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Cronaca
Cavallerizzo di Cerzeto sta franando

 

Oggi arriva Bertolaso. Nostra inchiesta sulla frana

17/03 Arrivare a Cerzeto non è molto difficile. La strada che si inerpica sulle colline argillose piene zeppe d’acqua è percorsa dai mezzi della protezione civile e dai vigili del fuoco. A valle ci sono lavori, sempre lavori, per sistemare una perdita d’acqua di una stazione dell’Abatemarco. In paese andiamo al COC (centro operativo di coordinamento) comunale organizzato dagli uomini della Protezione Civile nazionale. C’è l’ing. Francesco Geri, il vice di Marcello Fiori, a coordinare il centro. “Qui arrivano tutti i problemi, dice Fiori, e qui vengono risolti tutti. Al COC fanno capo tutte le strutture istituzionali, Comuni, provincia, Regione, di supporto, di assistenza e di volontariato”. Un via vai di persone ognuna con un compito. “Alle 18 di ogni giorno facciamo un breafing con tutti i rappresentanti e tiriamo le somme della giornata organizzando il da farsi”. In pratica un vero e proprio nucleo operativo che sotto l’egida dell’autorità di Protezione Civile locale, e cioè il Sindaco, tiene tutti i fili dell’emergenza. E da questo ufficio che siamo partiti per fare una ricognizione nella frazione di Cavallerizzo. Per avere il permesso abbiamo aspettato un giorno. L’emergenza di lavori importanti ci ha impedito di poter accedere subito al “paese fantasma”. Dopo un primo check-in, organizzato dalla Guardia Forestale che ritira i permessi, arriviamo alla strada che porta a Cavallerizzo. Qui dobbiamo fermarci. Un secondo posto di blocco dei Vigili del fuoco controlla il traffico degli abitanti che pazientemente aspettano il turno per poter andare alle proprie case a raccogliere ognuno le su cose. Il tutto in un silenzio incrediibile. La strada di accesso al paese è interrotta in più punti. Per evitare problemi facciamo una strada di montagna per arrivare alla casa del nostro accompagnatore. Si tratta di Domenico Golemme, l’eroe di Cavallerizzo che ha salvato la vita ai suoi paesani. Domenico è molto provato dalla vicenda. Ci racconta che quella mattina, come da una settimana, si era alzato alle 3 e mezza per controllare i rilevatori. Delle zeppe infilate nelle crepe che se si muovevano segnavano il movimento della terra. La crepa più grossa apparve proprio siotto casa sua. Prima una crepa di due-tre centimetri. Poi con l’avanzare dei giorni la crepa è arrivata a misurare sedici cm di larghezza. Un modo artigianale di monitorare la frana ma che ha funzionato, Il CNR aveva installato le sue apparecchiature alcuni giorni prima. Le autorità avevano dato tutti gli allarmi ma Domenico si è trovato da solo a combattere contro l’indifferenza di molti. “ Mi hanno preso per pazzo e io invece a dirgli che la cosa era preoccupante”. Fatto sta che quella mattina se non era per la sua preoccupazione, oggi si sarebbero contate delle vittime. “Quando ho visto la crepa così larga sono corso a bussare tutti i campanelli e qualcuno poi è andato anche a suonare le campane. Sono riuscito a svegliare tutti e da soli abbiamo provveduto a sgomberare il paese”- Una vicenda che merita una riconoscenza. Una medaglia è dire davvero poco per quest’uomo che in questa tragedia ha perso tre case (destinate ai suoi quattro figli che lavorano in alt’Italia) frutto di 25 anni di lavoro da emigrante in America ed in Germania. Ce lo dice con le lacrime agli occhi. Arriviamo fino a casa sua e lo scenario è da tregenda. Una csa caduta in mezzo a delle case inclinate. In piedi solo una parte tenuta da una grondaia. Sotto, la zona rossa. Dove ci hanno vietato di andare. Da casa di Domenico scorgiamo le rovine delle case cadute sotto. Il cortile di casa sua ha inghiottito tre auto che c’erano parcheggiate. Sono li, incastrate nella terra. Sotto si vede la piazzetta che pende verso giù con i lampioni piegati. Una casa piegata fa da ombra alla strada che non c’è più. Un paese fantasma. Tutte le case sono vuote. Solo i Vigili del Fuooc ed i Vigili urbani girano per il paese a controllare la situazione. Qualche altro vigile aiuta i paesani a svuotare le case che sono in precarie condizioni. Chiediamo a qualcuno cosa vogliono fare e ci rispondono che li vogliono ritornarci. La parte sinistra del paese sembra non avere danni, ma appena girato l’angolo una casa sprofondata fa da monito. “Impossibile ricostruire li” ci dice il Prof. Marino Sorriso Valvo del CNR che andiamo a visitare nel pomeriggio. La zona è collassata e andrà sempre peggio. Da dietro il paese di Cavallerizzo si vede l’altra sponda dove c’è Cerzeto. In mezzo una conca a forma di cratere che sembra la bocca di un vulcano. E’ il frutto delle frane precedenti che hanno modificato quella zona. In antichità, ci racconta Domenico, da Cavallerizzo si andava a Cerzeto a piedi. Poi questa frana, circa duecento anni fa, raccontano i nonni, ha creato questo bacino. Una zona incredibilmente fertile, con terra argillosa e coltivata. Ora Cvallerizzo è un paese fantasma. Gli abitanti non si vogliono rassegnare. Sono tutti scioccati. Ancora non si rendono conto della realtà. Alla scuola media di Cerzeto ogni giorno si ritrovano a mangiare quello che prepara un’associazione di volontari. Pasti frugali. Una vaschetta con pasta al pomodoro e un secondo. La sera la pasta è accompagnata da un piatto freddo. Mozzarella o affettati. Non ne possono più. Qualcuno rifiuta anche il cibo. Ma non protestano. Oggi è andata meglio. A pranzo c’erano tortellini e merluzzo. Ma la situazione è davvero insostenibile. Gli aiuti sono arrivati, biancheria intima, indumenti, scarpe. Una ventina di famiglie hanno perso proprio tutto. In seguito al conferimento dello stato di emergenza i cittadini di cavallerizzo avranno: un Contributo di Autonoma Sistemazione (mediamente 400€a famiglia), verrà concesso in base al nucleo familiare, anzianità, persone malate o portatori di handicap; un Contributo di Ristoro danni per tutte le attività commerciali e la sistemazione in altro loco. Verranno censiti tutti i nuclei familiari e le attività commerciali presenti nella frazione colpita. Venerdì arriva Bertolaso che vedrà la situazione di persona. Nella stessa giornata, probabilmente, chiuderanno l’Abatemarco per verificare le condotte. L’acquedotto è collocato proprio alle spalle di Cavallerizzo. Nel frattempo il Comune con CNR e Università stanno studiando il posto dove poter ricostruire il paese. Li dove stà è davvero impossibile. Intanto Il servizio di raccolta dei beni, all’interno delle case,procede a rilento. Saranno privilegiati i proprietari delle case con alto rischio di crollo e quelle sulla zona rossa. Il bel tempo da comunque una speranza in più che la frana non corra velocemente e trovi il suo momento di stanca. Lo sperano tutti anche se l’emergenza è lontana dal terminare. Il problema Abatemarco rimane all’ordine del giorno ed il Sindaco ci dice che è sotto controllo. Con oggi sono passati dieci giorni dall’evento.

Domenico GolemmeL'intervista con Domenico Golemme, l'eroe di Cavallerizzo

Il SIndaco StamileIntervista al Sindaco Stamile

Ing. Francesco GeriL'intervista al capo coord Protezione Civile Nazionale, ing. Francesco Geri

Prof. Marino Sorriso ValvoL'intervista al prof. Marino Sorriso Valvo del CNR-IRPI

 

La casa crollata vista da dietro, sotto il laghetto della fonte dove si andava a lavare i panni

I numeri per gli aiuti

Versmento su conto corrente postale

ccp n. 11404878

Causale: Sfollati Frana Comune Cerzeto
Caritas Diocesana S. Marco / Scalea

Versamento bancario:

Unicredit Banca, via XX Settembre, 87018 - San Marco Argentano (CS)


ABI 3226 CAB 16200 c/c 4041350

Causale: Sfollati Frana Comune Cerzeto

Una grondaia tiene inpiedi un lato della casa. All'interno è crollata.

La scuola con il muro di cinta spaccato

la piazzetta piegata verso il basso. Le case inclinate sul costone

Case sbricolate dappertutto

Una casa crollata e intorno le altre rimaste in piedi

Il check poiint dei Vigili del fuoco all'ingresso del paese

la strada è sprofondata

 

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