avevamo proposto lo scioglimento della società o quantomeno di giungere alla riconversione degli obblighi e dei compiti sociali della Stretto di Messina. In questa direzione si era giunti ad una conclusione positiva ma, purtroppo, quando si arrivò alla votazione finale il rappresentante di Italia dei Valori si oppose allo scioglimento consentendo di tenerla in vita. Oggi le cose sono cambiate, non ci sono più quelle condizioni, ma credo che la Regione Calabria potrebbe assumere unilateralmente questa decisione. Ovviamente non dipende solo da me. Tuttavia penso che sarebbe certamente un errore non prendere le distanze dalla società, considerando anche che la Stretto di Messina ha annunciato una ricapitalizzazione con tanto di aumento di capitale che recentemente ci è stata proposta e a cui la Giunta regionale giustamente ha detto no.” “Peraltro, ritengo, conclude Tripodi, opportuno ricordare che proprio contro l’apertura dei cantieri del Ponte annunciata per il prossimo 23 dicembre con l’avvio dei lavori per la variante ferroviaria di Cannitello, la Giunta regionale ha deciso di presentare sia ricorso al TAR e sia ricorso alla Corte costituzionale per sollevare il conflitto di competenza nei confronti del governo nazionale.”

Il popolo viola aderisce alla manifestazione NoPonte

10 dic 09 Dopo la grande manifestazione del 5 dicembre, la mobilitazione del popolo viola continua. Prossima tappa, la manifestazione contro la costruzione del Ponte di Messina convocata dal Comitato "No Ponte" per il prossimo 19 dicembre a Villa San Giovanni (Rc). L'adesione del popolo viola alla manifestazione del 19 dicembre, richiamata anche dal palco del No-B Day con l'intervento di un esponente del comitato No Ponte, è la logica conseguenza di un percorso di mobilitazione contro la degenerazione della politica berlusconiana. Il popolo viola garantisce tutto il supporto nella diffusione della notizia attraverso i propri canali (il web con particolare riferimento a Facebook ed ai blog), nei massmedia tradizionali e nelle iniziative di supporto che i comitati locali vorranno realizzare a supporto della manifestazione del 19.

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