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Giornata della memoria

 

 

Giornata della memoria, tante iniziative in Calabria

27 gen 10 “ E’ una memoria preziosa quella che offre a tutti noi questa Giornata nella quale è doveroso riflettere, approfondirne gli spunti. Odio, intolleranza, cupa follia, disprezzo per la dignità della vita stessa, sono state le componenti di un capitolo della storia e della vicenda umana che è da considerare mai troppo lontano ed anzi da tenere vivo come vigile monito, indirizzato soprattutto ai più giovani. Preservare questa alta ricorrenza dall’indifferenza, dallo svuotamento di significato è una azione che deve vedere impegnati tutti, a partire dalla istituzioni.” Così il Presidente Mario Oliverio al riguardo della Giornata della Memoria nella quale la Provincia di Cosenza è stata presente in molte delle iniziative che si sono tenute per celebrarla. Il Vicepresidente Domenico Bevacqua ha partecipato questa mattina a Tarsia, alla cerimonia organizzata dalla Fondazione “Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia”, nei luoghi che videro il campo di concentramento più grande d’Italia, con la deposizione di una corona al monumento dedicato agli ex internati ed all’incontro successivo nel salone delle conferenze del Museo, presenti numerosi rappresentati istituzionali, autorità, studenti ed Edith Fischof Gilboa, internata nel 1941 e Dina Friedman Semadar nata nel campo stesso. Nel pomeriggio, sempre il Vicepresidente Bevacqua è intervenuto ai lavori del Consiglio Comunale straordinario tenuto a Cerchiara di Calabria e dedicato alla Giornata della Memoria. In entrambe le occasioni Bevacqua ha sottolineato l’importanza del senso di questa celebrazione e la necessità di non dimenticare quanto accaduto. Ancora a Tarsia, ieri, l’Assessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione delle tre baracche recentemente ristrutturate nell’ex Campo di Ferramonti. L’Assessore Corigliano sempre nella mattinata di ieri, aveva partecipato ad un incontro di studio organizzato dalla Fondazione Ferramonti, in collaborazione con l’UNICAL e la Provincia di Cosenza presso l’Aula ‘Caldora’ dell’Università della Calabria, per la presentazione del libro “Rammemorare la Shoah. Il 27 Gennaio e l’identità europea”, a cura del RI.LE.S., nell’ambito del XXII° Memoria-Meeting. “ Ritengo sia molto importante celebrare la Giornata della Memoria- ha detto al proposito Maria Francesca Corigliano-, superando la retorica per promuovere un processo di conoscenza delle cause e delle responsabilità dell'Olocausto. I nostri giovani devono sapere che non si è trattato della follia di un solo uomo e che non soltanto una Nazione si è macchiata di tanto crimine. Anche l' Italia ha versato il proprio contributo di sangue alle ragioni dell'odio. Lo ha fatto sacrificando, in nome dell'amicizia politica tra menti corrose dal delirio di onnipotenza, la vita dei tanti Ebrei che avevano scelto di srotolare il gomitolo della loro esistenza nel nostro Paese. I nostri giovani devono sapere che ci sono sempre, nell'annientamento della coscienza civile, precondizioni politiche e sociali. E devono sapere che mai l'Uomo, per natura capace di tanta ferocia, può allentare il controllo su se stesso e sull'altro. Ai nostri giovani dobbiamo aprire gli occhi sui tanti stermini morali che si consumano nell'annientamento della dignità dei più deboli. Solo così la conoscenza del passato potrà essere un investimento per il futuro."

Il suono delle sirene del lager ha aperto ad Auschwitz la cerimonia per i 65 anni della liberazione dal nazismo. Anniversario che ha visto la guida suprema dell’Iran Ali Khamenei auspicare “il giorno in cui le nazioni mediorientali assisteranno alla distruzione del regime sionista”. Con l’Iran “un altro orrore sta arrivando nel mondo”, la replica del presidente del congresso ebraico mondiale Ron Lauder nelle celebrazioni a Cracovia. Non si può trattare con Ahmadinejad che vuole distruggere Israele, ha ammonito l’ex deportato e premio Nobel Elie Wiesel parlando a Montecitorio, in una delle iniziative italiane dedicate al Giorno della Memoria. Lo stesso Wiesel è stato ospite al Quirinale di una cerimonia alla quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato le alte cariche dello Stato, gli amministratori locali e molti ex deportati, i loro familiari e studenti che hanno partecipato al concorso che premia i lavori scolastici rivolti ad approfondire la conoscenza della Shoah. L’esperienza della Shoah, della deportazione e dello sterminio degli ebrei “é una tragica esperienza ancora carica di insegnamenti e di valori”, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale ringraziando con commozione gli studenti che si sono impegnati ad approfondirne la conoscenza. “È motivo di conforto per noi. Noi non chiediamo di meglio per trasmettere il testimone, a nome dello Stato, ai giovani”.

Papa Ratzinger "Mai più questi crimnini". Quelli compiuti dalla Germania nazista, in particolare contro il popolo ebraico, sono “crimini di inaudita efferatezza”. Lo ha detto il Papa che, nella giornata della memoria ha invocato “Dio onnipotente” affinché “illumini i cuori e le menti, perché non si ripetano più tali tragedie!”. Il ricordo della Shoah, ha detto al termine dell’udienza generale nell’aula Paolo VI, “susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia”. “Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945 - ha detto il Papa ai fedeli riuniti nella Sala Nervi - venivano aperti i cancelli del campo di concentramento nazista della città polacca di Oswiecim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, e vennero liberati i pochi superstiti. Tale evento e le testimonianze dei sopravvissuti - ha proseguito - rivelarono al mondo l’orrore di crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio creati dalla Germania nazista”. Benedetto XVI ha sottolineato come oggi si celebri il Giorno della Memoria, “in ricordo di tutte le vittime di quei crimini, specialmente dell’annientamento pianificato degli Ebrei, e in onore di quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati, opponendosi alla follia omicida”. “Con animo commosso”, il pensiero di papa Ratzinger è andato “alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi aberranti e disumani”. “La memoria di tali fatti - è stato l’appello del Pontefice tedesco -, in particolare del dramma della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia”. “Dio onnipotente - ha concluso Benedetto XVI - illumini i cuori e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie!”.

A Catanzaro consegnate medaglie d’onore. La Prefettura di Catanzaro, in occasione della "Giornata della Memoria", il Prefetto di Catanzaro, Giuseppina Di Rosa, ha consegnato oggi le medaglie d'onore riservate ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra e ai familiari dei deceduti. Gli insigniti sono stati: Francesco Bianco e Vincenzo Perazzo, di Catanzaro; Egidio Dominijanni di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio; Francesco Petrelli, di Palermiti (assente per motivi di salute, ha ritirato la medaglia il cugino). Hanno presenziato alla cerimonia i Sindaci dei Comuni di residenza degli insigniti, nonche' i rappresentanti provinciali delle Forze dell'Ordine ed il Comandante Militare Esercito Calabria. Dopo la consegna delle medaglie, gli insigniti hanno preso la parola ed hanno narrato alcune vicende di sofferenza patite durante la deportazione. Nell'ambito del territorio provinciale si sono registrate altre iniziative, in diversi Istituti scolastici e, a Catanzaro, Al - Museo Militare, a cura dell'Amministrazione Provinciale.

Iniziative ad Aiello Calabro. “Ricordare sempre, dimenticare mai” è il titolo dell’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale di Aiello Calabro guidata da Franco Iacucci per ricordare le vittime dell’olocausto durante la Grande Guerra Mondiale. Presso la locale Casa delle Culture si è svolto un incontro con la cittadinanza a cui ha partecipato un nutrito numero di relatori: oltre al Sindaco Iacucci e all’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Pucci, sono intervenuti il professore Leonardo Falbo, dell’Istituto Calabrese per l’Antifascismo e della Storia Contemporanea, il parroco di Aiello, Jean Paul Bamba e uno studente aiellese, Francesco Coccimiglio, rappresentante di un gruppo di ragazzi che collabora già da qualche mese con l’amministrazione. Il tutto corredato dall’esposizione delle opere di Francesco Magli e Daniele Iacucci, nonché dalla giovane cantante nostrana Alba Chiara Nicastro, dall’associazione “Musi..canto”. In una sala gremita, alla presenza delle associazioni locali, consiglieri comunali, e molti, molti ragazzi, è stato dapprima proiettato un video con immagini di repertorio e, successivamente, il convegno ha preso forma toccando dati storici, drammatiche testimonianze epistolari di giovani deportati calabresi, attraversando le posizioni della Chiesa fino ad arrivare ad una necessaria attualizzazione del concetto del “diverso”, allora denudato in ogni senso della propria dignità, oggi calpestato e presente nelle cronache dei nostri giorni. Inevitabili i riferimenti agli eventi di Rosarno. “Il concetto di superiorità denuncia solo ignoranza”, parole del giovane Coccimiglio. “L’immigrato non deve equivalere ad emarginato – ha commentato Iacucci – e il ricordo di ciò che è stato dovrebbe spingerci affinchè le nostre cronache non diano spazio ad analoghe discriminazioni, altrimenti a nulla serve la commemorazione”. “Attualizzare il ricordo – secondo l’assessore Pucci- è utile in incontri come questi dove, più che occasioni rituali, si dibatte affinchè gli errori e le brutture del passato mai più debbano riaffiorare”. Piacevole intervento quello di Francesco Ianni Lucio, intervenuto come testimone diretto della grande guerra, che ha lanciato il monito alle nuove generazioni di “inveire contro chiunque parli di guerra, perché si combatte con il dialogo, non con le pallottole conficcate nelle gambe senza nessun motivo”. Oggi, analogo dibattito si è svolto presso l’Istituto comprensivo di Aiello, alla presenza dei numerosi alunni guidati dal gruppo docenti e dal dirigente scolastico Caterina Policicchio la quale ha sottolineato l’importanza di trasferire nei nostri giorni la cultura dell’amore piuttosto che l’odio e la violenza, a partire dalla scuola a finire alle famiglie. Numerosi i bambini e i ragazzi che hanno recitato poesie e letto segmenti di testi come, ad esempio, tratti dal “Se questo è un uomo” di Levi, o dal “Diario di Anna Frank”.

Callipo “Giornata di riflessione”: “La tragedia della Shoah impone la riflessione sull’ingiustizia delle leggi razziali del 1938, l’antisemitismo e il patto d’acciaio tra Mussolini ed Hitler del 1939. Ma tutto ciò non dovrebbe rimanere chiuso nelle nostre menti. Ci deve rendere invece, come esorta la Chiesa, più umani nei riguardi degli immigrati che fuggono dalla miseria dei loro paesi. Il ricordo di cupa in cui maturò la Shoah, che non dobbiamo dimenticare mai, deve impedire che il nostro sentimento sullo straniero si tramuti oggi in odio razziale. La Giornata della Memoria deve aiutarci a non dimenticare quanto di orribile è capitato agli ebrei ma anche a comprendere che spesso c’è chi utilizza il diverso come capro espiatorio su cui riversare il disagio di popoli interi. In tal senso, dobbiamo fare attenzione affinché gli immigrati siano trattati come persone da rispettare e individui da integrare, piuttosto che come scomode presenze da respingere in mare o abbandonare al loro destino. Non dobbiamo cedere all’ideologia delle ‘patrie chiuse’ ed egoiste, che concepiscono lo straniero come il nemico da trattare senza umanità. La Giornata della Memoria ha un grande senso e noi dobbiamo augurarci che la “caccia all’ebreo” che terminava sui treni per Auschwitz attraversi sempre le coscienze dei cittadini, affinché la memoria ci aiuti a potenziare i presidi di democrazia che sono nati grazie alla liberazione dal nazifascismo e alla nascita della Repubblica”.

Tripodi (Pdci) “Per non dimenticare”. “Per non dimenticare ma, soprattutto, per trasferire nel cuore delle giovani generazioni quello che non dovrebbe ma succedere ma che purtroppo è accaduto con la deportazione di migliaia e migliaia di ebrei nei campi lager della Germania nazista con la colpevole complicità del regime fascista”. A sostenerlo, in una nota, il segretario regionale e responsabile Mezzogiorno del PdCI - Federazione della Sinistra, Michelangelo Tripodi, in relazione alla Giornata della Memoria che si celebra oggi in tutto il mondo. “Storie di uomini trattati come bestie, senza più identità se non la forte dignità personale – spiega Tripodi. Alcuni di loro ce l’hanno fatta a scampare alla fine atroce della camere a gas, dei forni crematori, dalle fucilazioni di massa. Un patrimonio etico inestimabile e di grande valore per non permettere che quanto di atroce è accaduto possa ancora accadere anche se dall’Italia e dal mondo arrivano quotidianamente segnali inquietanti, come è successo qualche settimana fa a Rosarno dove centinaia di lavoratori, sfruttati per anni nei campi agricoli della Piana di Gioia Tauro dai caporali della ‘ndrangheta, per volere del ministro leghista Roberto Maroni, sono stati “deportati” nel centro di espulsione di Bari”. “In questa giornata – aggiunge - è necessario fermarsi e prendere coscienza. L’immane tragedia dell’olocausto ci ha lasciato un forte segnale per il presente e per il futuro, un insieme di valori che vanno mantenuti. Le guerre, l’odio verso chi ha un colore diverso dal nostro, le violenze sui più deboli e bisognosi, le tratte dei minori, di donne e uomini sono ancora presenti purtroppo in diversi angoli del pianeta e tutto questo ci deve far riflettere seriamente”. “Il fallimento del capitalismo – prosegue Tripodi – vero nemico dell’uguaglianza, della libertà, della legalità ci deve indurre a voltare pagina ad adottare politiche che guardino alle fasce più povere e più deboli della popolazione. Bisogna contrastare l’arroganza dagli estremismi delle destre che in Italia hanno partorito la legge Bossi-Fini sull’immigrazione che non ha fatto altro che aumentare vergognosamente sfruttamento e clandestinità”. “Questo è quello che ci deve insegnare la Giornata della Memoria – conclude Tripodi -. Un messaggio di solidarietà ma soprattutto di impegno affinché le parole razzismo e disuguaglianza sociale non facciano più parte del vocabolario di una società che si vuole definire moderna e civile”.

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