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Relitto di Cetraro, arriva la nave del Ministero

 

 

Relitto di Cetraro, arriva la nave Astrea che effettuerà i controlli. Dossier degli 007 sulla Jolly Rosso

20 set 09 E' attesa in queste ore a Cetraro la nave Astrea dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dove la scorsa settimana e' stato ritrovato un mercantile affondato che si sospetta possa contenere scorie radioattive. L'invio del mezzo nautico dotato di apparecchiature scientifiche sulla costa tirrenica e' stato disposto dal Ministero dell'Ambiente. Nella giornata di venerdi' il vicecapo di Gabinetto del Ministero, Bernadette Nicotra, aveva incontrato insieme ad altri funzionari il procuratore di Paola, Bruno Giordano, che sta seguendo l'inchiesta. La rassicurazione era stata, come aveva riferito lo stesso magistrato, di una serie di attivita' che sarebbero partite a breve, sia in mare che a terra. Le ricerche si estenderanno fino alla Basilicata, dove si sospetta possano essere state affondate altre navi con scorie tossiche.

Dossier dei servizi segreti sulla Jolly Rosso. La nave Jolly Rosso, prima che si spiaggiasse ad Amantea nel dicembre del 1990, stava per essere venduta e, secondo i servizi segreti italiani, per trasformarla in una imbarcazione officina per l'assemblaggio di siluri che dovevano essere venduti in Iran. Della vicenda - secondo quanto riporta stamani il Quotidiano della Calabria - si fa riferimento in un voluminoso dossier dei servizi segreti all'interno del quale si afferma anche che la nave veniva utilizzata per il trasporto di rifiuti radioattivi. Nel dossier dei servizi segreti si fa riferimento ad un incontro avvenuto nel luglio del 1988 a Milano tra un capo pasdaran e la Comerio industry Ltd. Nell'incontro si sarebbero definiti gli ultimi accordi per l'acquisto della nave che doveva essere poi trasformata in officina e logistica per la costruzione del prototipo e della serie di 60 siluri tipo A.184 con teleguida e comando a distanza. La Jolly Rosso, secondo la relazione dei servizi, doveva essere trasformata a Genova a brevissima scadenza. Successivamente doveva essere trasferita a Malta per essere preparata. Successivamente la nave doveva essere trasferita in un non meglio precisato porto iraniano all'estremo sud, a circa 8 ore di navigazione con il confine del Pakistan. In quest'ultima localita' si doveva passare alla produzione in serie di 60 pezzi di siluri.

Callipo “Calabria vittima di una nuova pirateria”. "Se fossero vere, anche al 50 per cento, le rivelazioni del pentito di 'ndrangheta Francesco Fonti pubblicate dall'Espresso, la già fragile economia calabrese, qualora il Governo e l'Europa non intervenissero con rapidità a fare chiarezza e ad assumere provvedimenti anche economici, è destinata a colare a picco". Cosi, in una nota, l’imprenditore Pippo Callipo candidato alla Presidenza della Regione. "Ai calabresi, aggiunge Callipo, a quel punto non resterebbe altro da fare per sopravvivere che dedicarsi alla nuova pirateria che, com'é stato documentato, non viene dal mare ma dalle aree povere del mondo. Quelle in cui all'emarginazione si somma l'assenza di Stato e una forte corruzione, e che l'Occidente ha consentito che diventassero discariche di rifiuti tossici: armi per i signori della guerra contro aree dove nascondere scorie nocive". A giudizio di Callipo "mettere in ginocchio imprenditori del settore, operatori turistici e città intere che dal mare traggono sostentamento, compromettendo, inoltre, la reputazione di un'intera regione che sul turismo deve assolutamente puntare per qualificare la sua ricchezza naturalistica e dare vigore al suo prodotto interno lordo, significa ferire la democrazia calabrese e accettare la possibilità di gravi disordini sociali". "C'é da augurarsi, per il bene di tutti - sostiene ancora l'imprenditore - che non prevalga una visione burocratica e formalistica, fatta di riunioni interminabili e alla resa dei conti inutili, e che non si attenda, dopo l'attenzione di questi giorni resa possibile grazie alla Procura di Paola, che la notizia evapori, per continuare, come si è fatto per almeno un decennio, nell'indifferenza generale; per esempio, continuando ancora a non inserire, come hanno fatto altri Paesi europei, un titolo appositamente dedicato ai reati ambientali nel codice penale e a non mettere a disposizione dei giudici ogni mezzo per l'individuazione delle navi dei veleni e dei colpevoli e, quindi, seguitando a non disturbare trafficanti, affaristi senza scrupoli e criminali".

N.Oliverio “Effettuare tempestivi controlli”. "Non generici allarmismi, ma tempestivi controlli sulle condizioni dello stato di inquinamento del mare". Lo ha detto il parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera, nel corso del convegno che si è svolto a Cirò Marina sulle problematiche del comparto della piccola pesca. "La salvaguardia della salute dei cittadini - ha evidenziato Oliverio - deve essere il nostro primo obiettivo. E' necessario poi che il Governo invii in Calabria una task-force, tecnicamente preparata, per seguire la vicenda e doti di adeguate risorse finanziarie autorità ed enti coinvolti in questa grande, indispensabile opera di bonifica. Occorre infine predisporre un piano di intervento per verificare l'esistenza di altre navi usa e getta cariche di prodotti nocivi sui fondali dei nostri mari. La situazione è quindi molto seria e come tale va affrontata portata a soluzione. Le notizie di questi giorni hanno tra l'altro messo in crisi un comparto, quello ittico, significato per la nostra economia. I pescatori di Cetraro e tutti gli operatori del settore in queste ore denunciano un sensibile calo dei consumi di pesce, con un vertiginosi calo dei prezzi e quindi dei guadagni, e chiedono con forza che si faccia chiarezza sull'intera vicenda. Una chiarezza che aspettano, in fretta, tutti i calabresi e gli italiani. Assieme all'accertamento di tutte le responsabilità ed alla elargizione delle duri sanzioni che è necessario applicare". Entrando nei temi più specifici del convegno, Oliverio ha sottolineato la "necessità di promuovere le organizzazioni dei produttori per rendere più competitiva e forte la filiera ittica, per poter meglio accedere anche ai fondi comunitari e l'estensione da parte del Governo degli ammortizzatori sociali agli imbarcati che esercitano l'attività in forma autonoma e cooperativa. Si tratta, in sostanza, di misure di accompagnamento e sostegno alle imprese". L'esponente del Pd, poi, ha chiesto alla Regione "il finanziamento delle leggi regionali 24 del 2002 e 27 del 2004, a favore del rilancio dell'intero settore ittico".

 

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