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Notizie di cronaca

 

 

Inchiesta Skoder. 12 condanne ed una assoluzione

26 gen 10 Si sono conclusi con dodici condanne ed una assoluzione i tredici giudizi abbreviati per altrettante persone coinvolte nell'operazione della Dda di Catanzaro battezzata "Skoder", diretta a stroncare un fiorente traffico di sostanze stupefacenti dall'Albania all'Italia, che sarebbe stato gestito con la regia di presunti esponenti della 'ndangheta cosentina. Il giudice dell'udienza preliminare distrettuale di Catanzaro, Tiziana Macri', ha emesso una sentenza di assoluzione per Pietro La Froscia, 48, S. Lorenzo Bellizzi (Cs), nel frattempo deceduto. Condannati invece: Luigi Pasquale Bloise, 25 anni, Cassano Ionio (Cs), a 7 anni e 4 mesi di reclusione; Alexandru Breahna, 25, Moldavia, a 6 anni; Aliona Breahna, 24, Moldavia, a 3 anni; Vincenzo Cosentino, 32, Cassano Ionio, a 7 anni e 4 mesi; Saverio Magliari, 55, Altomonte (Cs), a 8 anni; Alberto Mesiti, 29, Albania, a 8 anni e 4 mesi; Elvis Metvelaj, 25, Albania, a 8 anni e 4 mesi; Rocco Mario Napoli, 43, Roseto Capo Spulico (Cs), a 8 anni; Gianluca Presta, 31, Cosenza, a 8 anni; Rodon Rexhepi, 28, Albania, a 8 anni; Piergiorgio Siciliano, 27, Cosenza, a 8 anni e 4 mesi; Pasquale Santagada, 57, nato a Taranto e residente a Trebisacce (Cs), a 8 anni. Altre tredici persone, a settembre, erano state rinviate a giudizio davanti al tribunale di Castrovillari. Le posizioni di alcuni indagati, infine, erano gia' state stralciate, ed i relativi atti rimandati al pubblico ministero, per carenza del decreto che dichiaro' la latitanza degli stessi imputati e, in due casi, per difetti di notifica dell'avviso di conclusione indagini. Tra queste ultime, le posizioni di Fisnik Smajlaj, 36 anni, ritenuto il capo dell'organizzazione criminale; e Liljana Kondakci, 57, la famosa cantante lirica coinvolta nell'inchiesta. Le indagini sfociate nell'operazione "Skoder" della fine di ottobre 2008, furono condotte dalla Guardia di finanza, e partirono nel 2005. Nel corso del blitz furono sequestrati quasi 500 chili tra cocaina, eroina e marijuana. Al narcotraffico, in particolare, avrebbero partecipato elementi di spicco della criminalita' albanese e romena, ma anche calabrese, che avrebbero controllato il flusso di stupefacenti, assicurandosi che nessuna partita di droga proveniente dall'Est venisse immessa sul mercato calabrese senza il passaggio da Altomonte (Cs). Proprio nel piccolo paese casentino la banda avrebbe realizzato un vero e proprio centro di smistamento e di lavorazione della droga proveniente dall'Albania.

Maroni: Nel Cdm di Reggio sarà discussa l’Agenzia sequestri

26 gen 10 Sara' discussa "nel prossimo Consiglio dei ministri, previsto per giovedi' a Reggio Calabria", la proposta di istituzione di una Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata. Lo ha annunciato il ministro degli Interni, Roberto Maroni, al termine della riunione del Tavolo tecnico di contrasto alla criminalita' organizzata per le province di Bari e Foggia. "Oltre all'evoluzione delle iniziative di contrasto alla criminalita' organizzata e alla immigrazione clandestina - ha spiegato Maroni - oggi abbiamo valutato anche le questioni connesse alla regolarita' dei rapporti di lavoro, con particolare riferimento alle attivita' che si svolgono in agricoltura, nelle quali sono utilizzati lavoratori che spesso non sono in regola e sono immigrati". Per questo il "desk e' stato integrato con la partecipazione di chi si occupa di monitoraggio e verifica dei rapporti di lavoro presso il ministero del Welfare - ha aggiunto - per migliorare le attivita' di contrasto alla immigrazione clandestina e al lavoro nero". L'obiettivo e' "coordinare le attivita' del ministero degli Interni, del ministero del Lavoro e dell'autorita' giudiziaria per dare una risposta ancora piu' efficace nel contrasto alla criminalita' e al lavoro irregolare".

Calogero (Cgil) "No a cali di tensione a Rosarno"

26 gen 10 “E' obbligo di tutti evitare il ripetersi di questi eventi. Su Rosarno non deve calare la tensione, soprattutto non è accettabile che il tutto si risolva nel solito scarica barile delle responsabilità”. Asostenerlo è Antonino Calogero, segretario della Cgil della Piana di Gioia Tauro. “Rosarno - aggiunge - in questi ultimi giorni, gradualmente ritrova i suoi colori. Molti ragazzi sfidano le paure ed escono dalla cattività coatta, determinatasi dopo i fatti del 7 gennaio. Da molte parti, si vedono nuovamente arrivare gruppetti sempre più numerosi di ragazzi stranieri. Quanto è accaduto, nei giorni scorsi, non potrà essere cancellato. La triste vicenda della rivolta e della cacciata ha mortificato l’immagine del territorio ed offeso la dignità dell’uomo che soffre lontano dalla sua terra”. “È necessario - afferma Calogero - evitare che una vicenda così drammatica passi presto nel dimenticatoio. Crediamo che si debbano fare tutti gli sforzi possibili per accogliere l’auspicio del Capo dello Stato che si è augurato che gli organi inquirenti riescano presto a verificare i fatti accaduti. Una cosa è certa, che la violenza da qualsiasi parte provenga non aiuta la convivenza civile e l’integrazione”. “Il Governo - prosegue il sindacalista - è artefice morale di quanto è accaduto, perché con le pesanti modifiche alla legislazione sull’immigrazione ha legittimato, di fatto, comportamenti razzisti e xenofobi; perché non ha considerato la risorsa immigrazione come un valore sociale ed economico da integrare, ma come un problema da rimuovere. Il Governo, con continui attacchi alla magistratura ed al rispetto delle leggi, indebolisce di giorno in giorno il vincolo delle istituzioni e dei cittadini al rispetto delle leggi. Anche la Regione, se pur ha prodotto un’eccellente legge sui rifugiati, non è intervenuta sia sul versante che sul versante di idonee misure di controllo nel governo del mercato del lavoro. Pertanto ha la grande responsabilità di non aver voluto osare ad affrontare il problema dei migranti. A questo punto non possiamo fare a meno di chiederci dove stava la coscienza, la sensibilità e la solidarietà dei vertici dell’ispettorato del lavoro e dell’Inps di fronte al dramma vissuto da questi ragazzi sudafricani che sono stati sfruttati e schiavizzati. Da anni, come Cgil, non solo lo denunciamo, ma abbiamo anche rinunciato, con coerenza, a rappresentare il lavoro fittizio, tanto da essere in controtendenza con il resto del Paese”. “Crediamo, come Cgil della Piana - afferma Calogero - che serva un intervento urgente da parte delle Istituzioni (Governo, Regione, Provincia, Comuni), in un confronto serrato con le parti sociali e la società civile (sindacati confederali, organizzazioni datoriali, chiesa, associazionismo). Riteniamo che sia arrivato il momento di discutere su proposte concrete. Per far questo è utile accogliere l’appello dell’Unical che da anni mette a disposizione ricerche, analisi, studi e proposte”. “Serve - conclude Calogero - garantire una vera integrazione, andando al di là del colore della pelle, del credo politico, delle tradizioni e quant’altro”.

Torna il carcere il presunto boss Soriano

26 gen 10 Torna in carcere Leone Soriano, 43 anni, presunto boss dell’omonimo clan di Filandari, nel vibonese. Stamattina i carabinieri del Norm di Vibo Valentia unitamente ai colleghi della locale stazione, hanno bussato nella sua dimora della frazione Pizzinni dove gli hanno notificato un ordine di carcerazione della DDA e lo hanno accompagnato nel carcere di Catanzaro con l’accusa di violazione degli obblighi degli arresti domiciliari. Soriano, il 18 gennaio scorso, aveva chiesto il permesso di recarsi a Messina per una visita medica. Al suo ritorno in paese, dopo aver firmato il rientro in caserma, anziché recarsi a casa, sarebbe andato a salutare degli amici. Da qui la decisione del magistrato di farlo richiudere in carcere e di tenerlo lontano dall’ambiente in cui unitamente al clan familiare esercita da anni il potere.

WWF "Sequestro ville a Joppolo tappa importante"

26 gen 10 “Il sequestro delle undici ville costruite in località “Judice” del comune di Joppolo, dopo gli interventi analoghi su altri tratti della martoriata costa vibonese, rappresenta una tappa importante e significativa sulla strada lunga e difficile della lotta all’abusivismo edilizio che ha già prodotto guasti irreparabili a quella che era una delle zone più belle di tutta la Regione”. E' quanto scrive il Wwf in un comunicato. “Nonostante le conseguenze dello scempio ambientale -scrive la nota- perpetrato per decenni, con risvolti negativi proprio sul settore turistico, siano ormai da tempo sotto gli occhi di tutti, il sequestro di Joppolo conferma ancora una volta come il territorio vibonese sia sfruttato per la realizzazione di opere che ne alterano gli equilibri idrogeologici e ne sfigurano il paesaggio, ad esclusivo vantaggio di pochi. La selvaggia opera di cementificazione che si è concentrata per troppo tempo sulla cosiddetta “Costa degli Dei”, spesso con la complicità e il benestare di amministrazioni locali, ha cominciato a determinare quell’effetto boomerang causato dal degrado urbanistico, dall’inquinamento del mare, dalle discariche, dal caos automobilistico, con le legittime lamentele e la riduzione delle presenze turistiche. La recente istituzione del Parco Marino, se saprà conseguire l’obiettivo primario della conservazione delle risorse naturali e paesaggistiche, attraverso il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, può rappresentare uno strumento determinante per operare una svolta nei processi di gestione del territorio, non più basati su operazioni di rapina del suolo e distruzione delle bellezze naturali, ma sulla protezione dell’ambiente e lo sviluppo di un turismo sostenibile”.

Protocollo d’intesa della Regione per conservazione tartarughe marine

26 gen 10 Firmato dall’Assessore all’Ambiente Silvio Greco il Protocollo d’intesa per l’Istituzione della Rete Regionale finalizzata alla Conservazione delle Tartarughe marine. Vi hanno aderito – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta - le cinque amministrazioni provinciali e le Amministrazioni comunali ricadenti all’interno di Aree marine protette, Parchi marini regionali, Siti della Rete Natura 2000 (limitatamente ai siti caratterizzati dalla presenza di habitat costieri) ed inoltre il Comando della Guardia di Finanza, la Direzione Generale del Corpo Forestale dello Stato, la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, l’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”, l’IAMC- CNR di Messina, il Dipartimento di Ecologia dell'UNICAL, il WWF, il CTS; il FAI; Legambiente; la Stazione Zoologica SZN Anton Dhorn di Napoli; la Facoltà di Veterinaria dell’Università’ di Bari, il Centro Recupero Animali Selvatici WWF Policoro, il Laboratorio Scientifico-Didattico di Biologia Marina di Cetraro, l’ A.R.P.A.Cal. Lo scopo del protocollo è quello di istituire una Rete Regionale per la protezione e conservazione delle tartarughe marine, che promuova attività di sperimentazione e di studio delle stesse e faciliti processi compartecipativi e di assunzione di responsabilità di tutti i soggetti sottoscrittori del protocollo. Grazie al Protocollo d’intesa saranno sviluppate attività a lungo termine che avranno come obiettivi coordinare e gestire i centri di recupero dislocati sul territorio regionale e potenziarne la presenza, attività costanti di monitoraggio, promuovere e condurre progetti di ricerca mirati alla conservazione delle specie, formare personale coinvolto nelle diverse attività intraprese dalla Rete Regionale, coinvolgere e rendere protagonisti tutti gli operatori del mare, instaurare collaborazioni nazionali ed internazionali al fine di predisporre operazioni congiunte, attivare azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale a livello scolastico e di tutti gli operatori coinvolti nella problematica. Il coordinamento di tutte le attività portate avanti dalla Rete, nell’ambito della conservazione e tutela delle tartarughe marine, sarà della Direzione Generale del Dipartimento Politiche dell’Ambiente, mentre il coordinamento relativo alle attività di monitoraggio, studio e tutela dei siti di nidificazione è affidato all’UNICAL, che avrà un rapporto di collaborazione e di formazione con le strutture impegnate nella tutela dei nidi di tartaruga marina. “La tartaruga –ha dichiarato l’Assessore Regionale all’Ambiente Silvio Greco- è indicatrice anche del cambiamento climatico in atto e lo studio di questi animali marini, quindi, sarà anche utile per chi si occupa dello studio del fenomeno scientifico che tanto preoccupa. Tutto ciò senza dimenticare che la Calabria non solo è la principale area di nidificazione in Italia delle tartarughe marine, ma raccoglie il 60% dei casi nazionali ed è l’unica area di nidificazione costante sempre a livello nazionale. Il protocollo si inserisce anche nelle attività di conservazione delle specie, e ciò assume particolare rilevanza dato che il 2010 sarà l’anno internazionale della biodiversità”.

Il Comune di San Marco per la Shoah

26 gen 10 “Non solo in questa giornata dobbiamo dedicare memoria per la Shoah, ma dobbiamo impegnarci tutti per trasformare la consapevolezza dei peccati del passato in un fermo obbligo per un nuovo futuro”. La dichiarazione, in ricordo dello sterminio perpetrato dal regime nazista contro il popolo ebreo è del sindaco di San Marco Argentano, Alberto Termine. La memoria, che ha un rilievo particolare nella religione ebraica resta fondamentale nella storia. Lo sterminio, che in ebraico si dice Shoah (distruzione, annientamento, ndr), oggi si preferisce purtroppo alla parola più tradizionale, Olocausto, ovvero sacrificio delle vittime. “Il Giorno della Memoria – continua il primo cittadino – è per tutto il mondo un giorno fatto di ricordi ma deve essere anche un giorno fatto di parole. Perché le parole pesano come macigni ed il loro significato deve urlare forte in un momento di silenzio e raccoglimento. Migliaia di persone, sopravvissuti e non, hanno raccontato lo sterminio dei campi. Mentre un’innocua parola tedesca, lager, è diventata sinonimo di morte. Ecco perché le parole sono importanti”. “Era il 27 gennaio 1945 – prosegue nella sua nota Alberto Termine – quando Auschwitz veniva liberata dai russi: da allora quell’angolo di Polonia è diventato nel mondo il simbolo dell’orrore e della bestialità dell’uomo. Oggi, però, questa data deve indicare a noi tutti la speranza e la volontà di non dimenticare. La Shoah è una macchia indelebile della storia del nostro secolo. Questa indicibile tragedia, lo sterminio programmato del popolo ebraico da parte dei nazisti, non potrà mai essere dimenticato. Tutti abbiamo il dovere della memoria contro qualsiasi revisionismo storico, affinché si possa tenere sempre presente di quali azioni abiette possa essere capace l’uomo quando disprezza l’immagine di Dio che è in lui ed in ogni altro essere umano. Ma abbiamo anche il dovere della memoria, per costruire un futuro in cui non ci sia più posto per i cosiddetti superuomini, capaci di produrre simili aberrazioni”. “Mi auguro – conclude il sindaco Termine – che le commemorazioni di domani ci aiutino veramente a guarire le ferite delle incomprensioni e delle ingiustizie del passato, affinché non sia mai più possibile in futuro vivere questa indicibile iniquità. Auspico, inoltre, che con l’aiuto di Dio tutti gli uomini possano lavorare insieme per un mondo in cui venga rispettato il diritto alla vita e riconosciuta la dignità di ogni essere umano, creato ad immagine e somiglianza di Dio”.

Crisi industriale, in calo l’export in Calabria

26 gen 10 Di fronte ad un calo del - 4% delle esportazioni del settore alimentare nei primi dieci mesi 2009 sullo stesso periodo 2008 e al pesante gap dell'export totale nazionale che ha chiuso l'anno con una diminuzione attorno al -24% sul 2008, va sottolineata la diversa reattivita' dell'export alimentare regionale alla presente crisi dei mercati. Le regioni piu' brillanti, in controtendenza col trend calante del settore a livello nazionale, sono il Piemonte, che nei primi nove mesi 2009 segna un +8,4% sul corrispondente periodo 2009, la Campania, che tocca il +8,6% e la Puglia che mostra un incoraggiante +5,3%. E' quanto emerge dallo studio di Federalimentare che ha analizzato i bilanci delle aziende del sttore per il 2009 e le prospettive del 2010. Va sottolineato - spiega Federalimentare - "che tali dinamiche sono ottenute, nel caso del Piemonte, grazie in gran parte allo spunto del molitorio e, in quello della Campania, prevalentemente grazie alla spinta del conserviero vegetale: due comparti di prima trasformazione che, a dispetto della loro "maturita'", mostrano ampie capacita' espansive sui mercati. Allo stesso tempo va poi richiamata la pesantezza dell'export di tre regioni centrali (Umbria, Marche e Lazio) e di tre regioni del Sud (Calabria, Sicilia e Sardegna): esse hanno segnato tutte cali a due cifre, in gran parte per la grande e aggiuntiva frammentazione aziendale che le caratterizza e che non le aiuta a competere sui mercati in una fase di stretta come quella presente". La Sicilia, in particolare, appare in forte avvitamento da un biennio, al punto che la sua proiezione esportativa, ovvero l'incidenza del valore dell'export sul proprio fatturato, e' scesa al 2,3%, rispetto a una media italiana prossima, come prima accennato, al 16%. E' da notare che, fra le regioni leader del Paese, la Lombardia e l'Emilia Romagna, mostrano proiezioni esportative tra l'11% e il 12% del proprio fatturato, inferiori alla media nazionale, per la presenza relativamente scarsa di un segmento apripista come il vino. Tutto diverso invece il caso del Piemonte e del Veneto, che mostrano incidenze export/fatturato, rispettivamente, sull'ordine del 30 e del 20%. Caso a parte, fra le regioni leader, quello della Campania, che svetta con una proiezione esportativa attorno al 31%, grazie alla spinta del comparto conserviero vegetale, di cui e' leader nel Paese.

Apa (Unl) “Solidarietà ai lavoratori del porto di Gioia”

26 gen 10 “Il caso dei 180 lavoratori in Contratto di formazione, di cui 10 licenziati martedì 26 gennaio 2010, e gli altri se nessuno interverrà, verranno licenziati entro la fine di giugno, dalla Medcenter Container Terminal a Gioia Tauro, deve risolversi in un’unica maniera: con la garanzia immediata del posto di lavoro e dei diritti conquistati. A questi lavoratori, dobbiamo aggiungere tutti i lavoratori licenziati o già messi in cassa integrazione delle altre ditte esterne che girano intorno all’attività portuale, ed ancora tutti i ragazzi precari che hanno lavorato chi tre mesi, chi sei, altri di più e che ancora, sono là ad aspettare e sperare che l’azienda torni al più presto in piedi, per poter avere un posto di lavoro, mentre per altri che hanno già superato i 30 anni d’età, non rimarrà che soltanto un sogno ed una speranza che non si realizzerà mai, quello di lavorare nella MCT perché ritenuti già troppo vecchi. Così si esprime Claudio Apa, Segretario Generale UNL, Unione Nazionale Dei Lavoratori che aggiunge “Come lavoratori e dirigenti sindacali all’interno di posti di lavoro del Pubblico Impiego e del Privato, non possiamo nascondere la testa rispetto al licenziamento di chi, in qualità di lavoratore ha osato aspirare a migliorare le proprie condizioni vita. Vogliamo che si sappia, anche da parte degli organi istituzionali, Prefettura, Comune, Provincia, Regione, che i lavoratori licenziati a Gioia Tauro, sono dalla parte del giusto e che in molti ci identifichiamo nella loro lotta: non lasciamoli soli!”. L’Unione Nazionale Dei Lavoratori UNL, nella persona del Segretario Generale Claudio Apa, si schiera incondizionatamente dalla parte di questi ragazzi, tendendo una mano d’aiuto e con un messaggio di solidarietà: “Ragazzi, a tutti voi vorrei continuare a ripetere una parola di incoraggiamento e soprattutto l’ augurio più sincero perché ognuno di voi possa realizzare il proprio progetto di vita nella pienezza dell’ impegno e del successo. Il successo, la riuscita dipenderanno dalla volontà, dalle energie personali investite. Siate volitivi, siate “testardi” nel voler perseguire e raggiungere la meta della formazione e dell’ istruzione per poter camminare consapevolmente lungo le strade della vita e del mondo! Io mi fido o di voi e dei valori che la nostra Solidarietà cerca sempre di trasmettere: l’ impegno sempre e comunque nello studio e nella vita, l’onestà, la solidarietà, l’amicizia, l’accoglienza dell’altro, la libertà. Tutti valori imprescindibili per costruire un domani di progresso e di civiltà, sperando che la vita possa sorridervi sempre!.” Dichiariamo il nostro attivo sostegno alle iniziative che verranno prese a difesa del pluralismo dell'informazione e dei diritti dei lavoratori, esprimendo tutta la nostra solidarietà a questi ragazzi sperando in un ripensamento e nel ritiro dei licenziamenti da parte aziendale, della Medcenter Container Terminal”.

Gli stilisti calabresi si ritrovano a Tiriolo per rilanciare la sartoria artigianale

26 gen 10 Si ritroveranno domenica a Tiriolo, sull'altura da cui si intravedono la sponda jonica e quella tirrenica, i migliori sarti artigiani calabresi. E' fissata infatti per il 31 gennaio la finale regionale del XXX Concorso "Le Forbici d'oro", organizzato dall'Accademia dei Sartori di cui e' delegato calabrese il maestro Domenico Mancuso. I partecipanti - spiega una nota - presenteranno un manufatto sartoriale che la giuria valutera' sulla base della tecnica di taglio, di tessuto e di confezione. Il vincitore si qualifichera' per le finali nazionali previste come ogni anno a Roma, hotel parco dei principi dal 14 al 17 asprile Subito dopo ci sara' il 'clou' dell'iniziativa, studiata dallo stesso Mancuso e sostenuta dal sindaco di Tiriolo, l'ingegnere Domenico Greco. I partecipanti ed il pubblico potranno seguire in video-conferenza gli interventi di illustri artigiani dell'ago e del filo, oltre che dell'estro italiano, nati in Calabria ed affermatisi ad ogni latitudine. Il primo ad intervenire sara' Marcello Vero, nato a Taverna, cresciuto a Catanzaro (dove vive ed opera un fratello avvocato) ed oggi importantissima griffe newyorkese. Dopo di lui e' previsto il collegamento da Villa Borghese di Roma con Gaetano Aloisio, nato a Rocca di Neto (Crotone) e vincitore della edizione delle Forbici d'oro del 1986. Concludera' la serie un intervento da Torino di Giuseppe Caristo, nato Gioiosa Jonica, vincitore delle "Forbici" negli anni '66. "Ancora una volta - ha dichiarato Domenico Mancuso, artigiano di terza generazione - lanciamo alle istituzioni una proposta seria quanto urgente: il mercato internazionale offre migliaia di posti di lavoro con stipendi medi da 7 mila euro. Il mestiere si e' evoluto ed oggi puo' aprire ad una carriera prestigiosa da direttore commerciale, responsabile di produzione, capo reparto di confezione, responsabile delle vendite, dei rapporti con l'estero, costumista dello spettacolo, tendenze moda in linguaggio multimediale e numerose altre branche. In Calabria, da cui negli anni sono usciti nomi importantissimi del panorama mondiale, dobbiamo muoverci - ha proseguito il veterano catanzarese - ed istituire istituti professionali di stato finalizzati alla sartoria, sul modello di quello alberghiero di Soverato e nautico di Crotone, da dove escono giovani qualificati che trovano subito lavoro e guadagni".

Sassi contro una treno a Reggio

26 gen 10 Due minori di 16 e 13 anni sono stati identificati dalla polizia ferroviaria dopo aver lanciato pietre contro un convoglio in transito sulla linea Bocale-Pellaro, a Reggio Calabria. A segnalare l'episodio sono stati gli agenti della Polfer che erano a bordo del treno. I due ragazzini sono stati rintracciati poco dopo nella stazione di Bocale. Entrambi sono stati affidati ai genitori dopo essere stati redarguiti per la pericolosità del loro gesto.

Condannato presunto piromane di Sersale

26 gen 10 Si è concluso con una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione il processo a carico di Davide Monti, 28 anni, di Sersale, arrestato nel giugno scorso dai carabinieri con l’accusa di incendio boschivo. Il presunto piromane, secondo quanto gli viene contestato, avrebbe cosparso con della benzina contenuta in una tanica la staccionata che delimita una zona boschiva in località “Gole e Cascatelle del Crocchio”, a Sersale, per poi appiccare il fuoco in quattro o cinque punti con un accendino. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice di Catanzaro mandò Monti agli arresti domiciliari e, da quel giorno, il giovane è divenuto letteralmente famoso sulle cronache locali, dal momento che ha dato il via ad una lunga serie di rocambolesche fughe da casa, dopo aver annunciato già in aula che lui ai domiciliari non voleva proprio starci, ma che preferiva andare in carcere. Monti, in particolare, ha collezionato tre arresti in dieci giorni e, lo scorso 14 dicembre, due dei vari giudizi per evasione a carico del 28enne si sono conclusi con condanne. La prima volta Monti era stato arrestato alla fine di settembre, poiché quando i carabinieri si erano recati da lui per un controllo aveva perso la calma, e aveva lanciato contro di loro una serie di oggetti, tra cui una bottiglia di vetro che aveva preso in pieno l’auto dei militari. Due giorni dopo il giovane era comparso per il giudizio direttissimo in tribunale, a Catanzaro, dove si era agitato ancor di più, coprendo di insulti il giudice e tutti gli altri presenti in aula, e avvertendo che se l’avessero mandato ai domiciliari sarebbe scappato. Il giudice convalidò l’arresto mandando il 28enne proprio agli arresti a casa, e lui, come promesso, la stessa sera uscì. I carabinieri lo avevano intercettato ed inseguito, per poi arrestarlo per evasione. L’indomani, tornato in tribunale per un nuovo rito direttissimo, a Monti erano stati ripristinati i domiciliari, con suo grande disappunto, e con il nuovo impegno di scappare al più presto. Anzi, prestissimo. Così, due sere dopo il giovane era stato beccato ancora fuori casa ed era finito in manette per l’ennesima volta, ma alla fine, andando incontro alle sue stesse istanze, il giudice monocratico aveva disposto per lui la custodia cautelare in carcere.

Bomba a chiosco di gelati a Vibo marina

26 gen 10 Un ordigno di media potenza è stato collocato e fatto scoppiare davanti ad un chiosco gelati di proprietà di un uomo di 35 anni, barista. L’attentato che ha devastato il manufatto, in via di ritrutturazione, è avvenuto sul Lungomare lungo il tratto che costeggia il porto di Vibo Marina. Il boato è stato avvertito da tutta la cittadinanza. Sul luogo sono intervenuti gli agenti della volante della questura, mentre le indagini vengono seguite anche dalla squadra mobile.

Due arresti della PS per furto d'auto a Vibo

26 gen 10 Due giovani, Davide D’Angelo e Vincenzo Cutrì, rispettivamente di 27 e 30 anni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati dagli agenti della volante della questura di Vibo Valentia con l’accusa di furto aggravato in concorso. L’arresto è avvenuto intorno alle due di stanotte a Vibo Valentia in flagranza di reato. I due, infatti, arrivati in trasferta dal vicino comune di San Gregorio a bordo di un’auto con un terzo, complice al momento sconosciuto, dopo aver rubato una Suzuki Vitara, stavano rientrando ma sono stati bloccati dagli agenti. Alla vista dei poliziotti D’Angelo e Cutrì si sono dati alla fuga a bordo della loro auto, fuga che però è durata poco in quanto, inseguiti dagli uomini della volante diretti dal commissario Aniello Ingenito, sono stati raggiunti ed arrestati, mentre il complice che si era messo al volante della Suzuki, è riuscito dileguarsi a piedi, ma è stato già individuato.

 

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