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Arriva il ciclone Scopelliti

 

Arriva il ciclone Scopelliti, si volta pagina. In consiglio due sindaci e nessuna donna. Sette ex assessori trombati

30 mar 10 E mentre il vincitore assoluto di queste elezioni regionali, il neo Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti si concede una passeggiata sul centralissimo Corso Garibaldi di Reggio stringendo mani ai tanti che lo rincorrono per salutarlo, si sa la vittoria è figlia di tutti, mentre nell’aula di Palazzo Campanella aggiustano il microfono alla sua altezza, la sinistra bastonata come non mai, si lecca le ferite, a dire il vero veri e propri squarci, dell’ennesima figuraccia raccolta in Calabria. Un risultato che per i “vecchi” è come tante altre volte. Si trova sempre una pezza giustificativa per digerirlo: l’astensione, Loiero indigesto, le cosche che condizionano il voto, il maltempo. Ma il segnale che si coglie è molto più forte di quanto le “parole infinite” del vecchio e stantio “Polit bureau” possano tentare di nascondere. Una vittoria, quella di Scopelliti che va oltre ogni più ottimistica previsione. Forse per loro, per i non addetti ai lavori. Ma per chi parlava con la gente aveva già aveva un quadro chiaro. Che va oltre ogni ragionamento sul giovane, sul capace, su chi ha fatto già esperienze importanti in una città difficile come Reggio. Raccogliendo un eredità difficile di chi lo aveva preceduto ed aveva fatto benissimo. Difficile dimenticare gli otto anni di Italo Falcomatà. Ebbene con questo bagaglio il giovane ex segretario nazionale del Fronte della Gioventù, si è imposto con consensi bulgari prima nella sua città ed ora in regione. Valori, come al solito, ignorati dal centrosinistra che ha solo pensato alla caccia alla poltrona con la solit arroganza di spazzare via ogni cosa e dimenticando che si sta li per il consenso e per il bene della gente. Lezione che dopo Mancini il vecchio e Falcomatà, si sono affrettati tutti a dimenticare. Così Cosenza, che doveva essere l’ultimo baluardo e roccaforte del centrosinistra, con il suo decadimento paga pesantemente in queste elezioni la lotta intestina di chi vuol comandare e non ne è capace, di chi ha avuto solo il “merito” di tagliare teste per fare il vuoto (quelle che pensano perchè danno fastidio e fanno le cose per bene), oggi raccoglie miserie e cenere. Ma non è Cosenza il nocciolo della disfatta. E’ stato soprattutto la spocchia di chi pensa a farsi fuori l’amico, trasversalmente, frontalmente, pensando solo al suo orticello, al compare del compare da mettere qui e la, disastrando tutti i settori per collezionare sedie e poltrone. Una politica utilizzata in tutta la regione che oggi presenta il conto. Non si governa così. Nell’ombra, nel silenzio dell’intrallazzo, nell’inciucio. Una lezione che Scopelliti con l’umiltà di chi sa il fatto suo e nel silenzio, da a tutti, portando avanti il suo progetto. M anche lui avrà da fare. Ma i calabresi gli hanno dato fiducia per questo. Perché cominci una nuova era. Un impegno preciso e duro per lui. Adesso largo ai giovani. Gli altri, per favore, si mettano da parte. La politica è cambiata e viviamo nell’era delle tecnologie e dell’innovazione. Se non ve ne siete accorti, bè, lo schiaffo di queste elezioni probabilmente ve lo fa toccare con mano più che mai. La gente di Calabria ha parlato col voto, basta chiacchiere. (Pippo Gatto)

In Consiglio due Sindaci. Oltre a Giuseppe Scopelliti, sindaco di Reggio Calabria, eletto presidente della Regione, altri due primi cittadini calabresi, secondo i dati comunque non ancora definitivi delle elezioni di domenica e lunedi' scorsi, vengono ''promossi'' con l'elezione a consigliere regionale. Si tratta dei primi cittadini di Crotone, Peppino Vallone, del Pd, e di Cassano allo Jonio, Gianluca Gallo, dell'Udc. I tre sindaci eletti, nel momento in cui ci sara' la proclamazione, opteranno per la carica regionale facendo subentrare i rispettivi vicesindaci. L'opzione ed il successivo subentro dei vicesindaci evitera' la nomina dei commissari, che scatterebbe in caso di dimissioni, e consentira' la proroga degli organismi comunali fino alle prossime elezioni amministrative, fissate per la primavera del 2011. Per quanto riguarda Reggio Calabria a subentrare a Scopelliti, secondo accordi politici gia' presi nelle settimane scorse, sara' l'attuale vicesindaco, Giuseppe Raffa, di Forza Italia. Per Crotone e Cassano allo Jonio, invece, non e' stato ancora stabilito chi assumera' la carica di sindaco facente funzioni. Nella citta' pitagorica l'attuale vicesindaco e' Arturo Crugliano Pantisano, del Pd, ma non e' detto che sara' lui a subentrare a Vallone. A dirlo e' lo stesso sindaco in carica. ''Sul nome di chi prendera' il mio posto - dice Vallone - abbiamo aperto all'interno del centrosinistra una discussione che e' ancora aperta. La scelta che faremo, in ogni caso, dovra' essere ampiamente condivisa all'interno del Pd e di tutto il centrosinistra''. Per quanto riguarda Cassano allo Jonio, invece, Gallo, che guida una maggioranza monocolore Udc, prima di optare, dovra' nominare il vicesindaco, figura che all'interno della Giunta comunale di Cassano non esiste. A Cassano si e' gia' avviata la discussione politica per la nomina del vicesindaco, che sara' in ogni caso un esponente dell'Udc

Sette assessori trombati. E' stata un'ecatombe per gli assessori uscenti della Giunta regionale della Calabria, la consultazione del 28 e 29 marzo per l'elezione del Presidente ed il rinnovo del Consiglio. Su nove assessori che hanno deciso di candidarsi, tra i quali il vice presidente dell'esecutivo, Domenico Cersosimo, infatti, ne sono stati eletti solo due. A entrare in Consiglio sono Mario Maiolo, del Pd, che aveva la delega alla Programmazione nazionale e comunitaria, e Francesco Sulla, eletto nella lista Pd, che aveva quella alle Attivita' produttive. Non sono stati eletti, invece, Cersosimo e Silvio Greco (che aveva la delega all'Ambiente), candidati con Slega la Calabria, movimento da loro fondato; Demetrio Naccari Carlizzi (Bilancio, Pd); Michelangelo Tripodi (Urbanistica, Rifondazione-Comunisti Italiani); Luigi Incarnato (Infrastrutture, Psi-Sinistra con Vendola); Pietro Amato (Agricoltura, Pd); Damiano Guagliardi (Turismo, Rifondazione-Comunisti italiani).

Nessuna donna. E' tutto al maschile il nuovo Consiglio regionale della Calabria. Secondo i dati ufficiosi pubblicati sul sito della Regione (2390 sezioni su 2405), infatti, neanche una donna e' stata eletta. Gia' nelle regionali del 2005, la Calabria si era dimostrata poco aperta al mondo femminile, tant'e' che solo due donne vennero elette: Doris Lo Moro e Liliana Frasca', entrambe dei Ds. Quest'anno il dato e' ulteriormente peggiorato ed in Consiglio non ci sara' una sola presenza femminile.

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