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Notizie dalla Regione
Traversa propone un patto di solidarietà per la Calabria 03/02 Il patto di solidarieta' per la svolta proposto da Michele
Traversa parte da una lunga analisi sulla situazione regionale. ''Gli
avvenimenti di cronaca degli ultimi giorni, raccontano di una Calabria
- scrive il presiddnte di An della Provincia catanzarese - sempre
piu' sofferente e lontana dagli standard del resto del Paese. Le tragedie
di Vibo e Corigliano hanno attirato l'attenzione generale sullo stato
di assoluto degrado della nostra sanita', mentre la continua e violenta
protesta dei precari calabresi, bloccando la citta' capoluogo per
un giorno intero, ha evidenziato come sia stato superato il limite
di una civile sopportazione e quanto e' sentito nella nostra regione
il problema del lavoro. Intanto, in queste ore, sindaci e amministratori
dibattono sul problema dei depuratori, della loro gestione e dei costi
che appaiono insopportabili per le piccole amministrazioni locali
vessate da una finanziaria impietosa. Nel frattempo, in tutta la regione,
si perpetua il rito oscuro delle estorsioni, dei ricatti piu' spregevoli
a danno di una popolazione abbandonata al suo destino. Violenze subite
da una criminalita' sempre piu' diffusa ma anche storie quotidiane
di soprusi per l'assenza di risposte da parte delle istituzioni ai
bisogni primari della gente; ai senza tetto, ai disoccupati, alle
imprese sane, a chi, a un certo punto della propria esistenza, e'
costretto a rivolgersi con timore e rassegnazione alle nostre fatiscenti
strutture sanitarie. Chiunque ne abbia la possibilita', in presenza
di problemi seri di salute, non esita ad emigrare''. ''A questo stato
di disagio vissuto da tutti i cittadini calabresi, si aggiungono -
prosegue Traversa - poi i problemi storici, atavici, apparentemente
insuperabili, verso i quali, con piu' di un pizzico di ipocrisia,
la politica propone soluzioni e programmi, ricorrendo magari a professionisti
qualificati della comunicazione, ma con la tacita consapevolezza che
in realta' realizzarli sia quasi impossibile. Un gioco delle parti
al quale piu' nessuno crede e che tuttavia si perpetua soprattutto
nel periodo elettorale, nelle assemblee, nei dibattiti, nelle tante
proposte di una riorganizzazione generale, suggestive e al tempo stesso
prive di qualsiasi credibilita'''. ''Intanto la Calabria precipita
sempre piu' nel baratro. La prospettiva - aggiunge il Presidente -
di un lavoro per i nostri giovani appare sempre piu' lontana, il buco
nero della sanita' attrae spese da capogiro ma non accennano a migliorare
i servizi ne' le strutture, la grande risorsa turistica rappresentata
dal nostro mare e' a rischio, le pubbliche amministrazioni continuano
ad accumulare ritardi impensabili di fronte alle aspettative della
gente, le infrastrutture sono sempre piu' insufficienti e le soluzioni
prospettate devono fare i conti con tempi di realizzazione cosi' lunghi
che e' facile immaginare come le stesse al momento del loro completamento
saranno gia' insufficienti alle nuove esigenze''. ''Problemi enormi
e una situazione di grande disagio che la politica non sembra in grado
di contrastare. Si pensi d'altra parte allo stato in cui versa il
Consiglio regionale, delegittimato da una percentuale di consiglieri
inquisiti superiore al 50% e da una evidente mancanza di credibilita'
e di autorevolezza politica. Emblematica la vicenda dei forestali:
il Consiglio aveva deliberato l'utilizzo di circa 1000 forestali nelle
comunita' montane, laddove se ne avverte l'effettivo bisogno, per
poi tornare indietro a seguito delle pressioni di piazza, evidenziando
cosi' tutta la propria debolezza. Non e' diverso il discorso per quanto
riguarda la giunta: in questo caso per la realizzazione di alcuni
progetti attinenti al contenimento del rischio idraulico, operai forestali
erano stati attraverso l'AFOR assegnati alle Province. Ebbene proprio
l'AFOR, ente strumentale della regione, non ha dato seguito alle scelte
dell'esecutivo regionale''. ''Sono segnali di forte debolezza e di
poca autorevolezza di giunta e consiglio e la dicono lunga sull'effettiva
possibilita' che questa politica sia in grado di risolvere i problemi
della nostra regione.Questo quadro di generale degrado, ben noto a
tutti, e di certo non interamente riconducibile alla sola giunta Loiero,
altro non e' che l'argomento di ogni campagna elettorale. In realta'
le contestazioni e la relativa difesa, che si basa appunto sulla sempre
''disastrosa eredita' ricevuta'', altro non sono che una vista e rivista
pantomima. Al punto in cui siamo nessuno schieramento politico ha
realmente la possibilita' di cambiare le cose e di incidere su un
tessuto sociale ed economico cosi' malridotto.Purtroppo la legge elettorale
comporta la convivenza di piu' anime e di tanti interessi, magari
tutti legittimi ma di natura diversa. Diventa impossibile stabilire
le priorita', le scelte sono sempre piu' difficili da condividere
ed i problemi restano subordinati alle esigenze di partito o agli
interessi di tipo elettorale. Cosi' la nostra regione finisce in un
baratro di cui non si intravede il fondo. Cresce giorno per giorno
il divario con il resto del paese e non accenna a diminuire d'intensita'
il tracollo economico e sociale in una comunita' ormai priva di riferimenti
e le cui speranze in un futuro migliore appaiono sempre piu' lontane.
Quale e' la via per uscire da un'impasse apparentemente insuperabile?
E' davvero realistico pensare che le attuali coalizioni possano invertire
la rotta trovando all'interno le energie, le volonta', le capacita'
e lo spirito di sacrificio necessari? Un'analisi obiettiva deve prendere
atto non soltanto delle difficolta', ma anche dell'impossibilita'
di intervenire in maniera incisiva laddove ogni decisione e' subordinata
agli interessi personali, del campanile o del partito. anche vero,
pero', che qualcosa in Calabria sta cambiando, non tanto nell'atteggiamento
dei partiti e degli uomini politici, quanto nella gente comune'' ''La
protesta - dice Traversa - arcinota dei ragazzi di Locri, ma direi
anche il coraggio della famiglia Godino rispetto alle richieste del
racket delle estorsioni, e poi le denunce forti di Pippo Callipo,
del rettore dell'Universita' della Calabria Giovanni Latorre, ed un
generale atteggiamento meno fatalista e piu' reattivo da parte dei
calabresi sono i primi segnali di un cambiamento. E la politica sembra
essere ancora in ritardo.La politica dei cinici e di chi sfiduciato
si adegua. La politica che non crede piu' in se stessa, che ha perso
il proprio slancio ideale e si accontenta di recitare una parte gia'
vista. Si ripete cosi' il teatrino di chi accusa il governo regionale
e di chi, essendone parte, lo difende. Accade oggi, ed e' accaduto
anche durante il governo della giunta di centrodestra che la preceduto
quella attuale. Ma davvero qualcuno pensa che esistano oggi le condizioni
per poter cambiare? Veramente si e' tanto ottimisti da pensare che
il presidente Loiero, al quale da tempo contestiamo le contraddizioni
ed un modo di governare che fa rimpiangere chi lo ha preceduto, possa
essere in grado di dare un segnale di svolta? O che bastino il lavoro
e l'impegno dell'assessore Lo Moro (che comunque invito a scelte coraggiose
anche se impopolari) a risolvere i problemi della sanita' calabrese?
Esiste, a mio modo di vedere, una sola possibilita' per la nostra
regione di uscire dal pantano, probabilmente l'ultima spiaggia, l'unica
via rimasta perche' la Calabria non si separi definitivamente dal
resto d'Italia, perche' non divenga una colonia da guardare di tanto
in tanto, soprattutto in periodo elettorale, manifestando la solita,
generica, ipocrita solidarieta'. ''E' illusorio pensare - prosegue
Traversa - che la risposta ai nostri problemi possa venire dall'esterno,
da un governo centrale che da sempre ha nei nostri confronti un atteggiamento
piu' di commiserazione che di condivisione dei problemi. Occorre che
la reazione parta dalla stessa Calabria. Penso ad un unico grande
patto di solidarieta' che coinvolga tutti i calabresi. I professionisti,
gli imprenditori, gli intellettuali, le Universita', la classe dirigente
e soprattutto la politica. Soltanto se queste forze, senza defezioni
e con uguale spirito di gruppo, sapranno trovare un obiettivo comune
e perseguirlo subordinando ad esso anche i propri interessi personali,
sara' possibile di affrontare con successo la sfida dei prossimi anni.
Certo e' un percorso in salita, anche per la generale diffidenza che
ciascuno ha maturato nei confronti di quanto da sempre accade nella
nostra regione. Ed e' difficile in questo clima abbandonare i propri
interessi per giocare insieme una partita cosi' importante. Ma se
ci chiediamo quale sara' il domani dei nostri figli, allora vale la
pena provare ed il pensiero che di quella sanita' malata potremmo
essere noi stessi le vittime ci deve aiutare a trovare la forza e
le motivazioni per cambiare. Una nuova guida per la Calabria? Sarebbe
bello che con un di colpo di scena di questo appello si facesse interprete
una personalita' riconosciuta, che avesse carisma e autorevolezza
per chiamare a raccolta le energie migliori della nostra regione.
Un eroe romantico piu' vicino alla fantasia che alla realta' triste
dei nostri giorni''. ''Allora l'unica possibilita' e' che sia il presidente
Loiero, governatore indicato dai calabresi, a farsi interprete di
un disegno di cambiamento che attraversi tutte le parti politiche.
Tocchera' a Loiero convocare e cercare l'appoggio e il sostegno degli
imprenditori, l'aiuto della classe dirigente piu' impegnata, la solidarieta'
delle menti piu' illuminate, il conforto delle Universita' per allestire
una squadra di governo che tenga in minimo conto le appartenenze ed
operi nell'esclusivo interesse dei calabresi. D'altra parte il fallimento
dell'ennesima giunta politica e' sotto gli occhi di tutti e nello
stesso tempo la legge elettorale consente al governatore un'ampia
liberta' di manovra. La utilizzi Loiero per un grande progetto, guardi
oltre e ricerchi tra le personalita' calabresi, politiche e non, i
compagni di viaggio per una missione che non e' poi impossibile.E'
l'unica possibilita' di cambiare per la nostra regione ed e' la sua
ultima chance per non rimanere l'anonimo presidente di una delle tante
giunte fallimentari e diventare l'artefice della riscossa della Calabria.
In caso contrario la Calabria non avrebbe piu' vie di fuga: nessuno
puo' credere in un Consiglio Regionale dimissionario e vista la legge
elettorale, spetterebbe sempre a Loiero mandare tutti a casa e ridare
ai calabresi la possibilita' di un futuro migliore'' Morte Federica: Mons. Cortese: “Piena fiducia nei medici” 03/02 ''Anche se permane la comprensibile emozione in tutti per la
morte di Federica Monteleone, attutito l'inevitabile clamore auspico
e spero che l'Azienda Sanitaria di Vibo Valentia diretta con amore
e competenza, possa ritrovare in tutte le sue componenti, la necessaria
e doverosa serenita' per continuare a servire i malati con dedizione''.
E' quanto ha scritto il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea,
mons. Domenico Tarcisio Cortese in una lettera al direttore generale
dell' azienda sanitaria di Vibo Valentia, Francesco Talarico. Il presule,
domenica scorsa, ha celebrato a Vibo Valentia i funerali della sedicenne
morta dopo essere entrata in coma nel corso di un intervento di appendicite
per un blackout in sala operatoria. ''Esprimo la mia piena fiducia
- ha aggiunto mons. Cortese - nell'operato dei medici e di tutto il
personale dell'ospedale di Vibo Valentia. Nella mia omelia per la
morte di Federica ho detto che stimo e amo i medici. Peraltro ho doverosamente
richiamato l'urgenza e l'esigenza di non abbassare la guardia 'della
responsabilita'' verso la vita che e' sacra specialmente se debole
e malata e percio' deve essere servita in ginocchio, volendo cosi'
esprimere il profondo rispetto per i malati e la piena dignita' che
la professione medica esige''. ''Nell'emozione del momento - ha detto
ancora mons. Cortese - le mie parole dell'omelia non sono state prese
da tutti nella loro interezza, ma ognuno le ha interpretate ed usate
secondo i propri sentimenti e personali valutazioni suscitate dal
tragico evento. Lungi da me far ricadere sull'intera categoria dei
medici ed il personale dell'ospedale la responsabilita' di qualche
singolo elemento o peggio criminalizzarla per singoli atti''. ''Affermo
questo - ha aggiunto mons. Cortese - come cittadino anche se consapevole
che nel nostro modo di valutare ed osservare spesso prevale l'emotivita'
istintiva esasperata fino all'irresponsabilita'''. Secondo il vescovo
di Mileto, ''si e' portati per singoli e circoscritti episodi a generalizzare
colpevolizzando le categorie peraltro sempre nel male. Lo affermo
come cittadino membro di una categoria, quella del clero, che e' la
primo posto come bersaglio delle generalizzazioni. L'errore dell'uno
e' l'errore della categoria e nella condanna viene coinvolta l'intera
categoria. Non e' tuttavia da considerare atto di offesa e di condanna
da parte dei genitori e dei parenti di Federica ne' da parte dei cittadini
tutti, la richiesta e l'esigenza di conoscere la verita' su quanto
accaduto in quei pochi momenti che hanno stroncato una giovane e promettente
vita nel fiore degli anni e dei sogni. Non e' condanna o offesa l'impellente
richiesta da parte di tutti di dover dotare il vibonese di strutture
e mezzi adeguati per curare i malati affinche' la sanita' sia sempre
'buona sanita'' e per la dedizione del personale e per la disponibilita'
di mezzi e strutture. Voi tutti che operate nel campo delicato della
sanita', siete del resto preoccupati piu' di tutti per l'inadeguatezza
di mezzi e strutture, ormai fatiscenti, nonostante l'impegno da Voi
profuso per tenerle in efficienza''. Rivolgendosi al direttore generale
dell' Azienda sanitaria vibonese mons. Cortese ha aggiunto ''so quanto
vi state impegnando per la costruzione del nuovo ospedale di Vibo,
ormai indilazionabile, adeguato e attrezzato per tutte le esigenze
che una buona sanita' richiede nel nostro comprensorio. Sono certo
che il sacrificio di Federica sia l'onda d'urto per accelerare la
costruzione della nuova struttura ospedaliera costituendo per la autorita'
politiche la doverosa spinta , rompendo ogni indugio e remora. In
questo particolare momento di sofferenza e preoccupazione sono vicino
a voi ed a tutto il personale dell'ospedale con la mia stima il mio
sostegno ed il mio affetto. La madonna, salute degli infermi, sorregga
e protegga il vostro impegno e la vostra dedizione'' DS Calabria “L’Agricoltura settore strategico per lo sviluppo della regione” 03/02 ''Il comparto agricolo rimane un settore strategico per lo
sviluppo della Calabria''. E' quanto sostengono i Ds della Calabria
al termine di un incontro tematico con le categorie e le associazioni
professionali sul sistema agricolo-forestale calabrese svoltosi alla
presenza del segretario regionale del partito, Carlo Guccione, del
capogruppo regionale, Franco Pacenza, e del consigliere regionale
Bruno Censore. ''Nelle prossime settimane - e' scritto in una nota
dei Ds calabresi - si decideranno interventi che potranno per davvero
segnare una svolta epocale dentro i bisogni e le sofferenze del mondo
agricolo calabrese. Infatti, si trattera' di definire il Piano di
sviluppo rurale (Psr) che definira' le linee d'intervento comunitario
per gli anni 2007/2013. Cio' dovra' segnare una rottura definitiva
con le pratiche clientelari e frammentate, messe in campo nella precedente
programmazione dal governo di centrodestra che di fatto hanno prodotto
un vero e proprio fallimento in materia di risultati e di innovazione''.
''Si tratta inoltre - proseguono i Ds - di accelerare e dare organicita'
e compiutezza ad un progetto di riforma degli enti strumentali agricoli,
che non puo' essere affidato ad un emendamento che maschera di fatto
inaccettabili accentramenti, ma che deve trovare un percorso che partendo
dalla missione di ogni strumento definisca competenze certe, condivise
e soprattutto verificabili. Lo stesso processo di decentramento delle
competenze delle funzioni agli enti locali a partire dalle province
deve trovare anche per l'agricoltura organicita' e certezze senza
tentennamenti, sovrapposizioni, frammentazioni che sarebbero incomprensibili
e dannosi al mondo agricolo''. ''Competenze, risorse umane, e risorse
economiche - e' il giudizio dei Ds - devono essere un tutt'uno con
un progetto organico dentro una nuova organizzazione istituzionale
del sistema calabrese. I Ds hanno deciso inoltre di avviare per come
hanno fatto per altri comparti nei mesi passati una vera e propria
campagna di ascolto del mondo agricolo calabrese, tenendo nelle cinque
province incontri tematici per poi tenere nelle prossime settimane
una iniziativa regionale coinvolgendo anche funzioni nazionali di
governo''. Nei prossimi giorni infine il gruppo regionale dei Ds anche
a valle del lavoro che verra' fatto, avanzera' appositi disegni di
legge sulla riforma degli enti strumentali che operano nel comparto
agricolo e forestale.
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