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Agguato a Guardavalle, un morto

 

 

Agguato a Guardavalle: un morto, indaga la DDA

11 mar 10 Un uomo è stato ucciso questa mattina in un agguato compiuto a Guardavalle Superiore, nel catanzarese. La vittima, Domenico Chiefari, di 67 anni, boscaiolo, è stata raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco mentre si trovava per strada. Chiefari era già noto alle forze dell’ordine e, secondo gli investigatori, sarebbe stato vicino ad ambienti criminali della zona dove opera la cosca Novella-Gallace.

Sarà la Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Catanzaro ad occuparsi delle indagini sull’omicidio di Domenico Chiefari, di 67 anni, il boscaiolo ucciso a Guardavalle a colpi di arma da fuoco. Sul luogo del delitto si è recato il sostituto procuratore antimafia Vincenzo Capomolla, che coordina le indagini dei carabinieri. Domenico Chiefari è ritenuto dagli inquirenti non estraneo all’ambiente criminale della zona, su cui domina il clan Gallace-Novella di Guardavalle. Infatti il 67enne è finito all’attenzione degli investigatori nell’ambito dell’inchiesta “Mythos 2”, seguita all’omonima operazione “Mythos” portata a termine nel settembre del 2004 proprio contro la cosca del Soveratese, e diretta dall’allora sostituto procuratore antimafia Gerardo Dominijanni. Quest’ultimo, poi, trasmise il relativo materiale di indagine del nuovo caso alla Procura di Roma, dopo che, nell’ambito del processo seguito alla prima operazione “Mythos”, la Cassazione riconobbe la competenza dei giudici della Capitale per via del fatto che i magistrati del luogo erano stati i primi ad avviare un’altra inchiesta, denominata “Appia”, la quale aveva ad oggetto il medesimo clan Gallace-Novella, che ha esteso le proprie attività fuori dalla Calabria radicandosi nel Lazio ed in Lombardia. L’assassinio di Domenico Chiefari, a questo punto, risulta inevitabilmente collegato agli altri avvenuti nella zona negli ultimi due anni, tra i quali quello di Pietro Chiefari, 53enne di Torre di Ruggiero ucciso a colpi d’arma da fuoco a Davoli Marina il 16 gennaio scorso; quello di Vincenzo Varano, operaio 52enne ex sorvegliato speciale ucciso sul lungomare di Isca Marina il 4 luglio 2009, e del nipote di quest’ultimo, Luciano Bonelli, 30 anni di Isca sullo Jonio, ucciso a fucilate il 24 luglio 2009 a Sant’Andrea Marina; nonché quello di Vito Tolone, 51 anni di Vallefiorita, ucciso a febbraio del 2008. Quasi tutti (tranne il solo Varano) questi morti ammazzati erano stati imputati nel processo “Mythos” e, considerato che ai loro omicidi si aggiunge anche quello di Carmelo Novella, 58enne ucciso in un agguato tipicamente mafioso nel luglio 2008 a San Vittore Olona, paesino a pochi chilometri da Legnano, e considerato assieme a Vincenzo Gallace a capo della cosca di Guardavalle, è altamente probabile che la lunga scia di sangue possa essere dovuta ad un riposizionamento del clan a seguito della vecchia operazione antimafia che lo ha duramente colpito.

 

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