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Papa Giovanni Paolo II

"Il Grande"

Le Cappella Sistina in cui si terrà il Conclave

Inizia il primo Conclave del terzo millennio

17/04 Lunedì 18 aprile 2005, nel giorno di San Galdino, 115 Cardinali di 52 Paesi che rappresentano i cinque continenti inizieranno il primo Conclave del III Millennio per eleggere il 264° successore di San Pietro, cioe' il 265° Papa della storia della Chiesa Cattolica. Evento di risonanza mondiale, sul quale si alzera' il sipario domani pomeriggio alle 16.30e si chiudera' con una? fumata, quella bianca naturalmente, che annuncera' al globo l''habemus Papam'. I Cardinali si trasferiranno alla nuova Casa di Santa Marta (negli alloggi loro assegnati tramite un sorteggio) nel pomeriggio di oggi. Quindi, saranno si riuniranno tutti insieme per l'ora di cena. Domani mattina alle ore 10, nella Basilica Vaticana sara' celebrata la Santa Messa 'per l'elezione del Romano Pontefice. Lunedi' pomeriggio, poi, alle 16.30 comincera' la processione dei Cardinali elettori che partendo dall'Aula della Benedizione raggiungera' la Cappella Sistina.Il rito potra' essere seguito da tutti in diretta televisiva. Nella Cappella Sistina avra' luogo il giuramento di tutti i cardinali elettori. Il Cardinale Decano, Joseph Ratzinger, leggera' la formula di giuramento, e in seguito ogni Cardinale, pronunciando il suo nome e ponendo le mani sul Vangelo, pronunziera' le parole 'prometto, mi obbligo e giuro'. ''In questi giorni -ha spiegato a tale proposito il direttore della sala stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls- si e' parlato spesso del vincolo di segretezza per quanto riguarda l'elezione del Papa. Ricordo pero' -ha precisato il portavoce vaticano- che questa e'soltanto una parte del giuramento. Prima ancora si giura di osservare quanto e' prescritto nella Costituzione Apostolica 'Universi Dominici gregis' e poi anche si giura 'che chiunque di noi, per divina disposizione, sia eletto Romano Pontefice si impegnera' a svolgere fedelmente il munus Petrinum di Pastore della Chiesa universale'". Dopo il giuramento, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignore Piero Marini, intima l' 'extra omnes' e chi nonpartecipa al Conclave lascia la Cappella Sistina. Restano solamente il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche e il Cardinale Tomas Upidli'k, per la meditazione, terminata la quale, anch'essi lasceranno la Durante il Conclave, i Cardinali osserveranno il seguente orario: alle ore 7.30 del mattino, celebrazione o concelebrazione della Santa Messa nella 'Domus Sanctae Marthae'. Alle ore 9 i porporati saranno gia' nella Cappella Sistina, dove reciteranno le Lodi della Liturgia delle ore e, subito dopo, avranno luogo le votazioni secondo il rituale prescritto (due votazioni la mattina, due al pomeriggio). Nel pomeriggio, le votazioni comincerannoalle ore 16. Alla fine della seconda votazione, ci sara' la preghiera dei Vespri. Rispettivamente, dopo le due votazioni del mattino e le due votazioni del pomeriggio, le schede ed eventuali appunti dei Cardinali, saranno bruciate nella stufa preparata all'interno della Sistina. Come orario puramente indicativo quindi, le fumate potrebbero avvenire verso le ore 12:00 e verso le ore 19:00 (sempre che non ci sia l'elezione del Papa ad un primo scrutinio rispettivamente del mattino o del pomeriggio, nel qual caso la fumata sara' anticipata). Comunque, e' previsto che insieme alla fumata bianca per l'avvenuta elezione suonino anche le campane di San Pietro, questo ''per fugare ogni dubbio sull'eventuale avvenuta elezione del nuovo Papa'', ha spiegato Navarro Valls. Il 'quorum' valido per l'elezione del Papa e' inizialmente di due terzi. Dopo tre giorni di votazioni senza elezione, si terra' una giornata al massimo di riflessione e preghiera, senza votazioni. Quindi riprenderanno le votazioni per altri eventuali sette scrutini, un'altra pausa di 'riflessione, altri sette scrutini, altra pausa e altri sette scrutini. Dopo di che, si decidera' a maggioranza assoluta su come proseguire, ossia per un suffragio a maggioranza assoluta o con il ballottaggio tra due candidati. Questo sempre che si sia arrivati al 33° o 34° scrutinio senza esito positivo". ''Per quanto riguarda la prima votazione -ha precisato Navarro Valls- sara' deciso dopo l'ingresso in Conclave se effettuarla gia' lunedi' 18 aprile pomeriggio''. L'ambito del Conclave comprende la Casa di Santa Marta e la Cappella Sistina. Il tragitto, che segue la strada dietro la Basilica Vaticana, potra' essere fatto dai Cardinali a piedi oppure, se qualcuno preferisce, in pullman. Naturalmente, il percorso sara' sgombro di persone. Gli accessi al cortile di San Damaso saranno invece sigillati. In questi giorni i turisti non potranno accedere alla Cupola della Basilica ne' ai Giardini Vaticani. Sara' possibile, pero', per ipellegrini, visitare la tomba di Giovanni Paolo II nell'orario di apertura delle Grotte Vaticane.

I Cardinali sono entrati in Santa Maria

17/04 I cardinali elettori sono entrati nella residenza di Santa Marta, in Vaticano, dove risiederanno fino all'elezione del nuovo papa. I porporati, vengono accompagnati dai collaboratori fino sulla porta della residenza, ma poi entrano da soli, aiutati dal personale vaticano che ha prestato il giuramento di segreto. Da questo pomeriggio, i cardinali non potranno piu' comunicare con l'esterno e per muoversi nella citta' del Vaticano avranno solo dei percorsi protetti.

In Conclave è clausura, silenzio assoluto

Con l'extra omnes, il ''fuori tutti'' dalla cappella Sistina, scatta per i cardinali elettori l'obbligo del ''rigoroso segreto'' su tutto cio' che avra' attinenza con l'elezione del papa: non solo il divieto di comunicare in qualsiasi modo e con qualsiasi tecnologia con l'esterno, dalla lettera ad internet, ma anche di ricevere giornali, guardare la tv o sentire la radio. E' stato Giovanni Paolo II a ribadire la necessita' di mantenere la massima riservatezza, nell'introduzione alla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis: ''Confermo con la mia autorita' apostolica il dovere del piu' rigoroso segreto riguardo a tutto cio' che concerne direttamente o indirettamente le operazioni stesse dell'elezione''. Le regole prevedono che il Cardinale Camerlengo ed i tre cardinali assistenti pro tempore siano ''obbligati a vigilare con diligenza, perche' non sia in alcun modo violata la riservatezza di quanto avviene nella Cappella Sistina, dove si svolgono le operazioni di votazione, e dei locali contigui, tanto prima quanto durante e dopo tali operazioni''.

DIVIETO DI OGNI TIPO DI REGISTRAZIONE
Perche' i Cardinali elettori possano tutelarsi dall'altrui indiscrezione e da eventuali insidie, che potrebbero essere tese alla loro indipendenza di giudizio e alla loro liberta' di decisione, la costituzione apostolica proibisce ''assolutamente che, per qualunque pretesto, siano introdotti nei luoghi dove si svolgono le operazioni dell'elezione o, se gia' ci fossero, siano usati strumenti tecnici di qualunque genere, che servano a registrare, riprodurre e trasmettere voci, immagini o scritti''.

CAPPELLA SISTINA CONTINUAMENTE BONIFICATA:
ricorrendo alla perizia di due tecnici di fiducia, ''cercheranno di tutelare tale segretezza, accertando che nessun mezzo di ripresa o di trasmissione audiovisiva sia immesso da chiunque nei locali indicati, particolarmente nella predetta Cappella, dove si svolgono gli atti dell'elezione''.

NO LETTERE E TELEFONO:
Per tutto il tempo in cui dureranno le operazioni dell'elezione, i Cardinali elettori sono tenuti ad astenersi da corrispondenza epistolare e da colloqui anche telefonici o per radio con persone non debitamente ammesse negli edifici a loro riservati. soltanto gravissime e urgenti ragioni, accertate dalla Congregazione particolare dei Cardinali potranno consentire simili colloqui. Dovranno quindi i Cardinali elettori provvedere, prima che sia dato inizio agli atti dell'elezione, a predisporre quanto attiene alle rispettive esigenze d'ufficio o personali e non differibili, in modo tale che non sia necessario ricorrere a simili colloqui.

NON SI POSSONO NEANCHE RICEVERE MESSAGGI:
I Cardinali elettori dovranno astenersi dal ricevere o inviare messaggi di qualsiasi genere al di fuori della Citta' del Vaticano, essendo fatto naturalmente divieto che questi abbiano come tramite qualche persona ivi legittimamente ammessa.

NO GIORNALI, TV E RADIO:
In modo specifico e' fatto divieto ai Cardinali elettori, per tutto il tempo della durata delle operazioni dell'elezione, di ricevere stampa quotidiana e periodica, di qualsiasi natura, cosi' come di ascoltare trasmissioni radiofoniche o di vedere trasmissioni televisive.

GRAVI PENE PER CHI NON RISPETTA IL SEGRETO
L'Universi Dominici Gregis non prevede pene specifiche per i cardinali, ma ''se una qualsiasi infrazione a questa norma venisse compiuta e scoperta, sappiano gli autori di essa che saranno soggetti a gravi pene a giudizio del futuro Pontefice''.

LA SCOMUNICA PER I COLLABORATORI CHE VIOLANO SEGRETO:
Coloro che, ''in qualsiasi modo'', secondo quanto previsto dalla Universi Dominici Gregis, ''prestano la loro opera di servizio per le incombenze inerenti all'elezione, e che direttamente o indirettamente potrebbero comunque violare il segreto, riguardi esso parole o scritti, o segni, o qualsiasi altra cosa, dovranno assolutamente evitarlo, perche' altrimenti incorrerebbero nella pena della scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica''.

GLI OBBLIGHI PER I CARDINALI ELETTORI E NON:
In particolare, e' proibito ai Cardinali elettori di rivelare a qualunque altra persona notizie, che direttamente o indirettamente riguardino le votazioni, come pure cio' che e' stato trattato o deciso circa l'elezione del Pontefice nelle riunioni dei Cardinali, sia prima che durante il tempo dell'elezione. Tale obbligo al segreto concerne anche i Cardinali non elettori partecipanti alle Congregazioni generali.

IL SEGRETO VALE ANCHE PER IL DOPO ELEZIONE:
Giovanni Paolo II ha ordinato ai Cardinali elettori, ''graviter onerata ipsorum conscientia'', di conservare il segreto su queste cose anche dopo l'avvenuta elezione del nuovo Pontefice, ricordando che ''non e' lecito violarlo in alcun modo, se non sia stata concessa al riguardo una speciale ed esplicita facolta' dallo stesso Pontefice''.

In Conclave è clausura, silenzio assoluto

Con l'extra omnes, il ''fuori tutti'' dalla cappella Sistina, scatta per i cardinali elettori l'obbligo del ''rigoroso segreto'' su tutto cio' che avra' attinenza con l'elezione del papa: non solo il divieto di comunicare in qualsiasi modo e con qualsiasi tecnologia con l'esterno, dalla lettera ad internet, ma anche di ricevere giornali, guardare la tv o sentire la radio. E' stato Giovanni Paolo II a ribadire la necessita' di mantenere la massima riservatezza, nell'introduzione alla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis: ''Confermo con la mia autorita' apostolica il dovere del piu' rigoroso segreto riguardo a tutto cio' che concerne direttamente o indirettamente le operazioni stesse dell'elezione''. Le regole prevedono che il Cardinale Camerlengo ed i tre cardinali assistenti pro tempore siano ''obbligati a vigilare con diligenza, perche' non sia in alcun modo violata la riservatezza di quanto avviene nella Cappella Sistina, dove si svolgono le operazioni di votazione, e dei locali contigui, tanto prima quanto durante e dopo tali operazioni''.

DIVIETO DI OGNI TIPO DI REGISTRAZIONE
Perche' i Cardinali elettori possano tutelarsi dall'altrui indiscrezione e da eventuali insidie, che potrebbero essere tese alla loro indipendenza di giudizio e alla loro liberta' di decisione, la costituzione apostolica proibisce ''assolutamente che, per qualunque pretesto, siano introdotti nei luoghi dove si svolgono le operazioni dell'elezione o, se gia' ci fossero, siano usati strumenti tecnici di qualunque genere, che servano a registrare, riprodurre e trasmettere voci, immagini o scritti''.

CAPPELLA SISTINA CONTINUAMENTE BONIFICATA:
ricorrendo alla perizia di due tecnici di fiducia, ''cercheranno di tutelare tale segretezza, accertando che nessun mezzo di ripresa o di trasmissione audiovisiva sia immesso da chiunque nei locali indicati, particolarmente nella predetta Cappella, dove si svolgono gli atti dell'elezione''.

NO LETTERE E TELEFONO:
Per tutto il tempo in cui dureranno le operazioni dell'elezione, i Cardinali elettori sono tenuti ad astenersi da corrispondenza epistolare e da colloqui anche telefonici o per radio con persone non debitamente ammesse negli edifici a loro riservati. soltanto gravissime e urgenti ragioni, accertate dalla Congregazione particolare dei Cardinali potranno consentire simili colloqui. Dovranno quindi i Cardinali elettori provvedere, prima che sia dato inizio agli atti dell'elezione, a predisporre quanto attiene alle rispettive esigenze d'ufficio o personali e non differibili, in modo tale che non sia necessario ricorrere a simili colloqui.

NON SI POSSONO NEANCHE RICEVERE MESSAGGI:
I Cardinali elettori dovranno astenersi dal ricevere o inviare messaggi di qualsiasi genere al di fuori della Citta' del Vaticano, essendo fatto naturalmente divieto che questi abbiano come tramite qualche persona ivi legittimamente ammessa.

NO GIORNALI, TV E RADIO:
In modo specifico e' fatto divieto ai Cardinali elettori, per tutto il tempo della durata delle operazioni dell'elezione, di ricevere stampa quotidiana e periodica, di qualsiasi natura, cosi' come di ascoltare trasmissioni radiofoniche o di vedere trasmissioni televisive.

GRAVI PENE PER CHI NON RISPETTA IL SEGRETO
L'Universi Dominici Gregis non prevede pene specifiche per i cardinali, ma ''se una qualsiasi infrazione a questa norma venisse compiuta e scoperta, sappiano gli autori di essa che saranno soggetti a gravi pene a giudizio del futuro Pontefice''.

LA SCOMUNICA PER I COLLABORATORI CHE VIOLANO SEGRETO:
Coloro che, ''in qualsiasi modo'', secondo quanto previsto dalla Universi Dominici Gregis, ''prestano la loro opera di servizio per le incombenze inerenti all'elezione, e che direttamente o indirettamente potrebbero comunque violare il segreto, riguardi esso parole o scritti, o segni, o qualsiasi altra cosa, dovranno assolutamente evitarlo, perche' altrimenti incorrerebbero nella pena della scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica''.

GLI OBBLIGHI PER I CARDINALI ELETTORI E NON:
In particolare, e' proibito ai Cardinali elettori di rivelare a qualunque altra persona notizie, che direttamente o indirettamente riguardino le votazioni, come pure cio' che e' stato trattato o deciso circa l'elezione del Pontefice nelle riunioni dei Cardinali, sia prima che durante il tempo dell'elezione. Tale obbligo al segreto concerne anche i Cardinali non elettori partecipanti alle Congregazioni generali.

IL SEGRETO VALE ANCHE PER IL DOPO ELEZIONE:
Giovanni Paolo II ha ordinato ai Cardinali elettori, ''graviter onerata ipsorum conscientia'', di conservare il segreto su queste cose anche dopo l'avvenuta elezione del nuovo Pontefice, ricordando che ''non e' lecito violarlo in alcun modo, se non sia stata concessa al riguardo una speciale ed esplicita facolta' dallo stesso Pontefice''.

Il futuro papa sceglierà il proprio nome

Come si chiamera' il prossimo papa? Non e' solo una curiosita', perche' da quando i papi non usano il proprio nome di battesimo, ma se ne scelgono un altro, la preferenza e' indicativa dell'indirizzo che egli vorrebbe dare al pontificato: cosi' non sara' indifferente se sara' Giovanni Paolo III, o Paolo VII, o Giovanni XXIV. O magari, proprio come fece papa Roncalli, scegliera' uno dei nomi ormai in disuso da tempo. La decisione verra' presa dopo l'accettazione della nomina. ''Quo nomine vis vocari? (Come vuoi essere chiamato?)'' gli chiedera' il cardinale decano Joseph Ratzinger e il nuovo papa indichera' il nome che da quel momento in poi usera': sara' l'ultimo atto formale del conclave. All'inizio non era cosi': l'eletto usava il suo nome. Cosi', a parte Pietro, troviamo nomi latini, comeLino o Clemente, o greci, come Telesforo o Eleuterio, od orientali, come Aniceto, che indicano la provenienza del nuovo papa. Ando' cosi' per una sessantina di papi, fino al 532: l'eletto si chiamava Mercurio, il nome di una divinita' pagana, e volle cambiarlo. Scelse quello di uno degli apostoli, e fu Giovanni II. L'uso si consolido' ed i papi cominciarono a scegliere nomi di apostoli (raramente) o di martiri o di altri papi, magari per evocarne alcune caratteristiche. In tempi recenti, ad esempio, papa Dalla Chiesa, che era arcivescovo di Bologna, scelse di essere Benedetto XV, in onore del suo predecessore, il cardinale Prospero Lambertini, anch'egli arcivescovo della stessa citta', che nel 1740 si era voluto chiamare Benedetto XIV. Nessuno pero', ha mai avuto il coraggio di usare il nome di Pietro, il primo papa, colui che non fu scelto da altri uomini (seppure, secondo i cattolici, ispirati dallo Spirito Santo), ma personalmente da Gesu'. Cosi', nel 983 il romano Pietro, eletto al pontificato, si affretto' a cambiare nome in Giovanni. Se finora nessuno ha osato, secondo la (apocrifa) profezia di Malachia, non il prossimo papa, ma quello successivo riprendera' il nome di Pietro, e poi ci sara' la fine del mondo. ''In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae - dice la 'profezia' - sedebit Petrus Romanus qui pascet oves in multis tribulationis; quibus transactis, civitas septicolis diruetur et Judex tremendus iudicabit populum suum. Amen. (Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siedera' Pietro il Romano, che pascera' il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la citta' dei sette colli crollera' ed il Giudice tremendo giudichera' il suo popolo. Cosi' sia.)''. A parte Pietro, la scelta del nome e' comunque vastissima. I 264 papi ne hanno avuti varie decine. Per restare solo negli ultimi tre secoli, da Clemente XI, che fu papa dal 1700, ci sono stati 7 Pio, 3 Clemente, 3 Benedetto, 2 Leone e 2 Giovanni Paolo, uno solo ha scelto invece Innocenzo, Gregorio, Giovanni e Paolo. Ma nella storia della Chiesa sono stati il tredicesimo Innocenzo, il sedicesimo Gregorio, il ventitreesimo Giovanni ed il sesto Paolo. Per quello che se ne e' saputo, alcuni papi hanno indicato i motivi della scelta del nome di pontefici precedenti. Nei tempi moderni, Pio XII alla fatidica domanda rispose: ''mi chiamero' Pio poiche' tutta la mia vita spirituale e la mia carriera sono trascorse sotto papi di questo nome e in particolare per gratitudine verso Pio XI che mi ha sempre dimostrato il suo affetto''. Lo stesso fece papa Luciani che aveva scelto un nome nuovo (Giovanni Paolo I). Spiego' il perche' anche alle persone accorse al suo primo Angelus, il 27 agosto 1978. ''Ho fatto - disse - questo ragionamento: Papa Giovanni ha voluto consacrarmi con le sue mani, qui nella basilica di San Pietro, poi, benche' indegnamente, a Venezia gli sono succeduto sulla Cattedra di San Marco...''; ''Poi Papa Paolo non solo mi ha fatto cardinale, ma alcuni mesi fa, sulle passerelle di Piazza San Marco, m'ha fatto diventare tutto rosso davanti a 20.000 persone, perche' s'e' levata la stola e me l'ha messa sulle spalle, io non son mai diventato cosi' rosso! D'altra parte in 15 anni di pontificato questo Papa non solo a me, ma a tutto il mondo ha mostrato come si ama, come si serve e come si lavora e si patisce per la Chiesa di Cristo. Per questo ho detto: 'Mi chiamerò Giovanni Paolo'''. A volte, invece, la scelta nasce da tutt'altre motivazioni. Cosi' papa Roncalli, che, essendo certo della sua elezione gia' la sera prima del martedi' 28 ottobre 1958, quando fu chiamato al Soglio di Pietro, chiese l'Annuario pontificio per controllare quanti fossero i papi che avevano scelto il nome di Giovanni. E il giorno dopo spiego' perche' sarebbe divenuto Giovanni XXIII. ''Questo nome - disse - ci e' dolce perche' e' il nome di nostro padre. Ci e' soave perche' titolare dell'umile parrocchia dove ricevemmo il battesimo''. E ci fu anche chi venne convinto a cambiare il nome al quale aveva pensato. Si racconta che nel conclave del 1464 il prescelto, il cardinale Barbo, di Venezia, che era un uomo di aspetto prestante, alla fatidica domanda sul nome abbia risposto ''Formosus'', cioe' ''Bello''. Le proteste dei cardinali lo convinsero ad un piu' normale Paolo II.

L'elenco dei 115 i cardinali del conclave. Due sono malati

Questa la lista - anche con provenienze regionali e per singole nazioni - dei 115 cardinali che parteciparanno al conclave per l'elezione del successore di Giovanni Paolo II. Il nuovo Papa sarà eletto da tutti i cardinali che hanno meno di 80 anni: si tratta di 117 porporati ma due di loro, il filippino Jaime Lachica Sin e il messicano Adolfo Antonio Suarez Rivera non potranno esser presenti per motivi di salute. Oltre ai cardinali elettori ve ne sono altri 66 che avendosuperato i limiti di età non hanno diritto di voto.

EUROPA - 58
Italia, 20
Germania, 6
Spagna, 6
Francia, 5
Polonia, 3
Gran Bretagna, 2
Ungheria, 2
Portogallo, 2
Ucraina, 2
Austria,1
Belgio, 1
Bosnia-Erzegovina, 1
Croazia, 1
Repubblica Ceca, 1
Irlanda, 1
Lettonia, 1
Lituania, 1
Olanda, 1
Svizzera, 1

Francisco Alvarez Martinez, 79, Spagna
Carlos Amigo Vallejo, 70, Spagna
Ennio Antonelli, 68, Italia
Audrys Juozas Backis, 68, Lituania
Philippe Xavier Ignace Barbarin, 54, Francia
Tarcisio Bertone, 70, Italia
Giacomo Biffi, 76, Italia
Josip Bozanic, 56, Croazia
Agostino Cacciavillan, 78, Italia
Ricard Maria Carles Gordo, 78, Spagna
Marco Ce, 79, Italia
Desmond Connell, 79, Irlanda
Godfried Danneels, 71, Belgio
Salvatore De Giorgi, 74, Italia
Peter Erdo, 52, Ungheria
Michele Giordano, 74, Italia
Jozef Glemp, 75, Polonia
Zenon Grocholewski, 65, Polonia
Julian Herranz Casado, 75, Spagna
Lubomyr Husar, 72, Ucraina
Marian Jaworski, 78, Ucraina
Walter Kasper, 72, Germania
Karl Lehmann, 68, Germania
Jean-Marie Lustiger, 78, Francia
Franciszek Macharski, 77, Polonia
Franciasco Marchisano, 75, Italia
Eduardo Martinez Somalo, 78, Spagna
Carlo Maria Martini, 78, Italia
Renato Raffaele Martino, 72, Italia
Joachim Meisner, 71, Germania
Cormac Murphy-O'Connor, 72, Gran Bretagna
Attilio Nicora, 68, Italia
Keith Michael Patrick O'Brien, 67, Irlanda
Bernard Panafieu, 74, Francia
Laszlo Paskai, 77, Ungheria
Severino Poletto, 72, Italia
Jose da Cruz Policarpo, 69, Portogallo
Mario Francesco Pompedda, 75, Italia
Paul Poupard, 74, Francia
Janis Pujats, 74, Lettonia
Vinko Puljic, 59, Bosnia-Erzegovina
Joseph Ratzinger, 77, Germania
Giovanni Battista Re, 71, Italia
Antonio Maria Rouco Varela, 68, Spagna
Camillo Ruini, 74, Italia
Jose Saraiva Martins, 73, Portogallo
Cristoph Schonborn, 60, Austria
Henri Schwery, 72, Svizzera
Angelo Scola, 63, Italia
Sergio Sebastiani, 73, Italia
Crescenzio Sepe, 61, Italia
Adrianus Johannes Simonis, 73, Olanda
Angelo Sodano, 77, Italia
Georg Maximilian Sterzinsky, 69, Germania
Jean-Louis Pierre Tauran, 61, Francia
Dionigi Tettamanzi, 71, Italia
Vlk Miloslav, 72, Repubblica Ceca
Friedrich Wetter, 77, Germania

AMERICA DEL SUD, 21

Brasile, 4
Messico, 4
Colombia, 3
Cile, 2
Argentina, 1
Bolivia, 1
Repubblica Dominicana, 1
Cuba, 1
Guatemala, 1
Honduras, 1
Nicaragua, 1
Perù, 1

Geraldo Majella Agnelo, 71, Brasile
Jorge Mario Bergoglio, 68, Argentina
Dario Castrillon Hoyos, 75, Colombia
Juan Luis Cipriani Thorne, 61, Perù
Francisco Javier Errazuriz Ossa, 71, Cile
Jose Freire Falcao, 79, Brasile
Claudio Hummes, 70, Brasile
Nicolas de Jesus Lopez Rodriguez, 68, Repubblica Dominicana
Alfonso Lopez Trujillo, 69, Colombia
Javier Lozano Barragan, 72, Messico
Jorge Arturo Medina Estevez, 78, Cile
Miguel Obando Bravo, 79, Nicaragua
Jaime Lucas Ortega y Alamino, 68, Cuba
Rodolfo Quezada Toruno, 73, Guatemala
Norberto Rivera Carrera, 62, Messico
Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, 62, Honduras
Pedro Rubiano Saenz, 72, Colombia
Juan Sandoval Iniguez, 72, Messico
Eusebio Oscar Scheid, 72, Brasile
Julio Terrazas Sandoval, 69, Bolivia

*** il cardinale Adolfo Antonio Suarez Rivera, 78, Messico sarà assente per motivi di salute.

AMERICA DEL NORD, 14

Stati Uniti, 11
Canada, 3

Aloysius Matthew Ambrozic, 75, Canada
William Wakefield Baum, 78, Washington
Edward Michael Egan,73, New York
Francis Eugene George, 68, Chicago
William Henry Keeler, 74, Baltimora
Bernard Francis Law, 73, Boston
Roger Michael Mahony, 69, Los Angeles
Adam Joseph Maida, 75, Detroit
Theodore Edgar McCarrick, 74, Washington
Marc Ouellet, 60, Canada
Justin Francis Rigali, 69, Philadelphia
James Francis Stafford, 72, Denver
Edmund Casimir Szoka, 77, Detroit
Jean-Claude Turcotte, 68, Canada

AFRICA, 11

Nigeria, 2
Camerun, 1
Repubblica Democratica del Congo, 1
Ghana, 1
Costa d'Avorio, 1
Madagascar, 1
Sud Africa, 1
Sudan, 1
Tanzania, 1
Uganda, 1

Bernard Agre, 79, Costa d'Avorio
Francis Arinze, 72, Nigeria
Frederic Etsou-Nzabi-Bamungwabi, 74, Repubblica Democratica del Congo
Wilfrid Fox Napier, 64, Sud Africa
Anthony Olubunmni Okogie, 68, Nigeria
Polycarp Pengo, 60, Tanzania
Armand Gaetan Razafindratandra, 79, Madagascar
Christian Wiyghan Tumi, 74, Camerun
Peter Kodwo Appiah Turkson, 56, Ghana
Emmanuel Wamala, 78, Uganda
Gabriel Zubeir Wako, 64, Sudan

ASIA, 11

India, 3
Giappone, 2
Filippine, 2
Indonesia, 1
Siria, 1
Thailandia, 1
Vietnam, 1

Ignace Moussa I Dauod, 74, Siria
Julius Riyadi Darmaatmadja, 70, Indonesia
Ivan Dias, 68, India
Stephen Fumio Hamao, 75, Giappone
Michael Michai Kitbunchu, 76, Thailandia
Jean-Baptiste Pham Minh Man, 70, Vietnam
Peter Seiichi Shirayanagi, 76, Giappone
Telesphore Placidus Toppo, 65, India
Ricardo J. Vidal, 74, Flippine
Varkey Vithayathil, 77, India

*** Il cardinale Jaime Lachica Sin, 76, Flippine, sarà assente per motivi di salute.

AUSTRALIA, 2

Australia, 1
Nuova Zelanda, 1

George Pell, 63, Australia
Thomas Stafford Williams, 75, Nuova Zelanda

Totale: 117 cardinali provenienti da 52 Paesi


 

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