Perquisizione di Calabria Ora, il
segretario FNSI, Serventi Longhi “I giornalisti non sono criminali”
07/05 ''Si tratta di un episodio assai grave che conferma una tendenza
ormai consolidata della magistratura, in molte parti d'Italia, ad
agire con azioni pesanti nei confronti dell'informazione che fa il
proprio mestiere''. E' quanto sostiene il Segretario Generale della
Fnsi, Paolo Serventi Longhi, circa le perquisizioni compiute ieri
sera nelle redazioni del quotidiano Calabria Ora dove agenti della
polizia di Stato hanno sequestrato la relazione integrale della commissione
di accesso che ha portato allo scioglimento dell'Asl di Locri. Il
provvedimento di sequestro e' stato emesso dalla Procura della Repubblica
di Reggio Calabria dopo che Calabria Ora ieri aveva iniziato a pubblicare
integralmente la relazione. La commissione di accesso alla Asl di
Locri e' stata disposta dopo l'omicidio del vicepresidente del consiglio
regionale della Calabria, Francesco Fortugno. ''Sequestri di materiale
la sera tardi, forze dell'ordine mobilitate - ha aggiunto Serventi
Longhi - come se giornalisti fossero criminali, irruzioni nelle sedi
di giornali: possibile che non ci sia altro modo per i giudici per
difendere il diritto alla riservatezza nelle indagini? Il problema
e' aperto ed occorre, appena formato il nuovo governo, che i vertici
della magistratura, il Csm, le organizzazioni rappresentative, si
incontrino con il sindacato e l'ordine dei giornalisti''. ''Noi -
ha concluso - difendiamo il diritto di cronaca, un diritto costituzionale
che i colleghi di 'Calabria Ora' giustamente intendevano giustificare.
A loro va la solidarieta' della Federazione della Stampa che condivide
la posizione espressa dai colleghi del sindacato dei giornalisti della
Calabria''.
Cosentino (CIDS) “Perplessi
dalla perquisizione a Calabria Ora”
07/05 ''E' comprensibile l'intervento della Procura per sequestrare
il documento sulla Asl di Locri, ma esso non puo' non suscitare forte
perplessita'''. E' quanto sostiene in una nota il Presidente del Comitato
Interprovinciale per il diritto alla Sicurezza (Cids), Demetrio Costantino,
circa le perquisizioni compiute ieri nelle redazioni del quotidiano
Calabria Ora. ''Il primo motivo - ha aggiunto - e' che difficilmente
la sua pubblicazione potrebbe provocare ulteriori conseguenze negative
essendo il documento largamente conosciuto e il provvedimento del
magistrato accrescera' ancora l'interesse di conoscerlo. Il secondo
motivo e' perche' dalla stampa si deve certo esigere equilibrio e
senso di responsabilita' ma non l'autocensura. Essa e' venuta in prossesso
del documento, fornito ovviamente da qualche funzionario pubblico
in violazione del suo dovere, ed ha ritenuto e valutato necessario
pubblicarlo. Il terzo motivo e' che la relazione della commissione
d'accesso e' certo drammatica e inquietante, ma siamo in uno stato
di diritto''. ''La lotta contro l'illegalita' e la criminalita' -
ha concluso Costantino - che deve essere fermissima e per questo invochiamo
provvedimenti legislativi corrispondenti esige limpidezza anche nello
svolgimento dei propri ruoli''
Orizzonti del socialismo: “Grave
l’attacco a Calabria Ora”
07/05 Orizzonti del Socialismo in una nota esprime profonda preoccupazione
sul caso Locri. ''Lascia senza dubbio perplessi - e' scritto nella
nota - come l'Assessore alla Sanita', Doris Lo Moro, e tutta la Giunta
Regionale abbiano perso completamente il controllo di una situazione
che, ancora prima del delitto Fortugno, presentava forti punti di
criticita' e richiedeva un intervento certamente piu' deciso, come
testimonia il commissariamento che ne e' seguito''. ''Lascia perplessi
- prosegue la nota - il ricorso ai numerosi ''omissis'' sul delitto
Fortugno, per cui ancora non e' dato sapere il perche' di un delitto
cosi' grave. Lascia attoniti il silenzio della signora Lagana', di
recente addirittura eletta in Parlamento, che nell'Asl di Locri ha
ricoperto incarichi dirigenziali. Infine, lascia senza parole l'ingiustificato
attacco alla liberta' di stampa che ha visto censurare l'ottima iniziativa
di ''Calabria Ora'', la cui redazione era impegnata a far capire finalmente
qualcosa ai calabresi, disorientati piu' che mai da vicende sempre
piu' oscure ed inquietanti. E' per questo che, ora piu' che mai, i
calabresi devono far sentire la propria voce, pretendendo di essere
informati su tutto cio' che e' successo intorno all'ASL di Locri''.
Orizzonti del Socialismo rifiuta ''qualsiasi censura - conclude la
nota - esprime solidarieta' alla redazione di ''Calabria Ora'' e chiede
chiarezza''.
Un blog per Calabria Ora da “Pennaliberale”
''E' doveroso condannare l'ennesimo bavaglio imposto all'informazione
calabrese a danno della liberta' di stampa ma soprattutto a danno
della verita' che tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere''.
E' quanto scritto in una nota di Pennaliberale circa le perquisizioni
compiute ieri sera nelle redazioni del quotidiano Calabria Ora. ''E'
avvenuto negli altri anni - prosegue la nota - anche ad altre testate
giornalistiche, ma Calabria Ora, con le sue inchieste, evidentemente
sta danneggiando qualche Potentato di turno e per tale motivo deve
continuare a pubblicare le sue inchieste ed a fornire vera informazione.
Voglia dimostrare la nostra vicinanza a Calabria Ora mettendo a disposizione
il blog all'indirizzo http://blog.libero.it/pennaliberale/- nel quale
si potra' pubblicare quanto si riterra' opportuno''.
Associazione Sessa: “Indignati
per quanto accaduto”
L'Associazione dei Giornalisti cosentini 'Maria Rosaria Sessa' esprime
la solidarieta' ai colleghi del quotidiano ''Calabria Ora'' in seguito
alla perquisizione della Polizia di Stato che ha portato all'interruzione
della pubblicazione del dossier sull'Asl di Locri. ''Ci sentiamo indignati
- ha detto il presidente dell'Associazione ''Sessa'', Gregorio Corigliano
- sia come giornalisti che come cittadini per quanto accaduto ai nostri
colleghi di ''Calabria Ora''. Proprio qualche giorno fa lo dicevamo
agli studenti del Liceo Classico ''Telesio'': la liberta' di stampa,
sancita dalla nostra Costituzione, non e' un fatto scontato e cristallizzato,
ma una continua conquista. Accadimenti come quelli che hanno interessato
i colleghi di ''Calabria Ora'' sono la testimonianza che nel nostro
Paese ed in particolare nella nostra regione, c'e' ancora molto da
lavorare per avere una Stampa veramente libera. L'Italia e' al 40ø
posto nella classifica mondiale delle liberta' di Stampa pubblicata
da Reporter sans frontieres ed e' preceduta da paesi latinoamericani
come Ecuador, Uruguay, Paraguay, Cile ed El Salvador''. ''La presenza
della polizia - ha aggiunto - all'interno di una redazione giornalistica
certo non favorisce la scalata, da tutti auspicata, di questa classifica,
di cui abbiamo parlato, anche con il direttore di ''Calabria Ora'',
Paride Leporace, agli studenti del ''Telesio'', proprio in occasione
della giornata mondiale della liberta' di stampa. Gia' Robespierre
nel 1791 scriveva cio' che non si puo' non condividere: ''La liberta'
di stampa dev'essere intera e senza limiti altrimenti non esiste''.
Naturalmente avendo ben presente quanto sancisce l'art.21 della nostra
Costituzione''. ''Chi fa - ha concluso Corigliano - il proprio mestiere,
come dice il segretario della Federazione della Stampa italiana, Paolo
Serventi Longhi, non puo' essere colpito. Ci associamo a quanto ribadito
dall'Ordine e dal Sindacato dei giornalisti della Calabria''.
Pittelli “Una limitazione
della libertà d’informazione”
07/05 ''Si tratta di un episodio teso alla limitazione della liberta'
di informazione le perquisizioni effettuate nella redazione centrale
e in quelle periferiche del quotidiano Calabria Ora disposte dalla
Procura di Reggio Calabria per sequestrare gli atti relativi alla
commissione d'accesso sulla Asl di Locri''. E' quanto sostiene in
una nota il senatore di Forza Italia, Giancarlo Pittelli commentando
le perquisizioni compiute ieri nelle redazioni del quotidiano Calabria
Ora. ''E' impensabile - ha aggiunto - bloccare la pubblicazione di
documenti, da parte di un quotidiano regionale che ha trovato la forza
morale e civile di divulgare per intero quello che altri quotidiani
a livello nazionale avevano gia' reso noto pubblicando ampi stralci
della relazione d'accesso con la quale il ministro dell'interno ha
proposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell'Azienda sanitaria
di Locri. Quello che ancor piu' sconcerta e' il fatto che il contenuto
della relazione d'accesso di per se rappresenta un atto pubblico dal
momento che dalla sua deposizione la decisione puo' essere appellata
da quanti eventualmente si sentono lesi dal provvedimento adottato
dal governo. Del resto la stessa cosa avvenne quando fu resa pubblica
la relazione della commissione d'accesso, e non solo, con la quale
il ministro degli interni propose lo scioglimento del comune di Lamezia
Terme, per infiltrazioni mafiose. Anche in quella occasione la relazione
d'accesso fu pubblicata senza suscitare enorme scalpore da parte degli
organi inquirenti, che non disposero perquisizioni e sequestri, anzi
al contrario ne favorirono la pubblicazione anche di atti riservati
e secretati della commissione parlamentare antimafia''. ''Esprimo
solidarieta' - ha concluso - al direttore di Calabria Ora, per il
coraggio che ha avuto nel pubblicare gli atti, e' inspiegabile che
in una societa' di diritto possa essere impedito la divulgazione di
atti. Non si possono adottare due pesi e due misure. Cioe' non si
puo' vietare la pubblicazione di atti quando non fa comodo a qualcuno
e invece facilitarne la pubblicazione quando sono finalizzati eventualmente
a colpire parti politiche. E' importante conoscere fino fondo la verita'
su come e' stata gestita l'azienda sanitaria di Locri. Cosi' come
e' importante che vengano individuati i mandanti dell'omicidio di
Francesco Fortugno''
Elio Veltri: “Grave il sequestro
della relazione dell’AS di Locri”
07/05 ''Prima delle elezioni avevo scritto una lettera aperta, pubblicata
da tutti i quotidiani calabresi, al ministro Pisanu, perche' pubblicasse
la relazione del prefetto Basilone sull'Asl di Locri''. E' quanto
sostiene in una nota Elio Veltri dell'Associazione Politico Culturale
'Il Cantiere'. ''Mi muoveva - ha aggiunto - la certezza che in quella
relazione si potessero cogliere le ragioni dell'omicidio Fortugno.
I collaboratori del ministro mi hanno detto che la relazione era secretata.
Poi il quotidiano ''Calabria Ora'' ne ha pubblicata la prima parte
ma la Digos e' arrivata in redazione e ha sequestrato il resto. La
lettura della parte pubblicata e' sufficiente a capire le seguenti
cose: in nessun paese democratico del mondo potrebbe accadere quanto
e' accaduto nell'Asl di Locri nel silenzio di tutte le istituzioni
che avrebbero dovuto intervenire perche' tutti sapevano: partiti,
prefetto, forze dell'ordine, Regione ( prima e dopo Loiero), funzionari
dell'Asl medici e amministrativi. Quanto ho letto mi offende e mi
indigna come cittadino e come calabrese e credo che offenda tutti
i calabresi per bene. Il sequestro presso il giornale e' molto grave
perche' fa nascere il sospetto che essendo le responsabilita' trasversali
e diffuse non si voglia far conoscere la verita' ai calabresi e all'opinione
pubblica nazionale che ha seguito con trepidazione il caso Fortugno''.
''Il Cantiere - ha proseguito Veltri - chiede ancora una volta al
ministro dell'Interno di pubblicare la relazione nella versione integrale
perche' non puo' certo interferire nelle indagini della magistratura.
Solo la conoscenza dei fatti puo' indurre il prossimo governo ad occuparsi
seriamente della lotta alle mafie e della Calabria. Personalmente
il giorno 11 nell' Universita' di Firenze, invitato come relatore
con Travaglio e Ingroia, sollevero' la questione''.