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Accordo con Regioni per il piano casa

 

Legge sulla casa, Ass. Incarnato “Ruolo positivo della Calabria”. La scheda

01 apr 09 Sull'accordo per gli interventi edilizi la Regione Calabria, rappresentata a Roma al tavolo della trattativa con il Governo dall'assessore Luigi Incarnato, é soddisfatta non solo per il risultato raggiunto ma per aver rilanciato in quella sede l'esigenza di azioni mirate a risolvere l'emergenza abitativa per le fasce deboli della popolazione. "Abbiamo fatto capire al Governo che dopo quest'accordo, che stimola gli investimenti dei proprietari degli immobili, bisogna reperire le risorse sia per costruire nuove case per chi non si può permettere di comprarne una, sia dare un contributo per il pagamento degli affitti delle famiglie a basso reddito. In pratica oggi abbiamo messo il primo tassello di quello che dovrebbe essere un programma generale del diritto alla casa". Queste le prime considerazioni dell'assessore Incarnato al termine della seduta della Conferenza Unificata che si è tenuta questa mattina a Palazzo Chigi. "La Calabria ha contribuito al dibattito con il Governo e le altre Regioni -ha detto Incarnato- portando gli esempi e le esperienze già consolidate e rivolte ad una concreta politica di sostegno e riqualificazione, relativa sia all'edilizia agevolata con un investimento da 230 milioni di euro, sia ai contributi per 15 milioni di euro per gli affitti sociali". La soddisfazione dell'assessore calabrese è anche per aver riportato l'idea iniziale del Governo nell'ambito del possibile, evitando i rischi di paralisi connessi ai conflitti sulle competenze istituzionali e sulle procedure attuative (con possibilità di tante conflittualità legali tra cittadini). "Com'é giusto siamo arrivati ad elaborare assieme il testo dell'accordo per dare concretezza al progetto, conservando ciascuno le competenze nel governo del territorio che la Costituzione assegna a Stato, Regioni ed Enti locali. Ciò -ha sottolineato Incarnato- ha portato anche al giusto ridimensionamento degli interventi dei privati che non potranno essere realizzati né nei centri storici, né nelle aree sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici. Comunque, dalle stime che abbiamo fatto, ci sarà un buon incremento di lavoro per l'edilizia, con entrate fiscali anche per lo Stato se verrà tutelata sia la sicurezza nei cantieri sia la vigilanza erariale". L'unico aspetto negativo dell'accordo riguarda proprio l'accantonamento della proposta delle Regioni di impegnare l'incremento dell'Iva, che verrà incassata, ai fini di un nuovo `Piano Casà. "Ci auguriamo che il Governo ci ripensi -ha detto Incarnato-, perché il maggiore gettito Iva che entrerà nelle casse dello Stato, se verrà investito sia nell'edilizia agevolata a favore delle categorie svantaggiate, sia nell'incentivazione dell'edilizia privata per la riqualificazione delle aree degradate, permetterà il raggiungimento di due obiettivi: calmierare lo scontento sociale e fungere da ulteriore manovra anticrisi"

Siglato l'accordo con le Regioni. Il piano per l'edilizia è cosa fatta: dopo l'accordo di ieri di tutti i governatori, oggi il testo frutto del lavoro congiunto di governo, regioni e enti locali, é stato definitivamente ratificato in Conferenza Unificata e subito dopo è stato varato dal Consiglio dei ministri con grande soddisfazione di tutti. E' stato un percorso lungo e faticoso che proprio ieri sembrava doversi arenare; poi in nottata la svolta, grazie anche alla mediazione del ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto. Nell'accordo siglato si da il via agli ampliamenti entro determinati paramentri, si fissano regole contro il lavoro nero, si da mandato alle parti di compiere uno studio di fattibilità per un nuovo piano casa da attuare con risorse pubbliche e private e destinato ai più disagiati. Le regioni entro 90 giorni dovranno emanare leggi regionali che recepiranno l'accordo siglato. Il governo invece entro 10 giorni dovrà emanare un decreto legge concordato con le autonomie, sulla semplificazione di alcune procedure di competenza esclusiva dello Stato. "Sul decreto legge siamo già al lavoro - ha detto Fitto subito dopo il cdm - in questi 10 giorni saranno definiti i dettagli". Le regioni con questo piano portano a casa un risultato importante: la loro autonomia è salva. Le loro competenze non saranno scavalcate perché gli interventi che si faranno dovranno sottostare alle regole previste dagli strumenti urbanistici esistenti e le leggi le faranno le regioni. Ma quella delle regioni e degli enti locali, secondo Vasco Errani, presidente della Conferenza delle regioni, "non è stata una astratta battaglia di competenze, si è trattato di far rientrare nei giusti binari la questione. Le differenze tra l'iniziale proposta del governo e l'accordo siglato oggi sono evidenti - ha aggiunto - non ci saranno deroghe alle leggi regionali, non ci sarà la possibilità di vendere, né di cambi di destinazione d'uso, tutti gli interventi saranno compiuti dentro le regole e non potranno essere compiuti su opere abusive e in aree protette. Questo - ha concluso - è un accordo che passa attraverso le leggi regionali". Con l'accordo le autonomie hanno anche ottenuto un impegno dal governo per affrontare una vera e propria emergenza del Paese, quella della locazione e dell'affitto sociale. Per il presidente dell'Umbria e coordinatrice delle politiche per la casa per la conferenza delle regioni, Maria Rita Lorenzetti, l'intesa dimostra che solo la collaborazione porta a risultati. "L'accordo - aggiunge - salvaguarda, nel rispetto dell'autonomia e della collaborazione istituzionale, tutte le competenze statali, regionali e comunali". "Quello che ci ha spinti su questa strada - aggiunge - è stata la condivisione che l'edilizia può rappresentare un volano per la ripresa economica e che le semplificazioni delle procedure sono cosa seria che va affrontata con senso di responsabilità. Ecco perché abbiamo preteso che il governo togliesse di mezzo quelle norme che prevedevano deroghe a tutto, fino ad arrivare addirittura alla 'vendibilita'' dell'aumento della volumetria". Anche il presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, ha apprezzato l'accordo riconoscendo che è "stato molto migliorato", e Formigoni (Lombardia) lo ha definito "un esempio di concordia e unità per il Paese. Questo è il modo di governare nella nuova Italia federale". Per Raffaele Lombardo la Sicilia recepirà le indicazioni del piano, ma metterà "in campo anche molte novità, a partire da "incentivi" per i meno abbienti. "Con questa intesa abbiamo ancora una volta dimostrato - ha detto Fabio Melilli, presidente dell'Upi - che per sciogliere i nodi importanti di questo Paese c'é bisogno dell'accordo, del concorso e della collaborazione di Regioni, Province e Comuni". Mentre il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, presidente del consiglio nazionale dell'Anci esprimendo la sua soddisfazione ha rinnovato la richiesta che ai Comuni sia attribuito il maggior gettito Iva derivante dalla attuazione del nuovo piano casa, da reinvestire poi in appositi programmi di edilizia. Il governo si è impegnato a discuterne nei prossimi giorni in vista della predisposizione del decreto legge.

Loiero “La collaborazione continui per l’emergenza abitativa”. "L'accordo di oggi per il rilancio dell'edilizia dimostra, ancora una volta, che la collaborazione istituzionale può far cadere ogni pregiudizio. Oggi -ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero- é l'Italia intera ad aver raggiunto un risultato contro la crisi economica. Un risultato che potevamo ottenere anche prima, se non si fosse tentata una manovra azzardata contro il diritto di Regioni ed Enti locali a governare e tutelare il territorio". "Comunque, abbiamo costruito un buon metodo di lavoro con il Governo che adesso - sollecita Loiero - dobbiamo adottare per il più impegnativo degli obiettivi: quello di risolvere l'emergenza abitativa per la fascia di popolazione che non può né comprare una casa, né pagare affitti stratosferici. In questa direzione la collaborazione deve continuare, con un confronto preventivo, valutando tutte le proposte che potranno venire sia dagli enti territoriali, che da maggioranza ed opposizione". "Un altro impegno fondamentale del Governo -ha continuato il presidente della Calabria- dovrà essere il rafforzamento dei controlli sulla sicurezza del lavoro per non trasformare quest'opportunità di ampliare le abitazioni in un aumento delle morti bianche e del precariato". "Da parte nostra -ha concluso Loiero- rispetteremo l'impegno di legiferare entro 90 giorni, ma altrettanto dovrà fare il Consiglio dei ministri, nei prossimi 10 giorni, con l'approvazione di un decreto legge concordato con le Regioni che avvii la semplificazione delle procedure"..

Alemanno (Anci) “Un accordo che rilancia l'economia”. L'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani valuta "molto positivamente" l'accordo siglato oggi in Conferenza Unificata. Lo ha detto Gianni Alemanno, sindaco di Roma e presidente del Consiglio Nazionale dell'Anci nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine della riunione della Conferenza Unificata di stamane, che ha ratificato l'intesa sul piano per il rilancio dell'edilizia. 'Un accordo - ha aggiunto - che si muove su due versanti: quello della semplificazione, ovvero del contribuire a dare slancio all'economia, in questo periodo di crisi, rispettando tutte le prerogative ambientali e urbanistiche, nonché le competenze delle autonomie locali. Dall'altro lato - ha spiegato Alemanno - l'accordo prevede l'apertura di un tavolo che dovrà definire un piano casa complessivo che consenta di fare interventi di housing sociale, partendo da edilizia residenziale pubblica, ma prevedendo anche interventi a favore del ceto medio; questo significa arrivare ad avere una dotazione di alloggi per mutui ed affitti tali da intervenire su una condizione sociale, non di mercato. Questo - ha aggiunto -consente di coprire non solo la fascia estrema, dell'edilizia residenziale pubblica, ma anche quella rappresentata dal ceto medio, che oggi risente fortemente della crisi e che potrà trovare, nella possibilità di avere affitti o mutui agevolati, un sostegno sostanziale e diretto al reddito". 'Questo accordo - ha concluso Alemanno - apre quindi la strada ad una serie di interventi di forte valenza economica e con una evidente prospettiva di carattere sociale''

Mancini "Vince la politica del fare": "Con l'approvazione del piano casa ancora una volta vince la politica del fare che è la stella polare del governo Berlusconi". Lo afferma Giacomo Mancini, deputato del Pdl. "In un colpo solo - continua Mancini- sono state liberate cospicue risorse per il rilancio dell'economia, sono state poste le base per la costruzioni di nuove abitazioni per le giovani coppie e si sono definiti interventi utili a rendere più belle le città italiane". "Anche in questa occasione il Governo Berlusconi - conclude - ha risposto con fatti concreti alle attese dei cittadini" .

Fondi da cassa depositi e prestiti. I fondi per il nuovo piano casa potrebbero arrivare dalla Cassa depositi e prestiti che tra i suoi nuovi indirizzi ha quello di sostenere gli investimenti delle amministrazioni. E' la proposta fatta nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi sul Piano casa dall'assessore al Bilancio della Lombardia, Romano Colozzi, per trovare nuovi fondi che servano per "un edilizia a metà tra mercato e intervento pubblico, destinata a quelle categorie - giovani coppie, studenti - persone con un reddito medio basso". "Questa - ha detto Colozzi - è la prossima sfida e le idee da mettere in campo non mancano, ma il ruolo della Cassa depositi - ha ribadito Colozzi - potrebbe rappresentare un volano importante per il settore" .

La scheda, ampliamenti dal 20% al 35% se bioedilizia. Saranno possibili ampliamenti di volumetrie di abitazioni residenziali uni-bi familiari entro il limite del 20% "o comunque di volumetria non superiore ai 1000 metri cubi" per un incremento complessivo massimo di 200 metri cubi e ampliamenti del 35% della volumetria esistente nel caso di interventi straordinari di demolizione e ricostruzione di edifici "con finalità di miglioramento della qualità architettonica esistente, di riduzione sensibile dei consumi energetici e di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili": questi i punti essenziali del testo che ha fatto registrare, stamane, il consenso tra le Regioni e che dal primo pomeriggio viene sottoposto all'attenzione del tavolo tecnico-politico governo-autonomie, in corso al ministero per gli Affari Regionali. Se si troverà l'accordo, il testo domani mattina passerà al vaglio della Conferenza unificata per il via libera definitivo. Il documento prevede che vengono introdotte forme semplificate e celeri per l'autorizzazione di questi interventi edilizi; inoltre le Regioni si impegnano ad approvare entro 90 giorni proprie leggi ispirate a questi obiettivi, anche se le leggi regionali possono prevedere gli ambiti nei quali questi interventi sono esclusi o limitati: e questo soprattutto nel caso di aree di particolare pregio ambientale o paesaggistico. La disciplina introdotta da queste leggi regionali avrà una validità temporalmente definita e comunque non superiore ai 12 mesi dalla loro entrata in vigore. Nel caso in cui le leggi regionali non fossero approvate nel termine stabilito, il governo e il presidente della giunta interessata determineranno "le modalità procedurali idonee ad attuare compiutamente l'accordo". Il testo prevede anche che, contestualmente alla sottoscrizione di questo accordo, il governo emani un decreto legge "i cu contenuti sono concordati con le Regioni e il sistema delle autonomie, con l'obiettivo di semplificare alcune procedure di competenza esclusiva dello Stato per rendere più rapida ed efficace l'azione amministrativa di disciplina dell'attività edilizia". In particolare, le misure devono riguardare la previsione di un termine certo per il rilascio delle autorizzazioni e dei permessi, la ridisciplina di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, la semplificazione delle procedure di valutazione ambientale strategica (Vas), la fissazione dei principi fondamentali in materia di misure di perequazione e compensazione urbanistica. Infine, il governo si impegna ad aprire un tavolo di confronto con le Regioni e le autonomie locali per la definizione di un nuovo Piano casa che individui, con risorse aggiuntive, le modalità "per soddisfare il bisogno abitativo delle famiglie o particolari categorie che si trovano nella condizione di più alto disagio sociale" e a destinare a favore di Regioni e Comuni il maggiore gettito Iva derivante dagli interventi previsti dall'accordo, da reinvestire in programmi di edilizia sociale e per coloro che hanno difficoltà ad accedere al libero mercato della locazione.

 

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