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Bomba in Procura a Reggio

 

 

Grasso “Bomba Procura Reggio figlia di clima contro magistratura”. Ris a lavoro su impronte

06 gen 10 ''C'é stato un grave atto intimidatorio nei confronti della magistratura e questo è anche conseguenza del clima che si è creato nei confronti della stessa magistratura: sembra quasi che si possa facilmente attaccarla, anche con un atto del genere. Questo deve scomparire, Stato e governo devono affiancare la magistratura, come del resto stanno facendo e credo che faranno. Anche la magistratura al proprio interno deve muoversi come un solo uomo, senza lasciare sacche di sofferenza in certi settori". L'ha detto a Palermo il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, a margine della commemorazione di Piersanti Mattarella. "Bisogna che lo Stato dia un segnale forte di presenza in Calabria - ha aggiunto - come è stato presente in Sicilia. Le situazioni generali di quella regione sono forse come quelle di 50 anni fa in Sicilia. Il punto di partenza essenziale è quello delle indagini e ci sono già eccellenti investigatori nella regione. Bisogna incrementare le forze nel numero per continuare su questa strada".

Ris a lavoro su impronte. Potrebbe essere accertata attraverso le impronte digitali l'identità delle due persone che domenica scorsa hanno compiuto l'attentato dinamitardo contro gli uffici della Procura generale di Reggio Calabria. I Ris dei carabinieri di Messina, che stanno svolgendo gli accertamenti scientifici, stanno cercando di verificare, in particolare, se gli attentatori abbiano lasciato impronte sulla bombola di gas che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto esplodere e che, invece, è rimasta intatta. Si cercano impronte, inoltre, in tutta l'area interessata dall'attentato e sul portone degli uffici della Procura generale. Anche oggi, intanto, i magistrati della Procura della Repubblica reggina sono al lavoro nel tentativo di accertare l'identità degli attentatori. Si continuano ad esaminare, fin nei minimi dettagli, le riprese effettuate dalle telecamere a circuito chiuso collocate all'ingresso della Procura generale nel tentativo di rilevare qualsiasi indizio utile per le indagini. Un lavoro difficile anche per il fatto che le immagini non sono molto nitide. Un ostacolo alle indagini è rappresentato anche dal fatto che i due attentatori non sono riconoscibili perché indossavano caschi integrali da motociclista.

In attesa del vertice con Maroni e Alfano. L'attentato di domenica scorsa contro la Procura generale di Reggio sara' al centro domani della riunione indetta dal Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Al vertice presiederanno: il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, insieme al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano. L’appuntamento è fissato alle 16 di domani in Prefettura, alla presenza tra gli altri del capo della polizia, Antonio Manganelli, e dei comandanti generali dei carabinieri e della guardia di finanza, Leonardo Gallitelli e Cosimo D'Arrigo. Tra gli argomenti del vertice, le misure che il Governo intende adottare per potenziare gli organici ed i mezzi di magistratura e forze dell'ordine a Reggio Calabria.

Comune Reggio in cerca sede Agenzia confische. Un gruppo di lavoro, coordinato dal direttore generale del Comune di Reggio Calabria Franco Zoccali, si e' riunito per avviare una valutazione sulla scelta logistica dei locali dove ospitare l'Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati che sarà istituita in città secondo quanto annunciato dal Ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Il pool di esperti, la cui costituzione è stata decisa dal sindaco Giuseppe Scopelliti - è scritto in una nota - ha avviato un accurato screening che interessa sia il patrimonio comunale sia gli immobili ricevuti o in fase di assegnazione all'Amministrazione di palazzo San Giorgio provenienti dal sequestro e dalla confisca alle organizzazioni mafiose. Una valutazione doverosa, quella avviata dal Comune, dopo la proposta del Ministro dell'Interno Roberto Maroni di ubicare nella città dello Stretto la sede dell'Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia di prossima istituzione". "In tempi rapidissimi - conclude la nota - il gruppo di lavoro consegnerà al sindaco un dettagliato studio che, nei prossimi giorni, sarà sottoposto all'attenzione del ministro Maroni".

Tutto pronto per la fiaccolata. Una fiaccolata ''a sostegno del cambiamento e della legalita''' e' stata promossa dai sindacati confederali dopo l'attentato ai danni della Procura generale di Reggio Calabria. La manifestazione e' stata indetta per domani, stesso giorno in cui i ministri dell'Interno, Roberto Maroni, e della Giustizia, Angelino Alfano, parteciperanno al vertice convocato in Prefettura. ''La collettivita' reggina - scrivono Francesco Ali' della Cgil, Cosimo Piscioneri della Cisl e Pino Zito della Uil - e' ancora sotto shock a seguito degli efferati delitti che hanno avuto come vittime due giovanissimi ed oggi e' costretta a meditare su un grave attentato dinamitardo che prende di mira la maggiore Istituzione giudiziaria che ha il compito di tutelare e garantire la legalita' su tutto il territorio provinciale. Di fronte a questa escalation i reggini non possono e non devono restare inerti''. I sindacati invitano ''tutti i reggini onesti e operosi che vogliono il riscatto del nostro territorio a manifestare il loro disgusto nei confronti della 'ndrangheta colpevole di tenere il territorio sotto scacco, senza possibilita' di sviluppo e costringendo i nostri giovani ad emigrare in cerca di lavoro''. La fiaccolata avra' inizio alle 17.30 in piazza Castello, di fronte agli uffici della Procura generale. Tante le adesioni di istituzioni, partiti politici e associazioni gia' arrivate per la manifestazione.

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