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Arrestato "il craparo" aveva un chilo di marijuana
Avevano un chilo di marijuana in auto due aresti della Mobile a Cosenza 19 nov 09 Due persone sorprese con un chilo di marijuana a bordo dell’auto sono state arrestate dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cosenza diretta dal Vice Questore Fabio Ciccimarra. In manette sono finiti Pasquale Mango di 42 anni, conosciuto negli ambienti malavitosi con il soprannome “Il Craparo” e Carlo Turboli di 37 anni, entrambi con precedenti penali. L’operazione è stata portata al termine nella tarda serata di ieri quando gli uomini della I Sezione della Mobile – coordinati dal Sostituto commissario Gentile al termine di alcune settimane di accertamenti effettuati nel più classico dei modi con osservazioni e pedinamenti. Gli investigatori hanno rafforzato la convinzione che dopo strani movimenti e comportamenti si nascondesse in realtà un traffico di droga. Ieri la conferma. Quando nella tarda serata i poliziotti della Questura hanno controllato l’auto sospetta – una Suzuki Swift di colore grigio- bloccata nei pressi dello svincolo autostradale “Cosenza Sud” dell’A3 Salerno – Reggio Calabria, con alla guida il Mango, hanno rinvenuto sul pianale lato passeggero, una unica confezione in cellophane contenente 1, 20 Kg di marijuana. Al momento, del controllo, presente a bordo dell’autovettura, c’era anche Carlo Turboli. Al rinvenimento seguivano , naturalmente, ulteriori, molteplici perquisizioni locali estese, peraltro, al noto Ristorante “LA PIGNATA”, sito in Piazza Crispi e gestito da Pasquale Mango. Dopo le formalità di rito, pertanto, i due pregiudicati - tratti in arresto in quanto responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti – sono stati associati presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente. Dopo l’operazione, che rientra in un più ampio programma di intervento voluto dal Questore di Cosenza Giovanni Bartolomeo SCIFO, proseguono ulteriori approfondimenti investigativi da parte della Squadra Mobile per meglio definire, eventuali, ulteriori profili di responsabilità in capo a complici, al momento, non identificati, nonché per accertare quale fosse il mercato di consumo finale dello stupefacente sequestrato.
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