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Consiglio dei Ministri a Reggio

 

 

CdM a Reggio, istituita agenzia beni confiscati, piano contro lavoro nero nel sud, sostegno a vittime racket

20 gen 10 Istituzione di un’Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; un nuovo codice delle leggi antimafia; nuovi strumenti di aggressione ai patrimoni mafiosi. Sono queste le principali novità introdotte dal governo con il Piano straordinario contro le mafie approvato dal Consiglio dei ministri a Reggio Calabria. Il piano è composto da nove punti che prevedono anche, tra l’altro, una mappa informatica delle organizzazioni criminali, il potenziamento dell’azione antimafia nel settore degli appalti, nuove iniziative sul piano internazionale per contrastare la criminalità transnazionale. Il piano contempla anche altre norme di contrasto alla criminalità organizzata come segnale, ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa, “del fatto che la lotta a ‘ndrangheta, camorra e mafia è la priorità del governo”. L’Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata avrà la sua sede principale a Reggio Calabria e sarà il segnale dell’attenzione che il governo intende riservare all’estrema regione peninsulare.

L’Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati avrà, tra i suoi compiti, quello di procedere al censimento dei beni sequestrati e confiscati ai clan oltre che quello di provvedere alla loro amministrazione, alla custodia e alla destinazione. L’altro punto qualificante del piano messo a punto dal governo è stato evidenziato dallo stesso presidente Berlusconi che lo ha indicato nel Testo unico dei principali interventi legislativi antimafia emanati dal 1965 ad oggi. “Si tratta - ha detto Berlusconi - di un provvedimento del quale sentivamo il bisogno e che aiuterà coloro i quali hanno il compito di combattere la criminalità organizzata a lavorare meglio con strumenti più efficaci”. Per quanto riguarda i nuovi strumenti di aggressione ai patrimoni mafiosi, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha evidenziato l’estensione a tutto il territorio nazionale dei “Desk interforze provinciali”. “Il sistema - ha detto Maroni - prevede un tavolo Dda-forze di polizia-Dia per integrare le informazioni ed individuare i patrimoni da colpire. Questa organizzazione - ha aggiunto - tiene conto delle specificità territoriali. L’avevamo già adottata in Campania, dove ha funzionato, ed intendiamo estenderla”. Il piano del governo prevede anche la modifica della disciplina per l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali attraverso una procedura accelerata e la riduzione del limite temporale massimo per il procedimento in appello, oltre che l’estensione dell’utilizzazione immediata dei beni mobili registrati a tutti i beni mobili. In questo contesto saranno estese le verifiche della Guardia di Finanza ai soggetti indiziati di gravi reati di mafia e alla complessiva posizione economica e patrimoniale attualmente solo di carattere fiscale e circoscritta ai soli indiziati di 416 bis. Sarà inoltre potenziata l’azione della Direzione Investigativa Antimafia che avrà come missione prioritaria l’aggressione alle ricchezze accumulate illecitamente. Un particolare impegno sarà riservato alla lotta contro le ecomafie attraverso l’estensione delle operazioni sotto copertura delle forze di polizia al reato di traffico illecito di rifiuti. Sarà inoltre costituito un Desk interforze finalizzato allo scambio informativo per il contrasto alle ecomafie. Ne faranno parte rappresentanti delle forze di polizia, delle capitanerie di porto e del Ministero dell’Ambiente.

Sostegno a vittime racket- Il governo punta inoltre sul sostegno in favore delle vittime del racket e dell’usura attraverso una gestione omogenea e coordinata sul territorio nazionale degli interventi stessi. “La mafia - ha detto Berlusconi - si combatte anche con un maggiore sostegno alle vittime del racket e dell’usura, facendo sentire loro maggiormente la presenza dello Stato”. Aquesto riguardo il premier ha parlato della realizzazione, a livello nazionale, di una mappa della criminalità organizzata di tipo mafioso attraverso un sistema informatico denominato “Sistema Macro”. Particolare attenzione sarà inoltre riservata all’ottimizzazione delle procedure di rilascio delle certificazioni antimafia estendendo a tutto il territorio nazionale la “tracciabilità” dei flussi finanziari, già prevista per la ricostruzione in Abruzzo e per l’Expo 2015 di Milano. L’ottavo punto prevede la presentazione in sede Ue della “Best practice” italiana in materia di lotta alla criminalità organizzata con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento dell’esecuzione dei sequestri dei beni in tutti i Paesi dell’Unione europea e l’armonizzazione della normativa europea di sequestro preventivo dei patrimoni dei mafiosi anche al di fuori dell’azione penale. Completa il piano l’estensione delle operazioni sotto copertura delle forze di polizia ai reati di estorsione, usura e a tutti i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; la limitazione a sei mesi, in caso di ricorso al giudice amministrativo, della sospensiva della revoca del programma di protezione nei confronti di collaboratori di giustizia; intensificazione dell’utilizzo della videoconferenza per l’esame dei collaboratori e dei testimoni di giustizia.

Piano di vigilanza contro lavoro nero. Via libera dal Consiglio dei ministri al piano straordinario di vigilanza contro il lavoro irregolare nel Meridione, in particolare in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Saranno eseguiti controlli in 20 mila aziende, 10 mila agricole e 10 mila edili e scenderà in campo una task force di 550 ispettori, 500 presso le regioni interessate dal piano e 50 provenienti da altre regioni. I gruppi operativi saranno composti da ispettori del lavoro, ispettori Inps e militari dell’Arma dei Carabinieri. Ma verranno coinvolti anche i commissariati di polizia locali che si occuperanno dell’identificazione e del rimpatrio di eventuali cittadini extracomunitari clandestini. Il piano Sacconi prevede risorse per 1,9 milioni di euro per il trattamento della missione e delle spese di viaggio, vitto e alloggio del personale da fuori regione per la durata di circa 200 giornate. Nell’ambito del piano straordinario un ruolo importante e prioritario è assegnato agli Enti bilaterali che andranno, spiega il ministero, irrobustiti e sostenuti nell’ambito delle intese contrattuali di settore. Sulla base del notevole incremento delle violazioni sostanziali accertate in materia di lavoro “nero” e alla luce dei recenti eventi avvenuti nella provincia di Reggio Calabria, si spiega dal ministero, “si rende opportuno avviare un piano straordinario di vigilanza nei territori del Meridione più sensibili alle problematiche del lavoro irregolare (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Si rende opportuno inoltre indirizzare l’attività di vigilanza in particolare nei confronti delle imprese agricole ed edili, dove le problematiche possono dare luogo ad un forte impatto sociale e dove sono più probabili i collegamenti delle realtà economiche con le organizzazioni criminose”. Sul fronte dell’agricoltura, gli interventi saranno concentrati nei confronti delle attività di raccolta stagionale dei prodotti agricoli che richiedono maggiore impiego di manodopera. È stata quindi predisposta una calendarizzazione nei diversi ambiti geografici che tiene conto delle principali colture effettuate nei diversi periodi dell’anno. L’obiettivo è quello di verificare 10 mila aziende agricole, 2.000 in Calabria, 2.500 in Campania, 3.000 in Puglia, 2.500 in Sicilia. Sul fronte dell’edilizia le ispezioni saranno realizzate sia nell’ambito degli appalti privati che di quelli pubblici in cui è opportuno concentrare l’attenzione sul rispetto delle normative antimafia. I controlli serviranno a verificare le condizioni generali di tutela del lavoro e un monitoraggio della cantieristica esistente che potrà consentire un esame oltre che del lavoro irregolare anche dello stato di attuazione della disciplina in materia di salute e sicurezza. Saranno effettuate verifiche in 10 mila cantieri dislocati in tutte le 24 province delle regioni interessate: 1.346 in Calabria, 3.814 in Campania, 2.564 in Puglia e 2.276 in Sicilia

Ministro Alfano "Parola ndrangheta entra in legislazione": “Da domani la parola ‘ndrangheta farà parte della legislazione nazionale”. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Angelino Alfano nel corso della conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri a Reggio Calabria. “Siamo intervenuti”, ha detto, “per introdurre nella legislazione italiana la parola ‘ndrangheta” che prima non figurava. Ora, ha detto, “la modifica andrà inserita nel decreto in vigore domani”. Si è dunque seguito l’esempio del 1982, quando nel 416 bis si inserì il riferimento alla mafia. “È una grande operazione di natura culturale, ma anche di natura tecnica” che darà maggiori strumenti ai magistrati, ha detto Alfano. La ‘ndrangheta, ha sottolineato il Guardasigilli, “è un fenomeno che ha una sua tipicità non solo calabrese”. “Abbiamo un’idea, ha detto ancora Alfano, un pò romantica ma non vi rinunciamo ed è quella per cui c’è una grande squadra in cui giocano insieme i cittadini onesti, le forze dell’ordine, i magistrati, il Parlamento, il governo e il presidente del Consiglio. Questa squadra è l’Italia, è lo Stato ed è senso dello Stato affermare questa idea”. Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, rivendica che “i governi Berlusconi non hanno eguali per impegno antimafia non fondato sulle parole ma sulle leggi”. Una affermazione, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Reggio Calabria, che appare non solo limitata al contrasto alla criminalità organizzata ma al difficile clima tra esecutivo e mondo della giustizia.

Marcegaglia “Fuori da Confindustria chi non denuncia il pizzo”

28 gen 10 "E' una riposta forte a criminalita' e al lavoro nero. Non possiamo che apprezzare la volonta' di fare una battaglia forte da questo punto di vista". E' il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia al termine della Giunta degli industriali a commentare l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri di un piano straordinario per combattere la criminalita' organizzata. Annunci Google Viale dell'Astronomia, d'altra parte, si schiera in prima linea in questa battaglia. Oggi infatti, il 'parlamentino' degli industriali ha approvato una delibera ad hoc per tutte le territoriali del Sud che va in questa direzione. "Una delibera molto importante in cui tutte le territoriali del mezzogiorno hanno deciso di introdurre sia l'obbligo di denuncia da parte degli imprenditori che vengono vessati dalla mafia che l'obbligo di sospensione o di esplusione da Confindustria", spiega ancora Marcegaglia. "Questa delibera rafforza il nostro impegno in prima linea contro la criminalita'". Ed un plauso all'azione del Governo arriva anche dal direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli. "Tutto cio' che va nella direzione di contrastare il lavoro nero, il sommerso e l'evasione fiscale trovano in Confindustria un attore che condivide l'azione del Governo", dice al termine della Giunta. "Si tratta di un problema di convivenza civile oltre che di concorrenza sleale nei confronti delle aziende in regola e di distorsione inaccettabile dei meccanismi di mercato", conclude. Quanto all'aumento del 44% delle violazioni in materia di lavoro nero, per la Marcegaglia "e' un dato drammatico che richiede una iniziativa molto forte". "E' un problema di civilita' e di rispetto delle persone, e per le aziende che rispettano le regole e' anche una forma di concorrenza sleale drammatica. E li', al sud, l'intreccio con la criminalita' e' molto forte. E' fondamentale lavorare in questa direzione", ha aggiunto.

Fiano (PD) "Governo fa propaganda". “Il governo ha annunciato oggi importanti misure antimafia, ne prendiamo atto, convinti che la battaglia contro le mafie debba unire tutto il Paese e non essere occasione di propaganda. Ci preme però dire che su una questione fondamentale quale quella del sequestro dei beni, il governo fa scelte che non condividiamo”. Lo dichiara Emanuele Fiano, presidente del Forum Sicurezza del Pd. “Non basta sequestrare i beni – aggiunge Fiano –, si tratta di sottrarli definitivamente alle mani delle mafie. Se il governo vuole essere coerente, riveda la norma sulla vendita dei beni mafiosi, che a tutt'oggi lascia le porte aperte alla mafia stessa. E’ assurdo sostenere, come fa il presidente del Consiglio, che lo Stato sequestrerà nuovamente alla malavita organizzata tutti i beni che questa dovesse ricomprarsi. La lotta ai patrimoni mafiosi deve essere condotta in modo rigoroso, è l’unica possibilità per sottrarre alla criminalità organizzata le risorse e quei simboli di ricchezza usati per imporre la propria presenza violenta sul territorio. Bisogna avere la certezza che i beni sottratti alla mafia non ritornino mai più nelle loro mani. Tutto il resto è propaganda”.

Tripodi (Pdci) “Berlusconi lascia al freddo i lavoratori”. “Lavoratori, precari della scuola, Lsu e Lpu, la rete No Ponte, i portuali di Gioia Tauro, e rappresentanti politici della sinistra al freddo, lasciati sotto la pioggia in via Marina e ai quali nessun ministro né tantomeno Silvio Berlusconi si sono degnati di rivolgere una sola parola. Esponenti del Pdl e semplici simpatizzanti liberi invece di passeggiare all’interno delle transenne e persino davanti alla Prefettura dove si è tenuta la riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri”. “Se questo non è regime diteci voi come chiamarlo”! A riferirlo, in una nota, la segreteria regionale calabrese del Partito dei Comunisti Italiani. “Il governo centrale e il centrodestra non si sono smentiti neppure in questa occasione – si legge nella nota – dimostrando, qualora ce ne fosse stato bisogno, che non è il governo di tutti gli italiani ma è solo il governo degli interessi e degli affari di Silvio Berlusconi e dei suoi ministri che continuano a vendere aria fritta solo per pura propaganda elettorale, come hanno fatto anche oggi a Reggio Calabria, laddove si è svolta ennesima e inutile passerella dopo quelle nei giorni scorsi dei ministri Maroni e Alfano e dopo le gravi decisioni assunte nei confronti degli extracomunitari a Rosarno”. “Un governo, quello targato Pdl-Lega Nord, antimeridionalista come non mai - prosegue la nota - acerrimo nemico delle classi lavoratrici e delle fasce più deboli della popolazione, che sta dividendo in due il paese e alimentando un clima pericolosissimo di intolleranza verso i migranti”. “Ben venga la lotta alla criminalità – si legge ancora nella nota – ma come Comunisti Italiani non ci stancheremo mai di ribadire che la battaglia contro ‘ndrangheta, mafia o camorra che sia non si fa solo aumentando gli organici di magistratura e forze dell’ordine. Il crimine organizzato, infatti, si scalfisce innanzitutto creando sviluppo e occupazione, investendo nella cultura e nella formazione delle giovani generazioni ed in particolare nei territori a rischio. Tutto il contrario di quello che invece è nell’agenda politica del governo e delle destre. Lo dimostra il fatto che oggi il Consiglio dei ministri ha dato via libera al piano straordinario per il contrasto delle mafie che prevede un’agenzia nazionale con sede a Reggio che gestirà i beni sequestrati alla criminalità organizzata e dall’altra parte in finanziaria ha fatto approvare un emendamento che consente la messa in vendita con asta pubblica degli stessi beni confiscati alla malavita organizzata ed ha consentito, attraverso lo scudo fiscale, il rientro in Italia di centinaia e centinaia di milioni di euro in gran parte frutto di attività criminali che erano stati depositati illegalmente all’estero”. “Atti e proposte scioccanti con cui il governo ha teso vergognosamente la mano alla criminalità organizza che potrà rimpossessarsi dei beni che la giustizia le ha sottratto. Non per niente mentre oggi mentre il ministro dell'Interno Roberto Maroni stava illustrando il piano antimafia approvato dal governo è stato interrotto da Berlusconi che ha avuto il barbaro coraggio di dire ‘I mafiosi si ricompreranno i beni sequestrati? “E noi li risequestreremo”. Questa è la dimostrazione che il governo è ormai caduto nel ridicolo e che sono ormai in pieno stato confusionale”. “Governo che oggi a Reggio Calabria – conclude la nota - ha voltato le spalle alle decine e decine di lavoratori, disoccupati e precari giunti da tutta la provincia. Nessuna risposta, nessun segnale nei loro confronti, tranne le solite e inutili promesse che verranno puntualmente disattese. Altro che attenzione per la Calabria! Qui siamo di fronte a una banda di venditori di fumo capeggiata da Silvio Berlusconi che sta facendo sprofondare nel baratro il Mezzogiorno e con esso l’intero paese”.

 

Callipo “Berlusconi s’impegni per il porto di Gioia”. “Aver svolto una seduta del Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria, in questa atmosfera pesante, è stato un segnale importante. Diranno i magistrati e le forze dell’ordine che sono in prima linea contro la mafia se il Governo è stato all’altezza delle loro aspettative che poi sono le aspettative della Calabria e del Paese. Se io mi fossi trovato, com’è capitato a Scopelliti, a tu per tu col presidente Berlusconi certo non l’avrei fatto andar via senza avergli strappato un impegno per la difesa del porto di Gioia Tauro del cui destino non sembra che il Governo voglia preoccuparsi. Anzi, l’avrei convinto ad andarlo a visitare, così avrebbe fatto un tratto dell’autostrada e si sarebbe reso conto delle nostre pietose infrastrutture basilari.

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