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Traffico di rifiuti pericolosi scoperto a Lamezia

 

Traffico di rifiuti pericolosi, un arresto e denunce a Lamezia

07 gen 10 Una operazione denominata “Acciaio sporco” è stata portata a termine a Lamezia dai carabinieri del Noe di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme con l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata emessa dalla Procura di Lamezia, ed ha visto il sequestro di una quarantina di camion per la raccolta dei rifiuti, per un valore di circa 15 milioni di euro, eseguita nell'ambito di un'inchiesta su un presunto traffico illecito di rifiuti pericolosi tra Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia. Nel corso dell'operazione, i militari hanno anche notificato 10 provvedimenti di obbligo di presentazione alla pg e sette obblighi di dimora. Sono 168 complessivamente gli indagati, tra i quali figurano rappresentanti di sette enti pubblici, 21 soggetti privati e 96 aziende. Agli arresti domiciliari è finito Francesco Palmieri, di Lamezia Terme, titolare di una ditta per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti speciali alla quale venivano fatti confluire rifiuti speciali e non dagli enti, dai privati e dalle aziende coinvolte. Secondo l'accusa, però, lo smaltimento avveniva in maniera illecita in vari siti posti in altre regioni. I camion sequestrati erano quelli utilizzati per il trasporto dei rifiuti.

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