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Tre arresti per usura nel vibonese

 

 

Tre arresti per usura a Serra San Bruno

09 mar 10 Tre persone sono arrestate a seguito di un blitz antiusura condotto dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, nel Vibonese, per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Si tratta di Domenico Monardo, carrozziere di 37 anni, di Gerocarne; Girolamo Macrì, idraulico di 32 anni, di Soriano Calabro; Francesco La Bella, disoccupato di 25 anni, di Castiglione D’Asti, ma domiciliato a Vibo Valentia. Atutti è contestato il reato di usura in concorso, ed ai primi due anche l’estorsione aggravata dal metodo mafioso. Una quarta persona, E. F., una 41enne di Gerocarne, è stata denunciata a piede libero per concorso nel reato di usura.

Secondo le risultanze della complessa indagine, gli accusati avrebbero prestato in diverse occasioni ad un giovane imprenditore del Sorianese, ad un tasso di interesse del 20 per cento mensile. Per la precisione, sempre stando a quanto ricostruito dai militari dell’Arma dei carabinieri, in poco meno di un anno - dal giugno del 2008 all’aprile del 2009, la giovane parte offesa ha ricevuto dai presunti strozzini somme che andavano da 4.000 a 15.000 euro, per un prestito totale di 78.000 euro. La somma, al tasso usurario stimato, in soli due anni avrebbe maturato un interesse di 80.000 euro, così da far salire il debito dell’imprenditore, tra capitale ed interessi, a circa 160.000 euro.

È stata l’enormità del debito accumulato da un imprenditore del Vibonese per via dei prestiti ricevuti a tasso usurario, assieme alle continue minacce di morte rivoltegli dai suoi aguzzini che in un caso sono arrivati a sottoporlo ad un pestaggio, ad indurre la giovane vittima a rivolgersi ai carabinieri, facendo così partire le indagini che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere per tre persone. Alla denuncia della parte offesa, del giugno 2009, sono seguite intense investigazioni, basate anche e soprattutto sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali, che hanno consentito di inchiodare i presunti “cravattari” alle proprie responsabilità, ricostruendo l’organico del presunto gruppo criminoso, “nonché - spiegano gli investigatori - i rapporti delinquenziali tra i soggetti appartenenti allo stesso gruppo ed il modus operandi usurario”. Il materiale investigativo raccolto, che conta anche su una vasta documentazione prodotta dalla vittima, come matrici di assegni o resoconti di movimenti bancari, ha consentito agli inquirenti di procedere, oltre agli arresti, anche al sequestro di conti correnti intestati e riconducibili ai tre soggetti sottoposti a custodia in carcere.

Al blitz, scattato all’alba di oggi, hanno preso parte circa 50 carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria. In manette sono finiti Domenico Monardo, Girolamo Macrì e Francesco La Bella. I primi due, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, sono quelli che rivolgevano continue minacce di morte al giovane imprenditore che non riusciva a far fronte al debito derivante dai tassi di interesse praticati dal gruppo, che erano del 20 per cento mensile. Nel febbraio 2009, secondo le accuse, Macrì e Monardo, via telefono o per interposta persona, hanno fatto giungere alla parte offesa i loro avvertimenti di tener fede al pagamento degli interessi altrimenti ci avrebbe rimesso la vita. Non ottenendo quanto dovuto, sempre stando a quanto ricostruito dai carabinieri, i due uomini avrebbero poi intercettato il giovane imprenditore a Soriano Calabro, e l’avrebbero picchiato perchè fosse ben chiaro che doveva pagare, ed in fretta. I tre uomini finiti in carcere, a questo punto, affiancati dai rispettivi difensori dovranno comparire davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia, dove potranno fornire la propria versione dei fatti.

 

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