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Manifestazione regionale della Cgil il 28 a Cosenza

13 nov 09 Si sono riuniti per la prima volta in maniera congiunta il direttivo della Cgil di Cosenza e le dodici categorie per fare il punto sulle vertenze del territorio. E per discutere della manifestazione regionale per il lavoro in programma a Cosenza il prossimo 28 novembre. I lavori stati aperti dalla relazione di Giovanni Donato, segretario generale della Cgil di Cosenza. Donato ha innanzitutto chiesto al Governo un finanziamento straordinario per stabilizzare i circa cinquemila Lsu e Lpu calabresi ancora precari: “E' arrivato il momento di dare certezze a chi da troppi anni vive nell'insicurezza. Anche perché spesso sono fondamentali per il buon funzionamento dei Comuni”. Il segretario della Camera del lavoro di Cosenza ha poi spiegato le ragioni di fondo della manifestazione del 28. “La Cgil sta organizzando questa grande iniziativa perché vuole portare in piazza la crisi, le storie e i volti veri della gente, che non sono quelli raccontati dalle televisioni di Berlusconi -. ha evidenziato – Ecco perché sarà importante esserci e far sentire forte la voce della Calabria reale”. Alla relazione del segretario è seguito un ricco e appassionato dibattito. Tra gli altri è intervenuto anche Maurizio Corasaniti, dipendente calabrese della Agila Eutelia e collega dei lavoratori che nei giorni scorsi a Roma, durante l'occupazione dell'azienda, hanno subito il tentativo di sgombero da parte di vigilantes che si sono presentati come forze dell'ordine. “La sede calabrese di Rende è la più produttiva d'Italia tanto che ci sarebbe bisogno di nuove assunzioni – ha spiegato Corasaniti -. Eppure la proprietà ha annunciato il licenziamento del 90% dei dipendenti. Questo perché il lavoro non viene considerato più un valore ma una speculazione”. L'assemblea è stata chiusa da Sergio Genco, segretario generale della Cgil Calabria, che si è detto d'accordo con Donato sulla necessità di stabilizzare gli Lsu e gli Lpu: “E' un fatto di dignità per la Calabria”. Genco ha anche detto no a qualsiasi ipotesi di riapertura del bacino dei precari: “Vigileremo con attenzione sui bandi regionali in discussione”. Il segretario della Cgil ha poi lanciato un appello alla partecipazione alla manifestazione del 28. “Tra il 2007 e il 2008 in questa regione si sono persi 27mila posti e altri 35mila sono a rischio – ha concluso -. Dobbiamo scendere in piazza affinché a tutti i calabresi sia data la possibilità di avere un lavoro. E che sia un lavoro sicuro e inserito in un contesto di sviluppo sostenibile”.

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