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Donna Vittoria non c'è più
05 feb 09 Se n'è andata in silenzio, quasi in punta di piedi, come il suo stile garbato e delicato da un lato ma deciso e discreto dall'altro, le consigliavano. Donna Vittoria Vocaturo Mancini non c'è più. Stroncata solo da una brutta malattia proprio il giorno del suo compleanno. E' stata la donna del grande leader socialista Giacomo Mancini, scomparso ad aprile del 2002. Per tutti quelli che l'hanno vissuta in quei giorni rimane quel tenero abbraccio al feretro del marito in mezzo a piazza dei Bruzi con l'elicottero del 118 che piangeva dal cielo. Composta, mai una parola fuori le righe, compagna nei salotti importanti di Roma, del ministro, del segretario di partito, dell'uomo con lo scettro in mano che ha dato una svolta al futuro della sua Calabria, una regione oggi dimenticata da tutti, Donna Vittoria è andata a raggiungere il suo “Giacomino”. Lassù in cielo. Sempre con il suo cuore aperto agli ultimi, ai sofferenti. Raccoglieva sempre, in silenzio, senza nessun clamore, le richieste dei tanti che per un motivo o per un altro bussavano alla sua porta, al suo grande cuore. E il suo “non ti preoccupare” il giorno dopo era un atto concreto, non una promessa. Conosceva nei minimi particolari tutto quello che accadeva intorno a suo marito e tutte le sue più importanti decisioni, Giacomo aveva un grande rapporto con lei, non le nascondeva nulla. E nonostante ciò, dalla sua bocca non è mai uscita una virgola, una parola fuori posto, un anticipazione di qualcosa, uno spiffero. Niente. Eppure nei salotti mondani, quelli romani, quelli che contano, ne avrebbe avuto l'opportunità. Nulla, neanche un alito. Un rispetto ed una complicità della donna forte consapevole del ruolo che la storia le aveva assegnato. Così come quella sua grande passione per il teatro Rendano. Divenuto anche grazie a lei quel salotto buono ed elegante che rappresenta la sua città, curato in prima persona con il suo savoir faire, il suo modo di essere distinta, forte ed allo stesso tempo armoniosa ed unica. Una vera first Lady. Guai se qualcuno si lamentava il giorno dopo l'evento se il teatro era freddo o se c'era qualcosa fuori posto. Una prima donna esemplare, grande come il condottiero che ha accompagnato fino all'ultimo giorno della sua vita. Un esempio per tutti. Una di quelle figure importanti di cui, purtroppo, non esiste più lo stampo, la matrice. La sua, una lezione di vita, di coraggio, di forza, unica nel suo genere, andata via per sempre tra le lacrime di tutti, ma sopratutto degli ultimi a cui teneva più di ogni altra cosa.
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del 28/01/2004
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