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Processo Twister, peggiorata condanna a Citrigno

 

 

Processo Twister, condanna in Appello peggiorata a 4 anni e 8 mesi all'imprenditore Piero Citrigno

09 feb 10 La Corte d’appello di Catanzaro ha aggravato la pena inflitta in primo grado a Pietro Citrigno, l’imprenditore cosentino coinvolto nella maxi operazione del 2004 battezzata “Twister”, condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro una presunta organizzazione che avrebbe gestito un vasto giro di usura ed estorsioni a Cosenza. Il processo di primo grado a carico di decine di imputati si concluse, il 15 dicembre del 2006 davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Cosenza, con diciotto condanne, tra le quali quella di Citrigno, contemporaneamente assolto per parte delle accuse, a cui fu inflitta una pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione. La difesa dell’imprenditore ed anche la Procura della Repubblica hanno proposto appello, chiedendo rispettivamente l’assoluzione dell’imputato la prima, e l’aggravamento della condanna la seconda. Il Collegio di secondo grado (presidente Fabrizio Cosentino, consiglieri Francesca Garofano e Maria Teresa Carè), ha invece ritenuto Citrigno responsabile anche di altri reati contemplati nel decreto del 18 febbraio del 2005 che dispose il giudizio a suo carico, ed ha quindi rideterminato la pena in 4 anni e 8 mesi di reclusione, 10.000 euro di multa, ed il risarcimento alle parti civili da liquidarsi in separata sede (erano costituiti Giuseppe Cappai, con l’avvocato Giuseppe Vuono, e Francesco De Luca, con l’avvocato Roberta Perrelli). In aula l’accusa era rappresentata dal sostituto procuratore generale Eugenio Facciolla, mentre Citrigno era difeso da Sergio Calabrese e Sergio Rotundo.

 

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