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Petardi scambiati per ordigni davanti l'aula bunker di Reggio

 

Ancora paura a Reggio, petardi davanti l’aula bunker scambiati per ordigni

07 gen 10 Ancora paura a Reggio Calabria per l’ennesimo gesto dimostrativo compiuto per lasciare, forse, l’ennesimo segnale spavaldo, prima del summit con i ministri Alfano e Maroni. Davanti all'aula bunker di Reggio, infatti, sono stati trovati alcuni petardi esplosi delle stesse dimensioni e tipo di quelli legati insieme e che, in un primo momento, avevano fatto pensare ad un ordigno. Anche i petardi esplosi sono stati repertati dai carabinieri. Il ritrovamento, secondo gli investigatori, conferma l'ipotesi che i tre petardi collegati alla miccia visti dal custode dell'aula bunker non siano altro che un residuo dei festeggiamenti per il Capodanno. Tra l'altro, si fa notare in ambienti investigativi, il peso complessivo della polvere nera contenuta nei tre petardi è di una quarantina di grammi. Una quantità assolutamente innocua. E’ il gesto che preoccupa. Nel periodo delle festivita' natalizie l'aula bunker e' rimasta chiusa, per cui non e' possibile stabilire, al momento, quando il petardo e' stato collocato.

Bersani domani a Reggio. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, sara' domani a Reggio Calabria a seguito dell'attentato compiuto nei giorni scorsi alla Procura generale. Bersani alle 11, accompagnato dal segretario regionale del Pd, Carlo Guccione, incontrerà il procuratore generale Salvatore Di Landro.

Napoli “Arroganza e sfida”. "L'arroganza e la sfida della 'ndrangheta allo Stato ormai appaiono senza limiti. Dopo il preoccupante segnale dei giorni scorsi presso la Procura Generale di Reggio Calabria, proprio nel giorno dell'arrivo in città dei Ministri dell'Interno, Roberto Maroni, e della Giustizia, Angelino Alfano, viene rinvenuto un ordigno nell'area protetta del Tribunale della stessa città". A sostenerlo, in una nota, è il deputato Angela Napoli, componente della Commissione parlamentare antimafia. "Nel dare atto ai due ministri dell'attenzione odierna posta con la convocazione a Reggio Calabria del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza - prosegue Napoli - rivolgo loro l'appello accorato affinché assumano le adeguate iniziative di supporto a magistratura e forze dell'ordine per la prosecuzione dell'attività di contrasto alla 'ndrangheta, e contemporaneamente l'impegno di riaprire gli istituti penitenziari, con le sezioni di massima sicurezza, di Asinara e Pianosa". "Non v'é dubbio, infatti - conclude Napoli - che oltre l'encomiabile attività di prevenzione con il sequestro e la confisca dei beni mafiosi, profusa dai magistrati reggini, e non solo, debba essere sicuramente garantita la certezza della pena ed anche l'espiazione della stessa in istituti penitenziari di massima sicurezza".

Tripodi “Contro la ndrangheta serve lavoro e sviluppo”. ''Per sconfiggere la brutalità e la prepotenza della criminalità organizzata, oltre a leggi e mezzi adeguati, bisogna necessariamente affiancare all'operato di magistratura e forze dell'ordine politiche di sviluppo economico, sociale e culturale adeguate. Politiche capaci di creare posti di lavoro e di liberare, quindi, i cittadini dal giogo e dal ricatto mafioso. Vanno create condizioni di vita migliori per la collettività, altrimenti la battaglia è già persa in partenza". Ad affermarlo, in una nota, è Michelangelo Tripodi, assessore regionale, nonché segretario regionale e responsabile del Dipartimento per il Sud del Pdci, in vista del vertice che si terrà oggi a Reggio Calabria alla presenza dei ministri Roberto Maroni e Angelino Alfano. "Colgo l'occasione dell'arrivo in riva allo Stretto dei ministri Maroni e Alfano - prosegue Tripodi - per ribadire alcuni concetti da sempre nell'agenda dei Comunisti italiani e di chi si batte quotidianamente per spazzare via veramente e una volta per tutte il potere criminale mafioso". "Non si può continuare - afferma Tripodi - a ritenere le mafie solo come un problema di ordine pubblico. Il ministro Maroni in un'intervista trasmessa nei giorni scorsi dai Tg nazionali, ha parlato di risultati eccellenti ottenuti dallo Stato in questi ultimi due anni, ma i recenti rapporti della Commissione parlamentare antimafia e di altri autorevoli organi investigativi lo smentiscono categoricamente, parlando invece di una criminalità organizzata, soprattutto la 'ndrangheta, sempre piu' agguerrita ed economicamente sempre più forte. Come dimostrano recenti inchieste, infatti, l'aggressione all'economia legale da parte delle organizzazioni mafiose è sempre più opprimente, così come le infiltrazioni negli appalti pubblici, nei sub-appalti, nelle forniture, dilagano a macchia d'olio e non solo al Sud ma anche nel resto d'Italia e in molti altri paesi d'Europa e del resto del mondo". "Vorrei ricordare inoltre ai ministri Maroni e Alfano - prosegue il segretario del Pdci - che sbandierano tanto l'importanza della confisca dei beni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali che secondo gli investigatori sarebbe tra le motivazioni all'origine del vile attentato subito dai magistrati della Procura generale di Reggio, che proprio il governo Berlusconi di cui fanno parte si è macchiato della proposta indecente e scioccante approvata nell'ultima finanziaria che consente la messa all'asta dei beni immobili confiscati ai mafiosi, con il rischio concreto che tali beni possano tornare in possesso delle stesse organizzazioni mafiose. Un provvedimento devastante e umiliante sotto tutti i profili. Un regalo ai mafiosi che potranno rimpossessarsi dei beni che la giustizia gli ha sottratto". "Questa - afferma Tripodi - non è certamente la cultura con cui si sconfigge la mafia ma solo il modo di schiaffeggiare chi la combatte e chi ha il coraggio di ribellarsi e di denunciare le gravi ingiustizie subite, di mortificare la parte onesta e laboriosa della società. Così come non è scippando e umiliando il Sud e la Calabria sottraendogli continuamente risorse a vantaggio delle regioni più ricche del Paese, azzerando l'istruzione pubblica con tagli di strutture e posti di lavoro che si può pensare di creare un terreno fertile dove la cultura mafiosa venga definitivamente messa ai margini della società". "Ferma restando la dura condanna sul gravissimo episodio accaduto ai danni della Procura generale a cui serve una reazione e una risposta forte - conclude Tripodi - stasera saremo alla fiaccolata organizzata dalle organizzazioni sindacali per esprimere solidarietà ai magistrati, e, ribadiamo, come calabresi e cittadini del Sud che siamo stanchi dei soliti teatrini e delle solite passerelle dei rappresentanti del governo di Berlusconi che vengono a Reggio e in Calabria solo per inutili promesse a cui non fanno seguito atti concreti. Sviluppo e lavoro; è di questo che dovrebbe preoccuparsi il governo nazionale che continua invece a dimostrarsi antimeridionalista come finora mai era successo nella storia della nostra Repubblica. Un Paese sempre più diviso in due con il Sud sempre più abbandonato a se stesso e dove la 'ndrangheta, la mafia o camorra che sia continuano a farla da padroni''.

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