Il Csm giudica insufficente aumento organici in procure

Il CSM al Ministro Alfano: insufficiente aumento organici in Calabria

03 feb 10 “insufficiente” l’aumento degli organici deciso dal ministro della Giustizia per gli uffici giudiziari di Reggio Calabria, dopo l’attentato del 3 gennaio scorso al palazzo di giustizia. Lo sostiene il Csm che, ritenendo “drammatica” la situazione della gran parte di quegli uffici ha chiesto ad Angelino Alfano di raddoppiare lo sforzo e dunque di mandare non sei soli nuovi magistrati ma almeno 12. La sollecitazione è contenuta nel parere che il Guardasigilli aveva chiesto a Palazzo dei marescialli sulla sua decisione di ampliare la pianta organica della procura ordinaria, di quella generale e del tribunale di due unità ciascuna. Nei giorni scorsi il ministro aveva lamentato un ritardo del Csm su questo parere, incassando la risposta risentita del presidente della Settima Commissione del Csm, Cosimo Ferri, che oggi è tornato a bollare come “ingiuste e non corrispondenti al vero” le critiche di Alfano, visto che “siamo intervenuti il più in fretta possibile”. E lo stesso vice presidente del Csm Nicola Mancino ha voluto esprimere il suo “compiacimento per la celerità dell’intervento del Csm”. Il Csm, sottolinea la delibera approvata, “condivide l’analisi di fondo del ministro, secondo cui interi settori del tessuto sociale ed economico di Reggio sono contaminati dalle organizzazioni criminali”. Ma gli aumenti di organico prospettati dal Guardasigilli sono “solo parzialmente congrui”, soprattutto alla luce dei bisogni segnalati dai dirigenti degli uffici giudiziari nella visita che la Settima Commissione del Csm ha compiuto il 22 gennaio scorso. Alfano, lamentano i consiglieri, non ha preso in considerazione la Corte d’appello che invece va potenziata, con altri due magistrati, anche perché “l’enorme volume di attività di contrasto alla criminalità organizzata” che i pm delle procure di primo e secondo grado stanno producendo non sia poi “rallentato dalle strettoie processuali” in secondo grado. Il rischio è grande, visto che già ora in appello pendono “ben 23 processi di rilevante gravità e dimensioni, con diverse decine di imputati detenuti e ravvicinate scadenze dei termini di efficacia delle misure cautelari”. È poi “insufficiente” l’aumento di due sole unità al tribunale: ce ne vogliono il doppio; basti pensare che il solo ufficio dei giudici per le indagini preliminari nel 2009 ha celebrato 2083 udienze, ha disposto 13.338 intercettazioni, emesso 901 misure detentive e di prevenzione patrimoniali per un valore di 400 milioni di euro e ha pronunciato sentenze per 1575 imputati, di cui 448 detenuti. E non è tutto: è in condizioni di “assoluta inadeguatezza” e va aumentato di una unità l’organico del tribunale di sorveglianza, che oggi è pari a uffici (Trento, Bolzano e Campobasso) “in condizioni non certamente comparabili con la drammatica situazione” di Reggio. Ma ancora non basta: è “necessario” aumentare di una unità l’organico anche del tribunale di Patti, che opera “in un contesto ad alta densità criminale soprattutto per la presenza del porto di Gioia Tauro, effettivo crocevia di traffici illeciti internazionali”. Senza dire del “preoccupante quadro di scoperture presenti nei ruoli del personale amministrativo”: solo ai tribunali sono vacanti 81 posti.

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