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Minacce al procuratore della DDA di Reggio Lombardo

 

 

Proiettile e minacce al procuratore della DDA di Reggio, Lombardo

25 gen 10 Una busta contenente un proiettile e un biglietto di minacce e' stata inviata al sostituto procuratore della Direzione sistrettuale antimafia di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. La busta e' stata intercettata e bloccata all'ufficio postale. Lo ha reso noto il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. In un comunicato il procuratore Pignatone, sottolinea che questa "è l'ulteriore riprova del tentativo di intimidire e condizionare l'attivita' della magistratura reggina impegnata in una difficile azione di contrasto contro la 'ndrangheta. Da parte nostra continueremo a lavorare con serenita' e fermezza". La busta di minacce con all'interno un proiettile indirizzata al pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, e' stata intercettata dal direttore dell'ufficio postale che si trova vicino al palazzo del Cedir, che ospita anche gli uffici della Procura della Repubblica e della Dda

Fece sequestare i beni dei Condello. Oltre che il titolare dell'inchiesta ''Testamento'', Giuseppe Lombardo, il magistrato cui la 'ndrangheta ha indirizzato, a scopo minatorio, un proiettile, è stato anche il pm che, insieme al Procuratore Capo Pignatone, in un altro processo alle cosche, ''Vertice'', grazie alle dichiarazioni dell'amministratore nominato dal tribunale su Alfredo Ionetti, tesoriere e consuocero del boss Pasquale Condello, e' riuscito a far sequestrare beni per un valore stimato in 60-70 milioni a Ionetti e Condello. La decisione sulla confisca di quei beni deve essere presa in questi giorni dalla Corte d'appello.

Ministro Alfano "Esprimo tutta la mia solidarietà al pm Giuseppe Lombardo nella consapevolezza che non si farà e non ci faremo intimidire dalla 'ndrangheta, che continua ad attaccare lo Stato perchè ha capito la serietà e la forza con cui il Governo sta intervenendo". Così il ministro della Giustizia Angelino Alfano in una lunga telefonata con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e con il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone. "Il nuovo episodio di intimidazione nei confronti del pm Lombardo -ha aggiunto il Guardasigilli – è il sintomo più evidente della grande preoccupazione delle cosche per l’azione dello Stato. Riteniamo che i molti colpi inferti negli ultimi tempi alle organizzazioni malavitose stiano pervenendo ad un grado di efficienza e di repressione mai raggiunti prima. Con il sequestro dei beni, sempre molto consistenti, stiamo mettendo le cosche in difficoltà e provocando degli scollamenti sul controllo criminale del territorio". "I cittadini onesti devono sapere – ha concluso Alfano – che lo Stato c'è e che è forte, più forte di chi compie azioni criminose. I risultati eccellenti che stiamo raccogliendo sono frutto di una collaborazione fra tutti i tutori della legalità a riprova che, quando si fa gioco di squadra nell’interesse comune, si vince. Lo Stato è sempre più presente e lo sottolinea la riunione del Consiglio dei Ministri che si terrà giovedì prossimo a Reggio Calabria".

Piero Grasso “Continua l’escalation delle intimidazioni che da obiettivi più generali comincia ad entrare nello specifico nei confronti dei singoli magistrati impegnati in processi e indagini rilevanti nei confronti delle cosche reggine: non si può che continuare nella politica giudiziaria della fermezza e della legalità”. Così il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha reagito alla notizia delle minacce della ‘ndrangheta al pm della dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo. “Sono state immediatamente rafforzate le misure di protezione nei confronti del collega - ha aggiunto Grasso - a dimostrazione che continua la vicinanza dello Stato a tutta la magistratura sia requirente che giudicante”.

PG Di Landro "Forse le cosche pensano di essere diventate forti, forse che lo Stato sia relativamente debole. Sono cose che non possono essere tollerate. Un’analisi più specifica sarà fatta nei prossimi giorni”. Così il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro ha commentato la lettera di minacce inviata ad un pm della Dda reggina giunta dopo l’attentato del 3 gennaio scorso proprio contro gli uffici della Procura generale. “Al momento - ha aggiunto - non posso che manifestare tutta la mia solidarietà, vicinanza ed affetto al collega che è un valoroso magistrato che fa il suo dovere”.

Solidarietà di Bersani. Il Segretario Pier Luigi Bersani esprime la piena solidarietà del Partito democratico nei confronti del dott. Giuseppe Lombardo al quale è stata recapitata una busta con un biglietto di minacce ed un proiettile. “ Ancora una volta un vile messaggio d’intimidazione nei confronti di un magistrato che lotta in prima linea per la legalità e contro le mafie in Calabria”.

Callipo solidale a Lombardo. ''La Calabria delle persone per bene è vigile e capisce cosa sta accadendo. E' in atto una sfida e i magistrati non vanno lasciati soli. Accogliendo il suggerimento del Presidente Napolitano la società calabrese è disposta a reagire ancora più vigorosamente contro la criminalità. L'intimidazione al Pm Giuseppe Lombardo dimostra che i magistrati e le forze dell'ordine, in prima linea contro la mafia più potente, stanno facendo un lavoro egregio e a tutti loro deve andare il nostro più sentito, corale e pubblico ringraziamento".

Guccione "Sfida della ndrangheta allo Stato". “La notizia che al Sostituto Procuratore Capo di Reggio Calabria sia stata recapitata una busta con proiettili è un fatto grave, che dimostra come la ‘ndrangheta abbia lanciato una vera e propria sfida nei confronti dello Stato e delle istituzioni repubblicane”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario regionale del Pd, Carlo Guccione, appena appresa la grave notizia. “Questo ennesimo atto di intimidazione nei confronti di coloro i quali sono in prima fila nella lotta contro i poteri criminali –ha aggiunto Guccione- deve mobilitare tutte le forze sociali e politiche calabresi, la società civile, le istituzioni, il mondo della Chiesa, le imprese in una grande battaglia di civiltà e di liberazione dallo strapotere mafioso. C’è bisogno di una risposta forte ed incisiva capace di sottrarre alla ‘ndrangheta ricchezza e capitali, garantendo una presenza adeguata dello Stato sul territorio e, nello stesso tempo, colpendola nel tentativo di estendere i suoi tentacoli in altri Stati e regioni del mondo. Occorrono, pertanto, risorse e provvedimenti legislativi che siano in grado di assicurare alla magistratura i necessari strumenti di contrasto alla ‘ndrangheta”. “Il Pd –ha concluso Guccione-è impegnato costantemente a sostenere l’azione dei magistrati della Procura di Reggio che sono impegnati in prima fila nella lotta per debellare il potere mafioso. In Parlamento ci siamo fatti promotori di iniziative atte a dare maggiori risorse e strumenti per essere più efficaci in questa battaglia di civiltà e democrazia”.

Fiano (PD) "Intimidazione alla magistratura". “Esprimo tutta la mia solidarietà al sostituto procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, destinatario questa mattina di una busta contente un proiettile”. Lo dichiara Emanuele Fiano, presidente del Forum Sicurezza del Partito democratico. “Quello di oggi – continua Fiano - è l’ennesimo atto di intimidazione di cui la magistratura calabrese è stata fatta oggetto in queste ultime settimane. Se da un lato tale escalation è la prova della qualità del lavoro delle procure calabresi, dall’altro evidenza anche la crescente pericolosità del contesto in cui esse si trovano a operare”. “Per questo – conclude Fiano - il Pd, che ha nella lotta alla criminalità una delle sue priorità, continuerà a sostenere con forza l’impegno e il lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine”.

Garavini (PD) "Strategia mirata". La capogruppo del Pd in commissione Antimafia, Laura Garavini, ha espresso solidarietà a Giuseppe Lombardo, sostituto procuratore di Reggio Calabria, a seguito della lettera contenente un proiettile e minacce che gli è stata recapitata oggi. "E' ormai evidente che a Reggio Calabria è in atto una precisa strategia che punta a cercare di bloccare l'azione della magistratura in quel territorio. Siamo certi che nessun magistrato di Reggio Calabria si farà intimidire, ma è altrettanto certo che lo Stato deve garantire la loro sicurezza e strumenti d'indagine sempre più avanzati. Non credo sia un caso se ad essere minacciati siano sempre i magistrati che sostengono l'accusa e che l'intimidazione si sia rivolta anche al Presidente della Repubblica, organi che troppo spesso sono oggetto di attacchi anche da parte di esponenti delle istituzioni. Ora noi al Governo non chiediamo atti dimostrativi ma il reperimento di reperire risorse per far funzionare bene la giustizia, di non varare leggi che mettano a rischio la celebrazione dei processi e di non toccare gli strumenti d'indagine, come le intercettazioni."

Tripodi (Pdci) "Fatto inquietante". “Solidarietà e vicinanza al pm Giuseppe Lombardo e a tutta la magistratura reggina impegnata in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata”. Ad affermarlo, in una nota, il segretario regionale e responsabile Mezzogiorno del PdCI - Federazione della Sinistra, Michelangelo Tripodi, in riferimento al ritrovamento della lettera di minacce contenente un proiettile indirizzata al pm della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. “Un fatto inquietante – sottolinea Tripodi - che aumenta pericolosamente l’allarme già grande esistente nella città a seguito della bomba alla Procura generale e il ritrovamento di un’auto con dentro due ordigni rudimentali e armi avvenuto il giorno della visita in città del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e che viene interpretato dall’intelligence investigativa come la volontà delle cosche di tenere tutta la magistratura reggina in fibrillazione”. “Il pm Lombardo – aggiunge Tripodi – è stato ed è impegnato in importanti inchieste contro le cosche della ‘ndrangheta reggina che con gesti vili e ignobili cerca di creare un clima di tensione per intimidire la mano della giustizia. Come Comunisti Italiani siamo sempre stati sempre pronti a denunciare a sostenere a gran voce chi quotidianamente lotta contro l’arroganza e la brutalità del sentire e dell’agire mafioso”. “Lo ribadiamo con forza anche in questa occasione – conclude Tripodi - consapevoli che, come ha detto il procuratore Giuseppe Pignatone, l’importante azione investigativa e giudiziaria che il pm Giuseppe Lombardo sta portando avanti insieme agli altri magistrati reggini non verrà minimamente scalfita da episodi inquietanti e gravissimi come quelli di questi ultimi giorni”.

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