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Il latitante Carmelo Barbaro arrestato a Reggio
I carabinieri arrestano a Reggio, Carmelo Barbaro, uno dei 30 latitanti più pericolosi 12 set 09 I carabinieri del reparto operativo nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato intorno alle 20.15 Carmelo Barbaro, 61 anni, inserito nella lista dei trenta latitanti piu' pericolosi d'Italia. Era ricercato dal 2001 per associazione mafiosa, omicidio e altri reati. E' componente della cosca De Stefano-Tegano, che opera nella citta' di Reggio Calabria e killer per la stessa cosca. Barbaro era latitante dal 2001 dopo una condanna definitiva a 22 anni e cinque mesi di reclusione per associazione mafiosa, omicidio ed altro. Alcuni collaboratori di giustizia lo hanno indicato come 'esecutore materiale di alcuni omicidi accaduti nel corso della guerra di mafia a Reggio Calabria. Dal 2008 le ricerche erano estese anche in campo internazionale. I carabinieri lo hanno scovato vicino la zona Ponte della Liberta' a Reggio Calabria. Sono in corso perquisizioni per l'identificazione di eventuali favoreggiatori. Barbaro era dal medico. Si troverebbe adesso in ospedale Carmelo Barbaro: i carabinieri, infatti, lo hanno intercettato all'interno dello studio medico Pisano, dove il latitante si era recato, a bordo dell'autovettura della scuola guida Regina Venus, per curarsi. I militari dell'Arma hanno quindi seguito il latitante, arrestandolo in compagnia della moglie; nella rete degli investigatori sarebbero finiti anche due fiancheggiatori. Un particolare riguarda il sequestro del telefono cellulare di Barbaro: inserito in un apposita busta sigillata continuava a squillare. Evidentemente Il chiamante non era stato ancora informato dell’arresto. I militari stanno verificando la chiamata. Era andato dal chirurgo per cancellare dei tatuaggi. E' finita dopo otto anni, nello studio di un chirurgo estetico, la latitanza di Carmelo Barbaro, di 61 anni, considerato dagli investigatori uno dei killer della cosca De Stefano-Tegano di Reggio Calabria, il cui nome era inserito nell'elenco dei 30 ricercati piu' pericolosi d'Italia. Latitante dal 2001, dopo che una condanna a 22 anni e cinque mesi di reclusione per associazione mafiosa, omicidio ed altro era passata in giudicato, l'uomo e' stato indicato da alcuni collaboratori di giustizia come l'esecutore materiale di alcuni degli omicidi commessi nel corso della guerra di mafia a Reggio. A porre fine alla fuga di Barbaro sono stati i carabinieri del Comando provinciale di Reggio che dopo un anno di pedinamenti a persone ritenute vicine al latitante e di appostamenti, stasera hanno individuato Barbaro nello studio di un chirurgo estetico dove si era recato per farsi cancellare alcuni tatuaggi dal petto. I carabinieri hanno atteso pazientemente che Barbaro entrasse nello studio, situato nella zona di Ponte della Liberta', quindi, quando hanno avuto la certezza che il latitante non sospettasse niente, sono entrati in azione facendo irruzione. L'infermiera, alla vista dei militari, ha tentato di nascondere la cartella clinica del paziente su cui c'era il vero nome di Barbaro, ma non c'e' stato niente da fare. I militari, oltre al latitante, hanno ammanettato anche lei, Maria Assunta Condello, di 40 anni, di Varapodio, il medico, Francesco Pisano (61), e due coniugi che hanno accompagnato Barbaro, Agostino Ceriolo (65) e Anna Pellicone (58), di Reggio Calabria. Per tutti e quattro l'accusa e' di procurata inosservanza di pena, un reato piu' grave del favoreggiamento, contestato in quanto Barbaro era stato condannato con sentenza passata in giudicato. Barbaro, al momento dell'arrivo dei carabinieri, ha accusato un lieve malore, ma i medici dell'ospedale hanno escluso qualsiasi problema, tanto che l'uomo e' stato portato in carcere subito dopo. Complimenti ai carabinieri di Reggio Calabria sono giunti in serata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha telefonato al comandante generale dell'Arma, Leonardo Gallitelli pregandolo di rivolgere agli uomini impegnati nell'operazione le sue congratulazioni. ''L'attivita' dei carabinieri da agosto ad oggi - ha sostenuto La Russa - ha assicurato numerosi latitanti alla giustizia e anche in quest'ultima occasione ha compiuto una brillante operazione investigativa seguita da una impeccabile azione operativa che come nei casi precedenti ha ottenuto il risultato senza l'uso della forza e impedendo ogni reazione''
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