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Notizie dall'area urbana di Cosenza

 

Inaugurato il Museo Civico dei Brettii e degli Enotri

17 ott 09 L’atmosfera di grande attesa che da settimane circondava l’evento, ha avuto pieno riscontro nella grande partecipazione che oggi ha accompagnato l’inaugurazione del Museo dei Brettii e degli Enotri, nel quattrocentesco complesso monumentale di S. Agostino. Prima del tradizionale taglio del nastro, la sala conferenze ha ospitato una snella quanto interessante presentazione del Museo Civico, moderata dal caporedattore Cultura delTG1, Maria Rosaria Gianni. Tanti i ringraziamenti all’indirizzo della grande squadra – dagli studiosi, ai tecnici, agli amministrativi – che ha ‘riportato’ alla luce il nuovo Museo civico. Li ha porti a nome della città il Sindaco Salvatore Perugini, consegnando ai cosentini il loro Museo. “L’intera città si riappropria di un patrimonio esclusivo che contribuisce in maniera determinante a fare di Cosenza un punto di riferimento ineludibile per lo studio della storia antica. La ricostruzione storica delle nostre radici, raccontata in questo Museo, mette all’attenzione del pubblico da dove veniamo, e insieme apre lo sguardo sul futuro”. Storia uguale tradizione, futuro uguale innovazione: è un binomio che si è affacciato spesso nel corso della presentazione, soprattutto con riferimento alla strategia espositiva. Ne ha accennato il professore Renato Peroni, esimio esperto di protostoria – giustamente definito il ‘papà di questo Museo. “La sua squadra , quando trent’anni fa – ricorda il già Soprintendente Pier Giovanni Guzzo - iniziò la collaborazione tra la Soprintendenza e la cattedra di Peroni, era fatta di giovani studenti, gli stessi che oggi hanno contribuito a realizzare questo Museo”. E dopo un breve ma significativo accenno del professore Peroni ai criteri di catalogazione che hanno portato a nuove importanti scoperte, scaturite da passati errori di attribuzione, è il professore Alessandro Vanzetti, museologo de La Sapienza, a spiegare come “l’intervento per il riordino e il riallestimento del Museo dei Brettii e degli Enotri, pur essendo solido e tradizionale nella sostanza , abbia puntato ad adottare forme di comunicazione dissonanti e nette, per sottolineare le informazioni in modo facilmente memorizzabile per il visitatore. Stiamo parlando di un Museo Civico - ha detto - che racconta la storia della città e del territorio, e che dunque è strumento di contatto costante tra la città e il suo passato. Ma, accanto ad un allestimento ordinato e sistematico, abbiamo valorizzato alcuni aspetti innovativi: un video, una cortina scenica che separa l’età degli Enotri da quella dei Greci, colori e loghi allusivi per le diverse fasi storiche testimoniate dai reperti, una ricchezza di collezioni che è testimoniata nel marchio stesso creato per il Museo”. Un grande calore si avverte in sala intorno alla figura di Maria Cerzoso, il Direttore del Museo dei Brettii e degli Enotri. Non è mistero la grande passione con la quale, dal momento del suo insediamento, ha lavorato alla rinascita di questo Museo, tanto da usare parole emotivamente molto forti nel suo breve intervento di saluto: “Questa sera raccolgo il frutto di una sfida”. Ci tiene a dire Maria Cerzoso che, aldilà dei ruoli istituzionali, per lei la parola d’ordine è ‘fare’. E continuerà ad ispirarla anche nelle future strategie di marketing per fare del Museo un polo culturale d’eccellenza, la tappa di un itinerario, quello del centro storico, del quale poco si conosce il grande patrimonio archeologico che custodisce. Sulla stessa scia, il Vicesindaco Franco Ambrogio parla di ‘obiettivo raggiunto’. “Quattro anni fa – ricorda – quando cominciammo a ragionare sul Museo, avevamo alle spalle una grande indifferenza. Ma come è possibile che in una città come Cosenza e in una regione come la Calabria, dove si consumano tanti eventi notturni che richiedono notevoli investimenti, non ci siano risorse per una struttura permanente come questa, che fa la memoria collettiva di una regione?”. “Oggi - afferma il Vicesindaco Ambrogio – si mette la parola fine ad una storia travagliata e fatta di precarietà che è quella del Museo Civico, e lo abbiamo fatto con i soldi dei cittadini, e scegliendo il professore Peroni, quanto di meglio c’era per dare vita al Museo”. Ora si dovrà lavorare ad un catalogo, auspicando – ed è stata questa l’ultima nota di ottimismo lanciata da Franco Ambrogio – che nuove politiche culturali, di quelle che lasciano traccia, giungano a sostegno di un polo culturale di riferimento per l’intera Calabria.

La scheda: Il Museo Civico “dei Brettii e degli Enotri” di Cosenza, ubicato nel quattrocentesco complesso monumentale di S. Agostino, è costituito da una vasta collezione archeologica, proveniente dalla città e da località diverse della sua provincia, che abbraccia un ampio arco cronologico: dai resti ossei del Paleolitico superiore delle grotte di Cirella, sino all’oinophoros di età romano imperiale (III sec. d.C.) proveniente da Cosenza. La sua natura e composizione permette di rispondere ad un’esigenza oggi di particolare attualità in Calabria, quella di una riscoperta, nell’ambito di un’approfondita identità culturale calabrese, della componente indigena pre-ellenica e poi panellenica, gli Enotri e i Brettii, le cui civiltà, in essa rappresentate, sono molto ben documentate nel territorio dell’attuale provincia di Cosenza. La collezione museale si è formata nel corso di diversi anni, ma ha il suo nucleo originario nei reperti provenienti dalla Sibaritide durante le campagne di scavo effettuate nel 1888 intese all’individuazione dell’antica colonia magnogreca di Sybaris. Tuttavia la revisione cui i reperti sono stati sottoposti negli ultimi anni e il recentissimo rinvenimento di interessanti documenti d’archivio, hanno permesso la ricontestualizzazione di molti oggetti conservati nel Museo, la cui provenienza risultava spesso incerta o addirittura sconosciuta. Il nucleo più rappresentativo è composto dai corredi di una vasta necropoli da Torre Mordillo (Spezzano Albanese), relativa ad un centro di età protostorica prospiciente la piana di Sibari, la cui attività venne interrotta dall’arrivo dei coloni greci. I corredi sono costituiti da contenitori in ceramica di varie forme e grandezze (scodelle, tazze, olle, askoi, vasi), da numerosi oggetti bronzei (fibule, rasoi, dischi, monili, asce, punte di lancia, coltelli), ma, fra tanti oggetti, meritano una menzione particolare, sia per la fattura che per il loro significato, una fibula in bronzo ad arco di violino, una spada con fodero in bronzo, un cinturone con decorazione a meandro rettangolare. Di particolare interesse, inoltre, un piccolo recipiente in ceramica datato nel corso della prima metà dell’VIII sec. a.C.: si tratta di uno skyphos medio-geometrico di fabbrica cicladica, la cui presenza testimonia l’esistenza di rapporti fra ambienti greci e le coste della Calabria ancora prima della fondazione di Sybaris, quando l’arrivo dei coloni greci interrompe bruscamente l’attività relativa al centro di età protostorica di Torre del Mordillo. Al periodo coloniale fanno invece riferimento altri importanti reperti rinvenuti nel comune di Corigliano Calabro, in località Cozzo Michelicchio. Qui, sempre alla fine dell’800, fu rinvenuta della microceramica votiva greco-arcaica di fabbrica corinzia, insieme a modellini raffiguranti parti anatomiche del corpo umano e a statuine femminili in terracotta databili al VII sec. a.C., accanto ad alcuni frammenti architettonici in terracotta decorata, che testimoniano in modo inequivocabile l’esistenza di un vero e proprio edificio con una specifica destinazione sacra, un luogo di culto extra-urbano - forse dedicato ad una divinità femminile - considerato uno tra i più antichi dell’area sibarita, forse con funzione di punto d’incontro fra Greci ed indigeni. All’età ellenistica e romana risalgono molti reperti provenienti da diverse località della provincia di Cosenza (Corigliano Calabro, Montalto Uffugo, Luzzi, Carolei, Cerchiara di Calabria, ecc.), ma quelli particolarmente significativi sono quelli rinvenuti nella città stessa, l’antica metropoli della Confederazione dei Brettii fondata nel 356 a.C. prima, colonia romana poi. Agli oggetti già conservati da tempo nella collezione civica, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria si sono di recente aggiunti alcuni dei reperti rinvenuti negli scavi recenti che hanno interessato varie aree del Centro Storico, con le quali il Museo con le sue collezioni si pone in collegamento diretto, con l’obiettivo di valorizzare un intero contesto territoriale. Molta cura è stata usata nell’allestimento di questa collezione, nel quale si è posto l’accento sulla comunicazione e sullo sforzo di rendere semplice e accattivante la fruizione. Una grafica appropriata, con l’uso di colori associati ad immagini-guida per distinguere ogni periodo storico, la semplificazione delle didascalie e dei pannelli didattici attraverso la trasformazione di termini tecnici in parole d’uso corrente, le animazioni realizzate con prodotti multimediali, permettono una corretta e facile leggibilità dei contenuti ad ogni livello di pubblico, rendendo il tutto gradevole da vedere e quindi più immediato ed efficace. Un’altra novità di questo museo è che esso può essere fruibile anche su Internet attraverso un innovativo sistema di rete “wireless”, cui sono collegate delle web-cam puntate verso angolazioni diverse delle sale espositive, permettendo la fruizione delle immagini acquisite in tempo reale sul portale del Comune di Cosenza (www.comune.cosenza.it) e consentendo agli utenti di regolarne l’orientamento e lo zoom direttamente dal web, per poter selezionare il particolare da visualizzare.

Due minori rubano un auto e vengono arrestati dalla polizia

17 ott 09 Nel pomeriggio di oggi nel corso dell’attività di controllo del territorio particolarmente attenzionata dal Questore Giovanni SCIFO, personale della Polizia di Stato della Squadra Volante, diretta dal Vice Aggiunto Dr. Pietro GERACE, in Cosenza ha tratto in arresto due minori, B.G.A. e B.M. per il reato di furto aggravato di autovettura. I predetti, minori, in questo viale Mancini, dopo aver forzato con uno spadino un’autovettura Alfa Romeo, se ne impossessavano e si allontanavano precipitosamente a bordo della stessa. Il proprietario dell’ autovettura rubata, che era nei pressi,informava dell’accaduto una pattuglia della Squadra Volante colà nei pressi che diramava le ricerche a mezzo della Sala Operativa. In questa via Libero Grasso i due giovani venivano intercettati da un’altra pattuglia della Volante fatta confluire nella zona in ausilio. Alla vista degli agenti i due giovani abbandonavano l’autovettura a fuggivano a piedi ma venivano tempestivamente inseguiti dagli Agenti e, una volta bloccati,tratti in arresto ed accompagnati presso il Centro di Prima Accoglienza di Catanzaro.

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