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Situazione esplosiva al porto di Gioia

 

 

Mons. Bux: Se chiude il porto ripercussioni gravi. Sit in ei lavoratori al porto

12 feb 10 “Se chiude Gioia Tauro sarà veramente “difficile e non solo per la nostra zona ma per la Calabria”. Lo afferma mons. Luciano Bux, vescovo di Oppido Mamertina-Palmi che in un’intervista diffusa dal Servizio Informazione Religiosa denuncia la situazione del porto di Gioia Tauro dove i lavoratori stanno lottando per difendere il posto di lavoro: tra porto e indotto sono circa tremila persone e “quindi dal punto di vista occupazionale non c’è un unico punto come questo in Calabria che dia tanto lavoro”. “Del problema di Gioia Tauro se ne è parlato poco, mentre si è fatto tanto clamore per i fatti di Rosarno”, spiega il presule la cui diocesi comprende entrambe le località. “Qui - sottolinea - si tratta di persone che vengono a lavorare da tanti posti della Calabria per mandare avanti le loro famiglie, impiegando anche diverse ore tra andata e ritorno”. Per il vescovo Bux, “è chiaro che questo è un dramma”.

Sit in dei lavoratori "Matteoli venga qui". “Noi abbiamo chiesto al Governo un incontro che finora non ci è stato concesso. Se vuole Matteoli può venire qui a trovarci visto che viene a Villa San Giovanni”. Adirlo sono i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Mare che ieri hanno promosso un sit-in dei lavoratori del porto di Gioia Tauro. Il riferimento dei sindacalisti è alla presenza, oggi, a Villa San Giovanni, del ministero dei Trasporti, Altero Matteoli, per la presentazione del progetto del Ponte sullo Stretto. “L’obiettivo - hanno sostenuto i lavoratori che partecipano al sit-in - è quello di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza del Porto di Gioia Tauro”. Al sit-in partecipano decine di lavoratori liberi dal lavoro

Rosa Calipari (PD) "Preoccupazioni Bux sono le nostre". "La situazione del porto di Gioia Tauro è molto difficile e le preoccupazioni espresse dal Vescovo Bux sono anche le nostre. Abbiamo sollevato il problema in parlamento ma fino ad oggi, e nonostante una drammatica protesta, condotta con responsabilità e civiltà da parte dei lavoratori, il governo non sta facendo la sua parte. E’ arrivato il momento di scelte chiare. Se non vuole abbandonare la Calabria, il governo investa nel porto di Gioia Tauro le risorse destinate al Ponte sullo Stretto, un’opera di cui nessuno comprende l’urgenza”. Lo afferma Rosa Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd, la quale aggiunge: “anche dall’incontro di ieri al ministero delle Infrastrutture è emerso che la soluzione avanzata con un emendamento del governo non è risolutiva e questo non fa che rafforzare l’allarme per il futuro. In realtà, il porto di Gioia Tauro è la grande risorse per tutto il nostro Sud, occorre renderlo competitivo e puntare davvero sull’opportunità che offre”.

Laratta (PD) chiama Letta "Gioia esplode". Il deputato del Pd ha inviato oggi pomeriggio un fax a Palazzo Chigi chiedendo al Governo un vertice urgente sulla drammatica situazione di Gioia Tauro e della Calabria. Per Laratta sono inutili le parate di queste ore in Calabria per presentare il progetto del fantasmagorico Ponte sullo stretto, mentre in CALABRIA la situazione sociale si fa drammatica. GIOIA TAURO rischia come ROSARNO. E molte altre realtà calabresi sono al collasso. Serve un vertice sulla Calabria a Palazzo Chigi e non le parate per il Ponte!

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