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Il Consiglio dei Ministri a Reggio |
28 gen 10 Un Codice delle leggi antimafia: e' una delle misure prese dal Consiglio dei ministri riunitosi oggi a Reggio Calabria per una piu' efficace misura di contrasto alla criminalita' organizzata. Il Codice e' contenuto nel piano straordinario varato con un decreto legge dall'esecutivo. Si tratta della raccolta in un testo unico dei principali interventi legislativi antimafia emanati dal 1965 a oggi. Poi il Consiglio dei ministri ha dato via libera al piano straordinario per il contrasto delle mafie. Per l'Agenzia nazionale che gestira' i beni sequestrati alla criminalita' organizzata e' stata scelta la strada del decreto legge. Il resto delle misure e' invece contenuto in un ddl.
L’arrivo e le proteste. I ministri hanno preceduto il premier trasferendosi dall'aeroporto, dove sono arrivati con un aereo diverso da quello utilizzato dal premier, alla prefettura nel centro di Reggio Calabria a bordo di un pullman. Si sono visti tra gli altri Giulio Tremonti e Ignazio La Russa a braccetto, Stefania Prestigiacomo, Roberto Maroni, Altero Matteoli e Renato Brunetta. I ministri sono stati accolti dal sindaco della città e candidato del Pdl alle prossime elezioni regionali Giuseppe Scopelliti. Il pullman, passando sul retro, dove ci sono alcuni manifestanti e lavoratori che protestano, è stato accolto da diversi fischi, mentre davanti ci sono stati applausi. "Siete contenti che abbiamo portato qui il Cmd? Così vi facciamo vedere quello che stiamo facendo contro la criminalità". Il premier Silvio Berlusconi, invece giunto da solo a bordo dell’aereo della presidenza del Consiglio ed arrivato in auto accompagnato dalla scorta, al suo arrivo alla prefettura di Reggio Calabria dove oggi si terrà il Consiglio dei ministri, fa un piccolo fuori programma e si avvicina a diverse persone assiepate dietro le transenne. Ad alcuni giovani che lo accoglievano con grida di incitazione il premier ha haggiunto "Qui per mostrare nostro lavoro", rivolgendo queste frasi per sottolineare il motivo della decisione di tenere il Cdm in Calabria.
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