HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Rivolta immigrati, risvolti internazionali

 

 

Rivolta immigrati, Egitto denuncia violenze. Frattini “Nessun motivo religioso”. Maroni riferisce in Senato. Loiero "responsabilità ministro". Sit in al Cie di Isola C.R.

12 gen 10 Il ministero degli Esteri egiziano è intervenuto oggi sugli scontri di Rosarno denunciando "la campagna di aggressione" e "le violenze" subite dagli "immigrati e le minoranze arabe e musulmane in Italia" e chiedendo al governo italiano di "prendere le misure necessarie per la protezione delle minoranze e degli immigrati". La questione, annuncia il ministero degli Esteri in una nota, sarà sollevata dal ministro Aboul Gheit nell'incontro in programma il 16 gennaio con il titolare della Farnesina Franco Frattini. Immediata la replica del ministro Frattini: "Assolutamente non c'é nessuno sfondo religioso. Il problema delle minoranze araba non é mai stato evocato". "Si trattava –precisa il Ministro degli Esteri- di casi di violenza normale a cui le forze di polizia hanno dovuto reagire: violenze inaccettabili che non hanno niente a che fare con l'Egitto e con gli egiziani che, come comunità rispettano abitualmente le leggi italiane". "'Tutta l'Italia, credo tutta l'Europa, ha visto gente dare l'assalto alle case o sfondare e bruciare le macchine. Questo non c'entra assolutamente niente con motivazioni religiose: si tratta di una violenza inaccettabile che giustamente è stata respinta dalle forse di polizia". Poi intervenendo al Tg2 il ministro ha aggiunto "Nessuno può accusarci di razzismo anzitutto gli egiziani che sono quelli con un numero di quote di immigrazione regolare che rispettano e che non danno nessun problema all'Italia" dopo l'intervento del collega egiziano Aboul Gheit sugli scontri di Rosarno e la richiesta all'Italia di "prendere le misure necessarie per la protezione delle minoranze e degli immigrati". "Spiegherò agli egiziani - ha detto Frattini - che come comunità immigrata rispettano d'abitudine la legge, che anche in Italia noi vogliamo che le leggi siano rispettate. Quindi nessun tipo di violenza, come quelle che abbiamo visto nelle strade di Rosarno. possono essere accettate. "La strada per uscirne - ha indicato infine il titolare della Farnesina - è certamente applicare le regole europee che io, da commissario, ho fortemente voluto. Non ci sono egiziani - precisa infine la Questura di Reggio- nel gruppo di immigrati che si trovavano a Rosarno e che, dopo gli incidenti dei giorni scorsi, sono stati portati nei centri di accoglienza di Crotone e Bari. Viene confermata, invece, la presenza tra gli immigrati di persone di lingua araba e di religione musulmana.

Nove immigrati di Rosarno arrestati a Isola. La Polizia ha arrestato nove immigrati trasferiti da Rosarno al Centro di prima accoglienza Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, in seguito ai controlli sulla loro posizione in Italia. Nei loro confronti era gia' stato emesso un decreto di espulsione ma si trovavano ancora sul territorio nazionale. Tre sono stati arrestati l'altro ieri e sei nella giornata di ieri. Si tratta di un marocchino, quattro ghanesi, tre mauritani e un liberiano. Il Tribunale di Crotone ha convalidato l'arresto questa mattina e disposto l'espulsione.

La condanna di Schifani. Dopo i fatti di Rosarno, il presidente del Senato Renato Schifani esprime ''la condanna piu' forte per ogni forma di violenza'' e allo stesso tempo invita ''a vigilare e a provvedere perche' non si creino quelle condizioni che possono favorire, specialmente in zone gia' colpite da altri drammatici problemi, l'insorgere di tensioni e contrasti violenti fra cittadini e lavoratori immigrati''. ''Abbiamo assistito -aggiunge Schifani poco prima di dare la parola al ministro dell'Interno Roberto Maroni, al Senato per riferire sugli episodi di violenza dei giorni scorsi in Calabria- a episodi che hanno destato in tutto il Paese fortissima preoccupazione''. Appena avuta notizia dei ''gravissimi fatti di Rosarno'', Schifani ha preso contatto con il ministro dell'Interno ''affinche', come anche richiesto da diversi rappresentanti di Gruppi parlamentari, riferisse immediatamente in Senato''.

Maroni al Senato: Nessun egiziano è stato coinvolto nei fatti di Rosarno. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, nella sua informativa al Senato. E' "attualmente al vaglio dell'autorità giudiziaria" la possibilità di un interesse della 'Ndrangheta "nel coinvolgimento dei disordini" a Rosarno. Il responsabile del Viminale ha respinto "con fermezza ogni riferimento riguardo ad una scarsa o inadeguata attenzione dello Stato verso i problemi della Calabria". Anzi. Che lo "Stato c'è" lo dimostra il blitz di questa mattina, "la risposta migliore ai gravissimi fatti avvenuti in quelle zone". Questa "è la prova che lo Stato in Calabria c'è, continuerà ad esserci e non darà tregua alla 'Ndrangheta ed ad ogni altra forma di criminalità", ha aggiunto. A proposito, Maroni ha citato lo "sforzo straordinario di questo governo che ha ottenuto risultati mai visti in termini di lotta alla criminalità organizzata, anche con riguardo alla Calabria: sono stati sciolti 13 Comuni per infiltrazione mafiosa, dei quali 6 in Calabria e 3 in provincia di Reggio, sono stati arrestati 889 soggetti legati alla criminalità organizzata calabrese ed arrestati 46 latitanti di cui 8 nell'elenco dei 30. Anche in Calabria sono stati registrati risultati straordinari nell'aggressione ai patrimoni, con sequestri per 1,2 mld di euro e 730 confische, per 362 mln di euro: sono dati senza precedenti negli ultimi tempi. Parlando dei trasferimenti, il ministro Maroni ha dichiarato che i cittadini stranieri presenti a Rosarno nei giorni scorsi sono stati trasferiti "su base volontaria e senza disordini". E tra loro "allo stato nessuno risulta essere cittadino egiziano". In tutta la zona "resta rafforzato il servizio di controllo del territorio" dopo i disordini e sono "in corso approfondimenti investigativi per individuare le aziende della Piana di Gioia Tauro che hanno irregolarmente impiegato gli immigrati". I disordini di Rosarno "trovano fondamento nell'insanabile tensione tra la popolazione e gli extracomunitari che deriva da una grave condizione di degrado sociale che si è trasformato in un serio problema di ordine pubblico". La maggioranza degli stranieri "era regolare dal punto di vista del permesso di soggiorno, certo non dal punto di vista del regolare contratto di lavoro". Anche per questo è necessario per Maroni "intensificare i controlli sullo sfruttamento del lavoro nero in agricoltura". E il governo "combatterà senza tentennamenti" la clandestinità, perché proprio i disordini di Rosarno "rendono evidenti le conseguenze negative che derivano dall'immigrazione clandestina".

Loiero “A Rosarno responsabilità di Maroni”. “Sulla vicenda di Rosarno il ministro Maroni insiste nell’affermare cose non vere, scaricando proprie negligenze su Regione ed enti locali”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, dopo le ultime dichiarazioni del responsabile del Viminale. “Capisco anche le sue difficoltà e avrei evitato di infierire. Ma in un paese normale, dopo avere rimediato una vergogna internazionale di tale portata, un ministro forse si sarebbe anche dimesso invece che arrampicarsi sugli specchi per giustificarsi. In ogni caso Maroni non può pensare di addebitare ad altri responsabilità che sono esclusivamente del suo Ministero, anche perché sapeva cosa ci fosse a Rosarno perché io stesso più volte gliene ho parlato, lo sapeva bene, e non è mai intervenuto in alcun modo”. “Le Regioni, checché ne dica il Ministro, in tema di immigrazione non hanno competenza alcuna – ha detto ancora Loiero – e gli enti locali che, secondo Maroni avrebbero dovuto intervenire, non si sa come, sono amministrati da commissari antimafia di sua nomina. Se la prenda dunque con se stesso per quello che è accaduto. Il fatto è che il governo ha tagliato tutte le risorse sull’integrazione e se la prende con poveri cristi che arrivano qui per lavorare ma vengono lasciati nelle grinfie dei caporali mafiosi”. “Mi preme aggiungere soltanto – ha concluso Loiero – che a Rosarno ci sono andato per fatto umanitario e ho fatto ciò che potevo a favore dei tanti disperati. Non ho assistito, in vero, alle vaccinazioni ma le ho disposto. Andandoci non mi sono portato dietro né tv né cronisti. Né ho tentato di alleviare i disagi di centinaia di migranti esibendomi con un’orchestrina. Io ho il senso del ridicolo”.

Giovedì Bersani a Rosarno I fatti di Rosarno saranno al centro di una riunione ad hoc organizzata dal Pd a Roma nel corso della quale verranno analizzati tutti gli aspetti del fenomeno, dalla criminalità al mercato del lavoro, alla produzione e al reddito agricoli. Scopo dell’incontro sarà quello di elaborare e promuovere iniziative sul territorio e proposte legislative. All’incontro saranno presenti i presidenti dei Forum Agricoltura Enzo Lavarra, Giustizia Andrea Orlando, Immigrazione Livia Turco e Progetto Mezzogiorno Umberto Ranieri, insieme al responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale Stefano Fassina. L’incontro di domani si inserisce nel quadro di iniziative organizzate dal Pd a seguito dei drammatici accadimenti in Calabria e che culmineranno giovedì 14 gennaio, nella Giornata nazionale di solidarietà, che vedrà la presenza del segretario Pier Luigi Bersani a Rosarno, Palmi e Lamezia Terme.

Sit in al Cie di Crotone. Sono circa 20 e non 4 i richiedenti asilo fuggiti ai pogrom di Rosarno che si trovano adesso all'interno del centro. Altri hanno lasciato Crotone tra molte difficoltà, poichè le promesse sul pagamento dei biglietti per altre destinazioni non è stata mantenuta. Altri immigrati provenienti da Rosarno sono ancora in attesa dei pagamenti dei salari che gli imprenditori non hanno ancora pagato. “Dopo le tragiche giornate di Rosarno il bilancio è pesantissimo: decine di feriti, almeno 5 arrestati e numerosi dispersi ancora nelle campagne”. Lo riferisce in una nota la rete antirazzista di Cosenza. “A Rosarno –affermano- gli africani non ci sono più, non ci sono più nemmeno i ruderi diroccati, vergogne a cielo aperto dove per anni migliaia di lavoratori hanno vissuto in condizioni disumane. Come se, insieme ai ruderi, le ruspe potessero cancellare tempestivamente ogni traccia della loro ingombrante presenza sul territorio. Come se si volessero cancellare sangue e sudore di chi per anni ha sostenuto l’economia agricola della Piana di Gioia; come se si volesse rimuovere il coraggio dei ragazzi africani, gli unici ad aver dimostrato la forza di ribellarsi all’arroganza e alle angherie dei clan mafiosi locali. Gli africani non salveranno più Rosarno! La nostra presenza oggi davanti al CPA S’Anna di Isola Capo Rizzuto vuole essere un gesto di solidarietà e vicinanza a quei migranti reclusi nel campo di Crotone come in quello di Bari dove circa 1200 degli africani di Rosarno sono stati confinati in seguito alla loro cacciata. È assurdo che dopo anni di vessazioni, sfruttamento, riduzione in schiavitù e indifferenza, queste persone oggi rischino di essere espulse dal territorio e vengano ulteriormente criminalizzate. “Siamo stati troppo tolleranti”, ha dichiarato il ministro leghista, ed è vero! Lo sono stati nei confronti di chi da tempo lucra sulla pelle degli indifesi a spregio dei più elementari diritti della persona. Le pesanti condizioni di vita in cui versavano i migranti a Rosarno erano conosciute da tempo: dalle forze dell'ordine ai sindacati di categoria, dai partiti politici alla società civile. Rosarno era una polveriera pronta da tempo ad esplodere ma che nessuno ha concretamente provato a disinnescare. Si è preferito fomentare l’odio sociale e la guerra tra poveri, anziché raccogliere la sfida della ribellione contro chi nel nostro territorio detta le leggi a suon di Kalasnikov, forti delle complicità istituzionali, sia esse locali che nazionali. I governi si susseguono, le maggioranze si rovesciano e le porte continuano a chiudersi in faccia a questa umanità dolente che ha provato ad alzare la testa. La mafia ringrazia!”

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti