HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Lettera aperta di Abi Calabria

 

Abi Calabria chiama a raccolta istituzioni, imprese economiche e sociali per il rilancio della regione

01 apr 08 "Ho letto con molta attenzione le posizioni espresse dall' Assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi, con interventi pubblicati in questi giorni su alcuni quotidiani del nostro territorio. Attraverso queste ulteriori analisi sulla realtà calabrese e lo stato dei rapporti tra banche e imprese mi convinco sempre di più - e lo affermo in questa lettera aperta - della necessità di creare un Tavolo di Lavoro Permanente tra tutti i principali attori istituzionali, economici e sociali del territorio per affrontare a fondo e dare soluzione concreta ai problemi più urgenti della Regione". Lo afferma, in una lettera aperta, Marcello Calbiani, Presidente Abi Calabria. "Ciò nella consapevolezza - scrive Calbiani - che la sfida della crescita in Italia non si vince senza il Mezzogiorno e le sue grandi potenzialità ancora inespresse; soprattutto in un momento in cui la crisi dei mercati internazionali che stiamo attraversando lascia pericolosamente indietro le economie più deboli. In proposito mi lasci evocare lo scrittore inglese George Orwell: le conseguenze delle crisi non sono uguali per tutti. Ci sono territori dove le conseguenze sono più gravi, e sono proprio le economie più fragili". "Bisogna tuttavia chiarire - prosegue il presidente Abi - una volta per tutte quali sono le problematiche più stringenti del territorio. Riteniamo innanzitutto che non esista una 'questione credito' in Calabria, trattandosi di un luogo comune che tende a nascondere una più ampia e innegabile 'questione sviluppo e lavoro'. Le posizioni che abbiamo espresso in più sedi non sono certo dogmi indiscutibili ma fotografano una larga disponibilità di credito bancario verso una realtà socioeconomica afflitta da croniche difficoltà strutturali, infrastrutturali e di sicurezza con effetti non positivi anche sulla qualità del credito stesso rispetto ad altre zone del Paese". "Con famiglie e imprese - prosegue la lettera aperta di Calbiani - vogliamo continuare a collaborare, anzi rafforzare la collaborazione, perché questo è nell'essenza del 'fare banca'. Dei settori produttivi non discutiamo la serietà e la volontà di crescere, ne analizziamo anzitutto la debolezza del peso specifico complessivo su un territorio che come altri devono confrontarsi con una globalizzazione dei mercati che premia le economie più efficienti, competitive e concorrenziali: la bassa crescita italiana, e quindi meridionale, ci dice che non siamo tra queste. In questo senso ribadisco che non aiuta una struttura di impresa calabrese caratterizzata ancora da una forte sottocapitalizzazione, da una minore componente del settore industriale, da una frammentazione dei rapporti creditizi con un peso maggiore dei fidi più bassi. Senza contare il maggior tempo di recupero delle procedure concorsuali e un grado di rischio pù elevato rispetto ad altre regioni. Siamo pronti a mettere sul Tavolo le risorse e le conoscenze necessarie per invertire la rotta dalla 'questione sviluppo e lavoro' all' 'opportunità sviluppo e lavoro', ma riteniamo prioritario che le istituzioni e le imprese facciano la loro parte in termini di 'intrapresa', rischio, regole e quella grande inventiva che è sempre stata nello spirito della nostra imprenditoria"

Confindustria Cosenza “Analisi Abi è asettica”. "Le problematiche legate all'accesso al credito ed i rapporti tra sistema finanziario e imprese sono da sempre al centro di studi, dibattiti ed approfondimenti, fino ad aver dato vita, nel tempo, a modelli spesso più teorici che virtuosi. Il caso calabrese non rappresenta un esempio di avanguardia nel mondo della finanza". Lo afferma in una dichiarazione Aldo Algieri,Presidente Confindustria Cosenza Fidi. "Il sistema finanziario - dice Algieri - è strettamente connotato dal ruolo prevalente delle banche e dalla sostanziale marginalità dai mercati, in particolare dalla Borsa; mentre le imprese, per una storica debolezza del contesto economico, hanno finito per dipendere in maniera quasi esclusiva dal credito bancario con i facili e prevedibili appesantimenti nei rispettivi modelli finanziari e di gestione. L'analisi fatta dal Presidente dell'ABI Calabria Marcello Calbiani, presentata ai media in questi giorni, non sembra tenere conto di questa realtà di contesto limitandosi, a mio avviso, ad una asettica proposizione dei dati divulgati dalla Banca d'Italia, fatta peraltro in maniera aggregata. Sarebbe importante, invece, conoscere, esaminare e divulgare gli stessi per singoli istituti bancari, per tassi medi praticati, per impieghi, per raccolta, per sofferenze, per commissioni sul massimo scoperto e quant'altro necessario affinché si possa valutare in concreto l'impatto sul sistema imprenditoriale della nostra Regione paragonato al resto del Paese. Tutto può essere opinabile tranne che in Calabria si praticano i tassi più alti d'Italia. Volendo porre un paradosso, si potrebbe sostenere che per il sistema economico calabrese il credito bancario è un genere di prima necessità come la pasta, il pane ed il latte che, per questa ragione, sono sottoposti a regime controllato. La domanda sorge spontanea: è possibile dover ricorrere ad un metodo analogo per controllare il costo del denaro e più in generale le condizioni di accesso al credito nella nostra Calabria? Purtroppo, gli Istituti bancari presenti sul territorio, in particolare quelli di interesse nazionale, richiedono alle imprese sempre maggiori garanzie ed applicano tassi d'interesse elevati cui bisogna aggiungere una serie di oneri accessori che determinano un costo del denaro esorbitante. Inoltre, per valutare il cosiddetto rating di un'azienda dovrebbero avvalersi di un'insieme di indicatori con l'esame dei requisiti oggettivi e soggettivi, ma nei fatti questi ultimi sono ignorati del tutto. Così facendo le banche finiscono per non tenere conto di aspetti qualitativi essenziali quali la credibilità, le capacità imprenditoriali, i progetti, i programmi d'investimento e la storia dell'impresa. I Confidi sono sorti con la funzione di facilitare l'accesso al credito ed offrire garanzie a sostegno dell'imprenditoria, con una prima immediata conseguenza di ridurre il costo del denaro supportando le imprese nella ricerca del miglior equilibrio finanziario accompagnandole nel processo di crescita. Se i Confidi fossero costretti ad aggregarsi sic et simpliciter, così come si propone, si rischierebbe da una parte di perdere quelle peculiarità di conoscitori del territorio e delle realtà imprenditoriali che lo compongono che, nel tempo, ne hanno costituito il maggiore punto di forza, dall'altra si potrebbe prefigurare una sorta di sistema oligarchico nel settore creditizio che ridurrebbe ulteriormente la capacità negoziale delle imprese locali nell'accesso al credito. Le grandi aggregazioni, al momento, stentano a mostrare vantaggi evidenti sotto il profilo della qualità e della riduzione dei costi. Quello che appare è una riduzione degli organici con un peggioramento medio del livello dei servizi, tempi di risposta più lunghi e nessuna riduzione del costo del denaro. La mia proposta è di seguire il modello delle Banche di Credito Cooperativo e delle Banche Popolari per conservare il radicamento sul territorio, essere pronti a dare risposte in tempi brevi, aumentare la capacità complessiva di garanzie al servizio delle nostre imprese"

De Rose (Confindustria Calabria) “Il sistema bancario non si richiuda”. "Sul costo del denaro in Calabria e sul ruolo delle banche è venuto il momento di fare chiarezza e di dire la verità fino in fondo". Lo afferma il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose, commentando la nota dell'assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi, in merito ai dati ed alle valutazioni sulle difficoltà del credito forniti dall'Abi Calabria. "Apprezzo molto - aggiunge De Rose - le considerazioni dell'assessore sull'argomento non solo perché le condivido pienamente, ma soprattutto perché riproducono fedelmente e fanno tesoro dei contenuti e delle risultanze degli incontri avuti con le categorie economiche sul tema del costo del denaro. E' proprio attorno a questo delicato tema che, unitariamente, tutti gli imprenditori e la Regione stanno cercando di portare avanti un nuovo progetto per la Calabria attraverso un patto che responsabilizzi tutti i protagonisti principali: istituzioni, imprese, banche. E' evidente, però, che se all'apertura di una fase nuova portata avanti congiuntamente dalle imprese e dalla Regione, corrisponde una richiusura del sistema bancario che, attraverso la sua associazione regionale, preferisce arroccarsi dietro la lettura, peraltro molto parziale, di dati e statistiche, allora si ha davvero la piena consapevolezza di quanto sia difficile costruire, in Calabria, percorsi di cooperazione allo sviluppo nuovi ed efficaci". Secondo De Rose, "costo e qualità del credito sono due elementi dai quali non si può prescindere per lo sviluppo del sistema delle imprese in Calabria. Un sistema che non ha bisogno di essere assistito ma, al contrario, ha bisogno di essere accompagnato nei suoi progetti di sviluppo. La prima risposta la forniremo come categorie attraverso l'aggregazione del sistema dei Confidi non solo per supportare al meglio sia le garanzie che l'accesso al credito, ma soprattutto per fornire un interlocutore forte al sistema bancario regionale. Naturalmente, mi aspetto e mi auguro, così come stanno facendo le Associazioni imprenditoriali, che ciascuno faccia fino in fondo la propria parte. Così come auspico che la meritoria iniziativa intrapresa dalla Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, con l'abbattimento della commissione di massimo scoperto, possa essere adottata da tutto il sistema bancario regionale: sarebbe una prima importante risposta!".

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti