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Disperato appello dei lavoratori della ex Sasol di Crotone

 

Disperato appello dei lavoratori della ex Sasol di Crotone

03 mar 10 “Inviamo all’attenzione degli organi di informazione nazionale, una lettera che descrive qual è la condizione economico-lavorativa vissuta da circa 60 dipendenti di una delle tante aziende della città di Crotone in forte crisi”. Così l’accorato appello dei dipendenti della ex Sasol in assemblea permanente per evidenziare la loro grave situazione. “Purtroppo – scrivono i lavoratori- siamo coscienti che la Calabria ed in particolare la città di Crotone è distante dall’attenzione dei media. Immotivatamente. Nella città ionica calabrese, da anni, si consumano “crimini organizzati” in danno della sua comunità. I fondi destinati al riavvio della fase post industriale sono stati preda di interessi illegittimi di imprenditori-prenditori, che hanno lasciato sul nostro territorio soltanto capannoni vuoti e gente disperante. Chiediamo che su di noi si alzi l’attenzione che meritiamo, come il resto degli italiani siamo cittadini di questo Paese, eppure sembra che tutti si girino indifferenti a guardare altrove. Di noi si parla soltanto quando la ‘Ndrangheta consuma i suoi sporchi affari ed i suoi crimini per strada. Ma del nostro futuro nessuno si occupa. Quella della ex Sasol è soltanto uno dei tenti problemi occupazionali e produttivi che stanno consumandosi in queste settimane. Ma le vertenze sono in aumento. Oltre 1000 famiglie rischiano di restare senza alcun sostentamento. Noi qui siamo e saremo preda dell’antistato ad ogni giorno che passerà senza che lo Stato rivolga su di noi l’attenzione di cui abbiamo pieno diritto. Questo Paese si fonda ancora sul lavoro? Pone ancora le sue basi sulla democrazia? Aiutateci, Crotone è una città sola e abbandonata. Che rischia il tracollo”. Di seguito il testo della lettera:

Con la presente si vuole portare a conoscenza che in data 17/02/2010 i Lavoratori dello stabilimento Kroton Gres 2000 Industrie Ceramiche s.r.l. di Crotone (ex Sasol Italy S.p.A.) hanno messo in atto una forma di protesta spontanea (assemblea permanente) ai fini di sensibilizzare le autorità territoriali e l’opinione pubblica in merito alle gravi problematiche che stanno interessando lo stabilimento.
Lo stato di disagio nasce dal fatto che l’imprenditore Roberto Spaggiari, proprietario della Kroton Gres 2000 Industrie Ceramiche s.r.l., non dimostra nessuna volontà di sostenere e rilanciare l'attività industriale dello stabilimento di Crotone:

  • I debiti nei confronti dei fornitori si accumulano inesorabilmente.
  • Le attività produttive sono al momento stagnanti non per avverse congiunture di mercato ma per il mancato approvvigionamento delle materie prime causato dal fatto che il comm. Spaggiari non dispone di liquidità o crediti tali da poter garantire e programmare un corretto prosieguo del business.
  • La mancanza di investimenti fa sì che gli impianti non ricevano più da tempo una adeguata manutenzione, il tutto anche a discapito della sicurezza dei lavoratori.
  • I dipendenti non ricevono lo stipendio se non dopo ripetute rimostranze e sollecitazioni.

Le ditte dell'indotto soffrono, di riflesso, dello stesso problema.
Il risultato è che più di 100 famiglie sono al momento condannate ad un futuro incerto. L'aggravante è il fatto che il territorio di Crotone è già povero e non offre una valida alternativa occupazionale.

I lavoratori vogliono altresì richiamare l’attenzione della Sasol Italy S.p.A. sui problemi sopra citati.
La multinazionale, che viene ritenuta moralmente responsabile di quanto sta succedendo, ha ceduto il ramo d’azienda all’imprenditore Spaggiari in data 01/10/2009.
I dirigenti Sasol non si sono preoccupati di reperire informazioni o di accertarsi della serietà e dell'integrità morale di questa persona che oggi sta portando alla rovina numerose famiglie.
La vendita è stata inoltre effettuata in tutta fretta e l’impressione è che Sasol si sia voluta liberare di un "peso morto" senza scrupoli e senza preoccupazioni per il destino dei lavoratori che, per tanti anni, hanno dimostrato serietà, impegno, dedizione e senso di appartenenza all'azienda Sasol.
Eppure, in altre realtà italiane Sasol, in dismissione, (Porto Torres, Centro Ricerche di Paderno Dugnano...) il trattamento riservato ai lavoratori è stato ben differente. Sasol si è preoccupata di ricollocarli presso altre sedi o presso altre aziende.

Nei  giorni passati diversi esponenti delle Istituzioni, a tutti i livelli (comunale, provinciale, regionale, nonché nazionale) hanno onorato lo Stabilimento della loro presenza e hanno mostrato il loro interesse per la causa, ognuno per le proprie competenze.
Attraverso la mediazione dei mezzi di informazione locali (testate giornalistiche e televisive) il “caso ex-Sasol” è stato trasmesso all’opinione pubblica e ai cittadini che, in diverse occasioni hanno mostrato la loro solidarietà. La vertenza è stata pertanto “amplificata” e presa ormai come emblema di uno stato di crisi economica e di disagio che interessa non solo l’ Azienda in questione ma tutta la provincia di Crotone, tant’è che la dott.ssa Antonella STASI, presidente di Confindustria Crotone, ha aperto un “caso Crotone” al vaglio delle autorità territoriali e del Prefetto della Città di Crotone Vincenzo PANICO.

 

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