incendiata l'auto di Vescio

Ancora intimidazioni a candidati di Lamezia: incendiata l’auto di Vescio

24 mar 10 Persone non identificate la scorsa notte a Lamezia Terme hanno incendiato l'automobile di Salvatore Vescio, candidato a sindaco con una lista civica. E' la seconda intimidazione compiuta ai danni di Vescio nel giro di 15 giorni. Nella precedente occasione ignoti avevano collocato davanti la sua abitazione un ordigno trovato inesploso. L'automobile di Vescio (un'Alfa Romeo Mito), in uso al figlio, era parcheggiata in un garage sottostante la sua abitazione con il cancello aperto. La vettura, cosparsa con liquido infiammabile e incendiata, e' andata distrutta. Vescio e' anche candidato al Consiglio regionale con la lista Scopelliti presidente, collegata al candidato alla presidenza del Pdl Giuseppe Scopelliti. La decisione di Vescio di candidarsi a sindaco di Lamezia ha provocato, pero', una presa di distanza nei suoi confronti da parte del Pdl. A Vescio e' stata anche revocata la nomina ad assessore provinciale ai lavori pubblici. Sull'intimidazione della scorsa notte ha avviato indagini la polizia.

Solidarietà Loiero: “L’obiettivo evidente della mafia è quello di minare la democrazia. Lo sta facendo con uno stillicidio di minacce a candidate e amministratori che bisogna respingere con determinazione al mittente”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero – a Reggio per incontri elettorali – in seguito alle nuove minacce contro il candidato sindaco di Lamezia Salvatore Vescio e quelle al vice presidente della Provincia di Crotone Gianluca Bruno, al consigliere provinciale Umberto Loricchio, al senatore Giuseppe Esposito. “Rinnovo la via affettuosa vicinanza a Vescio e sottolineo il picco di tensione che si sta raggiungendo a Lamezia per le tante intimidazioni nel corso della campagna elettorale – ha affermato Loiero – ed esprimo tutta la mia solidarietà agli esponenti politici crotonesi minacciati in maniera vigliacca”. “Nessuna intimidazione o minaccia. Ritengo, potrà mai sortire effetti – ha concluso Loiero – perché in Calabria c’è una mobilitazione generale delle coscienze in difesa di legalità e agibilità democratica contro cui si accanisce la criminalità organizzata sempre più alle corde per l’azione di magistratura, forze dell’ordine e istituzioni sane”.

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