Emergenza immigrati a Rosarno, oltre 500 nascosti nelle campagne per paura

14 gen 10 “L’emergenza Rosarno dalle notizie che mi giungono non sarebbe finita con il trasferimento di mille e più immigrati. Mi segnalano che almeno altri 500 sono sparsi e nascosti nelle campagne, terrorizzati, e che vivono cibandosi solo di frutta”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero conversando con i giornalisti a Reggio Calabria, dove è stato sentito come testimone nel processo contro l’ex consigliere regionale Domenico Crea. “Proprio stamattina – ha aggiunto Loiero – mi è stato riferito di questa angosciante situazione documentata anche dalle telecamere della Rai. Si tratta di gente che dal giorno della rivolta ha paura di farsi vedere nei paesi della Piana di Gioia Tauro”. “Penso allora – ha detto ancora Loiero – che ci sia bisogno di un intervento umanitario per sottrarli da una situazione di disagio pericoloso. E mi auguro che il governo voglia intervenire, intanto per verificare quale realmente sia la situazione”. “Come Regione, lo dico per lo spirito collaborativo che ci ha caratterizzato in questa drammatica vicenda – ha concluso Loiero – siamo pronti, come per il passato, a fare la nostra parte. Magari allestendo una tendopoli della Protezione civile per accoglierli, se il Ministero dell’Interno stavolta riterrà che sia fattibile”.

Sergi “La regione vicina ad immigrati”. “Al problema di Rosarno solo il presidente Loiero ha dedicato un’attenzione continua e concreta. Questa e solo questa è la realtà. Altre verità non ci sono. Perché di fronte a una situazione di vivibilità insostenibile di una massa di disperati, solo la Regione Calabria ha cercato di dare un mano ai commissari che guidano i comuni interessati e si è occupato della salute di tanti disperati, anche per alleggerire il peso della incolpevole e accogliente popolazione di Rosarno”. Lo ha ribadito Pantaleone Sergi, portavoce del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, incontrando questa mattina i giornalisti al Comune di Rosarno, insieme al delegato per l’emergenza immigrati Eugenio Ripepe, in merito alle polemiche sugli interventi della Regione. “Lo scaricabarile non paga – ha aggiunto Sergi – perché ci sono carte e documenti, fatti incontestabili, atti ufficiali che dimostrano quanto il presidente Loiero e la quindi Regione hanno fatto per depotenziare la bomba di Rosarno, Non so chi altro può dire di avere fatto altrettanto”. Sergi, quindim con il supporto dei dirigenti della Protezione Civile, ha sciorinato date e cifre idonee a dimostrare quanto e in che modo la Regione si è occupato della emergenza umanitaria di Rosarno. “La Regione – ha detto ancora il portavoce di Loiero – dopo aver stanziato 50 mila euro per alleviare condizioni di disagio degli immigrati della Piana di Gioia Tauro, all'indomani della loro protesta a dicembre 2008, ha anticipato un terzo di tale somma, cosi' come previsto dalle regole, aspettando la rendicontazione degli interventi da parte dei Comuni di Rosarno, San Ferdinando, Gioia Tauro e Rizziconi; rendicontazione che e' stata presentata solo il 2 dicembre 2009 ”. Due giorni dopo la Regione ha predisposto il pagamento e quindi l'accredito dei successivi fondi, e cioè 39 mila euro, dato che il finanziamento era cresciuto a 54 mila euro e ha accreditato questa somma alla riapertura della tesoreria regionale il 4 gennaio del 2010, immediatamente dopo le feste”. Sergi ha poi smentito alcune affermazioni secondo le quali il presidente Loiero non si è mai recato a Rosarno e nella Piana a vedere direttamente le condizioni in cui vivevano gli immigrati, affermando in particolare che Loiero “è venuto non una volta, ma più, volte, tra le quali quella in occasione della Conferenza regionale sull'immigrazione promossa dalla Cgil, che si è svolta proprio a Rosarno. Ed è andato a vedere le tristi condizioni in cui vivevano i lavoratori migranti sfruttati anche da gente che in questi giorni ha tentato di accreditarsi anche come difensore degli interessi di Rosarno. Certamente in tali occasioni Loiero non si è portato i giornalisti dietro ma ha avuto modo di conoscere bene la realtà rosarnese''. Tra gli altri interventi di cui la Regione si e' fatta carico, Sergi ha ricordato “il massiccio programma di vaccinazioni che sono state fatte su 974 immigrati. Per circa un mese e mezzo circa 20 medici attrezzati sono venuti nella Piana tra Rosarno, Gioia Tauro, San Ferdinando e Rizziconi per evitare problemi sanitari''. Anche Eugenio Ripete, incaricato dal presidente Loiero di seguire la situazione di Rosarno per conto della Protezione Civile regionale, ha detto sostanzialmente che molte bugie sono state raccontate dopo la “rivolta” dei giorni scorsi. “Abbiamo dimostrato, carte alla mano, esattamente il contrario di quello che è stato scritto e dichiarato da altri, anche ad alti livelli. I dati che abbiamo fornito – ha aggiunto Ripepe - si riferiscono a interventi che la Regione ha già fatto. Siamo venuti qui a gennaio dello scorso anno per scongiurare un'epidemia. La Regione è intervenuta concretamente per l'emergenza sociale di Rosarno spendendo globalmente ben 215 mila euro, più di quanti ne ha annunciati il Governo”.

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