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Papa Giovanni Paolo II

"Il Grande"

Il feretro di Giovanni Paolo II esposto in San Pietro

Messa in San Pietro per Giovanni Paolo II definito “Il Grande”

03/04 Una solenne processione di cardinali, decine e decine di migliaia di fedeli, le massime autorita' e il corpo diplomatico, tutti per rendere il primo omaggio a ''Giovanni Paolo II il Grande'' con una messa celebrata dal cardinale Angelo Sodano in piazza San Pietro. Cosi' questa mattina la chiesa e l'Italia hanno voluto testimoniare la loro vicinanza a Giovanni Paolo II, che il cardinale Sodano nel testo dell' omelia ha chiamato ''grande'', l'attributo che la Chiesa riserva ai pontefici santi. Un termine che in realta' Sodano non ha pronunciato, ma che scritto nel testo, viene dato per letto. Una cerimonia commovente, che apre i lunghi riti dell'addio al papa polacco, e che ha dato l'assaggio di quello che sara' nei prossimi giorni il clima intorno a San Pietro. Concludendo con le parole della liturgia la messa per il Papa, il card. Sodano ha detto: ''gli angeli lo conducano in Paradiso''. ''Un coro festoso - ha aggiunto - ti accolga e ti conduca nella Citta' Santa, la Gerusalemme celeste, perche' la' tu abbia la requie eterna''. La cerimonia, tra solenni inni, era stata aperta poco prima delle 10.30 con una solenne processione di cardinali in paramenti liturgici bianchi, guidata dal cardinale Angelo Sodano con mitria e casula dorate. ''Affidiamo a Dio il nostro Papa Giovanni Paolo II, che per 27 anni ci ha guidato'', ha detto il cardinale Sodano iniziando il sacro rito per papa Wojtyla. La frase e' stata accolta da un caloroso applauso dei fedeli, molti dei quali visibilmente commossi. Il Papa e' morto sereno, ha detto il cardinale Sodano, aggiungendo una frase al testo scritto della sua omelia. ''Di tale serenita' - ha detto - sono stato testimone sostando in preghiera davanti al letto del Papa in agonia. La serenita' e' il frutto della fede''. ''Il nostro animo e' scosso da un fatto doloroso: il nostro Padre e Pastore Giovanni Paolo II ci ha lasciati'', ha sottolineato Sodano esprimendo cosi' il dolore della Chiesa per la morte del Papa. Ma, ha sottolineato subito dopo il porporato, ''per ben 26 anni Egli ha portato in tutte le piazze del mondo il Vangelo della speranza cristiana insegnando a tutti che la nostra morte non e' che un passaggio verso la patria celeste del cielo''. ''Certo - aggiunge - l'affetto alle persone care non ci esime dal versare lacrime di dolore, nel momento del distacco, ma sempre attuale e' il richiamo che l'apostolo Paolo rivolgeva ai cristiani di Tessalonica, allorquando li invitava a levare il capo e a guardare lontano, a guardare in alto''. Questa frase del cardinale riecheggia l'invito di papa Wojtyla ''Duc in altum'', formulato anche in occasione del giubileo del 2000. Sodano ha detto anche che il Papa e' stato ''il cantore della civilta' dell'amore, la civilta' cristiana'' che e' ''civilta' dell'amore a differenza radicale di quelle civilta' dell'odio che furono proposte dal nazismo e dal comunismo''. Leggendo, il cardinale ha sostituito le parole ''nazismo e comunismo'' del testo scritto, con ''ideologie dell'odio''. Al termine della messa un particolare momento di commozione e' stata la lettura, da parte di mons. Leonardo Sandri, sostituto alla Segreteria di Stato, del testo preparato dal papa per il Regina Coeli di oggi, la preghiera mariana che dopo Pasqua sostituisce l'Angelus. ''Lo faccio con tanto onore ma, come dire, anche con tanta nostalgia'', ha detto mons. Sandri. Un messaggio che iniziava con le parole: ''Risuona anche oggi il gioioso Alleluja della Pasqua''. ''E' l'amore che converte i cuori e dona la pace'', scriveva Wojtyla, in un'umanita' che ''talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura''.

Il Cardinal Sodano

Sodano: “Affermò l’amore, contro nazismo e comunismo”

Il Papa e' stato ''il cantore della civilta' dell'amore, la civilta' cristiana'' che e' ''civilta' dell'amore a differenza radicale di quelle civilta' dell'odio che furono proposte dal nazismo e dal comunismo''. Lo afferma il cardinale Sodano nell'omelia della messa per Giovanni Paolo II. Leggendolo, il cardinale ha sostituito le parole ''nazismo e comunismo'' del testo scritto, con ''ideologie dell'odio''.

Oltre 130.000 fedeli hanno assistito alla funzione delle 10.30

Sodano: “Gli angeli lo conducano in paradiso”

''In Paradiso ti conducano gli angeli, un coro festoso ti accolga e ti conduca alla Citta' Santa, perche' li' tu abbia una requiem aeternam''. E' il 'viatico' che il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato vaticano, ha indicato per Giovanni Paolo II, nella Santa Messa in suffragio del Papa che ieri ha chiuso il suo ciclo di vita terrena. ''E' vero, il nostro animo e' scosso da un fatto doloroso -confessa Sodano- Giovanni Paolo II ci ha lasciati. Egli, pero', per piu' di un quarto di secolo ci ha sempre invitati a guardare a Cristo,una ragione della nostra speranza. E ha portato in tutte le piazze del mondo il Vangelo della speranza cristiana, insegnando a tutti che la nostra morte non e' che un passaggio verso la patria del cielo: questa e' la nostra fede, questa e' la fede dei cristiani''. Ecco allora che ''il dolore del cristiano si trasforma subito in un atteggiamento di profonda serenita'. Certo -ammette il cardinale- l'affetto delle persone care non ci esime dal soffrire, dal versare lacrime di dolore, soprattutto nel momento del distacco''. Ma, esorta Sodano, ''la fede ci invita a levare il capo e a guardare lontano; anzi, a guardare in alto! Cosi', oggi, mentre piangiamo la dipartita del Papa che ci ha lasciato, apriamo il cuore alla visione del nostro eterno destino. Mentre si distrugge la dimora terrena -ricorda il celebrante- se ne costruisce un'altra nel cielo. Si spiega cosi' la gioia del cristiano, in ogni momento della propria vita''. Il cardinale Sodano, celebrando la Santa Messa nella giornata in cui la Chiesa, come seconda domenica di Pasqua detta 'in albis' a ricordo delle vesti bianche del nostro battesimo, dedica la festivita' alla Divina Misericordia, chiarisce che ''il senso dell'odierna festa e' che, per quanto peccatori, accanto a noi vi e' sempre la misericordia di Dio Padre che ci attende''. Una festa, sottolinea, ''istituita proprio dal compianto Papa Giovanni Paolo II, come una delle eredita' del suo pontificato, per sottolineare questo aspetto cosi' consolante del misteri cristiano''. Inoltre, ''fu sempre il nostro amato Papa a chiamare poi la Chiesa d'oggi ad essere la casa delle Misericordia, per accogliere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, di perdono e di amore''. Il cardinale Sodano sottolinea con forza, nei passi finali della sua omelia, come ''Giovanni Paolo II, anzi Giovanni Paolo il Grande, divenne il cantore della civilta' dell'amore, vedendo in tale termine una delle definizioni piu' belle della civilta' cristiana. Si' -ribadisce il segretario di Stato vaticano- la civilta' cristiana e' civilta' dell'amore, a differenza radicale di quelle civilta' dell'odio che sono state conseguenze nel secolo XX di tante ideologie''. Nel testo scritto dell'omelia -consegnato in sala stampa vaticana- il cardinale Angelo Sodano specificava quali fossero quelle ideologie, nominando direttamente come ''civilta' dell'odio'' quelle ''proposte dal nazismo e dal comunismo''. Riferimenti diretti che, nell'omelia pronunciata nel corso della Santa Messa in suffragio di Giovanni Paolo II, ha preferito affidare al libero intuito dei fedeli.

Mons. Sodano celebra la messa

La messa celebrata senza baldacchino

La messa di questa mattina in piazza San Pietro e' stata celebrata dall'ex segretario di Stato Angelo Sodano su un semplice altare posto al centro del sagrato. Ieri sera, infatti, al termine della veglia di preghiera per il Papa, che e' virata in un dramma perche' vi e' stato fatto l'annuncio praticamente in diretta della morte del Pontefice, era stato smontato il baldacchino che protegge l'altare papale in piazza San Pietro. Il giorno di Pasqua, invece, il card. Sodano aveva celebrato in piazza "a nome del Papa", dunque poteva farlo sul suo altare. Oggi ha celebrato invece una liturgia piu' semplice. Doveva guidare comunque lui la messa in piazza per la ricorrenza della Domenica della Misericordia Divina. E allora il Camerlengo ha approvato che proprio Sodano, il piu' stretto collaboratore di Papa Wojtlya, fosse lui a presiedere la preghiera dei 150 mila fedeli venuti a piangere la morte del Pontefice. Una decisione presa all'istante, nei minuti che hanno separato la morte del Papa, avvenuta alle 21,37 di ieri, dall'annuncio fatto in piazza San Pietro alle 22,02 dal sostituto della Segreteria di Stato Leonardo Sandri, carica - questa del sostituto - che rimane anche dopo la morte del Pontefice. E questo spiega il perche' Sandri abbia potuto fare lui l'annuncio del sopravvenuto decesso di Giovanni Paolo II. Morto il Papa decadono infatti tutti i capidicastero vaticani, le cui funzioni verranno ora esercitate dalle Congregazione dei Cardinali che cominceranno a riunirsi domani.

Monsignor Sandri

L’ultimo messaggio del Papa letto da Monsignor Sandri durante il "Regina Coeli"

''Carissmi fratelli e sorelle! Risuona anche oggi il gioioso alleluja della Pasqua''. Comincia cosi' il messaggio scritto da Giovanni Paolo II in occasione della solennita' della divina Misericordia che si celebra la II domenica di Pasqua, che ha letto, al termine della solenne celebrazione eucaristica in suffragio di sua santita' Giovanni Paolo II, e prima della recita del Regina coeli, il sostituito della segreteria di Stato, l'arcivescovo Leonardo Sandri. ''L'odierna pagina del Vangelo di Giovanni -si legge nel messaggio- sottolinea che il Risorto, la sera di quel giorno, apparve agli apostoli e ''mostro' loro le mani e il costato'', cioe' i segni della dolorosa passione impressi in modo indelebile sul suo corpo anche dopo la risurrezione. Quelle piaghe gloriose, che otto giorni dopo fece toccare all'incredulo Tommaso, rivelano la misericordia di Dio, che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito. Questo mistero di amore sta al centro dell'odierna liturgia della domenica in Albis, dedicata al culto delal Divina Misericordia''. ''All'umanita', che talore sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura -prosegue il messaggio scritto da Giovanni Paolo II-, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e riapre l'animo alla speranza. E' amore che converte i cuori e dona pace. Quanto bisogno hail mondo di comprendere e accogliere la Divina Misericordia!''. ''Signore -si legge ancora nel messaggio letto da Sandri- che con la tua more e risurrezione riveli l'amore del Padre, noi crediamo in Te e con fiducia ripetiamo quest'oggi: Gesu', confido in Te, abbi misericordia di noi e del mondo intero''. ''La solennita' liturgica dell'Annunciazione che celebreremo domani -prosegue ancora il messaggio scritto da Giovanni Paolo II per il Regina Coeli di oggi ispirato alla Dvina Misericordia-ci spinge a contemplare con gli occhi di Maria l'immenso mistero di questo amore misericordioso che scaturisce dal Cuore di Cristo. Aiutati da Lei possiamo comprendere il senso vero della gioia pasquale, che si fonda su questa certezza: colui che la Vergine ha portato nel suo grembo, che ha patito ed e' morto per noi, e' veramente risorto. Alleluia!''.

 

San Pietro riaperto al pubblico

Terminata la solenne Messa di suffragio, officiata dal cardinal Angelo Sodano, scemata la maggior parte della folla, le porte dela basilica di San Pietro si sono aperte regolarmente ed e' ripreso l'incessante flusso di visitatori. Nella piazza stazionano ancora gruppi di pellegrini; ciascuno mostra orgogliosamente la bandiera del proprio paese, mentre via della Conciliazione e' un continuo viavai di persone, molte delle quali si fermano davanti ai maxischermi per seguire la celebrazione della salma esposta nella Sala Clementina.

Fedeli in lacrime

La folla tributa 11 applausi a Wojtyla

Undici applausi hanno scandito la messa in commemorazione di Giovanni Paolo II, celebrata dal card. Angelo Sodano. Una folla commossa ma composta ha voluto cosi' rendere omaggio al Papa, ogni volta che la sua immagine appariva sui megaschermi ai lati della piazza e che il suo nome era pronunciato dal celebrante. Famiglie con bambini, giovani, e anziani hanno assistito alla cerimonia in una piazza gremita. La misura della partecipazione che ha segnato la prima commemorazione ufficiale del Santo Padre si e' avuta al momento della comunione: la folla fino ad allora immobile ha iniziato a spostarsi confluendo verso i piedi della scalinata in tanti rivoli apertesi spontaneamente ma in maniera ordinata. Il momento di maggiore commozione, all'annuncio del saluto del Pontefice letto dal card. Sodano. Una cerimonia vissuta in raccoglimento e in silenzio in una piazza costellata dai colori delle tante bandiere di varia nazionalita'. Un momento che in molti hanno voluto immortalare: decine di macchine fotografiche e telefonini palmari nei passaggi centrali della cerimonia erano infatti puntati verso l'altare allestito ai piedi della Basilica. In Piazza San Pietro anche tantissimi fedeli e religiosi stranieri, con folte rappresentanze dei Paesi asiatici. Un Papa, Giovanni Paolo II, che l'Asia ha sempre sentito particolarmente vicino, come testimoniano le parole di padre Salvador, indonesiano, e di padre Violanto di Timorest: ''e' stato il primo Papa a visitare i nostri Paesi e a far conoscere al mondo la nostra difficile situazione. Per noi e' stato come un padre''. Continua intanto incessante l'arrivo dei fedeli; anche Via della Conciliazione e' gremita di gente, mentre sui maxischermi allestiti per l'occasione scorrono le immagini dell'omaggio che il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, sta rendendo al Pontefice.

 

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