HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Cronaca
Processo per la Strage di Piazza Fontana


Processo per la strage di Piazza Fontana: Tutti assolti e i familiari delle vittime devono pagare le spese

03/05 La Cassazione conferma le assoluzioni decise in appello nel 2004 per i tre neofascisti - Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni - condannati in primo grado all' ergastolo per la strage di Piazza Fontana e fa calare il sipario su una delle pagine piu' nere della storia del' Italia Repubblicana. Dopo 11 processi, si chiude definitivamente senza risposte la vicenda giudiziaria per individuare i responsabili dello scoppio della bomba che a Milano il 12 dicembre 1969 a Milano provoco' 17 morti e 85 feriti. I giudici della seconda sezione della Cassazione sono rimasti in camera di consiglio otto ore per decidere di respingere il ricorso presentato dalla procura generale di Milano e dalle parti civili contro le assoluzioni, e condannare le parti civili - tra le quali i familiari delle vittime, la Provincia di Milano e Lodi e il Comune di Milano - al pagamento delle spese processuali. Il verdetto a molti lascia l' amaro in bocca e riapre antiche ferite. L' unico ad esultare per la sentenza e' Carlo Maria Maggi. ''Nonostante le accuse infamanti, che per anni mi hanno perseguitato, ho sempre avuto dalla mia parte i miei pazienti, con i quali stasera vado a brindare - ha detto il medico veneziano di 77 anni -. E' incredibile come dei giudici, che sono persone perbene, per tanti anni abbiano creduto alle menzogne grossolane di un poveraccio come Carlo Digilio''. Maggi, infine, si ''equipara'' alle vittime della strage e dice di non ''sentirsi per niente risarcito da questa tardiva assoluzione definitiva''. Di 'familiari nauseati'' parla Federico Sinicato, l' avvocato che ha rappresentato in tutti i gradi di giudizio i parenti delle vittime. ''Avevamo presentato - spiega - altri riscontri e altri documenti alle prove, contro gli stragisti la Cassazione non le ha volute leggere. E' un altro pezzo di storia coperto dal mistero''. ''Ora non c'e' piu' niente da fare: il discorso su piazza Fontana e' definitivamente chiuso. Rimane l' amarezza per una strage, ufficialmente, senza colpevoli'', aggiunge il professor Franco Coppi, difensore di alcuni familiari delle vittime. ''Questo verdetto me lo aspettavo, lo temevo anche se naturalmente - commenta - un po' delusione c'e' lo stesso anche perche' la lunghezza della camera di consiglio faceva ben sperare''. Dice di non potersi sentire contento della decisione e di aspettare le motivazioni (per le quali bisognera' attendere almeno 30 giorni) per valutarla l' avvocato dello Stato Massimo Gannuzzi, che ha rappresentato in Cassazione la presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell'Interno. ''E' la decisione di una Corte di legittimita' che ha agito secondo diritto: ed e' l'ultima parola su Piazza Fontana, a meno che non emergano altre prove, cosa che mi pare difficile'', commenta, invece, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Enrico Delehaye, subito dopo la lettura del verdetto. Per il sostituto procuratore generale di Milano, Laura Bertole' Viale, che in corte d'assise d'appello aveva chiesto l' ergastolo per i tre imputati, e aveva fatto ricorso in Cassazione contro le assoluzioni, gli elementi per ritenere responsabili gli imputati erano piu' che sufficienti ''ma evidentemente e' destino che quell'episodio, che segno' la storia del nostro Paese, non trovi un chiarimento definitivo''. Non si e' fatto attendere anche il commento degli anarchici che parlano di ''cronaca di una ingiustizia annunciata''. ''La decisione su piazza Fontana e' il rovesciamento tra vittime e carnefici, di carnefici assolti e le vittime che restano vittime senza il riconoscimento dell' ingiustizia subita'', dice Mauro Decortes, portavoce del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa Milano. Decortes, che e' stato amico di Pietro Valpreda, aggiunge che domani alle 11, con gli esponenti dell' Osservatorio Democratico, gli anarchici del Circolo terranno una conferenza stampa sulla questione davanti alla lapide che ricorda Giuseppe Pinelli in piazza Fontana. ''Come anarchici - ha aggiunto - non possiamo che ribadire che la strage di Piazza Fontana resta una strage di stato. Cosi' come ribadiamo l'innocenza di Valpreda e il fatto che Pinelli fu assassinato. La sentenza della Cassazione e' un esempio emblematico per ricordare che ci sono state e che ci sono ingiustizie''. Il gip di Milano, Guido Salvini, che da giudice istruttore segui' le piu' importanti inchieste sull'eversione di estrema destra, resta dell' idea che nonostante la conferma delle assoluzioni per i tre imputati, gli attentati del 12 dicembre del '69 furono opera dei gruppi di Ordine Nuovo. ''La verita' giudiziaria non si esaurisce sempre nella condanna dei singoli responsabili - commenta Salvini -. Mi sembra che la sentenza di Appello che ha assolto i singoli imputati abbia affermato chiaramente che gli attentati del 12 dicembre, come quelli precedenti, furono opera dei gruppi di Ordine Nuovo e questo rimane cosi' un punto fermo. Nel caso di piazza Fontana resta in piu' anche la provata responsabilita' di Carlo Digilio, che era di Ordine Nuovo e non certo anarchico, la cui dichiarazione di colpevolezza contenuta nella sentenza di primo grado seguita da dichiarazione di prescrizione per la sua collaborazione, non e' stata toccata dalle sentenze successive''.

Undicesimo processo in 35 anni

E' arrivata alla conclusione, dopo ben 11 processi e quattro procedimenti approdati in Cassazione, la vicenda giudiziaria legata alla strage di piazza Fontana. Queste alcune delle principali tappe dell'inchiesta e dei processi che si sono susseguiti sulla strage, in oltre 35 anni.
- 12 dicembre 1969: un ordigno esplode nella Banca Nazionale dell' Agricoltura in piazza Fontana a Milano, 17 morti e 84 feriti.
- 15 dicembre 1969: a Milano l' anarchico Giuseppe Pinelli muore precipitando da una finestra della Questura mentre viene interrogato. Lo stesso giorno e' arrestato Pietro Valpreda.
- 23 febbraio 1972: si apre a Roma il primo processo. Dopo 4 giorni la Corte si dichiara incompetente e rinvia gli atti a Milano.
- 13 ottobre 1972: la Cassazione assegna la competenza a Catanzaro, perche' a Milano possono esserci problemi di ordine pubblico.
- 23 febbraio 1979: a Catanzaro si conclude il processo, cominciato il 18 gennaio 1977. Ergastolo per Freda, Ventura e Giannettini. Quattro anni e mezzo per Valpreda e Merlino per associazione sovversiva.
- 12 agosto 1979: a Buenos Aires viene arrestato Giovanni Ventura.
- 23 agosto 1979: Franco Freda viene catturato in Costa Rica.
- 20 marzo 1981: a Catanzaro si conclude il processo di secondo grado. La sentenza assolve per insufficienza di prove dall' accusa di strage Franco Freda e Giovanni Ventura ma li condanna a 15 anni per attentati a Padova e Milano. Confermate le condanne di Valpreda e Merlino per associazione sovversiva. Assolto Giannettini.
- 10 giugno 1982: la Corte di Cassazione annulla la sentenza d' appello di Catanzaro e rinvia il processo a Bari. Confermata solo l' assoluzione di Guido Giannettini.
- 1 agosto 1985: a Bari la Corte d' Assise d' Appello assolve per insufficienza di prove Freda, Ventura, Merlino e Valpreda.
- 27 gennaio 1987: la Cassazione respinge i ricorsi degli imputati di Bari contro la sentenza di secondo grado, rendendola definitiva.
- 27 marzo 1987: a Caracas e' arrestato Stefano Delle Chiaie ritenuto coinvolto nella vicenda con Massimiliano Fachini.
- 20 febbraio 1989: la Corte d' Assise di Catanzaro assolve Delle Chiaie e Fachini per non avere commesso il fatto. Delle Chiaie viene scarcerato.
- 11 aprile 1995: a Milano, per una inchiesta parallela, il giudice istruttore Guido Salvini rinvia a giudizio Giancarlo Rognoni, Nico Azzi, Paolo Signorelli, Sergio Calore, Carlo Digilio e Ettore Malcangi e trasmette a Roma gli atti che riguardano Licio Gelli per il reato di cospirazione politica.
- luglio 1995: Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi sono iscritti nel registro degli indagati con l' accusa di strage.
- 8 giugno 1999: sono rinviati a giudizio per strage Zorzi, Maggi e Giancarlo Rognoni; per favoreggiamento Stefano Tringali. In seguito viene rinviato a giudizio anche Carlo Digilio.
- 24 febbraio 2000: davanti ai giudici della seconda Corte d' Assise di Milano inizia il processo.
- 30 giugno 2001: i giudici della seconda Corte d' Assise accolgono le conclusioni dell' accusa e condannano Zorzi, Maggi e Rognoni all' ergastolo. Tre anni a Tringali, prescritto Digilio.
- 19 gennaio 2002: depositate le motivazioni. I pentiti Digilio e Siciliano sono credibili.
- 6 luglio 2002: muore Pietro Valpreda, 69 anni, il ballerino anarchico che fu il primo accusato per la strage.
- 16 ottobre 2003: a Milano comincia il processo presso la Corte d'assise d'Appello.
- 22 gennaio 2004: al termine della requisitoria, il sostituto procuratore generale Laura Bertole' Viale chiede la conferma della sentenza di primo grado e invita la Corte a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per accertare eventuali reati di falsa testimonianza in alcune deposizioni di testi a difesa.
- 12 marzo 2004: la Corte d'assise d'Appello di Milano assolve Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, i tre imputati principali della strage, per non aver commesso il fatto. Riducono invece da tre a un anno di reclusione la pena per Stefano Tringali, accusato di favoreggiamento.
- 21 aprile 2005: approda di nuovo in Cassazione la vicenda giudiziaria. La suprema Corte deve esaminare il ricorso presentato dalla Procura Generale milanese contro l'assoluzione disposta dalla Corte d'assise d'appello.
- 3 maggio 2005 - La Cassazione chiude definitivamente la vicenda giudiziaria confermando definitivamente le assoluzioni di Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.

 

 

Le altre notizie di cronaca

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005-2011 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti