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Sanità calabrese stretta dai debiti

 

I debiti della sanità calabrese, la Lo Moro prende le distanze, la Napoli chiede il commissariamento

28 apr 09 "La parlamentare del Pd Doris Lo Moro non ha mai sostenuto la nomina di Antonio Belcastro a manager della fondazione Tommaso Campanella di Catanzaro". E' quanto afferma l'ex assessore regionale alla Sanità. "Ieri il senatore Gentile, del PDL, a corto di argomenti - aggiunge - ha sostenuto dalle pagine di un quotidiano locale che l'ex assessore Lo Moro aveva cancellato la cardiochirurgia a Cosenza per fare dispetto ai suoi compagni di partito cosentini. Il senatore Gentile ha così reso nota la sua idea della politica, dicendo peraltro, nel merito, una grande sciocchezza dal momento che nel Piano Sanitario predisposto dall'on.le Lo Moro ed ancora in discussione in Consiglio regionale la cardiochirurgia a Cosenza è prevista con una precisa indicazione, sia dei posti letto assegnati sia del percorso indicato per costruire questa opportunità. Oggi a tirare in ballo impropriamente l'ex assessore alla sanità ci pensa il capogruppo del PD in Consiglio regionale, il quale, ricordando al presidente Loiero la valutazione critica espressa da alcuni assessori in Giunta su Belcastro, attuale direttore generale della Fondazione Campanella, dimentica quale fosse la valutazione dell'on.le Lo Moro lasciando quasi intendere che la nomina di Belcastro sia stata in qualche modo sostenuta, oltre che dal presidente della Giunta regionale, anche da lei". "In realtà - si legge ancora nel comunicato - non è così. Il dott. Belcastro, che al momento dell'insediamento della Giunta Loiero era Direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza, non è stato confermato in questo ruolo per l'indicazione condivisa dall'intera Giunta di favorire un ricambio generale nelle nomine dei direttori generali. In quella occasione, come in altre, si è sicuramente discusso della situazione disastrosa lasciata da Belcastro all'Azienda ospedaliera di Cosenza. Ciò posto, è giusto precisare che il dott. Belcastro è entrato a far parte solo molto tempo dopo, del management della Fondazione Campanella, che non è mai rientrata nella delega assegnata all'ex assessore alla sanità, avendo il presidente Loiero trattenuto per sé la competenza in materia. Su questa nomina, come su altre che hanno portato al riutilizzo di soggetti che avevano già avuto incarichi nella sanità calabrese, l'on. Lo Moro non ha mai avuto alcun ruolo, essendosi espressa semmai in senso negativo, qualche volta anche in contrasto con l'opinione dell'on.le Adamo". "Il momento difficile che vive la Calabria - conclude la nota - richiederebbe maggiore lealtà e dispiace dover intervenire per precisazioni che non possono certo apparire gradevoli agli occhi dei cittadini"

Napoli "Bisogna commissariare". Un'interpellanza urgente per chiedere se "non si ritenga indispensabile ed urgente commissariare l'intero Dipartimento della Sanità in Calabria" é stata presentata dalla deputata del Pdl Angela Napoli al Presidente del Consiglio ed ai Ministri del lavoro, della Salute, dell'Interno, della Giustizia e dell'Economia. La Napoli chiede anche di sapere "se non si ritenga necessario ed urgente monitorare se ed in quali Procure della Calabria siano state avviate inchieste relative alla gestione della sanità; quali le risultanze di eventuali inchieste giudiziarie avviate nei territori dove la sanità calabrese risulta o è stata commissariata per infiltrazione mafiosa; e quali e quanti dei dirigenti o funzionari del settore sanità calabrese, già condannati dalla Corte dei Conti, siano tuttora in servizio". Dopo avere ricordato una precedente interpellanza in cui denunciava "la pesante e grave situazione, anche sotto l'aspetto finanziario" della sanità in Calabria, Angela Napoli ha sostenuto che "nella puntata di Report del 26 aprile la situazione è apparsa agli italiani in tutta la sua pienezza, aggravata, peraltro, dai contenuti e dai comportamenti di alcuni degli intervistati, ad iniziare da quello del Governatore Agazio Loiero. Il Presidente della Regione ha dichiarato, tra l'altro, di non sapere neppure quanti sono i Presidi Ospedalieri calabresi che risultano a 'norma', ha continuato a ribadire che lui 'deve fare politica' e di fronte ad immagini di Strutture Sanitarie vuote o eccessivamente colme di personale, si è vantato di avere avviato la programmazione per la costruzione di quattro nuove Strutture". "Il nuovo direttore generale dell'Asl di Locri, a suo tempo commissariata per infiltrazione mafiosa e stranamente non inserita dalla Giunta nell'Asp di Reggio Calabria, oggi commissariata per infiltrazione mafiosa - ha proseguito - si è rifiutato di mostrare le delibere dei vari acquisti; tra l'altro un'ispezione dei Carabinieri ha portato al sequestro dell'impianto di depurazione della struttura; è stato intervistato l'ultimo direttore della Fondazione Campanella di Catanzaro, struttura per la ricerca oncologica, il quale non è riuscito a spiegare che tipo di ricerca viene praticata in quella struttura che pure ha ricevuto e continua a ricevere ingenti finanziamenti regionali; nonostante Loiero continui ad assicurare il Ministro del Lavoro e della Salute sulla riorganizzazione della sanità e sul riassetto della relativa situazione finanziaria, rimangono al loro posto i manager di alcune Asp già nominati pur in mancanza dei titoli prescritti, ma i cui comportamenti amministrativi tendono ad appesantire il già grave debito finanziario". "Secondo una notizia riportata su 'Il Domani della Calabria' - ha poi sostenuto Angela Napoli - Franco Petramala, direttore dell'Asp di Cosenza, da alcune settimane anche alla guida dell'Azienda ospedaliera della stessa città, dove è stato registrato un buco di ben 140 milioni di euro, sarebbe 'l'emissario di Loiero per le Provincialì e starebbe preparando una lista per le prossime elezioni provinciali, in appoggio al candidato del Pd, nella quale uno dei punti di forza sarebbe proprio lo stesso mondo sanitario; secondo una lettera del direttore generale dell'Assessorato alla Sanità, indirizzata ai direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere, a seguito dell'attività di accertamento del debito del Servizio sanitario regionale, si sarebbe rilevato che le risultanze del Conto economico degli anni 2001-2006 esistente sulla banca dati sistema informativo del Ministero sono notevolmente differenti dai dati risultanti dal conto economico allegato ai bilanci di esercizio approvati con deliberazioni delle Aziende". "Nella sua - ha proseguito la deputata - il procuratore della Corte dei conti di Catanzaro, partendo dalla relazione della Commissione di indagine nominata dal ministero sulla qualità del servizio sanitario, ha evidenziato l'emersione di molteplici ipotesi di danno erariale e correlate responsabilità amministrative, tanto da far già intervenire la magistratura contabile; la settimana scorsa Loiero ha presentato al Consiglio la delibera, approvata dalla Giunta, con le linee guida del piano di rientro del deficit nella quale vengono enunciati dati devastanti e preoccupanti, che evidenziano come la spesa sanitaria in Calabria, permanga fuori controllo". "Alla voragine di 2,2 miliardi di euro del debito 2001-2007 - ha concluso la Napoli - è stato aggiunto un debito di 198 milioni accertato nel 2008, per sopravvenienze passive e insussistenze attive nel 2007. Il piano di rientro presentato dalla Giunta punta su un incremento della pressione fiscale, ma lascia al proprio posto dirigenti e funzionari delle Asp"..

 

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