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A fine mese CdM a Reggio

 

 

Bomba in Procura e rivolta immigrati, Consiglio dei Ministri a fine mese a Reggio

13 gen 10 Il Consiglio dei ministri si riunirà entro fine del mese in Calabria per discutere ed approvare il piano straordinario antimafia elaborato dal governo. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, riferendo alla Camera sull’ordigno fatto esplodere nei giorni scorsi nei pressi degli uffici giudiziari di Reggio Calabria. La bomba ha rappresentato, ha continuato Maroni, “un vero e proprio atto terroristico di stampo mafioso posto in essere per generare timori e paure e per reagire ai risultati delle attività indagine, all’aggressione ai patrimoni, alla cattura di importanti latitanti. Chi ha pensato con questo gesto di colpire gli uffici giudiziari che stanno svolgendo un ruolo importante troverà il governo e tutte le istituzioni assolutamente solidali con la magistratura calabrese”. La provincia di Reggio Calabria, ha proseguito il ministro, “continua ad essere tra quelle ad alto rischio macro-criminale”. Nei giorni che hanno preceduto l’esplosione dell’ordigno “analoghi congegni erano stati utilizzati in altri attentati effettuati sempre di notte”. L’ordigno esploso di fronte agli uffici giudiziari di Reggio Calabria era “un dispositivo composto da una bombola di gas di dieci kg alla cui sommità era stato posto esplosivo ad alto potenziale, probabilmente tritolo”. Parlando successivamente anche degli scontri avvenuti a Rosarno, il ministro ha rimarcato: “In tante regioni, e non solo del nord, il modello di integrazione degli immigrati funziona e garantisce il pieno rispetto delle norme di legge sul lavoro. In Calabria ciò non è avvenuto e sono evidenti negligenze e omissioni della regione sotto molti punti di vista, da quello igienico-sanitario all’integrazione e alla gestione del territorio”. La zona, ha aggiunto, è caratterizzata da “una situazione di insanabile tensione” tra extracomunitari e popolazione residente, “che deriva da una grande situazione di degrado che le autorità locali e la regione Calabria hanno colpevolmente trascurato per anni e che si è trasformata in un serio problema di ordine pubblico”.

Ministro Sacconi “Bonificheremo tutte le irregolarità”. "Procederemo a tappeto per bonificare tutte le situazioni non regolari" nell'agricoltura e nell'edilizia nel mezzogiorno. A dirlo e' il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a margine di un convegno di Confartigianato, dopo i fatti di Rosarno. Il ministero dichiara guerra a tutte le situazioni irregolari che "oltretutto - ha aggiunto Sacconi - portano rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori". "Il datore di lavoro agricolo italiano del sud - ha sottolineato Sacconi - non ha piu' alibi per non dare regolarita' ai lavoratori che procedono alle raccolte stagionali in agricoltura". Il ministro ha annunciato inoltre che a breve convochera' il Comitato di Indirizzo per le attivita' ispettive nel lavoro nero in agricoltura al sud: "Intendiamo intensificare una pianificazione che era gia' stata organizzata in Sicilia, Puglia, Campania e Calabria e soprattutto in agricoltura".

Epifani, A Rosarno stragrande maggioranza di immigrati in regola. A Rosarno nell'opera di aiuto agli immigrati "c'erano in campo due soggetti, la Chiesa e la Cgil. I nostri compagni hanno anche ricevuto minacce, ma non abbasseremo la testa". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, commentando a Bari, all'assemblea regionale dei delegati, quanto accaduto nei giorni scorsi nella cittadina calabrese. "Il ministro Maroni - ha proseguito Epifani - sbaglia quando dice che la clandestinità porta alla illegalità. A Rosarno è esattamente vero il contrario, tant'é che la stragrande maggioranza degli immigrati era in regola. Invece tutto quello che riguarda la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli probabilmente non è in mano propriamente limpida". "Si trovino per questi lavoratori - ha detto ancora il leader della Cgil - percorsi di formazione e forme di integrazione al reddito e poi, se devono rimanere qui, per favore li si faccia vivere con un minimo di decenza".

De Magistris (Idv) “Da Governo concetto distorto dello Stato”: "Il ministro Alfano e il ministro Maroni falsificano la realta' offendendo i cittadini calabresi e gli immigrati in queste ore 'deportati' da Rosarno". Lo afferma in una nota Luigi de Magistris, europarlamentare dell'Idv, che aggiunge: "Vantare la presenza dello Stato in Calabria, motivandola con l'arresto recente di uomini affiliati alle cosche, non alleggerisce di un grammo il pesante fardello della responsabilita' politica che grava sul Governo". "Non ci stancheremo di ricordare all'esecutivo -prosegue De Magistris- che gli arresti sono frutto dell'operato coraggioso di magistratura e forze dell'ordine, soprattutto a fronte di un esecutivo che ha preferito la persecuzione dell'immigrato alla lotta contro le mafie e alla loro collusione con le amministrazioni pubbliche. Lo Stato, quando vuole esser presente in territori difficili, non limita per legge la magistratura e le forze dell'ordine, colpendone l'autonomia e gli strumenti di indagine come le intercettazioni, oppure non investendo in mezzi e personale. Purtroppo -conclude de Magistris- e' quello che fa il nostro Governo, che dello Stato evidentemente ha un concetto distorto".

Gozi (Pd) “Maroni non convince”. “I buoni propositi del ministro Maroni non convincono: infatti, ci chiediamo perché il governo si è opposto al recepimento della Direttiva Ue contro il lavoro nero che impone sanzioni ai datori di lavoro e che il Pd ha chiesto con forza”. Lo ha detto Sandro Gozi, capogruppo del Pd nella commissione Politiche della Ue di Montecitorio, dopo le comunicazioni del ministro dell’Interno sui fatti di Rosarno. “Inoltre, perché il governo si ostina a rifiutare l’introduzione dello sponsor istituzionale, largamente utilizzato in altri paesi europei come strumento fondamentale per collegare i flussi migratori con il mondo del lavoro? Si tratta di nodi importanti per combattere la clandestinità in modo sostanziale e non solo con gli strumenti della propaganda che pare siano quelli prediletti da Maroni e dal suo governo”.

Garavini (PD) “Cdm a Reggio è solo propaganda”. “Consiglio dei ministri a Reggio Calabria? L'ennesimo gesto di propaganda per nascondere l'assoluta mancanza di decisioni concrete”. Così la capogruppo del Pd in commissione Antimafia, Laura Garavini, commenta l'annuncio fatto dal Ministro dell'Interno, Maroni durante le sue comunicazioni alla Camera. “Maroni per Reggio – ricorda Garavini - aveva già promesso un ‘Piano Caserta’, la sede dell'Agenzia per i beni confiscati, forze di polizia e magistrati. A 10 giorni di distanza nessuna di queste decisione è diventata un fatto concreto. L'unica cosa seria che il Ministro dovrebbe fare è trovare i soldi che mancano per finanziare il complesso della lotta alla 'ndrangheta. Il Fondo Unico Giustizia nel 2009 ha destinato a questo settore circa 20 milioni di euro, molto meno dei 100 previsti inizialmente dal Governo e a distanze abissali dal miliardo di euro che il Ministro sostiene sarà devoluto nel 2010. Questi soldi non ci sono, e senza non si fanno intercettazioni, non si eseguono accertamenti bancari, non si possono approfondire le indagini. Se aggiungiamo che nel "taglia processi" sono stati inseriti anche i reati di mafia il quadro è completo. Maroni perda tempo portando il Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria, trovi risorse vere per risolvere i problemi".

Laratta (PD) “Maroni non ha capito gravità”. "La relazione di Maroni alla Camera è sembrata piuttosto fredda e burocratica, non ha affrontato i problemi veri, non ha scavato nel profondo di quanto è accaduto. Ha sorvolato su tutti i dubbi sollevati dal Parlamento, dalla Chiesa, dalle associazioni umanitarie internazionali. Veramente sconfortante la sua rancorosa aggressione alla Regione Calabria per presunte inadempienze, mentre Maroni non ha detto una parola su tutti gli uffici dello Stato che in questi anni hanno fatto finta di non vedere e non sapere quanto accadeva a Rosarno e in tutta la zona, dove sono stati tollerati sfruttamento e riduzione in schiavitù di centinaia di immigrati". Alla domanda presentata con interrogazione urgente dal deputato calabrese"A Rosarno siamo andati vicini ad un vero e proprio caso di pulizia etnica", Maroni ha freddamente risposto: "I trasferimenti sono avvenuti su base volontaria, nessuna 'deportazione' come qualcuno ha detto!" Secondo Laratta si tratta di una "Risposta semplicistica e banale. A noi risulta ben altro".

Messina (Idv) "Non bastabo agenti e magistrati". ''Non e' soltanto mandando 121 nuovi agenti e forze dell'ordine in Calabria o sei magistrati in piu' (ben vengano) che si risolve il problema; ma e' anche delegittimando, non dando i mezzi alle forze dell'ordine e alla magistratura, e vanificando la loro azione con lo scudo fiscale e la vendita dei beni confiscati che si mette totalmente in discussione la lotta alla criminalita' organizzata che stanno svolgendo magistratura e forze dell'ordine''. E' la risposta di Ignazio Messina, commissario regionale dell'Italia dei Valori in Calabria, alla relazione del ministro dell'Interno Roberto Maroni letta questa mattina alla Camera dei Deputati. ''Vada lei con gli amici della Lega -ha continuato Messina rivolgendosi direttamente al ministro- ad acquistare i beni residuali dopo che non saranno stati richiesti, quando salendo le scale qualche mafioso la avvicinera' e le dira' che forse e' meglio non richiederli''. ''Non sara' forse la vostra azione, l'azione di criminalizzazione di alcuni Pm che lottano e lavorano con forza sul territorio -ha proseguito Messina- che ha portato la mafia ad intervenire in questo modo, in maniera cosi' plateale. Sembrano i giorni della morte di Falcone e della morte preannunziata di Borsellino: lo sapevano tutti e lo Stato non intervenne, morirono lo stesso. A me pare che in Calabria come anche in Italia il clima sia lo stesso''. Secondo il commissario regionale di Idv, '' fatti di Rosarno sono strettamente collegati''.

Santelli (Pdl) “Loiero deve spiegare molte cose”. "Sabato 21 marzo 2009 il presidente della Regione Calabria Loiero, nel corso di una sua visita all'ex cartiera della Piana di GioiaTauro, denuncio' le gravi condizioni in cui versavano i migranti, attacco' la Bossi-Fini e, in risposta a questo, annuncio' di assumersi l'impegno di inserire il tema dell'accoglienza nello Statuto regionale". Così la deputata della Pdl, Jole Santelli. "In seguito, il consiglio regionale approvo' la legge l2 giugno 2009 n. 18 che impegnava la Regione ad accogliere, tutelare, integrare i migranti: non sono dunque i parlamentari del centrodestra, come asserisce Loiero, ad affermare la competenza della Regione, ma lo stesso presidente che ne ha fatto oggetto di una legge. Ma non basta: Loiero dovrebbe conoscere la legge regionale del 9 aprile 1990 che fissa le norme per gli interventi a tutela dell'immigrazione, e quella di riforma del 1 marzo 1994, n. 9 che istituiva la Consulta regionale per l'immigrazione". "La giunta Loiero –conclude la Santelli- e' a fine mandato e deve rispondere di quanto prodotto negli ultimi cinque anni: farebbe bene a cominciare spiegando cosa e' successo con i fondi europei POR, destinati dall'Europa a queste materie sociali, i cui bandi sono fermi al palo".

Volpi (Lega) “Dire che non c’è lo Stato è alibi mafioso”. "Chi dice che lo Stato non c'e', nella lotta alla criminalita' organizzata, usa un vecchio alibi mafioso perche' gli fa comodo che lo Stato non ci sia". Cosi' il deputato leghista Raffaele Volpi, membro della commissione Affari Costituzionali alla Camera, interviene durante l'informativa del governo sui fatti di Reggio Calabria e Rosarno. "Non e' mancato lo Stato - spiega Volpi - .Bensi' la politica locale, la provincia, la regione, i sindacati! La politica si fa con la responsabilita' e non con mere parole. C'e' uno Stato formale che non e' e non puo' essere semplicemente quello del governo, ma deve esserci anche una politica locale che riconosca lo Stato nel momento in cui il territorio diventa interfaccia della politica. In questi giorni - spiega il deputato del Carroccio - si fanno piu' insistenti i commenti sulla necessita' di avere dei lavoratori extracomunitari. E' vero, abbiamo bisogno di lavoratori, ma non abbiamo bisogno e non vogliamo schiavi, come spesso accade nelle regioni del Mezzogiorno".

 

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