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Emergenza rifiuti a Cosenza

 

Cosenza sommersa dai rifiuti, operai Vallecrati replicano “Responsabilità della politica”

07 ago 09 “Cosenza è stracolma di immondizia, lo vedono tutti, lo vede tutta la città. La crisi dell’ azienda in cui lavoriamo, la Vallecrati, colpisce non tanto gli organi dirigenti della spa ma la città e soprattutto noi operai. La città vede, commenta ma, al momento, sembra non rispondere”. Comincia così una nota a firma dei lavoratori della Vallecrati da cinque giorni accampati sul tetto della sede della Provincia di Cosenza per protestare contro il mancato pagamento di tre mensilità e garanzie sul loro futuro. Da cinque giorni non viene più raccolta la spazzatura nella città di Cosenza e la situazione per le strade è divenuta insostenibile. “Allo stesso tempo -prosegue la nota- i politici pensano bene di buttarci fango addosso tacciandoci come delinquenti e fannulloni, gli stessi politici che hanno voluto il carrozzone Vallecrati, ci hanno mangiato ed ora che è non è più possibile il “mangia mangia” vogliono chiuderla. Hanno sperperato tutti i fondi, tra cui quelli sulla raccolta differenziata, di fatto mai partita. Dal canto nostro (che da ben 5 giorni siamo saliti sul tetto del palazzo degli uffici della provincia di Cosenza) protestiamo perchè non vogliono pagare le schifezze fatte da chi gestisce l'azienda. Chiediamo gli stipendi arretrati (tre mensilità e quattordicesima) ma soprattutto il futuro. Siamo in 400, guadagniamo meno di 1000 euro al mese e la maggior parte di noi è padre di famiglia. Siamo stati tacciati di tutto, l'ultima è di aver intimidito le ditte private di non raccogliere i rifiuti, naturalmente operazioni giornalistiche per distogliere l'opinione pubblica dal vero problema che abbiamo: il lavoro. Abbiamo attuato questa protesta autonomamente, ci siamo autodeterminati e agiremo giorno dopo giorno a secondo delle scelte che nei piani alti decideranno sulla pelle e sul nostro futuro. Non placheremo la lotta nemmeno di fronte al pagamento delle mensilità arretrate, la nostra lotta è per il futuro, vogliamo garanzie scritte non le solite chiacchiere Vogliamo continuare a lavorare per le nostre città, garantire il decoro a tutti i cittadini e a noi stessi che siamo, prima di tutto, cittadini oltre che operatori ecologici che lavoriamo da anni in condizioni precarie e non solo per i pagamenti. le mascherine non sappiamo cosa sono, i guanti e le buste riusciamo ad averle con estrema difficoltà, i mezzi a volte sono del tutto inadeguati. Ad ogni nostra richiesta la risposta è sempre uguale: non ci sono i soldi. E poi parlano di legalità e tutela dei lavoratori. Solidarietà ci arriva dai familiari e dal movimento. La cittadinanza tace, non si esprime, aspetta interventi immediati da parte delle amministrazioni, non considerando che il crac è stato causato dai soci privati e dai sindaci, crac che peserà sulle nostre spalle e sulle nostre famiglie. Nella tanto proclamata politica della legalità l'unica azione concreta per ristabilirla è stare al nostro fianco perchè siamo noi quelli che pagheremo anni e anni di illegalità dei comuni consorziati, dei soci privati e della classe politica che ha contribuito a portare questa situazione al collasso. Che i cittadini di questa città scendano in piazza e solidarizzino con noi. Non pagheremo noi il fallimento della vallecrati. Fuori i responsabili Chiediamo il pagamento delle tre mensilità arretrate e un futuro certo.

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